...troviamo notizie su:
- il nazionalismo croato che alza la testa in Bosnia-Erzegovina
- Stipe Mesic che esalta un suo zio, opportunista che ha combattuto per
tutte le bandiere, compresa quella degli ustascia, come eroe di guerra
della II G. M.
- la Difesa territoriale slovena che si organizza...
- le modifiche costituzionali in Serbia, con la limitazione
dell'autonomia... della Vojvodina, e gli scioperi ed agitazioni tra i
secessionisti in Kosovo
- le prime strade della Croazia intitolate al cardinale nazista Stepinac
- altre curiosita'

(i giornali, da noi casualmente rinvenuti, sono copie di "POLITIKA" del
4, 20, 21 e 22 settembre 1990; traduzione a cura del Coordinamento
Romano per la
Jugoslavia - crj@...)

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Sarajevo, 21.9.90.
Protest rukovodstva Bosne i Hercegovine

DRSKOST HRVATSKIH VRHOVNIKA JE NESHVATLJIVA
U tome se isticu posebno Dalibor Brozovic i Vladimir Seks. - Stipe Mesic
pretio u Listici.

Predsednistvo SR Bosne i Hercegovine uputilo je pismo Dr Franji
Tudjmanu, predsedniku Republike Hrvatske koje je potpisao Dr Obrad
Piljak.
U poslednje vreme, kaze se u pismu, sve je vise dogadjaja i skupova
politickih stranaka na teritoriji Bosne i Hercegovine koji se koriste
za slanje poruka i pretnji jedne republike drugoj. U to su ukljuceni,
kako se navodi, odgovorni funkcioneri u drzavnim organima Republike
Hrvatske.
O njihovom dolasku u SR BiH ne obavestavaju se odgovarajuci drzavni
organi ove Republike. Takvo njihovo ponasanje i pogotovo sadrzina vecine
njihovih istupa u tim prilikama dozivljava se kao negiranje suvereniteta
SR BiH i njene ravnopravnosti u Jugoslaviji.
Ko se posebno “istice”
U pismu se dalje kaze da se svojim istupanjima i iznosenjem mnogih
neprihvatljivih stavova ili slanjem pretnji najvise “istakao”
potpresednik Republike Hrvatske akademik dr Dalibor Brozovic. Posebno se
istice da je potpresednik Sabora Hrvatske Vladimir Seks takodje
nenajavljen boravio u Capljini ( ? !, n.d.t.) i to posle javnog
saopstenja sa zajednicke sednice Predsednistva Izvrsnog veca Skupstine i
odgovarajucih funkcionera Skupstine SR B i H, na kojoj su osudjene
navedene pojave dolazaka i delovanja na teritoriji SR BiH drzaavnih
funkcionera iz drugih republika bez znanja drzavnih organa ove
Republike. Predsednistvo SR BiH obavestava Tudjmana da je upoznato i sa
pismom koje je Republickom sekretarijatu za unutrasnje poslove BiH
uputio predsednik Sabora R. Hrvatske Vladimir Seks. Cudno je i
indikativno, glasi komentar Predsednistva sr BiH, da to pismo nije
upuceno preko nadleznih ili odgovarajucih drzavnih organa. Ovakvo
obracanje smatra se neprimerenim korespondiranjem ravnopravnih partnera
i organa dve suverene i ravnopravne republike.
“Hrvatski mladici” i terorizam
Pojedini navodi u tom pismu, kako smatraju clanovi Predsednistva SR BiH,
najblaze receno, zacudjuju.
Kako se moze reci da je recimo l972. Godine u zemlju ilegalno usla
“grupa hrvatskih mladica”, iako je i u svetu poznato da se radilo o
grupi dobro obucenih terorista, koji su u Jugoslaviju ubaceni sa ciljem
da oruzanim akcijama i masovnim ubijanjem ljudi izazovu haos u zemlji i
da sruse ustavni poredak, iako se zna da je u borbi sa njima poginulo i
13 jugoslovenskih gradjana. Ovakve tvrdnje mogu se okvalifikovati samo
kao neshvatljiva drskost.
Jos vecom drskoscu i provokacijom Predsednistvo SR BiH smatra u
pomenutom pismu da su oni likvidirani prilikom ulaska “u Republiku
Hrvatsku, gde je u Bugojnu....”To se smatra otvorenim prekajanjem
unutrasnjih granica u Jugoslaviji i izrazavanje pretenzija prema
teritorijama SR Bosne i Hercegovine negiranjem njenog suvereniteta.



TRADUZIONE
La protesta della leadership della Bosnia-Erzegovina
L’arroganza dei dirigenti croati e’ incomprensibile
In questo si distinguono particolarmente Dalibor Brozovic e Vladimir
Seks. La minaccia di Stipe Mesic a Listica.

Sarajevo, 21 settembre 1990
La presidenza della Repubblica Socialista di Bosnia-Erzegovina ha
indirizzato una lettera al dott. Franjo Tudjiman, presidente della
Repubblica di Croazia, che e’ stata firmata dal dott. Obrak Piljak.
Ultimamente, si dice nella lettera, sempre piu’ spesso avvengono fatti e
raduni dei partiti politici sul territorio della B.E., che vengono usati
per inviare messaggi e minacce da una Repubblica all’altra. In questo si
inseriscono, come viene detto nella lettera, funzionari responsabili
degli organi statali della Repubblica di Croazia.
Del loro arrivo nella R.S.B.E. non vengono informati gli organi statali
competenti di questa Repubblica. Questo loro comportamento e soprattutto
il contenuto della maggior parte dei loro comizi in queste occasioni
viene percepito come una negazione della sovranita’ della R.S.B.E., e
della suoi pari diritti all’interno della Jugoslavia.
Chi si “espone” di piu’
Nella lettera si afferma anche che tra chi si espone con posizioni
fortemente inaccettabili, oppure invia minacce, c’e’ in maniera
particolare il vicepresidente della Repubblica di Croazia, l’accademico
dott. Dalibor Brozovic. Si sottolinea soprattutto che il vicepresidente
del Sabor croato, Vladimir Seks, ha soggiornato - pur non essendo
invitato - a Capljina [cittadina della Erzegovina, dove si trova la
Scuola ufficiali dell’esercito, n.d.T.], e questo e’ avvenuto dopo
l’annuncio pubblico della riunione congiunta della Presidenza del
Consiglio esecutivo dell’Assemblea con i rispettivi funzionari
dell’Assemblea della R.S.B.E., nella quale sono stati condannati questi
ed altri casi simili di arrivi ed azioni di funzionari di altre
repubbliche sul territorio della R.S.B.E. senza che ne fossero informati
i competenti organi statali di questa Repubblica. La presidenza della
R.S.B.E. ha avvisato Tudjman di essere a conoscenza anche del contenuto
della lettera inviata dal Presidente del Sabor della Repubblica di
Croazia Vladimir Seks al Segretariato repubblicano per gli affari
interni della B.E. E’ curioso ed indicativo, si dice nel commento della
Presidenza della R.S.B.E., che questa lettera non e’ stata spedita
tramite gli organismi statali competenti o preposti. Questo modo di
interloquire per corrispondenza e’ ritenuto non appropriato tra due
partner, organi di due repubbliche sovrane e di pari diritti.
I “giovani croati” ed il terrorismo
Alcuni brani della succitata lettera, secondo i membri della Presidenza
della R.S.B.E., quantomeno sorprendono.
Come si puo’ dire, ad esempio, che nel 1972 nel paese e’ entrato
illegalmente un gruppo di “giovani croati”, benche’ tutto il mondo sa
che si trattava di un gruppo di terroristi molto bene addestrati che
sono stati introdotti in Jugoslavia allo scopo di compiere azioni
militari, uccisioni in massa di persone, per scatenare il caso nel
paese ed abbattere la Costituzione, malgrado si sappia che nello scontro
sono morti 13 cittadini jugoslavi. Queste affermazioni possono essere
considerate soltanto alla stregua di una prepotenza incomprensibile.
La Presidenza della R.S.B.E. ritiene essere di una prepotenza e
provocazione ancora piu’ grande il fatto che secondo la suddetta lettera
essi sarebbero stati liquidati all’ingresso “nel territorio della
Croazia, a Bugojno ...”. Questo si ritiene un vero cambiamento delle
frontiere interne della Jugoslavia, con dichiarate pretese nei confronti
del territorio della B.E., negando la sua sovranita’. E’ intollerabile
anche la prassi di abusare dell’ospitalita’, come e’ anche il caso
della minaccia ad un’altra Repubblica pronunciata da Stjepan Mesic,
allora Presidente del governo della Croazia, parlando a Listica.
Questi comportamenti di rilevanti funzionari statali della Repubblica di
Croazia, si dice nella lettera, sono in diretta contraddizione anche con
le posizioni unitarie raggiunte durante l’incontro nel quale si sono
analizzate le reciproche relazioni e la cooperazione futura, nella
conversazione tra le delegazioni delle due Repubbliche a Zagabria il 23
luglio di quest’anno.
A Tudjman si richiede che al fine di una ulteriore cooperazione
reciproca e paritaria, il rapporto e la condotta dei funzionari statali
della Repubblica di Croazia si coordinino in relazione agli accordi ed
alle prese di posizione di Tudjman, riguardanti lo status costituzionale
ed i diritti della R.S.B.E., in quanto repubblica sovrana, indipendente
e di pari diritti nella Repubblica di Jugoslavia.
Nella lettera indirizzata a Tudjman, inoltre, si dice : “Ci farebbe
molto piacere se non dovessimo intraprendere altri passi che potrebbero
influenzare ancor piu’ negativamente la cooperazione reciproca su basi
paritarie, il che e’ senz’altro nell’interesse di tutti i cittadini che
vivono nelle nostre Repubbliche.”
M.Duric


KOME SE TO PRIVIDJA GENERAL
U poslednjem broju “Narodna armija” donosi ko je, zapravo bio Marko J.
Mesic kome njegov
rodjak Stipe pripisuje cin generala i velica ga kao heroja.

A CHI SI FA APPARIRE COME GENERALE

L’ultimo numero di “Narodna Armija” riposta chi e’ stato effettivamente
Marko J. Mesic, a cui il suo parente Stipe aggiunge il grado di generale
e lo esalta come eroe.

Il nuovo numero di “Narodna armija” riporta il commento, sotto la
denominazione “A chi si fa apparire come generale”, in relazione
all’intervista fatta a Stjepan Mesic e pubblicata su “Borba” il 13
settembre. Mesic ha tra l’altro detto : “Mi mettono in relazione con il
generale ustascia Mesic, con il quale sono imparentato, e non si dice
che questo ufficiale dei domobrani [corpo collaborazionista dei tedeschi
durante la II G.M., n.d.T.] con la sua unita’ e’ passato a Stalingrado
dalla parte dell’Armata Sovietica, che alla fine della guerra e’
diventato ufficiale sovietico, e che la sua unita’ nello scontro con i
tedeschi e’ stata decimata.”
Chi era questo “generale sovietico” ? Nella risposta documentata
esclusivamente in base a documenti salvati, il commentatore di “Narodna
armija” scrive che Marko J. Mesic, con il grado di tenente-colonello,
solamente in quattro anni era riuscito (per suoi personali interessi) ad
adattarsi a quattro eserciti ideologicamente diversi. In tutto quel
tempo ha giurato fedelta’ a tutti loro, cambiando facilmente le bandiere
militari, i berretti, portando sfacciatamente anche l’aquila bianca
bicipite [stemma della Jugoslavia monarchica, n.d.T.], e distintivi
ustascia e nazistici, la stella dell’Armata Rossa, lo stemma dell’AVNOJ
[Consiglio Popolare Antifascista di Liberazione Nazionale, fondatore
della RFS di Jugoslavia, n.d.R.] ed il tricolore jugoslavo. Ha
comandato l’ottavo reggimento d’artiglieria dell’esercito jugoslavo,
sezione cannonieri, cioe’ i resti del 369.esimo reggimento rinforzato di
fanteria dell’NDH [stato fantoccio nazista croato di Pavelic, n.d.T.]
sul fronte orientale, e la prima brigata jugoslava dell’Esercito
Popolare di Liberazione formata in URSS, ed ha tradito ognuna di queste
unita’ quanto si trovava nel momento piu’ difficile, oppure esponendole
a perdite catastrofiche. Per sua colpa, da una unita’ di 1530 tra
soldati ed ufficiali, uno su tre ha perso la vita. Per 17 mesi di
combattimenti sul fronte orientale, prevalentemente nella composizione
di gruppi militari d’elite del gruppo dell’Armata sud della Wehrmacht,
e’ stato decorato con 4 onoreficenze - Pavelic lo ha decorato con
“l’ordine militare del trifoglio di ferro” di quarto grado, e poi di
secondo grado, con il diritto di intitolarsi “cavaliere”, mentre Hitler
con la Croce di ferro di secondo grado, e poi del primo ordine. Come
prescelto dell’NKVD, e senza alcuna consultazione con il nostro
Movimento Popolare di Liberazione, dal campo dei prigionieri di guerra
e’ stato inserito nel centro per l’addestramento, a 120 chilometri da
Mosca, come comandante di reparto, e poi della prima brigata jugoslava
dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, formatasi in
URSS. La prima e l’unica battaglia che ha comandato fu condotta nel
1944 a Cacak dalla brigata a fianco della Armata Rossa. Qui, negli
scontri con i tedeschi, sono morti 539 soldati ed ufficiali, il che per
numero di perdite in una singola battaglia e’ un caso unico nella storia
dell’Esercito di Liberazione Popolare della Jugoslavia.
Del pessimo comportamento nelle battaglie tenuto dal tenente-colonello
Mesic , da parte dei suoi collaboratori, e di una parte degli ex
legionari, sono rimasti gli scritti di vari autori che descrivono questo
dramma, di prossima pubblicazione in una monografia di questa unita’.
Il comandante ed il capo del comando della 23.esima divisione, Miladin
Ivanovic e Rajko Tanaskovic, hanno proposto l’8 di novembre,nell’analisi
del comportamento della brigata in queste battaglie e nella
risistemazione delle file di scrivere quanto segue : “Che si ripulisca
quanto prima dagli elementi indesiderati e che si sostituisca una
grande parte dei quadri di comando. Ci si riferisce anche al
comandante di brigata, che si e’ dimostrato debole, pauroso,
sconcertato, disturbato e sfiduciato...” Dopo il ritiro della brigata
dal fronte, il tenente colonello Marko Mesic il 18 novembre con
decisione del comandante supremo, e’ stato rimosso dall’incarico di
comandante e spostato ad incarichi amministrativi del Comando
d’artiglieria.
Cosi’ si e’ spenta la stella militare di Marko Mesic, di padre Josip,
nato a Bjelovar. Da tenente-colonello dunque non ha fatto nemmeno un
passo avanti, soltanto forse nei propri desideri, ed ecco anche nei
pensieri di chi pretende che sia un eroe, esempio, oppure vittima, e lui
non merita di essere ne’ l’una, ne’ la seconda, ne’ la terza cosa,
scrive “Narodna armija”. (R.P.)


Odnos prema JNA u Sloveniji se pogorsava.
SLOVENCI BI DA SMENE KOMANDANTA TERITORIJALNE ODBRANE
Namerno zanemaruju cinjenicu da je ta funkcija u nadleznosti Saveznog
sekretarijata za narodnu odbranu.

