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COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA

ITALIJANSKA KOORDINACIJA ZA JUGOSLAVIJU


siete nella sezione dedicata alla disinformazione strategica su "foibe" ed "esodo" ed al neoirredentismo italiano

 


SULLA ALLEANZA REVANSCISTA-REVISIONISTA

TRA "ESULI" ITALIANI ED "ESULI" GERMANOFONI

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MANOVRA A TENAGLIA


La collaborazione italo-germanica degli "esuli"


su german-foreign-policy.com - 13 aprile 2005


( AUF DEUTSCH:

Zangenbewegung (13.04.2005)
Deutsch-italienische Kooperation der ,,Vertriebenen"
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/52462

siehe auch: Beachtliches Gewicht (30.03.2007)

IN ENGLISH:

Pincer Movement (13.04.2005)
The German-Italian collaboration of "exiles"
http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/52460

read also:

Neither Victors nor Vanquished (2007/03/05)
After the failure of a claim for compensation for victims of German war crimes, compensation claims have been launched on behalf of war criminals. "Damages" and "Restitution of property" are demanded in a Europe-wide appeal by so-called expellees' organisations. In the Second World War they belonged to the camp followers of the Nazi occupiers and their allies or provided the culprits with the facilities in which mass crimes were committed. Their successors want to found a "European Union of Refugees and Expellees" at the end of March. The organisers announce that the proposed association, (which is under strong German influence) intends to register with the European Court of Human Rights in order to be able "to intervene at international level". A "Right of return" to the "EU states formerly in the Eastern Bloc" is also a demand. The campaign will come to full development at the end of March. Simultaneously, the Italian government began public attacks on Croatia. Rome is demanding money and repentance from the successor regime of former Yugoslavia. Croatia was occupied by Italian troops amongst others. The country which was attacked is being pursued by the attacker for damages because of the circumstances of their eventual defeat - under EU rules...
http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/56053 )


TRIESTE/BERLINO (nostro servizio) - La "Lega degli esuli" tedesca (BdV) ha annunciato la propria cooperazione con le organizzazioni degli esuli italiani. Il governo italiano, a Roma, ha dichiarato una giornata di commemorazione degli esuli (il cosiddetto Giorno del Ricordo, 10 febbraio, ndt), i quali, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, dovettero trasferirsi in Italia dal territorio jugoslavo. Erika Steinbach, presidente del BdV, è stata ospite d'onore alla prima giornata di commemorazione. Gli esuli stanno attualmente negoziando con le autorità italiane sulla questione dei compensi economici di quelle che un tempo erano le loro proprietà in quelle che sono oggi la Slovenia e la Croazia. Le loro chances sono notevoli, visto che quasi tutti i partiti italiani sono favorevoli alle loro rivendicazioni. La cooperazione tedesco-italiana degli "esuli" sta ponendo sotto pressione diplomatica gli Stati ex-jugoslavi e rafforza le forze revisioniste anche a livello europeo.

Con una legge entrata in vigore il 30 marzo 2004, Roma ha dichiarato il 10 Febbraio giornata nazionale di commemorazione degli "esuli". (1) La data si richiama al trattato di pace di Parigi, firmato il 10 febbraio 1947, quando l'Italia si impegnò a lasciare la penisola istriana e parti della Dalmazia alla Jugoslavia. Ebbe luogo un trasferimento di popolazione, che interessò i collaborazionisti delle potenze occupatrici sconfitte, analogamente a quanto accadde negli ex territori tedeschi orientali (Sudeti, Slesia, Pomerania, Prussia - ndt). Una parte della popolazione jugoslava di lingua italiana aveva appoggiato le politiche di occupazione delle potenze dell'Asse, commettendo massacri ai danni dei compatrioti jugoslavi durante la Seconda Guerra Mondiale. I trasferimenti di popolazione furono accompagnati da numerosi atti di illegalità e vendetta.

