NUOVA UNITA'
COORDINAMENTO TORINESE PER LA JUGOSLAVIA
COLL. D'INFORMAZIONE UNIVERSITARIA - FIRENZE


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[n]uova [u]nita' on line
rivista comunista di politica e cultura
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Il NO alla NATO e' NO alla guerra e allo sfruttamento mondiale

Dal 23 al 25 maggio, Firenze - citta' Medaglia d'Oro della Resistenza -
verra' nuovamente e ulteriormente offesa dalla presenza di un vertice
Nato
che rilegittima la guerra come strumento "normale" del governo del
mondo.
Come gia' annunciato dalla riunione del Comitato per l'ordine e la
sicurezza
pubblica in Prefettura la citta' sara' blindata con un forte contingente
di
sicurezza. Il prefetto Serra sostiene che il problema non e' tanto il
corteo
annunciato "al quale prendera' parte anche Rifondazione comunista, che
finora ha sempre mostrato grande senso di responsabilita'. L'unico
limite al
corteo sara' l'arrivo in piazza del Duomo o della Signoria. Il vero
pericolo - sostiene sempre Serra - potrebbe essere rappresentato da
alcune
frange che vogliono manifestare in maniera eclatante. Temiamo atti
dimostrativi. E allora dovremo prendere severe contromisure".

Il piano di sicurezza, che sta approntando il questore Boncoraglio,
sara'
sicuramente "pesante" per Firenze e perfino i cittadini e, in
particolare
gli automobilisti, subiranno disagi incredibili. Evidentemente maggiori
di
quelli di novembre se il clima e' gia' quello di terrorizzare la citta'
con
annunci di eventuali atti tipo "Seattle". I gendarmi del mondo, i
massimi
rappresentanti dell'imperialismo mondiale (i ministri degli esteri di 46
paesi) insieme agli aspiranti dell'ex Patto di Varsavia si riuniranno
nella
nostra citta', tra l'altro nella giornata del disarmo per elaborare la
strategia di morte e distruzione con un accordo che prendera' il nome di
"Patto di Firenze" (con tutto cio' che ne potra' seguire) e le "forze
dell'ordine" si preoccupano della mobilitazione di protesta! O meglio,
si
preoccupano di far decidere il governo imperialista del mondo in tutta
tranquillita'.
Le provocazioni sono sempre possibili, ma gia' da tempo le
organizzazioni
militanti della Toscana (compresa nuova unita') si incontrano per
preparare
la manifestazione del 24 ed esprimere il proprio dissenso a questo
genere di
"summit".
Un dissenso del tutto legittimo considerati i danni dell'imperialismo
sui
popoli.

PERCHE' NO ALLA NATO?
Perche' la NATO e' una gigantesca macchina da guerra che programma
l'ingerenza armata per evitare i rischi alla propria "sicurezza"; e'
un'autorita' sovranazionale che sostituisce la stessa ONU, dopo averla
esautorata nel tempo.

COSA SIGNIFICA FAR PARTE DELLA NATO?
- il Parlamento non potra' esercitare nessun controllo sulle presenze,
attivita', circolazione di armi mezzi militari sul proprio territorio
(ricordiamo il Cermis);
- obbligo di partecipare a tutte le guerre ritenute "necessaire" secondo
gli
interessi degli Stati Uniti (ricordiamo l'aggressione alla Yugoslavia);
- obbligo di pagare i costi spaventosi che tutto questo comporta. Nei
prossimi anni l'Italia spendera' 20mila miliardi solo per l'acquisto di
130
aerei da caccia Eurofighter, aumentando sempre piu' le spese militari
che
non verranno rese note, ma che saranno a carico di tagli sulla salute
pubblica e sui servizi sociali;
- obbligo di trasformare l'esercito di leva in esercito professionale.
L'Italia si e' gia' adeguata alle direttive Nato accettando il nuovo
modello
di difesa.

NATO che in Italia - il cui governo adegua la sua politica interna a
quella
dei paesi alleati - (Istituzione della 4° Forza armata con lo
spostamento
dei carabinieri dagli Interni alla Difesa; varo del "pacchetto
sicurezza"
che, con la scusa di combattere la microcriminalita', militarizza il
territorio ecc.) appoggiandosi su un potente apparato di centri di
comando e
basi militari, svolge dal dopoguerra ad oggi, il ruolo di marcatura
difensiva dei confini dell'area sud-est del blocco imperialista europeo.
Allo stesso tempo le basi in Italia sono utilizzate come avamposti per
portare attacchi sempre piu' spesso fuori dalla Nato stessa, e creare le
condizioni per cui si possa estendere l'influenza dell'Alleanza
atlantica.
Ma il territorio italiano non e' occupato solo da basi Nato, ma anche da
basi Usa e sono queste che definiscono ruoli e funzioni facendo capire
che
l'occupazione militare del nostro territorio rispecchia i rapporti
dell'egemonia all'interno dell'Alleanza.