Il comportamento degli sloveni verso l’EPJ sta peggiorando.
GLI SLOVENI VORREBBERO SOSTITUIRE IL COMANDANTE DELLA DIFESA
TERRITORIALE
Di proposito stanno trascurando il fatto che questa funzione è di
competenza del Segretariato federale per la difesa popolare.
Maribor, 21 settembre l990

In Slovenia non desistono dalla soluzione di sostituire forzatamente il
Comandante della Difesa territoriale, Ivan Hocevar.
Questo comandante non è di loro gradimento a causa della sua aperta
posizione jugoslava, il che ha dimostrato esplicitamente anche nel caso
quando dal Segretariato federale per la difesa nazionale è stato
ordinato che le armi della DT vengano tolte e conservate meglio e più
sicuro nei magazzini militari.
Il nuovo attacco contro il generale Hocevar è arrivato ieri dalle file
del PRTITO Socialista della Slovenia. In esso si contesta a questo
ufficiale”perché non ha ordinato che le armi dal magazzino vengono usate
per le manovre della DT” . Gli viene contestato perché non hs consentito
che ha proibito all’uso delle manovre che in questo contesto sono
pianificate dalla RS della Slovenia, cioè da i suoi dirigenti.
Nella pubblica dichiarazione ufficiale, il Partito socialista tra
l’altro dichiara che ; le manovre della DT in Slovenia saranno
effettuate esclusivamente in base agli ordini dei dirigenti di questa
repubblica, cioè dagli organi competenti. Ciò comporta alla necessità di
nominare un nuovo comandante della DT della Slovenia da parte dei suoi
dirigenti, cioè che questa funzione venga tolta dalla competenza del
Segretariato federale per la difesa jugoslava.
Questo, come anche la chiara politica riguardo le reclute, espressa da
questa repubblica, dimostra che la Slovenia conforme ai suoi piani
confederali, vuole quanto prima l’intera problematica della difesa
nazionale prendere nelle proprie mani, con il che gli organi competenti
della difesa federale come pure la dirigenza della Jugoslavia erano
precedentemente informati.
Perciò, secondo il parere del Partito socialista di questa repubblica,
che in totale esprime le posizioni della dirigenza della Slovenia “il
comportamento del generale Hocevar, ulteriromente aggrava la relazione
della Slovenia con l’EPJ, e con che viene negata la sovranità della
Slovenia, la sua Assemblea e Presidenza”. Tutto ciò, si dice
ulteriormente nella dichiarazione, si crea l’impressione che in Slovenia
c’è una situazione esplosiva (d’incidente).
(S. Petrovic)

Pucnikovo pismo Kucanu
Predsednik vladajuce koalicije u Sloveniji Demos, Joze Pucnik, uputio
je otvoreno pismo Milanu Kucanu u kojem ga optuzuje za neodlucnost u
slucaju oduzimanja i vracanja oruzja teritorijalne odbrane Slovenije.

Lettera aperta di Joze Pucnik, al presidente sloveno Milan Kucan
Ljubljana, 21 settembre

Il presidente della coalizione governativa slovena Demos, Joze Pucnik,
ha inviato una lettera aperta di protesta al presidente della Repubblica
Milan Kucan, nella quale lo accusa per la sua indecisione nel caso della
sottrazione e la restituzione delle armi alla DT della Slovenia.



Sednica Ustavne komisije Vojvodine
PRIHVACEN PREDLOG USTAVA SRBIJE

Novi Ustav omogucit ce svestrani dmokratski razvoj Republike.

Novi Sad, 21 settembre (Tanjug)
La commissione per le questioni costituzionali del Parlamento
SAP(Regione autonoma socialista) della Vojvodina, nella seduta odierna
presieduta dalla presidentessa del Parlamento Verona Adam-Bokros, ha
esaminato e, dopo un dibattito di più ore, ha appoggiato il Decreto
della Costituzione della Repubblica di Serbia.
Alla seduta di questa commissione hanno partecipato alla discussione e
hanno risposto alle molteplici domande i membri della Presidenza della
RS di Serbia e al contempo i membri della Commissione costituzionale
della RS di Serbia Slobodan Vucetic e il dr. Jurij Bajec.
Con il varo della nuova Costituzione, ha dichiarato Verona Adam-Bokros,
si creano le basi per il funzionamento della Repubblica di Serbia come
stato sovrano e moderno. Le risoluzioni proposte esprimono completamente
l’impegno perché la nuova Costituzione renda possibile uno sviluppo
democratico generale della Repubblica di Serbia come una comunità
moderna e democratica inserita nella RSF di Jugoslavia, e anche la
possibilità per uno sviluppo indipendente della Repubblica di Serbia nel
caso in cui non si raggiunga un accordo tra i popoli jugoslavi in una
vita comune nella Jugoslavia federativa.
S Vucetic ha dato ampie motivazioni di alcune decisioni e ha risposto
insieme a Jurij Bajec a molte domande ed anche alle osservazioni
critiche dei membri della Commissione costituzionale della Vojvodina.
Egli ha particolarmente posto attenzione al fatto che anche di fronte ad
una richiesta massiccia di cambiare il termine “nazionalità” nella
Costituzione inserendo il termine “minoranza”, si sia rimasti all’idea
di “nazionalità”, che ha già acquistato il suo pieno significato
soprattutto nella multietnica Vojvodina, il che è anche in conformità
con la Costituzione della RSFJ.
Egli ha smentito le speculazioni e le affermazioni infondate sul
concedere troppo potere al Presidente della Repubblica di Serbia,
sottolineando che l’Assemblea della Repubblica di Serbia ha, come
maggiore organo di governo, un’autorità sia costituzionale che
legislativa, cosicché non si prenda in considerazione nemmeno
l’introduzione di un sistema presidenziale nella repubblica.

JEDNA ULICA U DUBROVNIKU DOBIJA IME ALOJZIJA STEPINCA
Dubrovnik 21 settembre 1990

UNA STRADA A DUBROVNIK PRENDE IL NOME DI ALOJZIJE STEPINAC...


Da "Politika" 4 settembre l990

Pristina ; "Strajk nije uspeo"
Osujecena namera separatista da paralisu zivot na Kosmetu. Republicki
organi Srbije obezbedili normalno funkcioniosanje svih vitalnih funkcija
i snabdevanje gradjana prehrambenim proizvodima.
Danas od separatistickog vrha naredjen i zapocet t.zv. 24. Casovni
generalni strajk Albanaca na Kosovu pretvorio se u poraz sovinista i
separatista......Dok su sve prodavaonice "Mehanizacije" radile, najdalje
u strajku otisli su radnici i rukovodioci, Albanci trgovinskog preduzeca
"Vocar", jer najveci broj prodavaonica nije ni otvoren.
Prvih dana nastava u skolama se odvijala na srpskom, turskom i romskom
jeziku , jer ucenici Albanci nisu ni dosli u skole .


Pristina, 4 settembre : "Lo sciopero non riuscito"

Sventato il tentativo dei separatisti di paralizzare la vita nel Kosovo
e Metohija. Gli organi repubblicani della Serbia hanno assicurato il
funzionamento normale delle funzioni vitali e il rifornimento dei
prodotti alimentari .
Oggi e stato ordinato dai lider separatisti ed è iniziato il cosiddetto
sciopero di 24 ore. Lo sciopero generale degli albanesi nel Kosmet si è
concluso con una sconfitta dei sciovinisti e separatisti... Mentre tutti
i negozi della società "Mehanizacija" sono rimasti aperti, i negozi
della catena alimentare "Vocar", la maggior parte , non hanno aperto.

Postoji li skrivena bolnica ? Veci broj Albanaca nije dosao na
posao. Zene tek sto su se porodile ostavljaju bolnicu. Nestale velike
kolicine lekova.

n Turska salje trupe u Zaljev.

n Gorbacov i Bush pred Branembourskom kapijom. Nemci bi zeleli da
trenutke velike nacionalne radosti podele sa svetom.
n Povlacenje vojske SSSR. Sovjetska armija ima 380.000 vojnika, 160
velikih kasarni, 50.000 oficirskih stanova, 30 aerodroma i 40 poligona.
Protest sovjetskih oficira u garnizonu kod
n Magdenbourga zbog naredbe o skorom povlacenju.

n Ispraviti nepravde nanete Srbiji i srpskom narodu. Novobeogradjani
upoznati sa programom SPS-a.


n Pitanje : Dali ce u Ustavu Srbije sluzbeni jezik biti srpskohrvatski
kao do sada ili srpski, pita Nikola Mrdjan. Srpskohrvatskim jezikom, po
recima Djoke Stojicica, govore 4 naroda - Srbi, Hrvati, Crnogorci i
Muslimani... U sustini to je jedan jezik. Akcije za podelu jezika
ustvari su podle namere da se narodi podele. To je jos krajem sezdesetih
godina u Hrvatskoj sproveo V. Bakaric. On je ustvari odobrio da u
Hrvatskoj u zvanicnoj upotrebi bude hrvatski knjizevni jezik. Sada je
nazalost u Ustavu Hrvatske izbrisan srpski jezik.
......Igra sa terminima, po recima Djoke Stojicica, nimalo nije
naivna. Recimo Siptari na Kosovu su se svojim imenom "sinovi orlova"
ponosili do l968, a onda im je nametnut naziv Albanci. Nazalost oni se
ne upisuju kao jugoslavenski Albanci, vec samo kao Albanci. To znaci
pripadanje Albaniji a en Jugoslaviji. Po onom sto se u svetu priznaje,
oni mogu da budu samo nacionalna manjina. Slicnu igru sada igra SDA u
Sandzaku. Fundamentalisti hoce da su Turci, a zna se da su Muslimani
slovenskog porekla i da govore srpskim jezikom.

U Priboju posle skupstine SDA. Pucalo se na srpsku decu. Zitelji
grada Lima odrzali zbor trazeci ostavke opstinskog rukovodstva koje je
dozvolilo da se osnivacka skupstina SDA obavi u centru grada.

Mr Borisav Radjenovic : "Veliki si posao ucinio za Tudjmana".
Otvoreno pismo Simi Rajicu, potpresedniku Sabora Hrvatske.

Knin : Osnovci nisu posli u skolu. Zbog neizvesne i napete
politicke situacije u Kninskoj krajini danas nije pocela najavljena
nastava u osnovnim skolama. Sindikat prosvetnih radnika, roditelji i
aktivisti Srpske demokratske stranke poslednjih meseci u nekoliko
navrata najavljivali bojkot nastave zbog kroatocentricnih udzbenika i
nastavnih programa. Zbgo bojazni roditelja, naocito onih cija deca
putuju do skole, opstinske prosvetne vlasti odlozili su pocetak nove
skolske godine. Pretprosle noci svi prilazi Kninu blokirani.

Najavljen protestni miting Srba u Sibeniku.

Srbi u Hrvatskoj bili bi srecni da imaju prava Albanaca na Kosmetu,
rekao je Mihajlo Markovic na predstavljanju SPS u Nisu.

Nije rec o niokakvoj zloupotrebi ljudskih prava Albanaca na Kosovu,
vec o stogodisnjoj zelji da se stvori Velika Albanija.... Radovali
bi se i Baski u Spaniji, i Madjari u Rumuniji.....Na Kosmetu se pokusava
da se na jugoslavenskoj, srpskoj teritoriji stvori jos jedna drzava
Albanija. Na zalost ovakve teznje podrzavaju se od Vatikana,
Habzburgovaca, muslimanskih organizacija, a u poslednje vreme i od SAD-a
Iz Amerike se preti kako ce Kongres biti jos restriktivniji u odnosu na
Srbiju i Jugoslaviju i kako nas nece vise pomagati. Time nas ne mogu
uplasiti. Zahvaljujemo im na pomoci koju su nam pruzili pedesetih
godina, ali ono sto su ucinili sedamdesetih, kada smo dobili 20
milijardi dolara, da bi samo kroz kamate do sada morali da platimo 40
milijardi i da nam pri tom ostane dug od 16 milijardi, pre bi se moglo
nazvati pljackom nego pomoci.

U velikoj dvorani Studentskog centra u Zagrebu, "Orlovi" i
"Jastrebovi" u istom jatu. Dajuci podrsku strajku separatista na Kosovu,
hrvatski nacionalisti su se juce obracali okupljernim Albancima pozivom
: "Ustanite braco !"
Doktor Slobodan Lang posti na Trgu Marsala Tita u Zagrebu. Skup
otvorio Ivan Zvonimir Cicak na "zdencu zivota"

Cudna promocija na Sirokom Brijegu. Novi "crnokosuljasi" u stroju.

Makedonija : Dramaticno saopstenje sa preksinocne sednice
Izvrsnog veca sobranja SR Makedonije. Ozbiljno naruseni politicki zivot
i bezbedno stanje u Makedoniji. Jednonacionalna siptarska organizacija,
Partija za demokratski prosperitet, poznata po separatistickim
ciljevima, namece se kao pandan i paralelna vlast legalnim drzavnim
organima. U svom delovanju VMRO -DRMNJ upotrebljava teroristicke metode
linca.
Makedonija - poligon siptarskog separatistickog delovanja kosovske
alternative.
Sejanje straha medju Makedoncima i cestitim Siptarima.


Su Ante Markovic
Krajnje je kontroverzna pojava stranke Ante Mrkovica na
politickoj sceni. Premijer se navodno zalaze za depolitizaciju uprave, a
osniva stranku vlade. Nada se kako rece Mileta Gajic, da ce privuci
siroke mase, a u stvari sprovodi takvu politiku da radnici ne mogu da
poele zaradjeno, a poljoprivrednici da naplateproizvedeno i to po
realnoj sceni.

Sa autorom neobicne knjige o Sumaricama : "Zapisi sa stratista".
Petar Lubarda : Ima li stravicnijeg prizora za ljudske oci od
dece na koju pucaju...". Jean Paul Sartre : "Najbolji utisak koji
stranac moze da ponese iz jedne zemlje, to je bo l koju oseti u toj
zemlji".


"Politika", 22. Septembar 1990.

Na zahtev Okruznog javnog tuzilastva Pristine.
OPTUZENA GRUPA BIVSIH FUNKCIONERA KOSOVA

Zbog osnovane sumnje da su izvrsili krivicno delo udruzivanja radi
neprijateljske delatnosti i ugrozavanja teritorijalne celine SR Srbije
pokrenuta je istraga protiv Juzufa Zejnulahua,Seljadina Skeje, Muhameta
Bicaja, Jusufa Karakusija, Leka Vuksanija, Ise Mustafe i Agima Malje.
Pristina, 21.9.l990.
Okruzni sud u Pristini saopstio je danas da je na zahtev Okruznog javnog
tuzilastva doneo resenje o sprovodjenju istrage protiv sestorice bivsih
clanova Izvrsnog veca Kosova i direktora Radio Televizije Pristina
kojima stavlja na teret da su obrazovali grupu sa ciljem da se
protivustavnim putem izmene granice SR Srbije i Kosovo proglasi
republikom.
U saopstenju se navodi da je istraga pokrenuta protiv Jusufa Zejnulahua,
bivseg predsednika Izvrsnog veca Skupstine SAP Kosovo, Seljadina Skeje,
bivseg sekretara za saobracaj i veze, Muhameta Bicaja, bivseg sekretara
za obrazovanje, nauku i kulturu, Jusufa Karakusija, bivseg pokrajinskog
sekretara za unutrasnje poslove, Leka Vuksanija, bivseg pokrajinskog
sekretara za rad, zdravstvo i socijalnu politiku, Ise Mustafe, bivseg
clana Izvrsnog veca Kosova, kao i Agima Mlaje, bivseg direktora
Radio-televizije Pristina.

Pec, 21.9.90.
Zahtev za smenjivanje predsednika Skupstine opstine, Muhameda
Corkadiju, i Izvrsnog veca SO Pec, Aleksandra Grujica.


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