(segue)


*** SINGOLI AFFILIATI ALLA POLIZIA CIVILE DELL'"ERZEGBOSNIA"

# PASKO LJUBIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato all'inizio degli anni Sessanta, proviene dalla Bosnia centrale.
Lavorava come poliziotto ed e' ritenuto un estremista.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
In servizio sia presso la Polizia militare che presso quella civile
dell'"Erzegbosnia".
POSIZIONE ATTUALE
Capo dell'amministrazione della polizia civile dell'"Erzegbosnia".

# ZELJKO LJUKIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Informazioni non ancora disponibili.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Come sopra.

# JADRANKO LOVRIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Di Grnojnice, vicino Mostar; lavorava in un'autofficina.
Fonti lo descrivono privo di istruzione e politicamente estremista.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Informazioni non ancora disponibili.
POSIZIONE ATTUALE
E' capo della Polizia "erzegbosniaca" a Mostar occidentale.

# MARKO RADIC "MAKA" - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato nel 1959 a Bijelo Polje, alcuni kilometri a nord di Mostar.
Termina la scuola superiore a Mostar e poi l'ISEF a Zagabria.
Attivo nelle Arti Marziali. Fino al 1990 ha vissuto a Zagabria, poi e'
ritornato a vivere presso i genitori a Mostar. Lavorava come
insegnante di Educazione Fisica alla Scuola per Ragionieri di Mostar.
Dicono di lui che e' intelligente e sembra che non fosse un estremista
prima di questa guerra.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Attivo nell'HDZ a Potoci dal 1991. Educazione militare a Grude.
Tra la fine del 1991 e l'inizio del 1992, con alcuni suoi amici ha
sostituito l'ufficiale locale che era a capo della amministrazione civile,
Ante Drinov-Prdik, piazzandosi egli stesso al suo posto.
Quando su quel territorio si e' costituito il II Battaglione d'assalto
della II Brigata dell'HVO, Marko ne diventa Comandante. Resta
attivo finche' sul posto e' presente la JNA [Esercito Popolare
Jugoslavo]; partecipa alle azioni sovversive dell'HVO.
In seguito alla crescita delle tensioni tra bosgnacchi e croati su
quel territorio, la sua unita' e' una delle piu' attive. Nel marzo 1993
quando l'HVO attacca Bijelo Polje la sua unita' partecipa alla
"liquidazione" dei soldati della Armata della Bosnia-Erzegovina
arrestati o feriti. Dal 9 maggio 1993 e' implicato nelle torture, nelle
persecuzioni, nelle spoliazioni, nella cacciata e deportazione dei civili
bosgnacchi dal sobborgo Centar 2 del quartiere Rudnik di Mostar.
I membri della sua unita' erano implicati anche negli avvenimenti
della famigerata prigione militare a nord di Mostar, dove tenevano
donne e bambini, come anche negli eventi collegati ai 30-50
prigionieri dell'Helijodrom impiegati nei lavori forzati.
Il direttore del campo Marijo Mihalj ed il suo vice
Drazen Sunic erano anche membri della I Brigata
d'Assalto. Alla fine del 1993 Marko e' stato designato come uno
tra i Comandanti della Polizia speciale del Misistero degli Interni della
"Erzegbosnia", sotto il comando di Mijo Jelic "Zlatan".
Molto implicato nei crimini di guerra e nelle infrazioni del diritto
internazionale, e' ritenuto responsabile della uccisione di 120
bosgnacchi assassinati nel campo della prigione militare dalle
unita' sotto il suo comando.
POSIZIONE ATTUALE
Grazie al servizio prestato nella Polizia militare ha aperto il caffe'-bar
"Vukovar" al vecchio stadio del Velez Mostar. Per un periodo ha avuto
uno scontro con "Tuta" e "Stela" a causa della
uccisione di due soldati di "Tuta" che avevano cercato di demolire
il caffe'.
Sposatosi nel 1994, e' padre di un bambino. E' molto stimato tra gli
estremisti membri dell'HDZ e dell'HVO ed e' ritenuto uno dei piu'
influenti croati di Bijelo Polje. Mate Boban e Mladen
Naletilic "Tuta" sono stati alle sue nozze, il che a quanto sembra
e' segno di alto status politico a Mostar occidentale. Si dice che
abbia ricevuto in dono una BMW da "Tuta". E' stato capo della
Polizia "erzegbosniaca" a Mostar; ha continuato a controllare i corpi
speciali della "disciolta" Polizia dell'"Erzegbosnia", che spesso operava
in abiti civili per non essere riconosciuta dagli osservatori IPTF.
Nel febbraio 1997, a causa del suo ruolo nella sparatoria contro
i bosgnacchi di Mostar est, e' stato sospeso. Lo si vede ancora venire
in abiti civili negli uffici della direzione della Polizia di Mostar ovest -
malgrado la sospensione.

# IVAN HRKAC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA ED ATTIVITA' DURANTE LE GUERRA
Informazioni non ancora disponibili.
POSIZIONE ATTUALE
Vice-capo della polizia della "Erzeg-Bosnia" a Mostar Ovest
fino allo scorso febbraio (1997), quando e' stato sospeso per il
suo ruolo nelle sparatorie contro i bosgnacchi a Mostar
occidentale, che durante il Bajram [festa religiosa musulmana]
erano in visita alla parte ovest della citta'.

# ZDRAVKO SOLDO - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Originario della Erzegovina occidentale. Ritenuto un duro nazionalista
croato, simpatizzante ustascia.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Fino alla primavera del 1994 si trovava nella Polizia militare dell'HVO
e fu coinvolto fino ai capelli nella cacciata dei civili non-croati da
Mostar occidentale. Fonti confermano che era implicato nella
organizzazione della protesta e nel tentativo di uccisione
dell'amministratore dell'UE a Mostar Hans Koschnik.
POSIZIONE ATTUALE
Dal 1995 ha sostituito Zdenko Klepic al posto di
Comandante della Polizia civile "erzegbosniaca" a Mostar.
Usa la Polizia per impedire la libera circolazione tra Mostar
Est ed Ovest. E' ritenuto rude e spietato, con relazioni importanti
con la HViDRA/UDiVDRA.

# VJEKOSLAV CUTURA - non e' sul diagramma

Informazioni non ancora disponibili.


*** SINGOLI AFFILIATI CON LA POLIZIA SPECIALE
DELL'"ERZEGBOSNIA"

# ZVONKO KUKIC - non e' sul diagramma

Informazioni non ancora disponibili.

# TOMO MIHALJ - come sopra

# KARLO DZEBA - come sopra

POSIZIONE ATTUALE
Capo della Polizia speciale dell'"Erzegbosnia" per Mostar
Occidentale.

