Sulla copertina del sito del Coordinamento
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra/
e su
> http://www.sps.org.yu/aktuelno/2000/okt/foto-01.html
le foto della devastazione della sede belgradese del Partito Socialista
della Serbia ed il comunicato stampa del PSS

AUF DEUTSCH/ IN ENGLISH:
>> http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/514


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Comunicato del Partito socialista serbo (http://www.sps.org.yu/)



7 ottobre 2000



A Belgrado e in tutta la Serbia le violenze e gli attacchi ai membri del
Partito socialista serbo
(P.S.S.) non cessano. Per metodi e modalit� di organizzazione e di
azione gli attacchi rassomigliano
alle azioni naziste perpetrate contro la sinistra agli inizi della
formazione del nazismo tedesco.



Membri della D.O.S. [?Opposizione democratica serba?, il raggruppamento
di Kostunica] hanno
aggredito i leader del P.S.S., minacciando fisicamente anche membri e
sostenitori. Sono giunti a
minacciare per telefono le loro mogli e i loro figli.



Manipolando con abilit� lo scontento dei lavoratori la D.O.S. organizza
e attua azioni violente e
fuorilegge sostituendo e perseguitando i direttori che appartengono al
P.S.S., soprattutto nelle
aziende che operano con successo.



A Kragujevac gli aggressori della D.O.S. hanno sequestrato,legato e per
dieci ore maltrattato
un membro del Comitato esecutivo del comitato generale del P.S.S.,
Slavica Djukic-Dejanovic;
volevano costringerla ad apparire su un canale della tv di Kragujevac
per disconoscere
pubblicamente la sua appartenenza al P.S.S.. Siccome non ha ceduto, �
stata consegnata ad un
branco ubriaco ed inferocito di teppisti che l?hanno pesantemente
insultata, presa a schiaffi, pugni
e calci.



A Nis � stato pesantemente picchiato Dragisa Vucic,operaio dipendente
della
elettro-distribuzione, nonch� nuovo membro del comitato P.S.S. del
Comune di Nis. E? finito in
ospedale perch� sul posto di lavoro un centinaio di persone inferocite
lo hanno quasi linciato.



La notte del 6 a Belgrado � stata di nuovo attaccata l?organizzazione
comunale del P.S.S.. e
siccome non c?era pi� nulla da saccheggiare, hanno dato fuoco alla sede.



Nei Comuni di Palilula, Vracara, Stari Grad e Zvezdara le sedi del PSS
sono totalmente distrutte e
oggetti di valore (mobili,computer etc.) sono stati rubati.



A Bor sono state demolite le sedi comunali e di circoscrizione del
P.S.S.

La stessa cosa � avvenuta a Ariljie, dove i membri della D.O.S. sono
entrati nella sede facendosi
largo a colpi d?ascia.

Al ritorno dalla loro marcia distruttrice su Belgrado, i membri della
D.O.S. hanno attaccato la sede
dei ?Giovani Socialisti? frantumando vetri e porte e solo la presenza
dei membri del P.S.S.. nella
sede ha impedito il saccheggio del costosissimo impianto informatico.

A Kovacica sostenitori della D.O.S. hanno levato le bandiere dalla sede
cittadina del P.S.S.. e le
hanno incendiate in piazza.

La sede comunale del P.S.S. a Sremska Mitrovica � stata oggetto di atti
vandalici.Ieri a Pecince i
membri della D.O.S. sono entrati nella sede comunale del P.S.S.. e hanno
cambiato la serratura.

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Riceviamo da Lino Anelli del coordinamento nazionale RSU


Quale democrazia in Jugoslavia ?

Un appello per la cessazione immediata delle violenze nei confronti del
sindacato e della sinistra
Jugoslava.

Le aggressioni di tipo squadristico nei confronti dei militanti del
sindacato Samostalni si susseguono
di ora in ora con crescente intensit�. Si tratta in tutta evidenza di un
piano sistematico, volto a
distruggere tutte le organizzazioni sindacali che manisfestano critiche
verso le politiche neoliberiste
del programma della "Opposizione democratica serba" di Kostunica.

Gli attacchi non sono certo portati avanti da chi, in tutta coerenza ha
lottato per il rinnovamento
della Jugoslavia, ma da soggetti arroganti e settari che rappresentano
parti consistenti dei partiti di
"opposizione" che vedono la caduta di Milosevic come occasione per
rafforzare se stessi
distruggendo ogni voce concorrente. Questo � sostenuto anche da
Dragoljub Micunovic, voce
autorevole dell'opposizione e candidato alla prossima carica di Primo
Ministro,che in una intervista
al Manifesto del 10 ottobre denuncia gli atti di violenza in corso.

