logo


Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
 


FIRENZE 13 MAGGIO 1999

rright10.gif (248 byte) per aderire


Firenze 26 gennaio 2008
foto di Matteo Zamboni

rright10.gif (248 byte) iniziative

rright10.gif (248 byte) documentazione


dal Documento
costitutivo:

rright10.gif (248 byte) solidarieta'

rright10.gif (248 byte) informazione

rright10.gif (248 byte) cultura

rright10.gif (248 byte) politica

rright10.gif (248 byte) amicizia

rright10.gif (248 byte) valori fondativi


 

Su YouTube i video delle grandi manifestazioni
e delle violenze contro i manifestanti il 13 maggio 1999 a Firenze:

http://www.youtube.com/watch?v=myG-NmLP_M8
http://www.youtube.com/watch?v=KSGqYrMlV1k
http://www.youtube.com/watch?v=oyIC4zsYFeg



AGGIORNAMENTI 2010


Finalmente buone notizie dal processo per i fatti del 13 maggio 1999


Da: Comitato 13 maggio 1999
Oggetto: L'appello ha funzionato! Grazie! Prescritti i 13 condannati a Firenze
Data: 05 novembre 2010 15.23.15 GMT+01.00

Cari/e tutti/e,
Grazie per aver sottoscritto il nostro appello [Giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra: vedi anche qui - con tutte le firme - oppure su JUGOINFO].

Stamane la sentenza d'appello ha riconosciuto le attenuanti, che non erano state concesse in primo grado, e pertanto il reato di resistenza è andato in prescrizione.
Continuiamo a pensare che manifestare contro la guerra non sia reato, così come il subire una immotivata carica da parte delle forze dell'ordine.
In ogni caso l'importante è che per i 13 imputati è finito un incubo!

Grazie per l'adesione all'appello, che ha raggiunto le duemila firme, ed è stato portato in aula dagli avvocati difensori.

Il Comitato 13 maggio 1999




Il 28 gennaio 2008 tredici imputati nel processo per i fatti del 13 maggio 1999 sono stati condannati in primo grado a sette anni di carcere per "resistenza aggravata".

Per il 5 novembre 2010 la Corte d'Appello di Firenze ha fissato l'udienza di secondo grado che dovrà esaminare il ricorso presentato dalla difesa degli imputati.

Si presentano qui materiali e comunicati sulla vicenda.

Il 23 ottobre 2010 si tiene al CPAFiSud una giornata di solidarietà con gli imputati e di controinformazione. Alle 16.30 assemblea e dibattito con l' Avv. Giuseppe Pelazza. Alle 21.00 cena di solidarietà. Alle 22.30 concerto.

Le iniziative di solidarietà proseguono in autunno e nell'inverno 2008-2009 con cene e concerti, come quello del 10 aprile.
La tarda primavera del 2008 è dedicata ad iniziative di solidarietà: la VI Tre Giorni di musica popolare, il concerto della Banda Bassotti, lo spettacolo teatrale Ingannati.
Manifestazione del primo marzo; millecinquecento partecipanti - 2 marzo 2008.
Solidarietà da Napoli da parte del Collettivo Internazionalista - 28 febbraio 2008.
Il re è nudo! il sito di processo al processo, con filmati e documentazione - 21 febbraio 2008.
Manifesto e comunicato di convocazione per la manifestazione del primo marzo - 21 febbraio 2008.
Solidarietà dal PRC - Università ai tredici condannati - 19 febbraio 2008.
Comunicato di Peace and Justice, statunitensi contro la guerra (Roma) - 18 febbraio 2008.
Assemblea cittadina e mobilitazione contro le condanne - 15 febbraio 2008.
La notizia arriva in Germania: articolo dal Berliner Umschau - 13 febbraio 2008.
Solidarietà di delegati RSU all'Azienda Sanitaria di Firenze - 10 febbraio 2008.
Solidarietà dagli Americani contro la Guerra - 9 febbraio 2008.
Solidarietà dalla RSU dell'Università di Firenze - 6 febbraio 2008.
Volantino / manifesto di solidarietà sottoscritto da CPAFiSud, Cantiere Sociale K100 Fuegos, Voci dalla Macchia, Rete degli studenti medi fiorentini, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Collettivo di Economia FuoriLOGO, realtà ed individualità anarchiche fiorentine - 4 febbraio 2008.
Condannati a 7 anni per aver manifestato contro la guerra, la feature di Indymedia Toscana sull'argomento; contiene anche il link per il video delle cariche e per le attestazioni di solidarietà. - 1 febbraio 2008.
Solidarietà della FLC-CGIL Firenze - 30 gennaio 2008.
Aggravante politica e sentenza collettiva, comunicato del CPAFiSud sulla sentenza di primo grado - 30 gennaio 2008
Rassegna stampa (I), - 29 gennaio 2008
Solidarietà dalle RdB - CUB di Firenze, - 29 gennaio 2008
Comunicato di CoBas e M.A.T. sulla sentenza del 28 gennaio 2008 - 29 gennaio 2008
Concerto per gli imputati del maggio '99 - 27 gennaio 2008
La manifestazione del 26 gennaio, tremila persone in piazza a Firenze contro la repressione e la criminalizzazione dell'opposizione di classe - 26 gennaio 2008
Mobilitazione per il 26 gennaio, la manifestazione convocata a Firenze - 16 gennaio 2008
Sostegno ai processati per la lotta antimperialista! - 13 Gennaio 2008