# MIJO JELIC "ZLATAN" - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato nei primi anni Settanta a Siroki Brijeg.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Durante la guerra compie una veloce scalata nella
struttura gerarchica della "Erzegbosnia" grazie alle ottime relazioni
di Siroki Brijeg. Nel 1992 e' Comandante speciale della Polizia
dell'"Erzegbosnia", con sede a Mostar occidentale, cosa inusuale per
la sua eta'. Ha ottenuto il grado di Generale. Attivo nell'area di
Tomislavgrad.
POSIZIONE ATTUALE
Informazioni ancora non disponibili.

# KRESIMIR MARKIC - non e' sul diagramma

Informazioni non ancora disponibili.


*** FUNZIONARI DELL'INFORMAZIONE DELL'"ERZEGBOSNIA"

# ANDJELKO SESAR

PROVENIENZA
Nato nel 1960-'61 alla periferia di Mostar, a Bijelo Polje. Ha
studiato economia ed ha lavorato nella fabbrica dell'aviazione
militare SOKO. Praticava il karate.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Partecipava alla I Brigata HVO in qualita' di capo del SIS.
POSIZIONE ATTUALE
Un po' di tempo fa e' stato vice-capo della Polizia sotto il
comando di Marko Radic "Maka", per poi diventare
capo del SIS-HVO per Mostar. Saltuariamente collabora con
Ivo Lucic, capo del HIS [Servizio di Informazioni Croato] per
l'Erzegovina.

# ZDENKO KLEPIC

PROVENIENZA
Originario di Ljubuski, nella Erzegovina occidentale.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Giunto a Mostar nel 1993. Capo della polizia civile della
"Erzeg-Bosnia", nel periodo della piu' intensa "pulizia
etnica". In seguito e' stato sostituito da Zdravko Soldo.
POSIZIONE ATTUALE
Vice-capo della polizia militare dell'HVO a Ljubuski.
E' ritenuto uno dei due o tre principali funzionari del
SIS operanti nella "Erzeg-Bosnia". Recentemente e'
stato accusato per aver partecipato al rapimento del
croato erzegovese testimone contro Naletilic a Zagabria.

# VLADO PRIMORAC (non e' nel diagramma)

PROVENIENZA
Informazione non disponibile per mancanza di tempo.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ritenuto parte del circolo piu' ristretto attorno a Tudjman,
uno degli amici di maggiore fiducia. Era uno dei primi ufficiali
di collegamento tra il SIS-HV ed il SIS-HVO.
POSIZIONE ATTUALE
Sconosciuta, ma e' probabilmente attivo nel SIS. Passa
a Zagabria la maggiorparte del suo tempo, pero' va
regolarmente a Mostar dai rappresentanti locali della
"Erzeg-Bosnia" per elaborare i piani a lungo termine del
SIS. Ultimamente lo si e' visto sulla TV di Zagabria, nel
gruppo della guardia del corpo di Tudjman.


*** FUNZIONARI MILITARI DELL'"ERZEGBOSNIA"

# SLOBODAN PRALJAK - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato negli anni Quaranta a Mostar, ha studiato all'Accademia
teatrale ed ha anche terminato la Facolta di Tecnica [Ingegneria].
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Tra le figure-chiave nella struttura gerarchica dell'HVO a Mostar
all'inizio della guerra, poi promosso al grado di Generale. Molto
implicato nella distruzione di Mostar, nella formazione di alcuni
campi di concentramento su quel territorio e nella organizzazione della
pulizia etnica della citta' dai non-croati. Ha confermato alla TV
"erzegbosniaca" di avere ordinato il bombardamento dello storico
Ponte Vecchio a Mostar, e che sarebbe pronto a ripeterlo.
Un funzionario dell'"Erzegbosnia" ha detto confidenzialemente,
a condizione di rimanere anonimo, che "un cosi' delicato passo
politico-militare non poteva farlo lui da solo, senza un diretto consenso
dai piu' alti funzionari dell'HDZ a Zagabria..."
In una conversazione con i giornalisti stranieri, attraverso la storia
del "Lebensraum" [spazio vitale] ha cercato di giustificare le azioni
dell'HVO nell'Erzegovina. Alla fine del 1993 e' stato trasferito ad un'alta
carica dell'Esercito Croato. Voci ritengono che questa fosse la ricompensa
di Tudjman per il lavoro svolto a Mostar.
POSIZIONE ATTUALE
Per un periodo direttore del Centro Culturale Croato a Zagabria, poi
nominato direttore di una grande ditta, anche a Zagabria. Ora
non e' piu' attivo ne' nella vita politica ne' in quella militare, anche se
lo si vede di tanto in tanto a Mostar occidentale quando partecipa
alle cerimonie dell'HVO o a raduni politico-culturali. E' titolare della
fabbrica per la lavorazione del tabacco a Caplina, in Erzegovina.

# MILIVOJ PETKOVIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato nel 1945. Alto ufficiale della JNA. Prima della guerra diretto
subalterno del generale Momcilo Perisic, attuale [fino al dicembre
1998] comandante dell'esercito jugoslavo [serbomontenegrino].
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Alla fine del 1992 e per quasi tutto il 1993 e' a capo del Comando HVO.
Responsabile della distruzione di alcune parti di Mostar, come anche
della morte di decine di civili.
POSIZIONE ATTUALE
Alla fine del 1993 passa dalla posizione che teneva nell'HVO a
Comandante della Regione militare croata di Ston.

# NEDELJKO OBRADOVIC - non e' sul diagramma

PROVENIENZA
Nato nei dintorni di Caplina, e' stato ufficiale della JNA, e per un
periodo collega di Ratko Mladic.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Nel 1993 diventa Comandante della Brigata HVO "Principe Domagoj",
stazionata a Caplina, che ha effettuato molti crimini di guerra contro
civili non croati nei dintorni di Stolac e Caplina. Si presume che un
tempo fosse incaricato diretto per i centri di raccolta ed i lager nel
territorio di Caplina, quando usava i prigionieri dell'HVO come scudo
umano in prima linea.
POSIZIONE ATTUALE
Alla fine del 1993 e' stato promosso a Comandante distrettuale di
Mostar, carica che detiene tuttora.