E' quanto ad esempio sta avvenendo alla Zastava di Kragujevac.

Sulla base di testimonianze dirette, denunciamo le aggressioni compiute
a Kragujevac nei confronti
dei rappresentanti del sindacao autonomo Zastava.

Luned� 9 ottobre sono stati devastati gli uffici del sindacato Zastava
"Iveco". Gli agressori,
esponenti del sindacato indipendente, hanno imposto le dimissioni, tra
gli altri di Milan Doncic e
Sreten Milicevic. Alla stessa segretaria del sindacato Zastava, la
compagna Rusika, � stato
"ordinato" di dimettersi immediatamente. Anche la compagna Rajka
veljovic assieme al gruppo
impegnato a seguire il progetto di adozioni a distanza hanno subito
pesanti minacce, al punto da
temere per la loro incolumit� fisica.

E' questa la nuova democrazia Jugoslava ??

La nostra condanna nei confronti di questi atti di violenza, e la nostra
solidariet� ai rappresentanti
del sindacato Zastava colpiti nella loro libert� individuale e di
organizzazione sono convinte e
decise.

Conosciamo bene i compagni colpiti dalla aggressione anche perch�
sono stati da subito, durante
i bombardamenti e dopo, interlocutori infaticabili, credibili e convinti
dell'unico progetto di
solidariet� tra i lavoratori Italiani e quelli Jugoslavi che ha saputo
svolgersi nonostante l'embargo
ed in completa autonomia dal quadro politico ed istituzionale della
jugoslavia.

Un impegno che ha reso possibile l'arrivo di aiuti (medicinali ed
apparecchiature sanitarie) non solo
al presidio sanitario della Zastava, ma anche all'ospedale civile,
all'orfanotrofio ed al centro
geriatrico di Kragujevac. Un impegno che ha realizzato una rete di
sostegno al reddito alle famiglie
dei lavoratori della Zastava con le oltre 1.100 adozioni a distanza
gestite da diverse associazioni e
strutture sindacali Italiane.


I compagni e le compagne colpite dall'aggressione e dalla violenza
politica di queste ore sono
inoltre conosciuti da tanti che, in Italia, li hanno incontrati in
occasione di manifestazioni ed
assemblee pubbliche contro la guerra, contro l'embargo, per la
costruzione di una rete di
solidariet� diretta e concreta tra lavoratori di tutti i paesi capace di
agire in risposta alle parole
dell'odio e della guerra ed in autonomia dagli schieramenti politici in
campo e dai loro obiettivi di
egemonia economica e territoriale.

La posizione dei compagni del sindacato Zastava, (vedi comunicato) anche
in occasione delle
ultime vicende politiche in Jugoslavia, � stata capace di autonomia e
coerenza col loro compito di
rappresentanti di lavoratori impegnati sopratutto a sostenere e
rivendicare impegni concreti per il
lavoro e per il salario a tutte le forze politiche in campo, preoccupati
sia degli aspetti che portavano
a rivendicare maggiore democrazia nel paese che delle proposte
neoliberiste del programma
economico di Kostunica che prevedono, tra l'altro, la chiusura della
Zastava e pesanti tagli al
salario ed all'assistenza sociale e previdenziale.

E' paradossale che gli agenti dell'aggressione fisica e politica siano
esponenti di quel sindacato
indipendente che, in piena era Milosevic erano in prima fila a
rivendicare agibilit�, democrazia e
libert� sindacale.
Paradossalmente questi, che in piena era Milosevic hanno comunque
potuto, certamente non
senza difficolt�, tenere riunioni, costituire organizzazioni, convocare
congressi, ora negano agli altri
sindacati anche la minima possibilit� di esistenza.
Oltretutto, rifiutando l'eventualit� che una verifica della reale
rappresentanza sindacale nel luogo di
lavoro sia demandata ad una verifica elettorale nei reparti e tra i
lavoratori della Zastava, essi
pretendono di essere una forza sindacale rappresentativa solo sulla
scorta del loro essere legati ai
partiti di opposizione. Una visione particolarmente reazionaria della
libert� per cui il popolo
Jugoslavo ha lottato e che getta una cattiva luce su alcune forze
rappresentate nel cartello del
fronte dell"opposizione".
E' oltretutto drammatico che i lavoratori della Zastava, che a causa dei
bombardamenti della Nato
sono ancora oggi senza lavoro e senza reddito, in un clima di
intimidazione e di confusione,
diventino a tutti gli effetti soggetti ricattati dalle cos� dette nuove
forze del cambiamento che
sembrano non avere altri strumenti di acquisizione del consenso se non
la pratica dell'intimidazione
e dell'arroganza che, con la complicit� dei vertici aziendali, arriva
anche a proporre lo scambio tra
aiuti economici e la disdetta al sindacato Zastava.