Consacrazione nazionale

Con la proclamazione della giornata commemorativa, ed attraverso la esagerazione di singoli attacchi allo scopo di creare una mitologia, a livello nazionale, basata sul vittimismo, la politica estera di Roma punta al trattato di pace internazionalmente riconosciuto, per infondere dubbi sulla sua obiettività. Gli italiani, in questa maniera, seguono l'esempio tedesco. Le organizzazioni degli esuli dei territori tedeschi orientali hanno insistito per anni acché Berlino facesse del 5 Agosto una giornata nazionale di commemorazione. Come per gli italiani, questa data è stata scelta allo scopo di mettere, in questo caso, un'ipoteca sul Trattato di Potsdam, firmato il 2 agosto 1945. In questo trattato, la coalizione anti-hitleriana si accordava sul trasferimento di popolazioni, nel timore di un risorgere delle attività sovversive da parte delle minoranze di lingua tedesca negli Stati dell'Europa dell'Est e del Sudest. (2) Una "Carta degli esuli tedeschi", resa pubblica il 5 agosto 1950, esprime contrarietà alla applicazione del trattato. Secondo il BdV, questa data deve essere consacrata a livello nazionale.

La Nostra Gente

La celebrazione centrale della prima Giornata del Ricordo, alla quale la presidentessa del BdV ha trasmesso un messaggio di saluto, si è tenuta a Trieste alla presenza del Ministro degli Esteri italiano Gianfranco Fini. Il parlamento di Roma ha rispettato un minuto di silenzio per gli esuli, ed il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha deposto una corona di fiori. Come sottolinea il BdV, questo grande appuntamento in Italia è stato sostenuto da tutti i partiti italiani: "persino quelli che, per decenni, avevano espresso una opinione diversa, hanno messo stavolta in primo piano la commemorazione delle vittime, la violazione dei diritti umani, e non più il loro orientamento politico". (3)
La BdV si riferisce qui alla campagna storiografica che ha avuto luogo in Italia negli ultimi anni, con la partecipazione dei vari media italiani, per creare consenso attorno alla revisione del complesso degli sviluppi post-Guerra Fredda e degli accordi internazionali. Le reti televisive pubbliche (RAI) trasmettono un serial sulla vicenda degli esuli (il riferimento è a "Il cuore nel pozzo", ndt). Il programma è stato preparato giusto in tempo per il Giorno del Ricordo, ed ha catturato l'attenzione di circa 10 milioni di telespettatori italiani. In base alla trama, l'avanzata verso Trst (Trieste) dei partigiani jugoslavi e le misure militari prese contro i collaborazionisti italiani in Istria si sono trasformate in una questione da dramma nazionale. Persino quotidiani seri, quale il Corriere della Sera, hanno dato ampio risalto negli ultimi anni ad articoli sui cittadini italiani di origine italiana - ,,la nostra gente".

Allineamento

I partiti italiani di opposizione, compresi gli ex comunisti ed i socialdemocratici, hanno sostanzialmente appoggiato questa riscrittura della storia (4), sostenendo l'offensiva revisionista delle leadership italiane ed in questa maniera aiutando gli "esuli" a conquistare l'opinione pubblica. Persino le manovre di politica estera del governo, tese a rinegoziare con la Croazia i compensi per gli "esuli", vengono accettate senza alcun vero dissenso dalla opposizione "di sinistra".

I beni

In seguito al recentissimo incontro (aprile 2005, ndt) del Ministro degli Esteri italiano con il suo omologo croato, Hido Biscevic, per discutere dei "beni degli esuli italiani", le organizzazioni revisioniste hanno intensificato, con un ultimatum, la loro pressione sul governo di Roma. (5) Secondo una dichiarazione della  ,,Federazione delle associazioni degli esuli", bisogna mettere la parola fine ai negoziati infruttuosi. Gli Stati successori della Jugoslavia devono avere ben chiaro in mente che non possono sfuggire alle richieste di restituzione. Con ciò, Croazia e Slovenia si trovano prese in trappola in una manovra a tenaglia delle politiche estere italiana e tedesca. Gli uffici governativi a Berlino e le associazioni degli "esuli" austriaci chiedono la rinegoziazione di quanto pretendono di poter rivendicare.