# MILJENKO LASIC "MICA" (non e' nel diagramma)

PROVENIENZA
Nato alla fine degli anni 40 nel villaggio di Uzaric, presso
Siroki Brijeg. Non e' ritenuto particolarmente intelligente.
Prima della guerra ha lavorato come conducente d'autobus.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Nel corso del 1993 e 1994 e' stato comandante della HVO
per la regione di Mostar. Direttamente responsabile per la
artiglieria della HVO in questo periodo, e quindi direttamente
responsabile della distruzione della maggior parte di Mostar
Est come anche della morte di un gran numero di civili.
POSIZIONE ATTUALE
Probabilmente scapolo ama bere e giocare a dadi. Si dice che
sarebbe invischiato in un giro di import-export, anche se e'
ancora membro del Quartier Generale dell'HVO.


*** CANTONE DELLA NERETVA

# MIJO BRAJKOVIC

PROVENIENZA
Nato a Capljina ma cresciuto a Mostar. Ex membro del
Partito Comunista. Ha concluso gli studi nella Facolta' di
Tecnica. Prima della guerra lavorava come direttore del
reparto geologico di controllo della fabbrica di alluminio a
Mostar. Responsabile per la ricerca dei giacimenti di
bauxite in Bosnia-Erzegovina per le esigenze di
questa fabbrica. Implicato nell'aspra lotta per il
posto di dirigenza (1986) in cui riesce a sostituire
Jola Musa e a diventare Direttore Generale.
Alle elezioni del 1990 sembra sia stato candidato per
il Partito dei riformisti di Markovic.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ha "riciclato" alcuni milioni di DM nel solo inizio della
guerra con la vendita di camion e macchinari industriali
provenienti dalla fabbrica di alluminio a Mostar. Piu'
tardi conosciuto per il trasferimento del denaro della
"Erzeg-Bosnia" e dell'HVO sul suo conto privato,
insieme con Dinko Slezak, allora capo della
logistica dell'HVO per Mostar, e con Mate Pavlovic,
ex-capo del I. Gruppo operativo della Brigata dell'HVO.
L'HDZ lo sceglie come sindaco di guerra di Mostar,
cosa poi rifiutata da alcuni croati moderati. Si ritiene
che abbia stabilito legami molto stretti con Gojko Susak.
POSIZIONE ATTUALE
Ha tre funzioni : premier del Cantone della Neretva,
Presidente del Consiglio cittadino di Mostar Ovest
e direttore generale della fabbrica di alluminio. Si e'
vantato alla TV "H-B" - gia' nel novembre 1996 -
di fare tutto cio' che gli dice Tudjman. Ha faticato
molto per mettere in moto la produzione di
alluminio, nella quale ha avuto successo, dopo
aver firmato un accordo con la Daimler-Benz,
con una compagnia venezuelana e con una
multinazionale americana con sede a Houston. Il suo
principale obbiettivo sembra sia stato quello di ripristinare
il completo funzionamento della fabbrica prima della
normalizzazione delle relazioni fra "Erzeg-Bosnia" ed
autorita' della Federazione, il che ha permesso a Brajko-
vic di assumere nella fabbrica esclusivamente Croati. Ci
sono anche coloro che dubitano del fatto che il suo piano
sia stato di assumere i profughi da Vares e Kaknje per
impedire il loro ritorno nella Bosnia centrale e in base
a ciò ha continuato ad ostacolare il ritorno di Bosniacchi
a Mostar Ovest. Ora è di fatto sindaco di Mostar Ovest
e si ritiene che abbia una notevole influenza sulla mafia,
sulla polizia speciale e sui membri di HVIDRA/ UDiVDRA.

# IVAN BENDER

PROVENIENZA
E' vissuto a Neum dove ha lavorato come insegnante, è
stato segretario del Partito comunista e presidente del
distretto.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Presidente del distretto Neum e influente funzionario dell'
"Herceg Bosnia".
POSIZIONE ATTUALE
Presidente dell'assemblea del cantone di Neretva.

# IVAN PRSKALO - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato a Morovic, comune di Sid (Jugoslavia). In gioventu'
non era politicamente attivo. Padre di due figli, persona
tranquilla e riservata. Dal 1985 lavora nella ditta edile
per i giardini a Mostar, diventandone direttore dal 1990.
Prima della guerra ha aperto a Mostar un negozio di vestiario.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Non e' stato attivo nella HVO e non usa discutere apertamente
delle sue attivita' politiche. Lavora sempre per la ditta dei
giardini ("Parkovi"), come direttore.
POSIZIONE ATTUALE
Ha tre negozi nella parte occidentale di Mostar, specializzati
nella vendita di vestiario, libri e materiale d'ufficio,
alcuni dei quali hanno il contratto per rifornire gli uffici
della "Erzegbosnia" a Mostar. Ha fatto molte donazioni finanziarie
personali all'HDZ. Ha avviato una societa' edile a nome della
sorella e grazie a buone relazioni ha firmato molti accordi per
la ricostruzione degli edifici danneggiati a Mostar Ovest. Si dice
che e' buon amico di Jadranko Topic ed Ive Bradvic,
che avrebbero sostenuto Prskalo nella sua ascesa nel ruolo attuale.
Negli ultimi tre anni e' stato membro del consiglio cittadino di
Mostar Ovest, come cassiere, nelle fila dell'HDZ. Nelle elezioni
di giugno 1996, sotto l'egida dell'EU, e' stato eletto sindaco di
Mostar. Nella parte Ovest si muove senza scorta. Gli analisti
politici locali ritengono che sia stato eletto in quanto era piu'
accettabile sia per i "duri" che per i "moderati" dell'HDZ. Alcuni
speculano ritenendolo solo una "figura" dell'HDZ per la citta', e
che non abbia alcuna influenza nelle decisioni politiche.
Ideologicamente e' ritenuto fautore della linea "morbida" dell'HDZ
e si dice che avesse un parere negativo di Gojko Susak.