I servili governanti italiani accettano i diktat del prepotente alleato
e,
contemporaneamente, si ricavano gli spazi per esercitare i propri
privati
interessi, rendendo l'Italia una potenza imperialista capace di seminare
morte e distruzione, oltre che di sfruttamento, in tutte le parti del
globo.
Sono responsabili di aver consegnato una parte sostanziale del
territorio
italiano, con accordi segreti e nella completa illegalita', per le basi
Usa,
al servizio di una politica genocida e barbara di una potenza
d'occupazione
straniera.

La guerra "umanitaria" nei Balcani e' stata la prima guerra del Nuovo
ordine
mondiale e modello per le prossime guerre che producono la morte totale
di
un paese e strappano le popolazioni dalla propria terra costringendole
ad un
esodo di massa. Sia gli Usa che gli alleati europei - Italia in testa -
sapevano perfettamente cosa avrebbe provocato sulla popolazione e
nell'ambiente la distruzione "scientifica" di tutti gli impianti chimici
e
petrolchimici in Serbia e in Kosovo con le loro 31mila bombe all'uranio
impoverito! Una guerra che prosegue a bassa intensita' con l'embargo
(1.500.000 morti in Iraq), le sanzioni economiche (Yugoslavia ecc.) e
le
guerre commerciali.
La produzione ed il commercio delle armi sono il pilastro dell'economia
(Usa
il primo produttore), percio' hanno bisogno della guerra! Al tempo
stesso il
carattere globale dell'offensiva imperialista, capeggiata dalle piu'
reazionarie oligarchie economiche e finanziarie, soprattutto degli USA,
cercano nelle guerre d'aggressione una via d'uscita dalla crisi
irreversibile. Il sempre piu' stretto collegamento tra i processi di
ristrutturazione attraverso cui il capitalismo monopolistico accresce lo
sfruttamento imperialistico del proletariato e delle vaste masse
popolari
dei paesi dell'Africa, Asia, America Latina, rendono ancora piu'
evidente
l'importanza vitale della mobilitazione in grado di condurre una
battaglia
anche contro lo sfruttamento del neocolonialismo.

E allora, come si fa a non manifestare?

MOBILITIAMOCI IL 24 MAGGIO. TUTTI IN PIAZZA S.MARCO ALLE ORE 17,30!
PER DIRE NO ALLA NATO, NO ALL'IMPERIALISMO, NO ALLE BASI USA e NATO!


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COMUNICATO STAMPA

Il 1 Maggio 2000 si è svolta la tradizionale manifestazione: i compagni
del
Coordinamento torinese per la Jugoslavia hanno caratterizzato la
presenza in
piazza con l'internazionalismo proletario, la lotta contro tutti gli
embarghi e la lotta contro l'aggressione imperialista alla Jugoslavia.

I compagni dello spezzone molto combattivo e determinato erano alla
testa
dello spezzone antagonista, maggioritario rispetto allo spezzone
istituzionale, caratterizzato dalla ritualità e dall'ipocrisia di una
sinistra istituzionale logora e in molti casi opportunista ed assassina.
Lo
spezzone contro la guerra e l'embargo era composto dai compagni
torinesi, da
una forte presenza di compagni irakeni, jugoslavi, cubani e le
associazioni
in lotta contro tutti gli embarghi.
Gli slogans che caratterizzavano lo spezzone erano:

ieri, oggi e domani
giù le mani dai Balcani

Baghdad, Belgrado, L'Avana
ogni embargo è un'infamia

gli embarghi della Nato uccidono i bambini
nei "nostri" governi ci sono gli assassini

il Vietnam ce l'ha insegnato
non vinceranno mai le bombe della Nato

contro la guerra imperialista
lotta di classe internazionalista

La manifestazione si è conclusa regolarmente in piazza S. Carlo dove si
è
svolto un contro-comizio che ha visto intervenire i compagni dei centri
sociali torinesi, che hanno ricordato il brutale assalto al centro
sociale
ASKATASUNA ad opera della Polizia del governo di centro sinistra come
risposta all'unità di classe contro la guerra imperialista che proprio
il
primo maggio dell'anno scorso si palesava in piazza.
Al comizio è intervenuta una compagna jugoslava che ha denunciato gli
embarghi e i crimini ai danni dei popoli non allineati e ribelli alla
globalizzazione.

