(sul razzismo dilagante nella carta stampata italiana si veda anche:
Cresce l’incitamento all’odio razziale in Italia / Racist hate speech in Italian politics and press

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Da: Claudia Cernigoi <nuovaalabarda  @  yahoo.it>

Oggetto: matrice balcanica

Data: 1 settembre 2012 


Non avendo alcuna speranza di essere pubblicata dal più Piccolo dei quotidiani locali, rendo nota questa mia nota.
Claudia

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Al Direttore de Il Piccolo
Trieste
 
Leggendo gli articoli di cronaca relativamente al brutale duplice omicidio di Lignano sono rimasta esterrefatta di fronte alla definizione di “matrice balcanica” per gli autori del delitto in quanto esso è stato commesso in “totale mancanza di scrupoli e del benché minimo rispetto per la vita umana”.
Cosa significa “matrice balcanica”? I Balcani sono un territorio molto vasto, da una cartina in Wikipedia si vedono compresi gli Stati della ex Jugoslavia, la Grecia, l’Albania, la Bulgaria, parte della Romania e la Turchia europea; ma anche la provincia di Trieste, a guardare bene.
E perché attribuire ai popoli, genericamente, dei “Balcani” l’abitudine di commettere delitti tanto efferati? Forse che in Italia non abbiamo mai assistito a delitti efferati condotti senza rispetto per la vita umana, dalle esecuzioni della criminalità organizzata ai serial killer come il “mostro di Firenze” e via dicendo?
Mi permetto di osservare che non mi sembra corretto né opportuno, in una società che diventa sempre più etnicamente mista, porre accenni razzisti di questo tipo negli articoli di cronaca.
 
Distinti saluti
Claudia Cernigoi

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Da:  Giorgio Ellero <glry  @  ngi.it>
Oggetto:  Il Piccolo e il razzismo geografico
Data:  3 settembre 2012 

Trieste, 3 settembre 2012

All'attenzione de
Il Direttore de Il Piccolo Paolo Possamai
La giornalista Laura Borsani

Mi presento. Sono Giorgio Ellero, cittadino triestino sloveno, famiglie di origine da secoli in provincia, con ramificazioni in Etruria (Pesaro), Slovenia ( Ajdovscina), Gorskj Kotor (Monti di Fiume) e Crna Gora (Montenegro), e altri innesti dalla Pannonia (Kiss). Solo la venuta in armi dell'Italia a inventare la Venezia Giulia, e poi il fascismo, hanno potuto storpiare il mio cognome originale nell'attuale: l'Austro-Ungheria era stata più rispettosa delle culture locali.
Sono quindi un uomo sanguemisto, un allogeno bastardo, con sicure radici balcaniche. Altrettanto certo è che non ho mai sgozzato nessuno, né con poca nè con estema violenza, né sono privo di scrupoli morali o di "benchè minimo rispetto per la vita umana". Trovo invece scritto sul giornale di Trieste che tali comportamenti - assenza di scrupoli morali, ferocia, nessun rispetto per la vita umana - siano insiti nell'animo, forse nel DNA, dei "popoli balcanici", indistintamente dall'etnia vista la composizione multietnica ancora presente nei Balcani: siamo al razzismo non etnico, ma geografico. E se la tara è geografica è quindi anche mia: devo preoccuparmi e affidarmi ad un analista che limiti la mia aggressività, come un rottwailer?