# PERO RAGUZ

PROVENIENZA
Nato nel 1953 nel villaggio di Krusevo, a sud di Stolac, roccaforte
ustascia durante la II Guerra Mondiale. Era un pessimo allievo, e
riusci' a stento a terminare la scuola dell'obbligo nel suo villaggio
e le superiori a Stolac. Iscrittosi a Sarajevo nella facolta' di Agraria,
lavorava anche per il comune di Stolac. Poi si trasferisce a Capljina,
dove dal 1986 al 1990 lavora come ispettore sanitario. Ha sette figli
e vive con la moglie in una casa privata nella localita' di
Grabovina presso Capljina. Dal 1990 membro dell'HDZ a Capljina
e nominato a capo del MUP a Stolac. Questo, si dice, su
raccomandazione del "duro" Vladimir Seks, estremo nazionalista
del governo della Croazia.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
A capo dell'HDZ per Stolac e alto ufficiale della polizia "H-B".
Si ritiene che fosse uno dei principali organizzatori della pulizia
etnica dei bosgnacchi di Stolac, e che abbia partecipato a diversi
crimini di guerra. Molti cittadini di Stolac lo hanno visto alla
guida di grandi gruppi di poliziotti e militari HVO/HV, attraverso
la cittadina, nell'atto di indicare le case e gli appartamenti dei
bosgnacchi per farli arrestare, imprigionare o scacciare. Ha condotto
molte operazioni di trasferimento dei prigionieri bosgnacchi dai
centri di raccolta di Stolac ai campi di prigionia Dretelj e Gabel.
Insieme a Pero Markovic e' ritenuto tra i principali architetti della
pulizia etnica nella Erzegovina meridionale. Attivamente immischiato
nel furto delle installazioni nella fabbrica, specialmente la svendita
della gran parte dei macchinari della fabbrica "Inkos" a Stolac.
POSIZIONE ATTUALE
Duro estremista croato, molto immischiato nei crimini di guerra e
nelle violazioni del diritto umanitario internazionale. Attualmente
e' sindaco di Stolac, con potere assoluto su questo comune. Collabora
strettamente con Andjelko Markovic, ex-sindaco ed attuale capo
dell'HDZ locale.

# MARIJAN PRCE

PROVENIENZA
Nato nel villaggio di Jastuce, vicino Stolac. Vendeva prodotti
agricoli in un negozio presso Stolac.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
E' stato ufficiale dell'HVO e collaborava strettamente con Pero
Raguz nell'organizzazione ed effettuazione della pulizia etnica
a Stolac. Implicato nella distruzione della "Careva dzamija" [la
moschea dello Zar], come anche di "Hadzi Salih Burin", "Hadzi Alija
Jadzisalihovic" e della moschea di "Ismail - capitano Saric" nella
estate del 1993. E' stato il principale organizzatore del rogo dei
quartieri bosgnacchi Uzinovic e Centro, all'inizio dell'agosto '93.
POSIZIONE ATTUALE
Ufficiosamente a capo del SIS per il comune di Stolac,
incaricato per la pianificazione ed, insieme con gli estremisti
locali, per la conduzione di azioni sovversive. Gli altri
incaricati di queste operazioni sono Marinko Maric,
Miroslav Raguz e Zarko Pavlovic, ex capo del SIS per
questo distretto. Quando alcune famiglie bosgnacche il 30/1/1997
tentarono di rientrare a Stolac, Marijan Prce fu notato in abito
civile mentre ordinava ad un gruppo di croati, profughi da altre zone
del paese, di bloccare loro la strada.

# MILE PULJIC

PROVENIENZA
Nato nel paese di Scepan Kriz, nel comune di Stolac, ha lavorato
come ingegnere nella HEKOM (ex-Soko), azienda per la produzione di
compressori. Non e' ritenuto molto intelligente.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Informazione non ancora pervenuta.
POSIZIONE ATTUALE
Presidente dell'HDZ a Mostar e vice-presidente dell'assemblea
comunale di Mostar.

# RADE BOSNJAK - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Viene dal distretto di Prozor.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ha servito come brigadiere nella HVO.
POSIZIONE ATTUALE
Capo dell'HDZ del cantone della Neretva, responsabile
per la propaganda, la campagna mediatica e le questioni disciplinari.

# JOZO MATIC

PROVENIENZA
Prima della guerra era poliziotto a Stolac.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Comandante dell'HVO a Stolac. Tra i personaggi-chiave della
sorveglianza e della effettuazione delle operazioni piu' grosse
di pulizia etnica contro i bosgnacchi a Stolac. Coordino' in
particolare l'organizzazione delle rapine e la deportazione di
tutta la comunita' bosgnacca dalla Dubrava, presso Stolac, avvenuta
il 2 agosto 1993.
POSIZIONE ATTUALE
Capo "erzegbosniaco" della polizia nel comune di Stolac.

# KRUNOSLAV KORDIC

PROVENIENZA
Informazioni non ancora pervenute.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Idem, malgrado si sappia che appartiene alla linea dura dell'HDZ
e che sostiene in pieno la costituzione del para-Stato croato della
"Erzeg-Bosnia".
POSIZIONE ATTUALE
Sindaco del comune "erzegbosniaco" di Capljina.

# MIROSLAV DEVERICA

PROVENIENZA
Informazione non pervenuta
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Informazione non pervenuta
POSIZIONE ATTUALE
Presidente dell'HDZ di Capljina.

# ZDRAVKO JOVANOVIC

PROVENIENZA
Informazione non pervenuta
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Idem
POSIZIONE ATTUALE
Capo della polizia di Capljina.


*** "ERZEGBOSNIA"

# BOZO RAJIC

PROVENIENZA
Nato a Kupres (Krajna croata), dove era membro del Partito
Comunista.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Presumibilmente implicato nelle operazioni militari vicino a Kupres;
una sua decisione errata ha provocato la morte di alcuni militari
dell'HVO. Allontanato da questo incarico (oppure scappato), e' poi
ricomparso quale funzionario dell'HDZ a Mostar Occidentale.
POSIZIONE ATTUALE
Presidente dell'HDZ della Bosnia-Erzegovina, tre giorni dopo la
nomina e' andato a Zagabria a raccogliere istruzioni dal vertice del
Partito. Dopo la firma degli accordi federali [tra croati e musulmani]
nel marzo 1994, ha dichiarato per la televisione di "Erzegbosnia":
"Possiamo accettare la Federazione nelle nostre teste, ma non nei
nostri cuori". Si trova ora a Sarajevo e si ritiene che lavori
esclusivamente sotto le direttive di Zagabria.

# JADRANKO PRLJIC

PROVENIENZA
Di Mostar, dove lavorava come ingegnere nella azienda Cosmos,
fu per un periodo alto funzionario comunista. Lo ritengono persona
di straordinaria intelligenza.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Era tra i piu' alti funzionari nel governo dell'"Erzegbosnia", anche se
effettuava con discrezione le sue attivita' ed e' riuscito in gran parte
a distogliere l'attenzione da queste durante la guerra. Presumibilmente
fu Prljic quello che - se non altro - dette il beneplacito per la
costituzione di lager nell'Erzegovina durante gli scontri tra bosgnacchi
e croati.
POSIZIONE ATTUALE
Ministro degli Esteri della Bosnia-Erzegovina, e' confermato che viaggia
con passaporto diplomatico croato. Molto apprezzato presso la
leadership dell'HDZ a Zagabria, e' ritenuto una delle principali persone
in seno a questo partito in Bosnia-Erzegovina.