AGGIORNAMENTI 2008


A shameful verdict

13 Italians sentenced to 7 years each for having demonstrated against Nato’s attack on Yugoslavia

On May 13, 1999, when the bombing raids against Yugoslavia were in full swing, anti-war protesters took to the streets of Florence, Italy, among them also a contingent of the anti-imperialists. The police attacked the demonstration heavy-handedly injuring also the then member of Tuscany’s regional parliament, Orietta Lunghi. A law suit filed by her against the police was turned down by the judiciary.

Meanwhile the police in return accused 13 protestors for having committed civil disorder. On January 28, 2008, the judge handed down the sentences: seven years imprisonment for all of them.

Though Italy is known for its politically biased judicial system, nevertheless this sentence is widely regarded as to be exceptionally high. The Florentine section of the Anti-imperialist Camp wrote in a press communiqué dated January 28, one day after the scandalous verdict:

“Yesterday’s sentence is one of a police state waging war. While those who should have been persecuted for having committed war crimes in the aggression against Yugoslavia violating §11 of the constitution remain in top governmental charges, those who fought against these crimes are being sentences to seven years. This monstrosity can only be explained with the permanent war under US leadership attacking international law and sidelining also those of the national states.”

Source: Anti-imperialist Camp
www.antiimperialista.org



No war contro il Kosovo, 13 condanne a sette anni

di Riccardo Chiari - Firenze

su Il Manifesto del 29/01/2008

Durissima sentenza per gli incidenti davanti al consolato Usa a Firenze nel '99. Condannati 13 antagonisti toscani

