(english / italiano)
 
Il revisionismo alle fondamenta dell'Unione Europea
 
0) Events in Brussels 9-11/11, Milano 23/11
1) Interventi di Alex Hobel, Alessandro Barbero, Gianni Fresu, Luca Alessandrini (segnalati dal PCI Fed. Bologna)
2) La Risoluzione del Parlamento Europeo sulla Memoria è un falso (Comitato internazionale Buchenwald Dora e Kommandos)
3) Il revisionismo storico del parlamento europeo (Rete Voltaire)
 
 
Vedi anche:
 
Perché il Parlamento europeo istituzionalizza il revisionismo ideologico (di Alessandro Bartoloni,  01/11/2019)
Ignoranza, pacificazione e paura sono i tre motivi alla base della risoluzione europea sulla memoria che equipara nazismo e comunismo...
 
«Si rischia di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici» (di Filippo Giuffrida, 30/9/2019)
David Sassoli, Presidente del parlamento europeo. «Il giudizio sui sistemi comunisti nei Paesi dell’Est non credo sia in discussione [??], così come non può esserlo il grande contributo delle formazioni partigiane comuniste e dell’Unione sovietica nella Liberazione dell’Europa dal nazifascismo». «In Italia, il Pci è stato protagonista della Resistenza, della rinascita democratica del nostro Paese e del consolidamento delle istituzioni repubblicane»...
 
 
=== 0: INIZIATIVE SEGNALATE ===
 
Brussels, November 9-11: EVENT AGAINST EU ANTI-COMMUNISM ORGANIZED BY KNE
With a three-day event, which will take place in Brussels from 9 to 11 November, the Communist Youth of Greece (KNE) gives a powerful response to the European Union's anti-communist resolutions and fiestas. 
According to Rizospastis, the program includes visits in a Nazi concentration camp, walks in places of historical significance in Brussels, as well as an event in the European Parliament.
More specifically, on Saturday 9 November, at 1.30 pm, the organizers have scheduled a walk in the city of Brussels titled "In the footsteps of Marx, Engels, Lenin... up to the glorious Stalingrad Avenue". The meeting point is 50 Rue Jean d'Ardenne. 
On Sunday 10 November, at 10.15 am, the participants will visit Breendonk concentration camp in Willebroek. 
The three-day events will conclude on Monday 11 November, at 12.30 pm, with an event at the European Parliament, under the title "The truth about socialism and EU's anti-communism". A speech will be delivered by the General Secretary of the CC of KNE Nikos Abatielos, with KKE MEP Kostas Papadakis being the coordinator of the discussion.
 
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Milano, lunedì 25.11.2019: IL PATTO MANCATO. GENESI DELLA II GUERRA MONDIALE
alle ore 21 presso lo Spazio Ligera, Via Padova 133
Una riflessione sulla Risoluzione UE che equipara nazismo e comunismo..
Video dell conferenza tenuta dallo storico Alessandro Barbero a Sarzana in occasione del Festival della Mente
Organizzano: Coordinamento Comunista Lombardia e Circolo Itinerante Proletario "Georges Politzer"
Ingresso gratuito
 
 
=== 1 ===
 
 
PCI - Federazione di Bologna, 23/10/2019:
 
<< La risoluzione del Parlamento Europeo sull'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa non ha suscitato soltanto la reazione dei Partiti Comunisti e della sinistra europea. Contro il documento si sono infatti pronunciati storici, filosofi, filologi. Fra i molti articoli e le numerose interviste rilasciate, ne segnaliamo tre, riportando alcuni passaggi per noi significativi..

1. Alex Hobel per Futura umanità. Associazione per la storia e la memoria del PCI

"C’è poi un altro aspetto della risoluzione, che pure è molto grave e contrasta con le acquisizioni più recenti di gran parte della storiografia: ossia il considerare il comunismo novecentesco come un Moloch totalitario, schiacciandolo completamente sul concetto di “stalinismo” e identificandolo con esso: un procedimento su cui già Togliatti aveva riflettuto criticamente, a partire dalla celebre Intervista a Nuovi Argomenti.. [...] Il Segretario del Pci, dunque, sottoponeva a una critica severa aspetti rilevanti della direzione staliniana, ma ovviamente rifiutava i giudizi liquidatori dell’intera esperienza sovietica, collocando la stessa politica di Stalin nel quadro dello scontro mortale che si svolse nel mondo in quegli anni, nel quale l’Urss e il movimento comunista internazionale svolsero un ruolo fondamentale nella lotta contro i fascismi, dalla guerra di Spagna alla Resistenza. La storiografia più avvertita perla ormai da tempo del comunismo come fenomeno complesso ed eterogeneo, se non addirittura di “comunismi” al plurale(9) : una interpretazione che rende giustizia alla realtà storica e che appare lontana anni luce da un documento come quello votato a Bruxelles, che rappresenta un testo sbagliato e strumentale, da respingere al mittente e contro il quale sensibilizzare tutta l’opinione pubblica democratica e antifascista. Questo vale soprattutto nel nostro paese, in cui l’attacco alla storia dei comunisti rischia di essere funzionale a nuove offensive contro la Costituzione repubblicana, mentre proprio la Carta costituzionale continua a rappresentare una formidabile leva per la trasformazione e il progresso sociale."

