L'ASSASSINO E' SEMPRE IL CAMERIERE

Nel nostro paese pluralista, abituato ad esportare la liberta' di parola
all'estero con mezzi indiscutibili come gli embarghi o i bombardamenti
sui petrolchimici, nessun commentatore per bene potrebbe mai azzardarsi
a formulare l'ipotesi che il Ministro della Difesa della Repubblica
Federale di Jugoslavia venga assassinato perche' e' Ministro della
Difesa della Repubblica Federale di Jugoslavia.

Eppure questa tesi banale, oltreche' logica (anzi: sillogica), sarebbe
confortata dal fatto evidente che la RFJ, per sua disgrazia, ha tanti
nemici, e quindi a maggior ragione il suo esercito ed il suo Ministro
della Difesa hanno tanti nemici.

Viceversa, in occasioni come quella dell'assassinio di Pavle Bulatovic
i commentatori devono dar sfoggio alla piu' intricata ed acrobatica
dietrologia, affermando contemporaneamente: che Bulatovic era un
fedelissimo di Milosevic; che tuttavia tra Milosevic e Bulatovic c'erano
contrasti; che comunque i contrasti rappresentavano un gioco delle
parti; ma di questo Bulatovic era cosciente, dunque sapeva troppo; che
era il "braccio destro" e allora andava eliminato. In sostanza,
l'assassino e' Milosevic perche' Milosevic e' l'assassino - e se un
giorno Milosevic verra' ucciso, si sara' sicuramente suicidato perche'
era pazzo.

Infatti, per chi non lo sapesse ancora, Milosevic e' pazzo: questa
incontestabile verita' viene dimostrata "quasi" scientificamente anche
in un articolo apparso sull'ultimo numero di LIMES (1/2000), intitolato
"Psicopatologia di Slobodan Milosevic". Milosevic e' pazzo perche' i
suoi genitori erano partigiani e si sono suicidati - laddove non mi e'
del tutto chiaro se l'aggravante stia nel fatto che si siano suicidati o
nel fatto che erano partigiani. Ma questo e' un problema mio che non ne
so abbastanza di psicanalisi.

D'altronde, e' in base a questa logica scientifica stringente che "i
serbi hanno perso le Krajne perche' Milosevic non ne aveva piu' bisogno"
anche se "la guerra in Croazia scoppio' perche' Milosevic voleva
annettersi le Krajne"; inoltre, benche' Milosevic sia "un centralista ed
accentratore che non concede l'indipendenza a nessuno" e' ben noto che
Milosevic e' anche "un nazionalista serbo che ha sfasciato la Jugoslavia
perche' voleva ritagliarsi uno Stato tutto per se". Come ben sappiamo,
Milosevic e' un tipo inaffidabile per cui "se e' disposto a trattare non
c'e' mai da fidarsi", tanto e' vero che Milosevic non tratta mai col
nemico perche' "non e' uno da scendere a compromessi" e se si mette in
testa di raggiungere uno scopo folle (ad esempio: impedire la
frantumazione del suo paese), piuttosto che non raggiungerlo "manda alla
rovina tutto il suo popolo", cosi' "fa anche la parte del martire
facendosi bombardare". Il fatto che Milosevic abbia contribuito ad
accordi di pace come quelli di Dayton e di Kumanovo, o che abbia rotto
con i serbi di Bosnia, significa precisamente che e' "attaccato al
potere" e per il potere venderebbe sua madre (se fosse ancora viva). In
economia, Milosevic e' talmente "comunista e statalista" che e' pure un
agente "della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale",
poiche' ha studiato negli USA dove ha imparato "come si fanno le
privatizzazioni, il liberismo ed il capitalismo". Ma, naturalmente, e'
anche fascista. Per concludere - come ebbe occasione di scrivere il
raffinato giornalista de "Il Piccolo" Mauro Manzin circa venti giorni fa
- se a Belgrado c'e' l'epidemia dell'influenza chiaramente la colpa e'
di Milosevic visto che a lui "non importa nulla", e non perche' ha fatto
il vaccino antiinfluenzale ma perche' "pensa solo al potere e tutto il
resto se lo dimentica".

Per tutti questi motivi in Italia e' fortemente sconsigliato formulare
l'ipotesi che il Ministro della Difesa della Repubblica Federale di
Jugoslavia venga assassinato perche' e' Ministro della Difesa della
Repubblica Federale di Jugoslavia: si rischia di passare per "avvocati
di Milosevic". Bisogna essere piu' pazzi di lui per correre un rischio
simile.

Italo Slavo, 10/2/2000


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