USAID sotto accusa

1) Bolivia: Morales espelle l'USAID
2) Stati Uniti: USAID indagata per corruzione


Sulle organizzazioni "umanitarie" utilizzate dall'imperialismo come copertura si veda la documentazione raccolta alla nostra pagina dedicata:


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Giovedì 02 Maggio 2013

Bolivia: Morales espelle l'Usaid

di  Redazione Contropiano

Il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Evo Morales, ha annunciato alcune ore fa l’espulsione dal paede dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale internazionale (Usaid), accusandola di cospirare contro il suo esecutivo e di tentare di destabilizzare il paese.
Il presidente ha dato l’annuncio di fronte al Palazzo del Governo, come parte della celebrazione della Festa del Lavoro. La decisione vuole anche essere un segno di protesta per una recente dichiarazione del Segretario di Stato americano, John Kerry che avrebbe dichiarato che l’America Latina è “il cortile degli Stati Uniti”.
Morales aveva annunciato più volte l’intenzione di espellere l’Usaid che dal 1964 finanzia progetti di impatto sociale in tutto il paese costituendo uno strumento diretto della politica estera di Washington. Una vera e propria 'longa manus' degli Stati Uniti. “Non mancano alcune istituzioni degli Stati Uniti che continuano a tramare contro lo stato. Così prendo questa occasione oggi per annunciare che abbiamo deciso di espellere Usaid dalla Bolivia”, ha dichiarato Morales che ha già espulso l’ambasciatore statunitense Philip Goldberg per collusione con l’opposizione nel settembre 2008 e due mesi dopo l’agenzia antidroga di Washington, la Dea, accusata di spionaggio. 
Da allora i rapporti tra La Paz e Washington non sono riusciti a normalizzarsi nonostante la firma di un nuovo accordo quadro con i quali i i due paesi si impegnavano a portare avanti relazioni bilaterali basate sul rispetto reciproco.

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www.resistenze.org - popoli resistenti - bolivia - 07-05-13 - n. 452

Bolivia prevede l'uscita dell'USAID quanto prima
 
Prensa Latina | prensa-latina.cu
 
06/05/2013
 
La Paz - Il governo di Bolivia si aspetta l'uscita rapida dell'U.S. Agency for International Development (USAID), espulsa dal paese la scorsa settimana, dopo le accuse d'interferenza.
 
"Più presto se ne andranno, meglio sarà per noi", ha detto oggi il vice presidente in una conferenza stampa presso la sede del governo.
 
Garcia Linera, da parte del governo, in assenza del presidente Evo Morales per partecipare al vertice del Gruppo dei 77 nelle Isole Fiji, ha considerato che il processo d'uscita deve avvenire in un paio di settimane, ma ha espresso la sua speranza che questo accada nel più breve tempo possibile.
 
Il Vice Presidente ha confermato che il governo ha le risorse necessarie per sostituire l'aiuto dell'USAID in alcuni programmi sociali in determinate zone della Bolivia.
 
Morales ha invitato l'organizzazione del nord a ritirarsi dal paese mercoledì scorso, dopo essere accusata di cospirare contro il suo governo, che ha sollevato l'indignazione di Washington e della sua ambasciata qui.
 
Il presidente ha accusato l'USAID di cospirazione e d'interferenza politica nei sindacati contadini ed altre organizzazioni sociali per destabilizzare il paese.
 
Morales aveva già valutato come possibile l'espulsione dell'Agenzia il 18 aprile, quando ha criticato un discorso del capo della diplomazia statunitense, John Kerry, in cui ha qualificato l'America Latina come un patio posteriore del suo paese.
 
"Condanniamo le dichiarazioni per considerarle irriverenti, perché ignorano la realtà dei popoli dell'America Latina", ha dichiarato il presidente.
 
Il Presidente ha ricordato che la sua nazione non era più un patio posteriore grazie all'apertura economica, alla nazionalizzazione degli idrocarburi ed alla lotta dei movimenti sociali.
 
Questa è la terza espulsione di un'istituzione degli Stati Uniti che fa il presidente, da quando è salito al potere nel gennaio 2006.
 
Nel 2008, Morales ha espulso l'ambasciatore Philip Goldberg, accusato di aver cospirato con l'opposizione, e nel novembre dello stesso anno, ha chiesto il ritiro dell'agenzia anti-droga del paese nordico (DEA) per presunto spionaggio.
 
Ig/ogt/lio


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www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 18-02-13 - n. 441

Indagata per corruzione, l'USAID continua a distribuire "milioni per lo sviluppo"
 
Jean-Guy Allard | cubadebate.cu
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
15/02/2013
 
Questo martedì 12 febbraio, l'ex agente dell'intelligence ed attuale amministratore aggiunto dell'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID, United States Agency for International Development), Mark Feierstein, ha annunciato che la Colombia riceverà 170 milioni di dollari e il Guatemala 100 milioni, grazie al nuovo piano di ingerenza dell'USAID in America Latina. Inoltre, secondo il funzionario, il controverso aiuto nordamericano alla "ricostruzione" di Haiti, la "sicurezza della cittadinanza" in America Centrale e la destabilizzazione a Cuba, saranno le tre priorità dell'intervento USA in America Latina durante il secondo mandato di Barack Obama.
 