Sette anni di reclusione. Perché colpevoli di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Il Tribunale di Firenze fa capire cosa sia il braccio violento della legge a tredici dei quattordici imputati del processo per gli «scontri» del 13 maggio 1999 sotto il consolato Usa. Erano i giorni dei bombardamenti Nato sulla Jugoslavia. Era il giorno dello sciopero generale del sindacalismo di base contro la «guerra umanitaria». Quando il corteo di circa tremila persone arrivò sotto il consolato il Lungarno Vespucci, bastò il lancio di qualche oggetto di fronte alle forze dell'ordine in assetto antisommossa per far partire una violentissima carica dell'ottavo reparto celere. In cinque finirono all'ospedale, compresa l'allora consigliera regionale Orietta Lunghi, eletta con Rifondazione. Decine e decine di altri manifestanti preferirono curarsi a casa. Una denuncia di Lunghi contro la polizia per le cariche compiute finì nel nulla. Un video che documentava la dinamica degli «scontri», trasmesso anche da Striscia la Notizia e mille altre volte nei centri sociali toscani e negli altri luoghi di aggregazione non sembra essere servito a molto. Non almeno a convincere i giudici di primo grado a capire le ragioni degli imputati. Condannati che continuano a ribattere: «Sette anni per aver preso un sacco di legnate, mentre eravamo a mani nude». Da quel 13 maggio 1999 a Firenze nessuna manifestazione è stata caricata dalle forze dell'ordine.
«E' una sentenza politica - osserva il condannato Bruno Paladini, del Movimento antagonista toscano - dice che i movimenti non hanno più diritto di esistere. Una condanna di sette anni per resistenza a pubblico ufficiale non si è mai vista nella storia della magistratura». Nella sua requisitoria, il pm Pietro Suchan aveva perfino parlato di devastazione e saccheggio. Poi si era «limitato» a chiedere condanne dai quattro a cinque anni di reclusione. Il tribunale è andato oltre le sue aspettative. «La giustizia è come la tela del ragno - commenta amareggiato uno dei legali della difesa, l'avvocato Danilo Ammannato - cattura i moscerini ed è sfondata dai mosconi». Ammannato è uno storico avvocato di parte civile per le istituzioni locali, nei processi per gli attentati e le stragi che hanno insanguinato la Toscana. Anche per quella non solo mafiosa di via dei Georgofili. Con lui nel collegio di difesa l'avvocato Sauro Poli, che fino all'ultimo ha cercato di spiegare ai giudici la dinamica dei fatti. Tutto inutile. Almeno in questo primo grado di giudizio.
L'unico imputato assolto, su richiesta del pm, è il sindacalista dei Cobas toscani Massimo Cervelli. Fra i condannati ci sono alcuni esponenti del Cpa Firenze sud e altri del Csa ex Emerson, i due storici centri sociali fiorentini. Tutti insieme i condannati, dopo la lettura della sentenza - che era attesa anche da un presidio sotto la Prefettura - hanno commentato così quanto accaduto. Dalla sede del Movimento di lotta per la casa, prima realtà che ha subito preso posizione in loro difesa: «La sentenza ha il chiaro senso di una punizione collettiva. Punizione simbolica e collettiva contro un movimento che ha continuato a lottare contro la guerra e le precarietà, per il diritto all'abitare e per tutti i diritti sociali. Un movimento che non si è fatto condizionare da governi amici, ed ha saputo rappresentare in città una chiarezza ce ha, nel bene e nel male, pesato». Ancora Paladini preannuncia che sabato prossimo a Cosenza, all'assemblea dei movimenti, sarà presa una decisione su una possibile manifestazione nazionale «a breve» a Firenze. Da Cobas e Mat un altro giudizio tranchant: «Questi giudici ci fanno tornare in mente i colonnelli greci». Mentre Rifondazione parla con Alfio Nicotra: «Un'enormità e un'ingiustizia. Quel giorno a Firenze ci furono della cariche spropositate. I manifestanti furono vittime e non protagonisti della violenza. Per via giudiziaria si vuole criminalizzare il movimento per la pace e contro il neoliberismo».



Novantuno anni di condanna contro il
movimento antiguerra fiorentino

 
Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli!
28/01/2008

 
Le sentenze contro i 13 imputati al processo per gli incidenti sotto il Consolato Usa a Firenze del maggio ’99 sono andate ben oltre le richieste del Pubblico Ministero.
 
Il Giudice ha condannato a sette anni tutti gli imputati, emettendo così una sentenza “esemplare”, che va ben al di là del giudizio specifico contro il movimento fiorentino.
 
In un clima generale di rilancio delle politiche belliciste, volute da un governo di centro sinistra distintosi allora come ora per scelte di guerra, questa sentenza è un chiaro monito per chi non intende recedere di un passo dal rifiuto attivo di queste politiche di morte e distruzione, come dimostrato nelle recenti mobilitazioni.
 
Il 26 gennaio scorso, a Firenze come in tante altre città italiane, decine di migliaia di militanti sono scesi di nuovo in piazza contro la guerra e le politiche belliciste del morente governo Prodi.
La manifestazione fiorentina si è contraddistinta per forza e determinazione, aggregando da tutta la Toscana oltre tremila compagni, scesi in piazza contro la guerra, le basi militari ed al fianco degli imputati.
 
La risposta del potere non poteva essere più chiara.
Da sempre muto di fronte ai crimini di guerra commessi dai governanti italiani nel 1999 contro le popolazioni civili jugoslave, così come in questi anni contro afgani, iracheni, palestinesi e libanesi, il sistema giudiziario tenta oggi di riscrivere la storia ribaltando la realtà.
 
Sul banco degli imputati dovrebbero sedere D’Alema, Berlusconi, Prodi, i ministri ed i parlamentari che in tutti questi anni hanno votato per inviare l’esercito italiano sui fronti di guerra, al servizio della cosiddetta “azienda Italia”, dell’ENI, di Finmeccanica, delle O.N.G. , pronte a rapinare risorse energetiche e territori nelle retrovie dell’attuale massacro neo coloniale.
 
Le dure condanne di Firenze evidenziano cosi' la debolezza e quindi  la ferocia del sistema, costretto a rispondere sempre più spesso con la repressione a legittime lotte politiche e sociali.
Oltre 9.000 sono i procedimenti giudiziari in atto contro militanti nowar, occupanti di case, sindacalisti, lottatori sociali scesi in piazza per difendere diritti calpestati dalle guerre, dalla precarietà, dalle morti sul lavoro e dalla costante riduzione del potere d’acquisto di salari da fame.
 