Torino 2 maggio 2000
Comitato di lotta contro la guerra
dei lavoratori del Politecnico e Universita'

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JUGOSLAVIA:
MOVIMENTO ANTIMPERIALISTA E OPPORTUNISMO "DI SINISTRA"

Siamo sempre stati contrari alla posizione dell'equidistanza che, come
pacifismo, lascia molto a desiderare datochè non compromette e non forza
a
prendere posizione, ma porta solo ad allontanarsi dagli schieramenti
creando quella neutralità opportunista c he lascia campo libero al più
forte. In una guerra c'è un aggredito ed un aggressore o si stà da una
parte o si stà dall'altra, non esistono posizioni intermedie, chi stà
nel
mezzo lascia mano libera al più forte ed in questo caso il più forte è
stato il più reazionario, la Nato. Fu quella neutralità dei partiti
socialisti sullo scoppiare della prima guerra mondiale, nè aderire nè
sabotare, che li portò a sviluppare una politica sempre meno
conflittuale
contro le mire del capitale ed ad allontanarsi sempre più
progressivamente
dal le posizioni rivoluzionarie. Lo stesso è successo col movimento
pacifista espressosi in occasione di questa guerra dimodochè "nè aderire
nè sabotare" si è adeguato allo slogan "nè con la Nato nè con Milosevic"
portando in piazza un movimento dalla scarsa forza nei confronti della
politica di guerra dell'Italia e dei paesi del patto atlantico, politica
che offriva per di più una giustificazione dell'intervento alla morale
collettiva. Gli stessi movimenti che avevano sostenuto l'Uck (organismo
militare del nazionalismo albanese sostenuto coi soldi della Cia l'unico
dai mezzi terroristici) quali socialismo rivoluzionario e parte del
cosiddetto movimento antagonista e pacifista, si sono trovati a
sostenere
questa posizione comoda nei confronti della repressio ne dello stato
imperialista e accomodante nei confronti della necessità di
mobilitazione.
Sempre questi organismi sono stati gli stessi che hanno dato credito
acriticamente alle notizie provenienti dai media dell'imperialismo e
della
Nato sugli eccidi, le fosse comuni, i profughi: notizie false e gonfiate
che oggi gli stessi giornali e tv che le avevano dette smentiscono... ma
oggi, a intervento finito si può anche dire, pensano lorsignori, tanto
la
Nato ha raggiunto il suo scopo di stabilire basi nei Bal cani per
rilanciare una politica di guerra e dominiio su quei territori. Anche il
"mostro" Milosevic è stato una finction televisiva: è oggi sotto gli
occhi di tutti che non solo sono state gonfiate le cifre sui numeri dei
profughi, sui morti, ma è stata anche creata la falsità per cui
Milosevic
ed il suo governo fossero una dittatura (l'unico governo dell'area ad
essere stato eletto secondo le regole della democrazia borghese in
vigore
anche da noi) e si stessero muovendo secondo un piano d' epurazione
dell'etnia albanese dal Kosovo, un piano di stampo nazista: oggi i
giornal i negano anche questo dietro la forza evidente dei fatti e della
verità. Milosevic ed il suo governo non hanno mai avuto un piano del
genere... la propaganda di guerra Nato ha fatto si che questo fosse
ritenuto tale attraverso i media. Per non parlare poi dell'imposizione
dell'indipendenza del Kosovo tramite gli accordi di Rambouillet che
sono
stati fatti passare invece come un rifiuto serbo alla trattativa. Tutte
cose che noi abbiamo sempre denunciato attirandoci le ire di molti
opportunisti che, sia fra i media sia in certo movimento antagonista,
hanno invece dato loro credito senza neppure assumerle criticamente come
sempre dicono invece di voler fare. L'unico vero pacifismo che
conosciamo è perciò quello che mette sempre in evidenza le cause della
guerra, ovvero il capitalismo con le sue brame di profitto,
sistema economico che non lesina guerra, miseria e sfruttamento pur di
riprodursi. E' quel movime nto che si muove contro le cause fino a
sviluppare la coscenza antimperialista che bisogna lottare a fianco
degli
altri popoli solidarizzando con loro per un mondo libero dallo
sfruttamento del capitale. Di fronte a questo scenario fatto di
opportunismo di sinistra e di socialdemocrazia guerrafondaia va
ricordato
anche che, all'epoca, in questo governo assassino c'erano anche i
Comunisti Italiani, con Diliberto Ministro di Grazia e Giustizia. Quel
ministr o sotto il quale è avvenuta la repressione di tutto il movimento
contro la guerra: non solo sono stati inquisiti una quarantina di
compagni
per la manifestazione del 13 maggio sotto l'ambasciata Usa a Firenze, ma
sono state poi fatte anche una sessantina di perquisizioni in
tutt'Italia
con accuse di associazione sovversiva, accuse riprese dal codice Rocco
di
matrice fascista. Ecco quello di cui è capace l'ipocrisia della
socialdemocrazia e dei gruppi di sinistra che, solo a parole, stanno
contro le guerre e nei fatti, facendo politica per la poltrona, danno il
loro contributo alla reazione interna ed internazionale.

Collettivo d'Informazione Universitaria - Scienze dell'Educazione -
Firenze - Maggio 2000



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