Da: partigiani7maggio  @...

Oggetto: 11 marzo 1944 - 2013: La strage di Pozza (Acquasanta Terme AP)

Data: 09 marzo 2013 18.02.24 GMT+01.00

Rispondi a: partigiani7maggio  @...


I PARTIGIANI JUGOSLAVI NELLA RESISTENZA ITALIANA
Storie e memorie di una vicenda ignorata

Roma, Odradek, 2011
pp.348 - euro 23,00

Per informazioni sul libro si vedano:



Le novità: 

# Roma, venerdì 29 marzo 2013
alle ore 18:00 presso la Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 (quartiere Trastevere)
ANPI Roma, CNJ-onlus, Odradek edizioni organizzano la

Presentazione del volume:
I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana
Storie e memorie di una vicenda ignorata

Scarica la locandina: https://www.cnj.it/INIZIATIVE/volantini/roma290313.pdf


Della presentazione di sabato 2 marzo 2013
è scaricabile il file audio (MP3, 161', 37MB) al link diretto:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/JUGOSLAVI_IN_ITALIA/AUDIO/roma020313.mp3 


Tra i nuovi inserimenti sul nostro sito segnaliamo,
sulla strage di Mucciafora ed i fucilati di Monteleone di Spoleto (30/11/1943):


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Sessantanove anni dopo. Ricordiamo le stragi di Pozza e di Pietralta


[Da: I PARTIGIANI JUGOSLAVI NELLA RESISTENZA ITALIANA (Odradek 2011), Cap.4, p.125.
Per le FOTOGRAFIE si veda al link diretto: https://www.cnj.it/PARTIGIANI/JUGOSLAVI_IN_ITALIA/cap4.htm#iii_ext_pozza ] 


Appena trascorsa la mezzanotte del 10 marzo un nutrito gruppo di tedeschi, accompagnati e guidati da elementi fascisti della provincia e del comune di Acquasanta, stabilì di salire verso le frazioni di Pozza, di Pito e di Umito. La loro intenzione era quella di accerchiare il gruppo di partigiani di Umito e di Pozza ponendosi in tre posizioni diverse e cogliendo la popolazione nel sonno... Non pochi dovevano essere gli “accompagnatori” del luogo, conoscitori dei sentieri, dei viottoli e delle scorciatoie... Evidentemente per i tedeschi non era stato difficile avere la collaborazione di abitanti del comune di Acquasanta e dello stesso maresciallo Melchiori, che conoscevano tutta la difficile zona della valle del Garrafo, come le proprie tasche. Appena fu l’alba la diabolica trappola scattò per Pozza. ((Di Domenico 2001, pp.63-64.))
Il massacro di Pozza, Umito, Pito e dintorni coinvolse numerose persone di nazionalità diversa, di diversa età e compiti o coscienza antifascista, uomini e donne, addirittura una bimba di un anno. Durante la risalita della valle da parte dei nazifascisti, la mattina dell’11 marzo, alcuni abitanti furono presi prigionieri a Pozza. Durante la risalita della valle da parte dei nazifascisti, la mattina dell’11 marzo, alcuni abitanti furono presi prigionieri a Pozza. Il primo ad essere ucciso, crudelmente nonostante implorasse pietà, con cinque colpi di pistola direttamente dal Melchiori in divisa da SS, fu il giovane Emidio Collina [...] Una sventagliata di mitra invece si portò via Serafino Cesari, Pietro Patulli e Mariano Castelli, allineati al bordo della strada. Molti altri avrebbero potuto essere i caduti a Pozza se non fosse giunta voce che più su, a Umito, i partigiani stavano reagendo. [...] Era scoppiato l’inferno. Vistisi circondati, i partigiani avevano aperto il fuoco contro i tedeschi: alcuni combattenti furono uccisi mentre lottavano, tra questi Gregorio Schiavi e alcuni montenegrini che furono colpiti mentre uscivano dalle finestre per raggiungere altre posizioni. Martina Cristanziani fu abbattuta dai tedeschi dinanzi al suo bambino; la piccolissima Anna Sparapani perì nelle fiamme della sua casa, incendiata dai nazifascisti; altri caddero benché disarmati e persino estranei ai fatti bellici. La battaglia ebbe termine verso mezzogiorno, quando si contavano più di 30 morti, tra cui alcuni tedeschi che furono cremati sul posto. Altri militari saccheggiarono i viveri dalle case per poi appiccare il fuoco.