Tali accuse geografico-razziste sono contenute in vari articoli de Il Piccolo di questa settimana, cito ad esempio:

Il giornale di domenica 26 agosto 2012 ha dedicato 2 pagine intere (pagg. 22 e 23) al "Caso Lignano", con un richiamo in prima: "Il massacro della villetta - Svolta a Lignano: prelievo del Dna su decine di persone". Le indagini sono a tutto campo quindi, e gli inquirenti brancolano nel buio, ma "Il Piccolo" risolve per conto proprio che i colpevoli siano stranieri, meglio ancora balcanici. Infatti, in apertura d'articolo a pag. 23 (firmato C.S.) si scrive:
"Dalla rapina sfociata in tragedia al raptus d'ira, fino alla vendetta orchestrata scientificamente. Con il passare dei giorni, gli inquirenti hanno preso e abbandonato diverse piste investigative, precisando sempre di non voler tralasciare alcuna ipotesi."
L'articolo prosegue elencando tutte le incertezze dell'inchiesta, a cominciare dal movente. Buio completo. Nonostante questo, l'articolista nelle ultime righe riesce a
scrivere gratuitamente:
"L'autopsia ha confermato che (le due vittime) prima di essere sgozzate sono state picchiate. Più che un omicidio causato da uno scatto d'ira, insomma, la loro è sembrata un'esecuzione. Con modalità che hanno ricordato [? sic] quelle di alcune bande dell'Est." Chissà quale memoria cela C. S. .
In apertura di pag. 22 si va molto oltre la gratuità dell'accusa razzista. L'articolo è firmato da Laura Borsani. Dopo una cinquantina di righe l'autrice si sbizzarrisce in ipotesi senza alcun fondamento:
"Gli inquirenti lavorano alacremente, ampliando il raggio d'azione anche nel vicino Veneto, per individuare gli autori del duplice omicidio. Si sonda nel giro delle bande di ladri e di rapinatori che, provenienti dall'Est, fanno base nella regione veneta, da dove poi si spostano per compiere reati in zone limitrofe e tornare in regione. Una delle ipotesi, la matrice balcanica, tenuta già in considerazione, valutando le modalità e l'estrema violenza del duplice fatto di sangue, facendo pensare alla totale mancanza di scrupoli e del benché minimo rispetto per la vita umana." 

Razzismo geografico, appunto.

E vediamo ancora "Il Piccolo" di mercoledì 29:
Gli inquirenti non hanno dato alcuna indicazione sulla pista da seguire, ma i giornalisti rincarano la dose usando una pseudoantropologia razzista. Il pezzo, alla pag. 17 della edizione di Trieste, si intitola "Dai soldi all'arma, tutte le tessere del puzzle".  Al capitolo "Pista balcanica", senza che alcuna motivazione o indicazione sia giunta dagli inquirenti in questo senso, l'articolista (articolo non firmato) scrive: 
"I cognugi Burgato sono stati massacrati dai fendenti, entrambi sgozzati. Una violenza e una modalità che hanno fatto pensare a una 'matrice balcanica' per il duplice delitto, opera di chi non ha scrupoli".

Ad aggravare gli scritti georazzisti de Il Piccolo sta l'inserimento di essi in articoli di cronaca criminale in cui non trovano alcuna giustificazione, come anche indicato dagli inquirenti sul "Caso Lignano" che hanno smentito ripetutamente false notizie e piste inventate di sana pianta per riempire le pagine altrimenti vuote del giornale.

Io non so se ci siano gli estremi per una denuncia penale o almeno di un richiamo alla deontologia professionale per divulgazione di notizie infondate atte a turbare e disorientare l'opinione pubblica, reato penale. Ritengo improbabile che la corrispondenza di indicazioni razziste in tre diversi articoli diversamente firmati, e ricorrenti in più giorni, possano essere imputati al caso o a sviste della direzione: l'intenzione di criminalizzare una specifica area geografica appare palese. Interessante sarebbe da verificare se trattasi di iniziativa indipendente locale, o suggerita e magari sovvenzionata da un qualche "altrove".

Non pretendo che Il Piccolo pubblichi questa mia lettera integrale o in forma ridotta sulle sue pagine: mi limito ad inviarla in rete, cosicchè in due ore farà il giro del nostro piccolo mondo, Balcani compresi.

Cari saluti, Piccolo.

Giorgio Jure Ellero