Europea

La BdV ha reso noto a Berlino che intende cooperare con gli esuli italiani, "soprattutto in vista della costituzione di un 'Centro contro le espulsioni'." (6) Erika Steinbach, presidente della BdV, ha anche annunciato il suo sostegno ad una iniziativa della "Unione degli Istriani" per una "Giornata europea del ricordo di tutte le vittime delle espulsioni".


1) Legge 30 marzo 2004, n.92
2) Vedasi anche: Only Half of the Guilt
http://www.german-foreign-policy.com/goto.php?path=./news/article/1110668400.php
e Disputing Yalta
http://www.german-foreign-policy.com/goto.php?path=./news/article/1109026801.php
3) Italien gedenkt der Opfer von Triest, Deutscher Ostdienst 3/2005
4) Foibe: Ciampi: ,,Tragedia nella memoria di tutti"; Corriere della Sera 09.02.2004
5) Ultimatum della Federazione al Governo; www.unioneistriani.it 19.03.2005
6) Italien gedenkt der Opfer von Triest, Deutscher Ostdienst 3/2005

© Informationen zur Deutschen Außenpolitik



(Fine marzo 2007 - Si sta svolgendo in questi giorni presso Trieste l'incontro promosso dalle organizzazioni revansciste degli esuli dei paesi che persero la II Guerra Mondiale. Nel mirino sono soprattutto le Repubbliche jugoslave oggi "indipendenti", ma anche la Repubblica Ceca per la questione dei Sudeti. Nella Europa del 2007, avere perso la II Guerra Mondiale è un titolo di merito che da diritto a rivendicare ricompense morali e beni materiali...)

http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/56803

Beachtliches Gewicht


30.03.2007


TRIESTE/BERLIN/ZAGREB/PRAHA (Eigener Bericht) - Deutsche, österreichische und italienische Organisationen beschließen an diesem Wochenende die Gründung einer "Europäischen Union der Flüchtlinge und Vertriebenen". Das Gründungstreffen, das gestern begann, findet an der italienisch-kroatischen Grenze statt und verstärkt den Druck auf die Nachfolgestaaten Jugoslawiens. Die "Vertriebenen" erheben milliardenschwere Eigentumsforderungen und wollen den jüdischen Opfern der NS-Massenvernichtung gleichgestellt werden. Hinter der europäischen Kulisse des Treffens von Triest sind mehrere Vorfeldorganisationen der deutschen Außenpolitik tätig. Mit einem parteiübergreifenden Projekt, auf das sich SPD, CSU und CDU jetzt geeinigt haben, unterfüttert Berlin seine europäische Revisionspolitik. In der deutschen Hauptstadt werde man eine Stätte der "europäischen Erinnerungskultur" errichten, lässt das Berliner Bundeskanzleramt nach erfolgreichen Verhandlungen wissen. Allerdings gebe es noch "Einwände grundlegender Art" - die Tschechische Republik verweigert jede Mitarbeit, Polen zeigt sich reserviert.

Dem heutigen Treffen an der italienisch-kroatischen Grenze gingen jahrelange Kontakte zwischen deutschen und italienischen Organisationen voraus. Federführend sind der "Bund der Vertriebenen" (BdV) und die "Sudetendeutsche Landsmannschaft" (SL, Bundesverband). Als Außenstelle im früheren Kampfgebiet der faschistischen Achsenmächte ist die "Unione degli Istriani" tätig. Sie erhebt Ansprüche auf italienische Vorkriegsbesitzungen an der dalmatinischen Adriaküste, die heute zu Kroatien gehört (Pula, Rijeka, Losinj).[1] Das Gebiet war 1944 von jugoslawischen und alliierten Truppenverbänden befreit worden.[2]