Come Coordinamento Nazionale delle RSU denunciamo quanto sta avvenendo
come un'attacco
alla democrazia sindacale in Jugoslavia, un'attacco che sta assumendo
forme anche peggiori di
quelle che "l'umanitario" occidente ed il Sindacato Italiano
denunciavano esistere nell'era
Milosevic.

In solidariet� con i sindacalisti ed i delegati sindacali della Zastava
di Kragujevac, in rispetto degli
stessi ideali di solidariet� tra i lavoratori e di democrazia sindacale
da loro stessi ribaditi nelle varie
iniziative da loro tenute in Italia e nelle posizioni da loro espresse
in Jugoslavia proponiamo che
dalle Rsu, dai luoghi di lavoro, vengano inviati messaggi di solidariet�
indirizzati alla compagna
Ruzica ed alla compagna Rajka del sindacato Zastava ai seguenti
indirizzi [NOTA: GLI INDIRIZZI RISULTANO NON PIU' FUNZIONANTI
A CAUSA DEI FURTI E DEI VADALISMI SUBITI]:

email: sindikat@... (provare comunque, anche se sembra che il
computer,dono della Cgil
Lombardia, sia stato rubato o distrutto)
fax: 00381 34 335367


Proponiamo inoltre che si attivino iniziative su tutte le strutture
sindacali, anche della sinistra
sindacale, perch� vengano prese posizioni ed iniziative in difesa delle
libert� sindacali in Jugoslavia.

Vi preghiamo di inviare anche al sito del coordinamento rsu i testi
delle varie prese di posizione dai
luoghi di lavoro, dai sindacati, dalle rsu in modo da darne la massima
pubblicizzazione

Il Coordinamento nazionale delle Rsu -
Marted� 10 ottobre 2000

Il documento � scaricabile in formato ipertesto (con i link ad altri
documenti richiamati dall'appello)
dal sito del coordinamento Rsu -
http://www.ecn.org/coord.rsu/

Alma Rossi - email - alma@...
indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/


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Michel Collon



[giornalista, autore di diversi libri sulla Jugoslavia, da Poker
menteur a quello sull?espansione della
NATO]



JOURNAL DE BELGRADE - Lundi 9 octobre, 13 heures
Les violences dont on ne parle pas



[Le violenze di cui non si parla]



[... Saltiamo tutta la prima parte sugli equilibri interni al governo
della repubblica serba: la
situazione � precipitata nella serata del 9 ottobre, quando � stato
imposto lo scioglimento del
governo serbo e sono state indette nuove elezioni per fine dicembre]



Le grandi manovre politiche ruotano anche intorno al nuovo governo
federale. Il partner
indispensabile e fortemente corteggiato � il partito socialista
montenegrino. DOS [Opposizione
democratica serba, il partito di Kostunica] gli ha immediatamente fatto
delle avances. Solo che
entro un anno avranno luogo le elezioni nella repubblica del Montenegro
e in questo paese le
elezioni della repubblica sono ancora pi� importanti in termini di
competenze e di budget. I socialisti
montenegrini hanno il vento in poppa e potrebbere vincere contro la
destra filoamericana di
Djukanovic. Ma se andassero con la destra serba di DOS che ha
esattamente lo stesso
programma stile FMI di Djukanovic, la loro immagine sarebbe deteriorata.
Ecco perch� essi hanno
scelto piuttosto scelto il PSS [partito socialista serbo] di Milosevic
come partner. Tutto � stato
negoziato. Non rimane che un ostacolo.

Messo fuori gioco, DOS ha cominciato a contestare il mandato
di 18 deputati socialisti





Lontano dalle telecamere, le violenze di Djndjic

E? forse proprio per questo che DOS mantiene la pressione. Quali sono i
metodi impiegati?
Minacce di manifestazioni e di blocchi delle istituzioni legali,
violenze fisiche e minacce contro i
membri del partito socialista e diverse istituzioni dello Stato, messa
sotto controllo con la forza di
alcune imprese.

Dietro la figura simbolica di Kostunica che occupa il
davanti della scena, � Zoran Djindjic
che organizza tutto.