https://futuraumanita.com/2019/09/29/la-riscrittura-dei-fatti-e-la-realta-della-storia/
 
2. Alessandro Barbero Storico per Patria Indipendente

"Il documento concorre a consolidare un distorto e frequente luogo comune, cioè che la memoria da sola, possa unificare, si possa condividere. Ma la memoria non è critica, è parziale per definizione, e spesso infatti è usata per additare nei nemici. Ognuno, legittimamente, ha la sua memoria. Ma senza una visione d’insieme, se non si vuole restare confinati a un circoscritto punto di vista e provare a capire come l’umanità ha attraversato gli eventi, deve essere interpretata dalla storia. In Italia altrimenti ci dovremmo ricordare le stragi nazifasciste e i bombardamenti alleati, fatti che di per sé aiutano ben poco ad amare gli altri popoli… Il parlamento europeo parte dalla memoria e, già che c’è, suggerisce di abbattere i monumenti che ricordano una memoria che non gli piace! Quei monumenti rappresentano una memoria di parte? Certo, dunque abbatterli significa schierarsi dall’altra parte. La memoria del parlamento europeo è insomma brandita “contro” qualcuno."

 
3. Gianni Fresu per Ferraraitalia

"Il fascismo rappresenta un grande buco nero per la civiltà europea, nel nostro caso, la contraddizione nazionale rispetto alla quale i liberali italiani non riescono a nascondere la propria lunghissima coda di paglia. Per questa ragione Croce definì il fascismo una crisi morale europea senza alcuna radice sociale (borghesia) o politica (liberalismo) riconducibile al suo album di famiglia e, oggi, i suoi discendenti, anziché studiare le responsabilità endogene del collasso liberale, preferiscono considerarlo una conseguenza del fanatismo totalitario bolscevico, non il prodotto storico del colonialismo e del suo portato ideologico autoritario e razzista di dominio assoluto di una civiltà sulle altre. Il movimento comunista nasce in contraddizione con i paradigmi della civilizzazione occidentale e le pretese dell’Imperialismo. Se il fascismo è una forma nuova ed esasperata di nazionalismo, sorto in un contesto segnato dalla crisi di egemonia delle vecchie classi dirigenti liberali e di radicalizzazione della lotta sociale per l’irrompere delle masse popolari mobilitate nella Prima guerra mondiale, il comunismo si costruisce attorno a un principio di universalità della dignità umana in contrapposizione a ogni ideologia nazionalista e razzista."

 
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PCI - Federazione di Bologna, 24/10/2019

<< 1. Il mito delle memoria condivisa. Le memorie sono contrapposte e sono soggettive, partono da dati assoluti, da esperienze vissute. La storia, invece, può essere condivisa, in quanto operazione scientifica, operazione culturale in un certo senso fredda.
2. Se la storia è una operazione e una disciplina scientifica, allora bisogna dire che non si mettono ai voti le acquisizioni scientifiche.
3. L'uso della storia che viene fatto attraverso la risoluzione del Parlamento Europeo è un uso ideologico, piegato alle esigenze delle destre in Europa occidentale e dei regimi nazionalisti e destra dell'Europa orientale.
Sono i tre assi portanti della riflessione che Luca Alessandrini, nostro ospite sabato 26 ottobre in veste di relatore
ha espresso nel corso di una breve intervista rilasciata a Radio Popolare un mese fa. >>
 
 
Memos di mercoledì 25/09/2019 (Radio Popolare)
<< Nazismo e comunismo, un’equiparazione improponibile. E’ il giudizio di molti storici sulla risoluzione del parlamento europeo che mette sullo stesso piano il nazismo hitleriano e lo stalinismo sovietico. Memos ha ospitato lo storico Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto “Ferruccio Parri” di Bologna. Ospite anche l’europarlamentare del Pd Massimiliano Smeriglio che non ha votato la contestata risoluzione. >>
 