Non saranno gli anni di galera - chiesti da uno o da mille giudici - a fermare la lotta contro la guerra, per una società emancipata dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
 
Esprimiamo la nostra forte ed incondizionata solidarietà ai tredici compagni fiorentini.
 
Nei prossimi giorni saremo al loro fianco nelle mobilitazioni che chiederanno l’immediata cancellazione del giudizio del Tribunale di Firenze.
 
La Rete nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org  info @ disarmiamoli.org  3381028120  3384014989



Aggravante politica e punizione collettiva


Una sentenza vergognosa per chi ha manifestato contro la guerra del
1999 contro la Jugoslavia

7 ANNI!!!!!!! di condanna a testa per tutti e tredici gli imputati del
movimento fiorentino nel processo per le cariche della polizia sotto
il Consolato degli Stati Uniti, in occasione dello sciopero generale
del sindacalismo di base del 13.05.99 contro la guerra della NATO e di
D'Alema in Jugoslavia. Ben oltre le stesse pesantissime richieste del
PM (dai 4 ai 5 anni).

Quel giorno il corteo fu caricato duramente sotto il Consolato, con 5
feriti, e ne seguì una giornata di mobilitazione con l'occupazione
della sede dei DS.

A distanza di 9 anni con l'unica accusa di RESISTENZA AGGRAVATA a
pubblico ufficiale, vengono condannati a 7 anni tutti i compagni.
L'unica AGGRAVANTE è, con lampante evidenza, quella POLITICA; avere
manifestato e continuare a manifestare oggi come ieri contro la
guerra, la repressione, a fianco dei lavoratori, per l'ambiente, per
la giustizia sociale.

E la PUNIZIONE è infatti COLLETTIVA, rivolta a chi continua a
praticare politica, conflitto e partecipazione. Verso un movimento che
a Firenze non si può ricondurre alle solite compatibilità e che ha
saputo esprimere nelle sue varie forme e componenti una radicalità ed
un'autonomia che evidentemente fanno paura.

Si parla tanto dei vari allarmi sicurezza, del pericolo immigrati, ma
la vera EMERGENZA oggi è quella DEMOCRATICA. L'emergenza di chi si
ritrova sotto inchiesta e condannato per avere fatto politica, per
essersi opposto alla guerra. La vera emergenza è la nostra sicurezza:
la sicurezza di non morire sul posto di lavoro, di avere un lavoro
vero ed una casa dignitosa. Ma a questa emergenza si può rispondere
solo con tribunali e condanne esemplari.

Questa sentenza, sia chiaro, parla a tutti e tutte noi che da anni ci
battiamo per un sistema migliore. Non ci sono spazi per un'opposizione
sociale e politica in questo paese. E non si creda che sono/siamo i
soliti cattivi ad essere condannati. Ad essere condannata è la nostra
politica, ed in questo senso oggi più che mai siamo tutti coinvolti.

Passando dalle condanne di Genova a quelle degli antifascisti di
Milano, da Firenze a Cosenza, dalle 9.000 persone coinvolte in
procedimenti giudiziari dal 2000 ad oggi, alle decine di inchieste per
associazione, di fronte a questa EMERGENZA non ci sono spazi di
ambiguità: bisogna schierarsi e chiaramente a fianco di tutti i
compagni coinvolti in inchieste e processi. Se la repressione vuole
dividere la solidarietà deve unire.

Come realtà fiorentine esprimiamo la massima solidarietà ad i 13
compagni con la sicurezza che mai verranno lasciati soli e rilanciamo
con forza una mobilitazione cittadina e nazionale contro queste
vergognose sentenze e per tutti gli altri processi.

Sabato 2 febbraio manifestazione a Cosenza
Sabato 9 febbraio manifestazione a Bologna

GENOVA-COSENZA-FIRENZE

GUERRE, TRIBUNALI E CONDANNE NON FERMERANNO LE NOSTRE LOTTE
CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO

Cantiere sociale K100fuegos, Cpa Firenze Sud, Voci dalla Macchia,
Rete Collettivi Studenti medi fiorentini, Collettivo Politico di
Scienze Politiche, Collettivo FuoriLOGO di Economia




Comunicato congiunto del Movimento Antagonista Toscano e della Confederazione Cobas sulle condanne agli attivisti fiorentini che manifestarono contro la guerra nei Balcani il 13 maggio 1999.