Venduto da tempo agli interessi tedeschi, poi americani, come ognuno qui
sa bene, Djindjic,
fortemente disprezzato, si � servito di Kostunica per battere Milosevic
ed ora si avventa sul potere
reale. Con la violenza. La sede belgradese del partito socialista �
stata completamente distrutta.
Kostunica ha inviato un fotografo sul posto, che si � mostrato
indignato. Alcune case di membri del
PSS sono state date alle fiamme. Numerose imprese, ad es. la fabbrica di
tabacco DIN ? sono state
prese di forza da uomini di Djindjic. In questo momento DOS espelle con
la forza il direttore
dell?ospedaletto dei bambini, Scepanovic, molto competente, ma colpevole
di essere membro del
partito socialista. Altri eventi di questo genere non possono ancora
essere pubblicati perch� le
vittime hanno troppa paura. Ma i fatti sono stati riferiti e se
accedesse qualcosa, sarebbero diffusi.
E in provincia le aggressioni terroristiche sono ancora pi� gravi che a
Belgrado, dove bisogna
preservare un?immagine presentabile.



Non � evidentemente per questo che il popolo ha votato. Ha
votato per vivere meglio e per il
fatto che la maggioranza aveva perso fiducia in Milosevic. E per
impedire che questi fatti siano
conosciuti dall?opinione pubblica, tutti i mass media sono stati messi
sin dall?inizio sotto
controllo della DOS, pi� precisamente di Djindjic.

E? la DOS e l?Occidente che hanno instaurato il controllo
sui mass media!

E? Djindjic, non Kostunica, ad aver organizzato molto
efficacemente l?occupazione dei
mass media pubblici: RTS [la televisione di stato serba, bombardata
dalla NATO, che i
?democratici? hanno finito di saccheggiare], l?agenzia di stampa Tanjug,
il quotidiano Politika. Con
la complicit� di alcuni responsabili di questi mass media, ed escludendo
di forza gli altri giornalisti o
sottoponendoli a fortissime pressioni.

Risultato: quando oggi accendete il televisore, vedete la
stessa cosa dappertutto: Kostunica
e DOS, oppure DOS e Kostunica. Nient?altro. Mai un punto di vista
dell?altro campo. Era quello
che si rimproverabva prima a Milosevic. Ma, sotto Milosevic, anche si vi
sono state delle
sospensioni in certi periodi, l?opposizione aveva tre volte pi�
mass-media del potere e cinque volte
pi� del potere a livello di comunicazione elettronica. E anche le sue
televisioni. La popolazione
riceveva costantemente quelle opinioni che l?hanno del resto fortemente
influenzata. Adesso tutta
l?informazione � controllata da un solo partito, e questa la chiamano
?democrazia?.

Con metodi psicologico-mediatici modernissimi, da cui si
vede che sono stati preparati da
tempo. I dollari di Washington sono stati investiti per preparare questi
mass-media moderni.

Che accadr�? DOS cercher� di mantenere la pressione per
impedire il funzionamento dei
governi che non controllerebbe. Sia con manifestazioni e scontri, ma la
maggior parte delle persone
desiderano qui la fine delle violenze e il ritorno alla calma. Sia con
delle ostruzioni istituzionali. Pi�
passa il tempo, meno potranno usare la forza. O, almeno, � quello che
molti sperano.

---


8 ottobre 2000
Fonte: AFP

Il sindaco di Cacak, Velimir Ilic, riconosce di aver iniziato gioved� 5
ottobre, con un commando di
oltre 2000 uomini, l'assalto al parlamento e alla televisione di
Belgrado, un'azione premeditata che
mirava a provocare la caduta di Slobodan Milosevic.
"La nostra azione era stata preparata in anticipo. Tra i miei uomini
c'erano degli ex paracadusti,
dei vecchi ufficiali dell'esercito e della polizia e degli uomini che
avevano combattuto tra le forze
speciali", ha raccontato ai giornalisti il sindaco di Cacak.

"Molti di noi avevano dei giubbotti antiproiettile e delle armi". "Il
nostro scopo era molto chiaro,
prendere il controllo delle istituzioni-chiave del regime, tra cui il
parlamento e la televisione [...].
Sono stato costantemente al telefono con un generale dell'esercito cos�
come con una parte della
gerarchia del ministero dell'Interno. Per il momento preferisco non
divulgare i loro nomi".

Infine, Mr Ilic svela che le scene di "fraternizzazione" tra
manifestanti e poliziotti erano una messa
in scena: "Erano i nostri uomini vestiti delle uniformi della polizia".
Ben studiato, come sottolinea il
dispaccio dell'AFP che riporta l'intervista, queste scene "hanno dato
coraggio ai manifestanti" [per
non dire "hanno scoraggiato i sostenitori di Milosevic"] e hanno
destabilizzato le forze ancora fedeli
a Milosevic.

Si fa luce quindi a poco a poco la verit� sulla sedicente insurrezione
popolare. Se ne sapr� si pi� in
futuro, in particolare sui "consigli" che sono stati dati a colpo sicuro
ai vari Ilic e agli altri
"democratici".

---

==
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")

Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...

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