 
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LA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA MEMORIA E' UN FALSO
Gherush92 Committee for Human Rights aderisce alla Dichiarazione della Commissione Internazionale Buchenwald Dora e Kommandos (CIBD) sulla Risoluzione del Parlamento europeo del 19.9.2019 sull'importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.
Gherush92 chiede il ritiro immediato della Risoluzione del Parlamento europeo sulla memoria.
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8 Ottobre 2019

Comitato di Buchenwald:

“La Commissione internazionale Buchenwald Dora e Kommandos (CIBD) esprime profonda preoccupazione per la risoluzione del Parlamento europeo del 19.9.2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.
La CIBD ritiene che il testo di questa prima risoluzione del neoeletto Parlamento europeo sul ruolo della memoria storica nell’educazione dei giovani e nella costruzione di un’Europa libera e democratica sia un insulto intollerabile alle vittime del fascismo e del nazismo, nonché ai costruttori di un’Europa pacifica, democratica e libera.
La risoluzione di cui sopra è giustamente preoccupata, nell’ultima parte del testo, per l’aumento dell’odio basato sull’identità in Europa. Chiede di vietare i gruppi neofascisti e neonazisti (punto 20). Sottolinea inoltre che “è necessario continuare a trarre dal tragico passato europeo l’ispirazione morale e politica necessaria per affrontare le sfide del mondo contemporaneo e, in particolare, lottare per un mondo più giusto, costruire società e comunità tolleranti e aperte che accolgano le minoranze sessuali, religiose ed etniche, e garantire che i valori europei vadano a beneficio di tutti” (punto 21). Tuttavia, questa risoluzione rimane il risultato di compromessi malsani e sviluppa argomenti fallaci e inaccettabili che maltrattano la verità storica.
La CIBD chiede pertanto il ritiro immediato della risoluzione P9_TA-PROV(2019)0021.
La CIBD si basa sulla seguente motivazione in questa dichiarazione:
1. L’IBCD si rammarica che la risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa non menzioni nel suo testo la risoluzione decisiva del Parlamento europeo dell’11 febbraio 1993 sulla “Protezione e conservazione dei siti della memoria degli ex campi di concentramento”.
2.La CIBD ricorda che in nessun caso possiamo mettere sullo stesso piano il nazismo di Hitler e il comunismo di Stalin e definirli sotto il termine generale di “totalitarismo” così come è stato applicato dal 1930 al regime di Mussolini. Alcuni parlamentari dimenticano che i loro paesi, situati nell’orbita nazista, hanno sviluppato in questi anni una propria forma di totalitarismo: Finlandia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia….. La CIBD chiede che una risoluzione del Parlamento europeo sulla consapevolezza del passato non ignori le specificità del nazismo; razzismo, antisemitismo, genocidio di ebrei, sinti e rom, crimini contro i malati mentali e fisici sono alla base di quella che fu la politica nazista, insieme ai previsti e sistematici massacri contro le popolazioni slave, nonché la schiavitù di milioni di uomini, donne e bambini costretti al lavoro forzato in Germania e nei paesi occupati dal Terzo Reich. Fu questa ideologia criminale che fu combattuta da tutte le nazioni che si riunirono alle Nazioni Unite nel 1945.
3. La CIBD, contrariamente al testo della risoluzione del Parlamento europeo del 19.9.2019 (punto 2), si oppone all’affermazione che il patto tedesco-sovietico (noto come Molotov-Ribbentrop) è l’origine della seconda guerra mondiale. Questo per trascurare in questo testo altre cause come: il Trattato di Versailles, la crisi economica del 1929, la rioccupazione del Saarland (1935), il Patto Anti-Komintern (novembre 1936), l’asse Roma-Berlino (novembre 1936), l’annessione concordata dell’Austria (marzo 1938), gli Accordi di Monaco (settembre 1938): Non dimentichiamo le famose parole di Winston Churchill al primo ministro britannico Chamberlain: “Volevate evitare la guerra al prezzo del disonore, avete disonore e avrete la guerra”. La risoluzione ignora anche l’occupazione nazista della regione dei Sudeti (ottobre 1938), l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe tedesche (marzo 1939).
4. La CIBD deplora una visione limitata nella risoluzione di quella che è stata la sofferenza inflitta alla Russia, descritta come “la più grande vittima del totalitarismo comunista” (punto 15). Significa dimenticare le sofferenze e le perdite inflitte all’Unione Sovietica dall’aggressione nazista a ovest e dalle forze giapponesi a est.
5. La CIBD condanna che la risoluzione ignora completamente il genocidio e le sofferenze dei sinti e dei rom, così come ignora le persecuzioni contro gli omosessuali. Anche le persecuzioni politiche, l’internamento e la deportazione di milioni di esseri umani in Europa e il loro sfruttamento selvaggio nelle fabbriche di guerra naziste sono lasciati nella più totale ignoranza. Nel 2020 sarà aperto a Weimar un museo sul tema del lavoro forzato sotto il nazionalsocialismo, che porterà all’attenzione del grande pubblico il tragico destino degli internati e dei deportati del regime nazista.
6. La CIBD ricorda – e nota che in questo testo non c’è nulla – che molti comunisti tedeschi furono le prime vittime dei campi di concentramento nazisti non appena furono aperti. La loro memoria non può essere dimenticata.
Gli ex deportati del campo di Buchenwald e dei suoi campi esterni hanno vissuto nei loro cuori e nelle loro menti questi eventi senza precedenti, che sono le specificità dell’ideologia nazista.
Per questi motivi,
A nome dei sopravvissuti del campo di tutte le nazioni e delle vittime di Buchenwald e dei suoi 139 kommandos,
A nome di tutte le vittime della barbarie nazista,
La CIBD considera questo testo un insulto inaccettabile per la memoria di queste vittime e di coloro che hanno combattuto per un’Europa umanista e respinge categoricamente la risoluzione del Parlamento europeo del 19.9.2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”.
Se la costruzione di una coscienza europea del passato per il futuro dell’Europa deve “basarsi” sulla denuncia di tutte le violazioni dei diritti umani e delle libertà, la CIBD dichiara che ciò deve avvenire nel rispetto della verità storica, senza confronti forzati o amalgamazioni politiche.”