Questa distribuzione di milioni avviene mentre il Dipartimento di giustizia statunitense sta indagando su una possibile manipolazione delle licitazioni dell'USAID e sulla sospetta esistenza di una rete di corruzione che coinvolge alcuni dei più alti quadri dell'agenzia, accusata per il suo ruolo di facciata dell'intelligence nordamericana.
 
Capi dell'USAID, secondo documenti pubblicati, avrebbero cercato di impedire quest'indagine e tra i sospetti si menziona il "numero due" dell'organismo statale, Donald Steinberg, amico personale e capo di Feierstein.
 
Steinberg e Fernstein viaggiarono insieme dal 12 al 18 dicembre 2012, in Honduras, Guatemala e Messico, "per conoscere lo stato dei progetti promossi" di questo organismo statale nordamericano che si dedica all'ingerenza.
 
Mark Barry Feierstein è stato "capo dei progetti" nella guerra sporca degli USA contro i sandinisti nicaraguensi negli anni '90 e consigliere "speciale" dell'ambasciatore William Clinton nell'OEA (Organization of American States)
 
Oltre a ciò, questo newyorkese è stato braccio destro, per le sue strategie di propaganda politica, del latitante Gonzalo "Goni" Sánchez de Losada, ex presidente della Bolivia, che nell'ottobre 2003 ordinò il massacro che causò la morte di 67 persone e circa 400 feriti. La Bolivia ha reclamato ripetutamente negli ultimi anni l'estradizione del presidente assassino.
 
La ragnatela milionaria dell'ingerenza
 
Gli USA investono annualmente mille milioni di dollari nelle operazioni "umanitarie" in America latina e nei Caraibi con l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID), come recentemente lo stesso Feierstein ha detto.
 
Martedì, il funzionario ha commentato all'Associated Press che "come parte degli sforzi per migliorare la sicurezza cittadina e promuovere la crescita economica" - terminologia ingannevole sviluppata dal Dipartimento di Stato di Washington - l'USAID ha firmato un accordo di 42 milioni di dollari con cinque organizzazioni non governative del Salvador.
 
Grazie a questo piano, informa Feierstein, principale responsabile dei progetti dell'agenzia in questa parte del mondo, nel paese centroamericano USAID decide di essere presente in 50 municipi.
 
"È l'alleanza più grande nella storia di USAID col settore privato locale ed è l'alleanza più grande in America Latina", ha fatto notare prima di recarsi in Salvador "per annunciare l'accordo" (sic).
 
Circa il Guatemala che riceverà 100 milioni, Feierstein si limita a dire che i progetti sono simili a quelli del Salvador e dell'Honduras e che in tutto il Centro America si sono aperti "più di 100 centri ricreativi per giovani", una strategia orientata ad "evitare che vengano coinvolti in attività violente."
 
Nel caso della Colombia, l'USAID pretende di sviluppare programmi che "riducano la produzione di coca", attraverso la semina di "prodotti alternativi", insistendo a dire che questi stessi programmi sono già stati implementati in Perù.
 
L'agenzia federale statunitense funziona anche in Messico per "formare avvocati, giudici e magistrati di 11 stati, nella transizione ad un sistema di giustizia più trasparente" come ha affermato Feierstein, confermando la presenza del suo personale nelle zone di maggiore intervento poliziesco e militare nordamericano nella guerra al narcotraffico.
 
Circa Cuba, Feierstein si è astenuto dall'entrare nel dettaglio con AP circa il contenuto dei suoi tanti piani, tutti aggressivamente sovversivi e per i quali un subappaltatore di una società pirata sovvenzionata dall'USAID è stato condannato.
 
Il denaro "destinato a Cuba" è stato costantemente oggetto di diversione da parte degli amministratori dell'USAID che hanno scandalosamente oliato le loro amicizie politiche della fauna mafiosa cubano-americana di Miami. Rivelazioni ufficiali hanno dimostrato nel corso degli anni la complicità dell'USAID con autentici truffatori che rimangono iscritti permanentemente nella lista dei beneficiari delle bontà milionarie dell'USAID, onnipresente nei piani di rovesciamento del governo bolivariano in Venezuela, denunciata per le sue attività eminentemente sospette in Ecuador ed invitata ad uscire dal paese in Bolivia, l'USAID, espulsa dalla Russia recentemente per ingerenza, ha una reputazione chiara di collaboratrice attiva nei piani più sporchi del governo imperiale.
 
Non si potrà mai cancellare dalla storia dell'agenzia "di sviluppo" il caso di Dan Anthony Mitrione. Istruttore nordamericano in tecniche di tortura, Mitrione apparve in Uruguay con credenziale dell'USAID alla fine degli anni '70, per addestrare i repressori, in un programma segreto di distruzione delle forze della sinistra in tutta l'America Latina.
 
Se in Honduras, si verificò che l'USAID collaborasse con gli autori del colpo di Stato, si sospetta che nel caso più recente del Paraguay il personale di Feierstein sia stato presente a seguito degli avvenimenti che permisero ai nostalgici del regime Stroessner di riprendere il controllo della nazione.
 
Gli attuali casi di corruzione possono solo confermare l'esistenza di un volto in più di un'agenzia che occulta, con nobile retorica, i veri propositi della sua esistenza.