Neusiedler

Kooperationstreffen mit der italienischen Frontorganisation wurden von Erika Steinbach (BdV, CDU-Mitglied des Deutschen Bundestages) sowie von Werner Nowak (SL) angeleitet.[3] Nowak erhebt Anspruch, Urheber der Gründungsidee für eine europaweite "Vertriebenen"-Lobby zu sein.[4] Im Februar kamen Vertreter der deutschen Verbände in Trieste mit österreichischen Organisationen zusammen, um die aus Jugoslawien umgesiedelten Italiener ("Esuli") zu ehren.[5] Die Kooperation gipfelt in dem heutigen Kongress, der von den europäischen Opfern der NS-Okkupation "die Rückgabe der widerrechtlich beschlagnahmten und verstaatlichten Immobilien" verlangt.[6] Darüber hinaus sei eine "Anerkennung des Rückkehrrechts" nicht nur "der Vertriebenen und Flüchtlinge" unabweisbar; auch den "nachkommenden Generationen" aus Deutschland und Österreich müsse "ihre Heimat" in aller Zukunft offen stehen - als ewige Neusiedler aus dem Westen.


Gleichstellung

Dem Kongress vorgeschaltet ist ein "weltweiter Appell", in dem "Ansprüche" auf konfisziertes Eigentum angemeldet werden.[7] Da jüdischen Gemeinden eine solche Wiedergutmachung zusteht, müssten auch die "Vertriebenen" in den Genuss ähnlicher Rechtstitel kommen, heißt es in Gleichstellung der rassistischen NS-Arisierungen mit politischen Nachkriegsgesetzen souveräner UNO-Mitglieder.[8] Durchgängig wird die kriminelle Besonderheit des deutschen NS-Systems geleugnet, indem von "Nazi- und Kommunisten-Diktaturen" die Rede ist. Absicht beider Gesellschaftsformationen sei es gewesen, "Menschen wegen ihrer Religion, ihrer Nationalität (und) ihrer sozialen Herkunft" zu verfolgen. Damit treibt der "Appell" die Herabsetzung der Millionen NS-Opfer auf einen verniedlichenden Tiefpunkt. Wer es ablehne, die "Nazi/Kommunisten-Verbrechen" [9] einer juristischen Verurteilung zuzuführen, sei selbst ein Anti-Demokrat, da ihm "das grundlegende Verständnis für die Prinzipien der Gesetzlichkeit fehlt". In diese Kategorie werden nicht näher bezeichnete Regierungen in "Mittel- und Osteuropa" eingereiht, da sie "fortfahren, das (beschlagnahmte) Eigentum zurückzuhalten."


Menschenrecht

Die radikale Negation der historischen Tatsachen überlässt das offizielle Berlin seinen Vorfeldorganisationen, um mit flankierenden Maßnahmen den Eindruck eines mäßigenden Einflusses zu erwecken. Ohne auf die europaweite "Vertriebenen"-Offensive an diesem Wochenende direkt Bezug zu nehmen, teilen die deutschen Regierungsparteien lediglich mit, man habe sich geeinigt, die "europäische Erinnerungskultur" [10] verstärkt zu "fördern". Der Beraterkreis der Bundesregierung konnte demnach "in wichtigen Punkten" Übereinstimmung erzielen und plädiert für einen "Ort des Gedächtnisses" - in Berlin. Dort soll eine Dauerausstellung die "Flucht in Europa" thematisieren, denn "Vertreibung verletzt das Menschenrecht auf das Schlimmste." Während allgemein gehaltene Wendungen "Aussöhnung mit den Nachbarn im Osten" beschwören, lässt die Zusammensetzung des Beraterkreises ahnen, was tatsächlich gemeint ist.


Arbeitsteilung

Mitglied des beim Staatsminister Bernd Neumann angesiedelten Gremiums ist unter anderem der Vizepräsident des "Bundes der Vertriebenen" (BdV) und Generalsekretär des "Sudetendeutschen Rates", Albrecht Schläger. Auch der Stellvertretende Landesobmann der "Sudetendeutschen" im Bundesland Hessen, Herfried Stingl, gehört der Gruppe an. Damit sind die maßgeblichen Organisationen des deutschen Territorialrevisionismus sowohl an der Spitze der Berliner Regierung als auch beim heute stattfindenden "1. Internationalen Kongress der Vertriebenen und Flüchtlinge in Europa" vertreten. Das arbeitsteilige Vorgehen ermöglicht eine ständige Verschärfung der deutschen Ostpolitik, die ihren Stoßtrupporganisationen nur widerwillig zu folgen scheint.