# KRESIMIR ZUBAK

PROVENIENZA
Viene dalla citta' di Doboj, nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina,
dove lavorava come giudice al Tribunale superiore; e' stato poi aiuto
ministro della Giustizia. Era membro del PC. La moglie e' una serba
di Doboj, e al momento vive a Zagabria.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Sembra che nella prima fase degli scontri fosse collegato con l'esercito
della Bosnia-Erzegovina, e propugnava una politica moderata. Ha
accresciuto la sua importanza durante la guerra, dopo essere passato
all'HDZ, e lavorava come funzionario politico per la "H-B". Per la
sua modesta apparenza ed a causa della mancanza di un vero seguito,
sarebbe stato solamente "portavoce" dell'HDZ. Quando sono scoppiati gli
scontri tra croati e bosgnacchi e' stato coinvolto nel contrabbando
di benzina all'esercito serbo-bosniaco.
POSIZIONE ATTUALE
Rapresentante croato alla Presidenza della Bosnia-Erzegovina, si e'
parlato di una faida interna con Mijo Brajkovic, che sembra
avesse deciso di minare la sua credibilita' ed autorita' in qualsiasi
cosa riguardasse le questioni di Mostar. Esistono informazioni
ufficiose che Zubak avrebbe recentemente speso circa un milione di
marchi tedeschi per l'acquisto di uno yacht di marca Pershing.

# CIRO GRUBISIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Nato in Erzegovina occidentale, prima della guerra era un ricco
macellaio. Noto nazionalista croato, e' amico di Mate Boban.
Membro del primo parlamento della Croazia [indipendente].
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Si ritiene fosse uno dei fondatori dell'HDZ in Bosnia-Erzegovina.
Subito dall'inizio della guerra in B-E si trovo' nella fila
dell'HVO; come alto ufficiale dal 1992 alla fine del 1993 -
inizio 1994. Impiegava la maggiorparte del tempo nella logistica,
incluso il trasferimento di armi e riserve dall'HVO all'HV.
Comando' l'unita' del genio dell'HVO nella costruzione della strada
strategica Posusje-Grude-Prozor, durante il 1992-1993. Scelto dapprima
come ambasciatore croato nella B-E, nel 1994 fu trasferito alla
posizione di Console generale nel consolato della Croazia a Mostar,
grazie al suo orientamento estremistico. Ufficiosamente e' stato
ambasciatore della Croazia nella B-E. Uno dei primi compiti era quello
di rilasciare (quanto piu' rapidamente possibile) passaporti croati
e documenti agli abitanti della "Erzeg-Bosnia". Era implicato nella
organizzazione dei seggi elettorali nella "Erzeg-Bosnia" per le
elezioni svoltesi in Croazia, il che rendeva possibile una annessione
di fatto di questa regione alla Croazia. Agli elettori della
"Erzeg-Bosnia" veniva spesso ricordato l'impegno dell'HDZ per la
"salvaguardia dei loro interessi" e che questo non si doveva scordare
nel giorno delle elezioni. Si dice che avesse una stretta collaborazione
con Susak ed una "buona fama" per l'accesso alla leadership
dell'HDZ di Zagabria.
POSIZIONE ATTUALE
Ancora oggi e' console generale nel Consolato della Croazia
a Mostar occidentale. La sua influenza politica in questa parte della
citta' gli viene contestata dagli analisti politici che non lo vedono
mai alle assemblee politiche, alla TV "erzegbosniaca" e nemmeno nei
significativi avvenimenti ecclesiastici ai quali di solito non disdegna
di partecipare la leadership croata. Taluni constatano che e' un forte
"giocatore in difesa", che lavora nei collegamenti tra Zagabria e
Brajkovic o Raijc, mentre altri ritengono che sia soltanto
un impiegato zagrebino inviato a sostenere la "Erzegbosnia". Secondo
speculazioni, sarebbe incluso nel grande schema del riciclaggio del
denaro, per cui la valuta "sporca" dalla "Erzegbosnia" viene "lavata"
dalle cricche sotto il controllo HDZ a Zagabria, pagando con denaro
del quale non si sa la provenienza.

# MATE BOBAN

PROVENIENZA
Nato a Grude, nell'Erzegovina occidentale. Ha ottenuto
la laurea in economia a Zagabria ed era membro del Partito comunista.
Prima della guerra lavorava nella sezione commerciale di una ditta di
costruzioni navali militari a Korcula. Avrebbe trascorso tre anni
in prigione a causa di una truffa sui crediti per l'acquisto di
appartamenti. A capo dell'HDZ e' arrivato al posto di Stjepan
Kljujic, che era stato eletto legalmente ed era un croato di Bosnia
moderato favorevole ad una Bosnia unita.
ATTIVITA' DURANTE LE GUERRA
Uomo di grandissima fiducia e di collaborazione politica leale per
Franjo Tudjman. Molti ritengono che la creazione dell'"Erzegbosnia"
e la istigazione dei bosgnacchi alla guerra in Bosnia centrale ed
Erzegovina occidentale sarebbe stato un suo successo, essenzialmente
allo scopo di garantire l'esistenza dell'"Erzegbosnia" come anche la
politica secessionista dell'HDZ.
La maggiorparte del tempo l'ha passata nel bunker di cemento dell'hotel
della sua citta' natale, comandando le operazioni dell'HVO. Fino alla
fine del 1993 era presidente del para-Stato croato. Poi ha lasciato
Zagabria su pressione internazionale. Si ritiene che possieda
un patrimonio immenso, come anche varie grandi ditte croate che
ha acquistato soprattutto con i soldi presi in "Erzegbosnia"
durante la guerra (essenzialmente con furti, traffico di armi,
commerci con i serbi di Bosnia e il loro esercito). E' responsabile
di numerosi crimini di guerra, che sono stati commessi durante la
guerra da parte dell'HVO e dell'amministrazione civile del suo
para-Stato.
POSIZIONE ATTUALE
Come premio per la fedelta' all'HDZ nell'agosto 1994 fu designato
direttore dell'INA (compagnia di Stato croata dei petroli, la piu'
grande industria del paese). Si ritiene che per un periodo abbia
intrattenuto scambi con Israele ed alcune fonti sostengono che
abbia procurato le armi dell'HVO. All'inizio del 1996 Tudjman lo
allontana dalla sua posizione, e gli analisti politici ritengono che
lo abbia fatto per varie ragioni: per fermare la insoddisfazione
crescente nel paese contro le lobby erzegovesi, per tranquillizzare i
paesi arabi del Golfo Persico, che hanno fatto affari con l'INA, e che
hanno scoperto la collaborazione di Boban nella pulizia etnica dei
bosgnacchi, per "ripulire" l'immagine della Croazia nel mondo in quanto
la Croazia non si poteva piu' concedere il lusso che uno dei suoi
maggiori funzionari nella ditta piu' importante comparisse tra gli
accusati di crimini di guerra.
Nel luglio 1997 Boban "muore" improvvisamente. Non c'e' conferma di
questa notizia, in quanto il suo corpo dopo morto non l'ha visto
nessuno. Secondo speculazioni Boban, come anche altri criminali di
guerra croati, e' tenuto nascosto dal'HDZ al Tribunale dell'Aia.

# VLADIMIR SOLIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Alto funzionario comunista di Siroki Brijeg [vero e proprio epicentro
dell'ustascismo], professore di marxismo prima della guerra era a capo
di una modesta fabbrica che fu chiusa.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ministro della Difesa dell'"Erzeg-Bosnia" nella fase successiva della
guerra.
POSIZIONE ATTUALE
Membro del Sabor croato dal 1996. E' stato ministro della Federazione
fino alla nomina a Presidente della Federazione, nel 1997 - prendendo
il posto di Zubak.

# NEVEN TOMIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Lavorava come economista, subito prima della guerra come funzionario
nel governo di Mostar.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Non ha prestato servizio militare. Su istruzioni dell'HDZ ha
continuato ad occuparsi delle questioni economiche dell'"Erzeg-Bosnia".
POSIZIONE ATTUALE
Membro del Consiglio dei Ministri della Federazione.


*** ZAGABRIA

# FRANJO TUDJMAN

PROVENIENZA
Nato in un paese dello Zagorje, Veliko Trgovisce. Da
giovane nel Partito comunista, partigiano di Tito, combatte gli
ustascia nella II Guerra mondiale. Dopo la guerra scrive la tesi
di dottorato in storia militare, ma successivamente e' espulso
dal Partito per le tendenze nazionaliste. I piani per l'organizzazione
dell'HDZ sono presumibilmente incominciati nel 1987, ma formalizzati
solo nel 1989. Quelle tendenze significavano l'attivita' di
lobbying utile a raccogliere e riunire tutta l'emigrazione
nazionalista croata, che avrebbe sostenuto Tudjman e l'HDZ nelle
imminenti elezioni del 1990. Nel 1990 eletto Presidente
della Croazia nelle prime elezioni pluripartitiche. Per questo in
fondo si puo' ringraziare la insoddisfazione dei croati verso il
regime di Belgrado, che diventava sempre piu' autoritario, come anche
il forte sostegno finanziario da parte della emigrazione nazionalista,
soprattutto croati dell'Erzegovina che fremevano per togliere
il potere ai comunisti alle elezioni. Questa unione finanziaria
con le personalita' dell'emigrazione e' diventata nota come la
"lobby erzegovese", che e' conosciuta per l'influsso sproporzionato
sulla leadership dell'HDZ di Zagabria, finanziario e
politico. Molti collegano l'influsso finanziario di questa lobby
con la nomina di Gojko Susak, croato di Erzegovina, a Ministro
della Difesa.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Dall'inizio del conflitto ad oggi ha trasferito somme enormi dallo
Stato croato per finanziare il regime dell'"Erzegbosnia" (si parla di
oltre i 50 milioni di marchi al mese in tempo di pace). Anche dopo
i ripetuti inviti dei partiti all'opposizione in Parlamento, l'HDZ
non ha voluto rendere noto quale percentuale del budget croato si sia
reiondirizzata verso le istituzioni civili e militari della
"Erzeg-Bosnia". Tudjman era molto popolare nei settori nazionalisti
della "Erzeg-Bosnia", ma gli ultranazionalisti lo guardano con sospetto
a causa del suo passato da partigiano e comunista. Questo sentimento
e' stato rinforzato dalle dichiarazioni di Mladen Naletilic "Tuta"
che in una intervista ha detto: "Se Tudjman rinascesse sarebbe di nuovo
partigiano di Tito". Il Presidente croato non e' amato dai croati
moderati perche' la priorita' viene data alle richieste secessioniste
dei croati erzegovesi, che demograficamente costituiscono solo un terzo
dei croati della Bosnia-Erzegovina, contro la piu' grande e piu'
sensibile componente croata in Bosnia centrale, in Posavina e Banja
Luka. Tudjman, con coerenza, persegue una politica incoerente: mentre
chiede il riconoscimento internazionale della Croazia complotta contro
l'integrita' territoriale della Bosnia-Erzegovina; richiede lo status
di popolo costitutivo per i croati in Bosnia mentre lo nega ai serbi
in Croazia.
POSIZIONE ATTUALE
E' al momento presidente della Croazia, presidente dell'HDZ e, di fatto,
presidente della "Erzeg-Bosnia". Molti alti funzionari e diplomatici
stranieri confermano che Tudjman e' ancora preso dall'idea di instaurare
di nuovo le frontiere della Banovina croata accordate nel 1939 e ritiene
questo come una soluzione ideale per gli "interessi" croati nella
Bosnia-Erzegovina. Ritiene ancora se stesso "Presidente di tutti i
croati", "simpatica" frase per legittimare la sua indiscreta
intromissione negli affari interni della Bosnia-Erzegovina.

# GOJKO SUSAK

PROVENIENZA
Nato a Siroki Brijeg il 16 aprile 1945. Il padre ed
il fratello maggiore erano membri del regime ustascia. Prima del
servizio militare, alla fine degli anni 60, abbandona la Jugoslavia.
Vive a Ontario, in Canada, dove dapprima lavora come operaio edile,
poi come aiutante alla catena di ristoranti "Kentucky Fried Chicken", poi
come capo-cuoco nella pizzeria "Tops" ed infine come direttore di un proprio
negozio di colori. Si dice che in quel periodo abbia comprato un maiale
vivo, vi abbia scritto sopra "Tito" e lo abbia poi scannato per
dimostrare il suo orientamento antijugoslavo. Molto attivo nei circoli
degli emigranti ustascia, partecipava al lavoro del comitato locale
del Consiglio nazionale croato "Stjepan Radic" in Canada. Dalla
moglie Djurdja, che lavorava come assistente sociale per i senzatetto
di Toronto, ha avuto 3 figli. Rientra in Croazia nel 1990. Avendo gia'
appoggiato finanziariamente l'HDZ e per la sua popolarita' tra
l'emigrazione croata-erzegovese acquista grande influenza nell'HDZ e
rinsalda la sua amicizia con il presidente Tudjman. La sua
grandissima influenza ancora si scontra con la resistenza di quei croati
che pensano che le sue ambizioni territoriali rispetto alla BiH abbiano
creato una cattiva immagine della Croazia nel mondo ed abbiano rallentato
l'integrazione della Croazia nelle istituzioni commerciali e politiche
dell'Europa. Ma e' davvero amatissimo dai croati di Erzegovina per
l'appoggio dato tramite il governo croato al loro progetto secessionista.
Per molti egli rappresenta la loro capacita' di lavorare fortemente per
"raggiungere lo scopo", indipendentemente dalle circostanze.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
All'inizio, nel 1991, e' Ministro della Croazia per la comunita'
esule, grazie ai forti rapporti con gli estremisti croati all'estero.
In seguito viene nominato come vice del Ministro della Difesa Martin
Spegelj. Dopo due avvicendamenti, Susak diventa Ministro. Insieme a
Miroslav Tudjman ha un ruolo importante nell'approvvigionamento di
armi per l'HV e l'HVO, quando crea una ditta privata per il traffico di
armi, la "RH Alan", che in seguito sara' trasformata in azienda di
Stato. Le armi, che sono state donate oppure acquisite a prezzi vantaggiosi
soprattutto dall'Austria, l'Ungheria, e la ex-DDR, vengono rivendute ai
soldati dell'HV e dell'HVO con incredibili profitti. Il denaro cosi'
incamerato viene usato per l'ulteriore armamento, mentre milioni finiscono
nelle tasche del Ministro della Difesa. Nel 1993 nomina sua moglia Djurdja
all'alto incarico di responsabile per le questioni del personale e dei
quadri dell'HIS [Servizio Informazioni Croato]. I suoi due parenti
Miljenko Galic e Miljenko Crnjic li promuove a generali
dell'HV, piu' altri lontani parenti nominati ad alti incarichi per il
Ministero degli Affari Interni della Croazia: Ante Roso, Miljenko
Filipovic, Ante Rukavina, Ljubo Cesic, Mate Rados, mentre la sua
segretaria ha il grado di ufficiale.
POSIZIONE ATTUALE
E' ancora oggi Ministro della Difesa della Croazia e vice-Presidente
dell'HDZ. Durante quest'anno e' andato negli Stati Uniti in un ospedale
militare per curare presumibilmente un cancro maligno dei polmoni. Ha
tuttora un grande influsso come dirigente della destra dell'HDZ. Secondo
speculazioni sarebbe immischiato nella organizzazione della visita di
Tudjman alla fabbrica di alluminio di Mostar nel marzo 1997, come gesto
di riconciliazione con gli erzegovesi dopo l'arresto di "Tuta" in
febbraio. Gli analisti politici ritengono che la morte di Susak sarebbe
l'unica possibilita' per diminuire l'influenza della lobby erzegovese
nel governo e nell'HDZ croati, benche' tanti suoi sostenitori restino su
posizioni di rilievo nelle strutture informative e militari. Collabora
strettamente con alti funzionari che hanno dato e danno un forte sostegno
alla "E-B", compresi Vico Vukojevic (di Ljubuski), Ivic
Pasalic (di Tomislavgrad, noto come sostenitore della mafia degli
affari di Split, consigliere di Tudjman per la politica interna ed
in effetti del Ministro dell'Interno, impegnato nella operazione di
sottomissione del MUP all'HDZ), Ivan Milas (di Imotski, attuale
Presidente del Consiglio parlamentare per la sicurezza nazionale, il
quale prima della guerra era proprietario di un ristorante a Vienna e
presumibilmente comunista indefesso [sic]).

# MIROSLAV TUDJMAN

PROVENIENZA
figlio del presidente Franjo Tudjman, apparentemente non ha incarichi
militari ne' una preparazione militare ufficiale; noto per le idee
fortemente atee e di sinistra [sic].
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Stretto collaboratore del padre e di Gojko Susak, alla guida di molte
delicate operazioni politiche e militari per l'HDZ. Sarebbe
responsabile di molte riforme del SZUP e del SIS [i servizi
segreti croati].
POSIZIONE ATTUALE
Responsabile del direttivo dell'HIS con il grado di Generale
Maggiore nel Ministero della Difesa croato, e numero due dell'UNS
[Unione per la Sicurezza Nazionale?].

# ANTE GUGIC

PROVENIENZA
Dell'Erzegovina occidentale.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ufficiale dell'HVO, promosso a Zagabria non e' chiaro se per decisione
di Susak o di Tudjman.
POSIZIONE ATTUALE
Ha il grado di Generale ["General-Bojnik"] presso il settore MORH
[Ministero della Difesa della Repubblica di Croazia] del SIS.
Presumibilmente tra gli uomini-chiave di Susak per le questioni
politiche e militari della "E-B". Collabora con Anto
Grgic il quale fu per due anni responsabile per le attivita' del
SIS nella "Erzegbosnia". Prosegue la collaborazione con il "General-Bojnik"
Markic Rebic, alto funzionario della SIS-HV (anch'egli della
Erzegovina occidentale), vicino a Susak e Miroslav Tudjman.

# LJUBO CESIC "ROJS"

PROVENIENZA
Di Ljubuski, dove prima della guerra era conducente di autobus.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
All'inizio della guerra lavorava come militare conducente di autobus ed
ha portato al fronte di Plitvice i soldati dell'HV. E' possibile che
sia diventato attivo nella rete informativa grazie ai legami familiari con
Susak.
POSIZIONE ATTUALE
"General-Bojnik" del MORH. Formalmente capo della logistica
dell'HVO, e' uno dei coordinatori-chiave e degli ufficiali di collegamento
tra HV ed HVO. E' presumibilmente uomo-guida del VOS (Servizio
Informazioni dell'Esercito). Sarebbe artefice del fatto che alcune
compagnie edili dell'Erzegovina hanno sottoscritto il contratto con
il MORH per realizzare l'autostrada in Croazia. Questo ha indignato alcune
compagnie edili della Dalmazia che sono rimaste senza lavoro. Ha realizzato
una nuova casa per Susak a Siroki Brijeg.

# FRANJO GREGURIC - non e' nel diagramma

PROVENIENZA
Informazione non ancora pervenuta.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Premier del governo della Repubblica di Croazia.
POSIZIONE ATTUALE
Tra i piu' alti funzionari dell'HDZ croato, per cui si dice che sarebbe tra
i maggiori sostenitori della politica moderata. Questa primavera e' stato
nominato rappresentante personale del Presidente Tudjman per la BiH.