31 gennaio 2008

La realtà supera sempre la fantasia

A Firenze come nella Grecia dei colonnelli

13 condanne a 7 anni per resistenza!

Il Tribunale di Firenze ha deciso di abolire ogni unità di misura ed ha condannato a sette anni di reclusione i tredici imputati per gli incidenti al Consolato USA del 13 maggio 1999 in occasione dello sciopero/manifestazione indetto dal sindacalismo di base contro la partecipazione dell'Italia alla guerra nei Balcani.

Sette anni per aver preso un sacco di legnate a mani nude. Sette anni a conferma che nella società contemporanea non c'è più misura. Nello sfruttamento come nelle sentenze dei tribunali. Sette anni vengono dati per omicidio (con le attenuanti). Cinque per banda armata. Qualche manciata di mesi per stupro, nulla per gli omicidi sul lavoro. Non parliamo della signora Dini e dei suoi traffici internazionali finiti con una pena abbondantemente sotto l'indulto.

Questi giudici ci fanno tornare in mente i colonnelli greci e lo Shakespeare di "Misura per misura": viviamo la nostra contemporaneità nella svalutazione dei valori, dunque il dramma è quanto mai attuale..

La Magistratura interpreta la crisi verticale della rappresentanza politica, quella società dello spettacolo andata in onda anche pochi giorni fa al Senato, e della sua incapacità di controllare spinte e conflitti sociali.

Non si deve manifestare, tanto meno contro la guerra. E poi, se al governo c'è il centrosinistra è ancora più grave, viene meno ogni "giustificazione politica".

E' il trend giudiziario di Genova e di Cosenza. E' l'altra faccia del delirio securitario che vuole incarcerare tutti i romeni che scappano dalla Romania a causa dei "nostri" imprenditori arrivati a sfruttare la forza lavoro locale per 80 euro al mese.

A Firenze c'è la mano precisa dei DS in questa sentenza. Dopo aver riesumato le ordinanze (1933) del Podestà per deportare i lavavetri, hanno dichiarato la guerra ai poveri colpevoli di avere cattiva incidenza sul turismo, come se Firenze non fosse una città internazionale e cosmopolita. Ed ora indicano nelle case occupate, nei richiedenti asilo che esodano dalle guerre il prossimo nemico da colpire.

La città va affidata a guardie pretoriane che devono esercitare il controllo assoluto non solo sui movimenti, ma sui corpi e sulle menti, perchè cresce la marea dei senza reddito, senza casa, senza cittadinanza e che devono rimanere anche senza voce.

Queste sentenze vogliono sancire lo slittamento del conflitto sociale all'interno della normativa penale. Imputate/i capri espiatori, diversificati per provenienza ed estrazione, per poter esercitare su di loro una giustizia altrettanto diversificata. Per sperimentare la tenuta di "nuovi" reati, quali devastazione e saccheggio, mantenendo i "vecchi" resistenza e danneggiamento.

Daremo vita ad una campagna nazionale su questa sentenza capace di coinvolgere tutto quanto si muove nella società italiana per garantire la libertà di movimento e la demolizione di questa e delle altre sentenze.

RICORDIAMO I FATTI

Il 13 maggio 1999 lo sciopero delle organizzazioni di base fu un grande successo (a Firenze 3.000 in piazza). Lo sciopero dimostrò la possibilità di lottare contro la guerra NATO nei Balcani, guerra sostenuta dal governo di allora, guidato da D'Alema, e definita da CGIL-CISL-UIL "una contingente necessità". A corteo concluso davanti al Consolato Americano partirono, senza preavviso, durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre tanti altri contusi evitarono gli ospedali. L'atteggiamento delle forze dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative"). Un paese in guerra adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica. Un video mostrò l'esatta dinamica delle cariche - video ripetutamente fatto vedere dalla trasmissione "Striscia la notizia", anche, strumentalmente, nei confronti del centrosinistra al governo.

Già le richieste del pubblico ministero apparivano SURREALI: dai 4 ai 5 anni per "resistenza a pubblico ufficiale".

La sentenza dimostra che ancora una volta la realtà supera la fantasia!

Movimento Antagonista Toscano - Confederazione Cobas




Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - onlus

 
sito internet: https://www.cnj.it/
posta elettronica: j u g o c o o r d @ t i s c a l i . i t
notiziario telematico JUGOINFO:
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages