Fotomontaggio del futuro aspetto del monumento di Colfiorito

Jugocoord ONLUS ha presentato al Comune di Foligno ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno il progetto per la realizzazione di un monumento-memoriale nel sito dell'ex campo di concentramento delle "Casermette"

 

Come ben sa chi ci segue, uno dei nodi della nostra Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale è quello di Colfiorito, in Comune di Foligno. Dopo la iniziativa pubblica da noi promossa proprio lì, nel sito dell'ex campo di concentramento, sabato 22 settembre 2018 cioè nel 75.mo anniversario della grande fuga di circa 1200 prigionieri jugoslavi, abbiamo intrapreso passi concreti e formali per la realizzazione di un monumento-memoriale che finalmente "segni" la memoria del luogo.

Il progetto è frutto dell'impegno di G. Simoncelli per la parte propositiva-amministrativa e dell'architetto F. Schiavetti Arcangeli per la parte ideativa-progettuale. Esso è stato presentato al S.U.A.P.E. del Comune per l'iter autorizzativo – che prevede la autorizzazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria e la delibera della Giunta Municipale di Foligno, da espletare attraverso la Commissione urbanistica dello stesso Comune [Istanza di Autorizzazione Paesaggistica ai fini dell'attività edilizia da porre in essere in Foligno, loc. Colfiorito Casermette – Pratica Edilizia n.29/2019 – Cod. istanza n.331/2019 – data 13/2/2019 prot.11766 resp. arch. A. Fratino] – ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per la richiesta di un contributo finanziario – indirizzato a progetto di utilità sociale come da relativo Bando 2018 [presentazione in data 31/10/2018] con l'integrazione di donazioni previste da parte della Botteguccia del Campo 64 e della ANPPIA nazionale oltreché della stessa Jugocoord ONLUS.

Il monumento, di cui presentiamo in apertura un fotomontaggio e qui sopra una sintesi delle tavole di progetto, consta di un basamento, dove va collocata la targa principale, e di una targa secondaria da applicare alla muratura della limitrofa "casermetta".

La targa principale
La targa principale

La targa principale riporta un testo di sintesi delle vicende dell'ex "campo 64", in versione trilingue, alla cui formulazione hanno collaborato L. Brunelli, G. Carboni Maestri, D. Djordjević, I. Kerečki, A. Martocchia, G. Simoncelli, nonché la pianta del campo disegnata da Drago Ivanović (pubblicata originariamente in: Ivanović D.D.V., Poruke. Zapisi iz zice: Jusovaca, Kuća, Rogosica, Skadar-Tepa, Bari, Fodja, Kolfiorito di Folinjo [Messaggi. Note dal filo spinato]. Titograd/Podgorica, Istorijski Institut S.R. Crne Gore, 1989).

La targa secondaria è costituita da due lastre metalliche dove vanno elencati i nomi degli ex-prigionieri delle "Casermette" dei quali è noto che perirono in ragione della loro attività antifascista sul suolo italiano: l'elenco è ripreso dallo studio di A. Martocchia contenuto nella pubblicazione La lotta antifascista dei prigionieri di Colfiorito ed è ovviamente suscettibile di correzione e integrazione prima della realizzazione dell'opera.

La targa a parete
La targa a parete

 

Il progetto è stato sottoposto per conoscenza al Sindaco di Foligno (lettera 26/10/2018), evidenziando come esso possa costituire una integrazione sinergica alla realizzazione di un "Centro di Documentazione sugli eventi delle Casermette, sui campi di concentramento fascisti e sulla Guerra di Liberazione a Foligno e nella nostra Regione, presentato [nell'autunno 2018, e nel frattempo approvato] per finanziamento al GAL Valle Umbra e Sibillini dall'Officina della Memoria, su impostazione della professoressa Luciana Brunelli".

 


Riportiamo di seguito il testo allegato alla richiesta inoltrata alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, contenente le motivazioni, gli obiettivi e una descrizione dell'opera:

 

-1-

Indicare il settore e l’utenza sociale che sarà servita nei quali si realizza l’iniziativa per cui si richiede il contributo:

 

Il nostro progetto, che consiste nella costruzione di un monumento nel recinto delle casermette di Colfiorito, sarà fruito da tutti i cittadini, italiani e stranieri, abitanti e turisti della località.

In modo particolare dalle scolaresche che da alcuni anni, su proposta dell'Istituto Regionale di Storia per l'Umbria Contemporanea (ISUC), fanno gite al Parco Regionale della palude con finalità storiche e naturalistiche. Avrà una valenza di memoria e di monito anche per le prossime generazioni. Rientra nei settori:

  1. educazione, istruzione e formazione, quale elemento di storia locale, nazionale e internazionale;
  2. arte, attività e beni culturali, poiché rivaluta artisticamente e in modo permanente le casermette e tende alla conservazione edilizia e storica del sito;
  3. sviluppo locale, in quanto diverrà elemento di attenzione nei programmi scolastici, nelle annuali e ricorrenti attività turistiche e culturali promosse dal Servizio Comunale Parco di Colfiorito e dalle associazioni locali, consolidate promotrici della frazione.

 

-2-

Descrivere il progetto per cui si richiede il contributo (Finalità, contenuti e azioni dell’intervento)(se non è sufficiente questo spazio per la descrizione, allegare scheda di max una pagina)

 

Il monumento è posizionato davanti alla casermetta ristrutturata e adibita a sede del Parco. Precisamente nell’ansa formata dalla aiuola, (all.3/tav.1) di proprietà comunale, che si trova a sinistra entrando nell'ufficio direzionale, di fronte alla vetrata del corridoio che porta alla sala espositiva della flora e della fauna della Palude (all.3/tav.2).

Si tratta di alzare una grande targa di cm. l 150 x h 100 realizzata in alluminio anodizzato color oro e bulinata con lettere a colori temperati in forno ad alta gradazione, affinché sopporti l'usura del tempo, dell'escursione termica e degli atti vandalici (all.3/tav.3).

La declaratoria è scritta in italiano, serbo-croato e inglese e nella parte centrale è disegnata la piantina del campo, desunta dal diario dell’internato Dragutin Drago V. Ivanovic.

Viene incastonata in una lastra con cornice in acciaio zincato di cm l 200 x h 150, (all.3/tav.4) impiantata su una base in muratura rivestita di pietra serena (all.3/tav.5).

La base è composta da due gradoni di cm. h 35 d’alzata ciascuno. Il superiore, con dimensioni di cm l 300 x h 110, ove sono incisi sul piano i nominativi dei promotori e dei finanziatori (all.4), sostiene il manufatto in metallo ed è collocato marginalmente sul secondo, che misura cm. l 715 x h 150. Negli spazi laterali vi sono rispettivamente 2 e 3 fori portabandiera (prospetto frontale e pianta all.3/tav.6).

Dopo lo svolgimento di due convegni sulla storia delle casermette di Colfiorito, è emersa la necessità, rilevata anche dalle Autorità cittadine, di apporre un cippo o una lapide in ricordo dei particolari e significativi eventi che vi sono accaduti.

Il primo convegno fu preparato e coordinato dalla compianta professoressa Olga Lucchi il 4 novembre 2003 a Palazzo Trinci e l'anno successivo, a cura dell'ISUC, ne furono pubblicati gli atti in un libro di 160 pagine, edito dall'Editoriale Umbra di Foligno, intitolato "Dall'internamento alla Libertà". Sempre nell'anno 2004, e con la medesima casa editrice, il professore ricercatore ISUC Dino Renato Nardelli pubblicò sullo stesso argomento "Memorie di un internato montenegrino - Colfiorito 1943 - di Dragutin Drago V. Ivanovic".

Il secondo convegno, attivato dalla nostra Associazione sabato 22 settembre u.s., è stato dedicato a "La fuga dalle Casermette 75° Anniversario". “Circa 1200 su più di 1500 internati nel campo di concentramento delle Casermette di Colfiorito, antifascisti jugoslavi, in grande maggioranza del Montenegro, deportati per essersi opposti alla occupazione italiana delle loro terre, scapparono al calare del buio il 22 settembre 1943. Questi fuggiaschi, assieme a migliaia di altri provenienti da decine e decine di simili campi e luoghi di confino e prigionia, trovarono rifugio e protezione da umili e coraggiose famiglie di contadini e montanari nelle località più remote della dorsale appenninica, dove parteciparono ai primi fuochi della Resistenza italiana" (esplicazione descritta nel volantino informativo e pubblicitario dell’iniziativa). Il convegno è stato inoltre introdotto dalla divulgazione di un fascicolo di 60 pagine, nel quale è narrata "La lotta antifascista dei prigionieri di Colfiorito" (Andrea Martocchia, Orientamenti Jugocoord, Roma).

Vi sono contenute due appendici rilevanti:

  1. la risoluzione del Comitato del Fronte di Liberazione istituito durante la prigionia, mai pubblicata in Italia e pressoché sconosciuta nei Paesi della ex Jugoslavia,
  2. un Registro dove sono elencati, per la prima volta, i nomi di 45 ex internati fuggiaschi che combatterono e caddero nella Resistenza Italiana, base della nostra Costituzione.

Al fine di accordare il dovuto onore a questi partigiani stranieri, completiamo il monumento affiggendo sulla parete della casermetta che guarda l’aiuola nel lato sinistro un’altra grande targa, di cm. l 200 x h 150, nella quale sono incisi i loro nomi (all.3/tav.7).

Noi vogliamo menzionarli poiché in Italia non esistono per loro altre lapidi e perché, combattendo per la nostra Patria contro il nazifascismo, si sono sacrificati per un ideale di libertà sopranazionale e unitario fra tutte le nazionalità.

Al completamento, il luogo assumerà un’aura sacrale.

Riteniamo che con il volumetto presentato in questo convegno, insieme ai due libri precedentemente citati sia stata ben ricostruita la storia delle casermette. E’ nostro desiderio che sia distribuito nelle scuole, nelle librerie, nelle biblioteche del comprensorio e nell’ufficio comunale del Parco, quindi chiediamo, a integrazione del progetto, il contributo per ristamparne 1000 copie.

Per meglio rappresentare il progetto, si porta come esempio la targa simile che abbiamo realizzato nel 2013 a Pietralunga, con la quale sono state ricordate le medaglie d'oro al Valor Militare della Guerra di Liberazione concernenti la Regione Umbria (fotografie all. 5,6,7).

 

-3-

Descrivere gli obiettivi e il risultato sociale che si prevede di conseguire dalla realizzazione del progetto e i criteri di accertamento e monitoraggio degli stessi (se non è sufficiente questo spazio per la descrizione, allegare scheda di max una pagina)

 

I nostri obiettivi sono il mantenimento del ricordo dei prigionieri politici e della finalità di reclusione politica cui furono destinate le casermette, inizialmente depositi militari. Nelle circolari del Ministero dell'Interno del Governo fascista venivano appellate campo di concentramento e gli abitati circostanti luoghi di internamento. Le casermette furono il maggiore campo di concentramento dell'Italia centrale e figura al n°064 PG nell’elenco dei campi redatto il 13/10/1942 dallo Stato Maggiore del Regio Esercito, Ufficio Prigionieri di guerra (Archivio Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, busta 840).  Tale aspetto rafforza la necessità di mantenerne la traccia e ci permettiamo di osservare che non è stata mai disposta una targa ovvero costituito un memoriale di cimeli e di fotografie per proteggerlo dall’oblio e additarlo all’attenzione dei cittadini.  

A volte accade che alcuni visitatori chiedano maggiori indicazioni, così come rimangano sconcertati, quando arrivano in visita, i familiari degli internati, che non vedono emblemi pubblici in memoria dei prigionieri e del campo di concentramento.

Con il monumento vogliamo erigere un simbolo alla democrazia, alla tolleranza, alla indipendenza dei popoli. Auspichiamo che ogni anno, come già accade per il sacrario della frazione Cancelli dedicato alla deportazione dei folignati nei lager tedeschi, vi possa essere celebrato un rito civile e religioso di carattere istituzionale nel segno della pace e della condanna di ogni dittatura.