Doppelbesetzung


Als Garanten regierungsoffizieller Respektabilität treten deutsche Sozialdemokraten auf. So wirbt der bayerische SPD-Fraktionsvorsitzende Franz Maget im staatlichen Beratergremium der Bundesregierung für eine "klare Aussprache beim Thema Vertreibung", das über nationale Interessen hinwegweisen müsse - gleichzeitig ist Maget im Kuratorium der BdV-Stiftung "Zentrum gegen Vertreibungen" aktiv. Diese Doppelbesetzung hat Tradition, der sich die SPD verpflichtet fühlt. So rief Maget anlässlich der jetzt angekündigten Einrichtung einer Stätte europäischer Erinnerungskultur die "Vorarbeit" des verstorbenen SPD-Politikers Peter Glotz in Erinnerung.[11]


Großräumig

Warum ausgerechnet Glotz zu den Wegbereitern der "Vertriebenen" gehören soll, wird sich der Öffentlichkeit nicht ohne weiteres erschließen. Glotz trat zeitlebens als Fraktionslinker auf. In den Kulissen der deutschen Außenpolitik war er im radikalen Milieu des Revisionismus tätig: zusammen mit einem ehemaligen Abteilungsleiter beim NS-"Reichsprotektor" in der besetzten CSR (Zoglmann), mit einem in Ungarn verurteilten NS-Kriegsverbrecher (Riedl) sowie mit dem führenden Antisemiten des NS-"Volksgruppen"-Rechts (Veiter). Gemeinsames Ziel der deutschen "Vertriebenen"-Politiker: Öffnung des ehemaligen NS-"Großraums" Europa "für (...) großräumige Zusammenarbeit in kontinentalen Einheiten".[12]


Verhandlungsstärke

Großräumig wird es auch bei der "Europäischen Union der Flüchtlinge und Vertriebenen" zugehen, deren Proklamation an diesem Wochenende in Triest erwartet wird. Die zukünftige "Verhandlungsstärke" des aus Berlin beschickten Verbandes könne bei den EU-Mitgliedern im Osten ein "beachtliches Gewicht darstellen", heißt es im drohenden Ton der "Vertriebenen", die Milliardenbeträge und Eigentumstitel fordern.[13] An wessen Besitz dabei gedacht ist, lassen die Gründungsmitglieder nicht im Dunkel: "Litauen, Lettland, Estland, Russland, Polen, Tschechische Republik, Slowakei, Ungarn und Slowenien" sowie die "Nachfolgestaaten des ehemaligen Jugoslawiens".


[1] s. dazu Weder Sieger noch Besiegte

[2] Europa unterm Hakenkreuz. Band 6, Berlin 1991

[3], [4] Prag und Triest im Mittelpunkt; Nachrichten der Sudetendeutschen in Baden-Württemberg, 1-2/2005

[5] Cirimonie solenni dell'Unione degli Istriani a Trieste; Unione degli Istriani 09.02.2007. Als sudetendeutsche Vertreterin trat Frau Isa Engelmann auf, als österreichische "Vertriebene" nahmen Gerda Dreier und Gerhard Eiselt teil.

[6] 1. Internationaler Kongress der Vertriebenen und Flüchtlinge in Europa; Unione degli Istriani 29.03.2007

[7] Un appello a tutto il mondo per l'istutizione di un forum indipendente competente sulle rivendicazioni delle proprieta confiscate/A worldwide Appeal for the establishment of an independent forum competent to deal with confiscated property claims.

[8] "Recalling EP resolution (...) on return of plundered property to Jewish communities...", Punkt 19 des Appells.

[9] Im englischen Original: "Nazi/communist crimes".

[10], [11] SPD-Fraktionschef Maget: Dokumentationsstätte zur Erinnerung an Vertreibungen in Berlin vor baldiger Realisierung; Pressemitteilung 21.03.2007

[12] Internationales Institut für Nationalitätenrecht und Regionalismus; Europa Ethnica 1/1978

[13] 1. Internationaler Kongress der Vertriebenen und Flüchtlinge in Europa; Unione degli Istriani 29.03.2007


Documento
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