Targa commemorativa di Anna Sparapani a Umito / lapide di Anna Sparapani nel cimitero partigiano di Pozza / Umito: così appaiono ancora le rovine delle case da cui tentarono la fuga Gregorio Schiavi e compagni, incendiate dai nazifascisti ed oggi (foto 2009) sommerse dalla vegetazione / nelle immediate vicinanze, il cippo commemorativo di Schiavi / lapide di Gregorio Schiavi nel cimitero partigiano di Pozza.
Sul sacrificio di Gregorio Schiavi si veda la lettera di Paolo Forlini (PDF 1,3MB - gentilmente concessa dall'arch. Gelindo Forlini, che ringraziamo):

[p.132:] Il 17 aprile ingenti forze repubblichine e tedesche si mossero verso le montagne: una parte si diresse a San Martino e Collefrattale ((In questa occasione sarebbero morti “Leso” e “Vojo” secondo la versione alternativa a quella che li vuole uccisi l’11 marzo, cfr. n.80.)), altri andarono verso le frazioni abruzzesi di Valle Castellana. Questi ultimi passarono per Morrice, e qui avrebbero sorpreso un certo numero di rifugiati stranieri ((Di Domenico 2001 p.81.)); poi proseguirono per Pietralta, dove nel corso di pesanti scontri morirono ben 8 jugoslavi ((Mari 1964 p.56. In Di Domenico 2001 (a p.81) si sostiene che i catturati furono fucilati. (...) )). I loro nomi li ritroviamo sulla lapide di Pietralta, apposta nel 2004 dall’ANPI di Montorio al Vomano.

[p.135:] Una lapide è collocata nel muro di cinta del cimitero di Pozza e Umito...

Trovammo qui
Fede, madre, pane, fucili.
I morti lo sanno.
I vivi non dimenticheranno.

Fiumi di sangue 
divisero due Popoli.
Li unisce oggi
il sacrificio
dei Compagni migliori

Compagno,
quando vedrai piangere mia madre,
dille di non piangere.
Non sono solo.
Giace con me
un Compagno jugoslavo.
Nessuno ardisca gettare fango
sul sangue versato
nella lotta comune.

[...Nella zona di Acquasanta Terme altre lapidi stanno a ricordare quei fatti. Una, datata 25/4/1966, è apposta sulla scuola elementare di Pozza e menziona gli "slavi"; un'altra datata 25/4/1983 è collocata su di una abitazione a Paggese e cita la "Resistenza italo-slava" sul territorio.

lapide di Pietralta / lapide nel cimitero di Pozza e Umito / il cimitero partigiano internazionale di Pozza e Umito, che è collocato pressoché a metà strada tra le due frazioni di Acquasanta Terme ... foto scattate al cimitero partigiano internazionale di Pozza e Umito (Acquasanta Terme - AP). L'immagine di ognuna delle lapidi funeraria dei combattenti jugoslavi uccisi è visionabile andando all'elenco dettagliato in Appendice ed ivi cliccando su ciascun nome]

[...] Jugoslavi uccisi nei comuni di Acquasanta Terme (AP) e Valle Castellana (TE):

8 caduti a Pietralta
2 caduti a Quintodecimo
3 caduti a Pito
2 caduti a Pozza
10 caduti a Umito
2 caduti a Collefrattale
1 caduto ad Arola
caduto in località imprecisata
TOTALE: 29 morti 

Feriti: Andrija Miletić a Umito, Andrija Kaladjurdjević a Farno.
[...] Nell'elenco dei partigiani teramani o attivi in provincia di Teramo morti durante la guerra di Resistenza, che riporta 93 nomi ed è inciso sulla lapide murata all'esterno della "Civica Residenza" in Teramo (piazza Orsini), appaiono le seguenti 24 trascrizioni di nomi jugoslavi: ((Fonte. La frazione dei nomi slavi - 24 su 93 - palesa la rilevanza del contributo di questi alla Resistenza teramana.))


Massacrati a Quintodecimo di Acquasanta Terme (cfr. Cap.4):
Uccisi a Pito di Acquasanta Terme (cfr. Cap.4):Uccisi a Pozza di Acquasanta Terme (cfr. Cap.4):Uccisi a Umito di Acquasanta Terme (cfr. Cap.4): 

Uccisi a Collefrattale di Acquasanta Terme (cfr. Cap.4, spec. sul "memoriale di Guido De Julius". Secondo Ivanović 2007 furono uccisi in località Ferone; è anche incerto se la data di morte sia l'11/3, come riportato sulle lapidi, o il 17/4: vedi la discussione nel testo):

Ucciso ad Arola di Acquasanta Terme:
  • Mitrović Dragoljub  (elencato tra i caduti nell'acquasantano in Di Domenico 2001)
Ucciso in località imprecisata:
  • Vukotić Dušan (classe 1921)  (elencato tra i caduti nell'acquasantano in Di Domenico 2001)

... Nessuno ardisca gettare fango
sul sangue versato
nella lotta comune.


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