 


Testo della targa principale, in versione trilingue italiano-serbocroato-inglese

IN MEMORIA DI TUTTI GLI INTERNATI
IN QUESTE "CASERMETTE" TRA IL 1939 E IL 1943:

DEI CIRCA 1800 PRIGIONIERI POLITICI ANTIFASCISTI
ITALIANI, ALBANESI, JUGOSLAVI

DEI 132 PRIGIONIERI DI GUERRA INGLESI E SUDAFRICANI

DI DUŠAN GOLUBOVIĆ
COLPITO A MORTE IL 22 FEBBRAIO 1943 DA UNA SENTINELLA

E DELLA GRANDE FUGA
IL 22 SETTEMBRE 1943 DI OLTRE 1200 MONTENEGRINI
I QUALI, NUMEROSI SACRIFICANDOSI
PER I VALORI DELL’INTERNAZIONALISMO ANTIFASCISTA,
PARTECIPARONO ALLA RESISTENZA PARTIGIANA IN QUESTE TERRE

---

U SJEĆANJE NA SVE INTERNIRANE U “CASERMETTE”
IZMEĐU 1939 I 1943 GODINE:

NA OKO 1800 POLITIČKIH ANTIFAŠISTIČKIH ZATVORENIKA
ITALIJANA, ALBANACA I JUGOSLOVENA

NA 132 ENGLESKIH I JUŽNOAFRIČKIH RATNIH ZATVORENIKA

NA DUŠANA GOLUBOVIĆA,
OD STRAŽE SMRTNO POGOĐENOG 22 FEBRUARA 1943

I NA VELIKO BJEKSTVO
22 SEPTEMBRA 1943. GODINE PREKO 1200 CRNOGORACA
OD KOJIH SU SE MNOGI POŽRTVOVALI
ZA VRIJEDNOSTI INTERNACIONALISTIČKOG ANTIFAŠIZMA,
UČESTVOVAJUĆI U PARTIZANSKOM OTPORU OVIH KRAJEVA

---

IN MEMORY OF ALL THE ONES INTERNED
IN THESE "CASERMETTE" BETWEEN 1939 AND 1943:

ABOUT 1800 ITALIAN, ALBANIAN, YUGOSLAV
ANTIFASCIST POLITICAL PRISONERS

132 ENGLISH AND SOUTH-AFRICAN WAR PRISONERS

DUŠAN GOLUBOVIĆ
SHOT TO DEAD BY A SENTINEL ON FEBRUARY 22, 1943

AND TO REMEMBER THE GREAT FLIGHT
OF MORE THAN 1200 MONTENEGRIANS ON SEPTEMBER 22, 1943
WHO, IN GREAT NUMBER SACRIFICING THEMSELVES
IN THE NAME OF ANTIFASCIST INTERNATIONALISM,
TOOK PART IN THE PARTISAN RESISTANCE IN THESE TERRITORIES

 


Elenco dei caduti da includere nella targa laterale a parete 

(tratto da La lotta antifascista dei prigionieri di Colfiorito – 1. cognome 2. nome 3. soprannome 4. patronimico)

Banjević Miljan Milan Mihajla
Barjamović Gavrilo Avram Nikole
Bojičić Gojko Bojičje Mihajla
Bojović Janićije Jefta o Janko
Bokan Mitar Petra
Bujić Tomo Djurana
Cemović Panto
Čokorilo Vasilije Vasko o Vassika Sava
Crnčević Blazo Marka
Crnčević Vaso (Savo?) Pera
Darčević Marko Iva
Djukanović Spasoje Spaso-Dzin Iva
Filipović Vojislav Vojo Pera
Gezović Mališa
Golubović Radosav
Hrvatin o Horvatin Božo
Ilić Ilija Iva
Iličković Jovan Marka
Ivković Gojko
Karadaglić Jovan
Knežević Branko Bozidara
Kustudić Marko
Lačković Milisav Milo Tomice
Leković Vojislav Vojo Maša
Lijesević Ilija
Lopičić Milo Andrije
Marković Miketa Alekse
Mijović Savo Toma
Milanović Branko Miloša
Milanović Ilija Miloša
Milanović Veljko Miloša
Milošević Dragoljub Draško
Mitrović Aleksandar Leso Mitra
Petrović Vladimir Vlado Mitra
Popović Blagoje
Radonjić Ljubo Ljubić Petra
Radović Lazar
Radusinović Branko Stevana
Rajković Andrija Mirka
Ratković Aleksa
Tomović Marijan
Vučinić Radoš Rade?
Vujačić Kosta Ilije
Vujačić Rako Drago Andrije
Vuksanović Marko Mila