# (...) JARNJAK

PROVENIENZA
Informazione non pervenuta.
ATTIVITA' DURANTE LA GUERRA
Ha passato 5 anni come Ministro dell'Interno. Molti ritengono che sia stato
mandato via perche' alla fine del 1996 aveva tollerato piccole dimostrazioni
di sostegno alla radio di opposizione zagrebina Radio101. Altri invece
suggeriscono che sia stato allontanato per essersi opposto ai
tentativi di sottomettere il MUP al MORH ed all'HDZ.
POSIZIONE ATTUALE
E' adesso a capo dell'UNS, una posizione di spicco in tutta la
struttura informativa della Croazia. Ma tanti ritengono questa posizione
di Jarnjak essere soltanto formale e risultato della lunga amicizia
con Tudjman. Alcuni pensano che Jarnjak abbia ancora ambizioni
politiche e si sa che e' buon amico di Franjo Gregoric.


*** CONCLUSIONE

La strategia dell'HDZ consiste nel conservare il monopolio dei
privilegi politici ed economici in "Erzegbosnia" che si fondano
sul conflitto tra croati e non-croati. Questo gioca un ruolo
positivo nel rafforzamento dell'HDZ. Un clima fatto di paura
e scontro e' molto efficace come mezzo per la unita' di un gruppo
etnico nell'appoggio ai partiti nazionalisti. La parte piu'
rilevante dell'appoggio all'HDZ nasce dall'insicurezza e
dalla paura che viene diffusa con la propaganda dei media, e non
da entusiasmo sincero per questo partito. Questo clima permette
all'HDZ di "non vedere" violazioni dei diritti umani sul suo
territorio e di preservare la "stabilita'" (che rappresenta l'approdo
conseguente della politica dell'HDZ). Molto spesso le misure
aggressive prese dall'amministrazione dell'Erzegbosnia o dalla sua
coalizione contro i non-croati sono rappresentate nei media come
"difesa legittima degli interessi croati". Le violazioni dei diritti
umani sul territorio della BiH sotto controllo bosgnacco sono spesso
ingrandite e riportate in modo menzognero o, molto spesso, semplicemente
inventate, e poi vengono ingigantite per dar luogo ad una nuova
'escalation', come anche tra paura etnica e sfiducia. La manipolazione
della opinione pubblica allo scopo di far sorgere condizioni sconvenienti
per i cambiamenti e per le riforme politiche e' usata molto efficamente da
parte dell'HDZ. Per bloccare o intralciare pesantemente gli accordi di
Washington e di Dayton, in tutto e per tutto lo scopo dell'HDZ e'
il proseguimento del confronto politico ad un livello sufficientemente
basso da sfuggire alla condanna da parte del mondo intero, e
tuttavia abbastanza alto da impedire ogni fiorire di cooperazione
multietnica e integrazione politica reale del territorio
dell'"Erzegbosnia". Come risultato, in Erzegovina sudoccidentale
si e' formato un corpo elettorale completamente paranoico ed anche
arrabbiato contro qualsivoglia soluzione che preveda la esistenza
congiunta dei due gruppi etnici. Viceversa, questa atmosfera
consente all'HDZ di instaurare un clima in cui la mafia ed i
politici corrotti sono ancora al potere, senza Stato di diritto
e senza responsabilita' di fronte a nessuno. Haris Silajdzic,
ex-premier della BiH, persona che doveva dare vita alla Federazione,
ha detto: "La Federazione oggi non e' composta da Cantoni bensi' da
territori nazionali. La comunita' internazionale non ha capito e ancora
non capisce che questi che hanno distrutto la BiH non inizieranno adesso
a lavorare alla sua 'costituzione'... Solo dei media liberi ed
indipendenti permetteranno che il popolo veda cosa fanno l'SDA
e l'HDZ, ma finora il problema dei media non e' stato il problema
prioritario per la comunita' internazionale. I leader bosgnacchi e i
leader dei croati della Bosnia, della SDA e dell'HDZ, intendono creare
ghetti etnici che sono contro la federazione che e' stata in effetti
creata per salvare l'integrita' della BiH. Non c'e' dubbio che gli
interessi delle destre dell'SDA e dell'HDZ adesso siano convergenti
e che il loro scopo finale sia la creazione di ghetti etnici. Io sono
contro la Federazione per come si offre adesso. L'accordo che abbiamo
sottoscritto a Washington riguarda la Federazione dei Cantoni e non
dei territori sui quali queste due parti si escludono a vicenda" (marzo
1996).
Dando impulso alla sottoscrizione degli accordi e dei piani, e non dando
allo stesso tempo importanza alla conclusione delle violazioni dei
diritti umani, l'America, l'Unione Europea e le Nazioni Unite hanno
decretato ed hanno prolungato la vita all'idea che l'utilizzo della
violenza sia una violazione dei diritti umani e che funga e che sia
accettabile come metodo per ottenere degli scopi politici. Il risultato
e', ancora mentre scriviamo questo rapporto, che i partiti nazionalisti
rafforzano le loro posizioni rispetto alle popolazioni civili
minoritarie - ciascuno sul territorio sotto il proprio controllo. Non
e' stata intrapresa nemmeno una azione decisa, da parte della comunita'
internazionale, per cambiare i fermare queste politiche nazionaliste
di "ingegneria etnica" nella BiH post-Dayton. Poiche' la Federazione
e' una pietra miliare della politica americana, e poiche' il suo
rafforzamento e' uno degli scopi centrali degli accordi di Dayton,
l'elemento di instabilita' e la stagnazione generale attraverso la quale
questa entita' si dibatte sin dagli inizi rappresenta una preoccupazione
grande per la amministrazione di Clinton. E' evidente che senza una
grande attenzione da parte dell'America e senza il sostegno per la
Federazione, la prima opportunita' per la coesistenza nella BiH, che
e' stata offerta dagli americani, e' destinata a fallire. La riconciliazione
tra i bosgnacchi ed i croato-bosniaci si allontana sempre di piu'.
Le sconfitte della Federazione, alcune delle quali sono state dette in
questo rapporto, servono a comprendere quanto sia necessario che
le pressioni politiche ed economiche internazionali siano applicate
insieme agli sforzi per mettere da parte i funzionari (ed i partiti)
che vi frappongono degli ostacoli. Allora se gli implementatori attuali di
Dayton non si aprono ai leader dell'opposizione e non nazionalisti, ogni
piano generale per la Bosnia sara' sottoposto agli stessi pericoli cui
e' stata sottoposta la Federazione durante tre anni di non-applicazione
e di resistenza alla trasformazione dei principali partiti
politici nazionalisti e basati su criteri etnici, che in tanti casi sono
guidati da persone che si erano mostrate favorevoli e che in alcuni casi
hanno partecipato direttamente alla "pulizia etnica".


[Traduzione a cura del Coordinamento Romano per la Jugoslavia, 1999]


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RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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