Comitato internazionale Buchenwald Dora e Kommandos
 
 
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Il revisionismo storico del parlamento europeo
Rete Voltaire | 14 Ottobre 2019 
 
Per iniziativa del gruppo Renew Europe di Emmanuel Macron e Dacian Cioloș [primo ministro rumeno, ndt], il 19 settembre 2019 il parlamento europeo ha adottato una risoluzione «sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa» [1]. Il testo mira a costruire un mito che giustifichi a posteriori la creazione dell’Unione Europea contro la Russia. Nella risoluzione si afferma che, firmando il Patto Motolov-Ribbentrop, la Russia ha condiviso i funesti obiettivi del Reich nazista e ha scatenato la seconda guerra mondiale.
Questo mito è all’opposto dell’idea su cui si fonda l’attuale Federazione Russa: il sacrificio compiuto nella lotta contro il nazismo ha consolidato il popolo russo come nazione.
La realtà storica è che per sei anni – dal 1933 al 1939 – la diplomazia sovietica non ha mai smesso di incalzare le nazioni dell’Europa Occidentale perché si convincessero della necessità di un’alleanza antinazista. Gli europei sostenevano invece apertamente il progetto nazista di riduzione in schiavitù dei popoli slavi (Untermenschen, sub-umani) e di colonizzazione del loro territorio.
Il patto tedesco-sovietico del 23 agosto 1939 prevedeva effettivamente la creazione di zone d’influenza dei due Paesi e anticipava una possibile divisione della Polonia. Questo trattato va però interpretato ricollocandolo nel suo contesto storico.
Il Patto Chamberlain-Daladier-Hitler-Mussolini (il cosiddetto Accordo di Monaco) del 30 settembre 1938 smembrò la Cecoslovacchia – in assenza di suoi rappresentanti – tra Germania, Ungheria e Polonia, aprendo di fatto la strada al progetto nazista di colonizzazione dell’Europa Centrale e Orientale, evitando così lo scontro fra il Reich e gli Imperi inglese e francese. Gli accordi furono confermati dal trattato franco-tedesco del 6 dicembre 1938, il Patto Bonnet-Ribbentrop.
È evidente che esiste una responsabilità dell’URSS nelle ragioni che hanno scatenato la seconda guerra mondiale; è però molto meno rilevante di quella del Regno Unito e, soprattutto, della Francia.
Oggi le cause della seconda guerra mondiale sono sistematicamente occultate. Non si parla più del progetto nazista di colonizzazione dell’Europa Centrale e Orientale. Così come si tace del progetto di riduzione in schiavitù dei popoli slavi. Esiste solo lo sterminio degli ebrei, che tuttavia cominciò soltanto nel 1942.

Traduzione 
Rachele Marmetti
Giornale di bordo