Dall'Oglio. Applauditemi ora


9 agosto 2013

Stampatevi questo articolo e conservatelo con cura. Perchè un giorno potrete mostrare ai vostri figli il primo articolo che descrive dettagliatamente quello che si è verificato dopo un po’ di giorni: il trionfale ritorno in Italia del gesuita Paolo dall’Oglio, accompagnato da Yohanna Ibrahim e Bulos Yazigi – i due vescovi cristiano-ortodossi rapiti ad Aleppo il 21 aprile 2013 – e, forse, pure dal giornalista Domenico Quirico, rapito in Siria il 9 aprile.
Per sapere chi sia Paolo Dall’Oglio, che molti si ostinano a definire un “pacifista”, vi consiglio di leggere quanto da egli pubblicato, il 28 luglio, sul giornale di Lucia Annunziata “Huffington Post Italia” dove il “religioso”, tra l’altro, inneggia all’uso delle armi chimiche per costringere l’Occidente ad un ruolo più risoluto nell’aggressione alla Siria. C’è di più e di peggio. Ad esempio il suo appoggio adAl Qaeda, rappresentata in Siria da Abu Bakr al Baghdhadi sulla cui testa (almeno, secondo i media Mainstream) penderebbe una taglia americana da dieci milioni di dollari.
Basta leggere, a tal proposito, le sue sconcertanti ammissioni riportate da Famiglia Cristiana «Sono arrivato oggi (il 27 luglio, ndr) a Raqqa (città sotto il controllo di Al Baghdhadi, ndr) e sono contento per due ragioni: sono sul territorio siriano in una città liberata e sono stato bene accolto. La gente nelle strade si sente libera e questa è l’immagine della madre patria che auspichiamo per tutti i siriani. Ovviamente nulla è ancora completato, ma l’inizio è buono».
Tra l’altro, non è la sua prima apertura di credito ad Al Qaeda. Basta leggere quiqui o quest’altra sua dichiarazione: ” (…) Il jihadismo è il fatto di prendere le armi per ristabilire la giustizia. È la guerra santa islamista. Ci sono islamisti democratici e jihadisti democratici, così come ci sono jihadisti estremisti, radicali, clandestini, criminali, in rapporto con i servizi segreti siriani e con le mafie dei narcotrafficanti”. Dei combattenti di Al Qaeda dice: “Sottolineo che sono fratelli e sorelle in umanità. Nei miei dialoghi con loro, ho riconosciuto degli uomini e delle donne che hanno una passione religiosa, un sentimento religioso che condivido. Sono persone impegnate ma innamorate di giustizia“.
Del resto, come egli ribadisce: “Per noi siriani della rivoluzione, la riconciliazione tra forze islamiste radicali e forze democratiche è una necessità strategica. Le scaramucce dolorose e i crimini insopportabili avvenuti tra noi devono trovare soluzione, essere riassorbiti, per presentarci uniti di fronte al pericolo totale rappresentato dal regime, appoggiato direttamente o indirettamente da troppi. Il tentativo di seminare guerra intestina tra le forze anti-Assad (a prescindere dal necessario intercettamento e disinnesco delle derive criminali) deve fallire. Questo gli agenti e i consiglieri militari americani (sottolineature nostre) farebbero bene a capirlo subito. Favorire i partner più affidabili, incoraggiare le evoluzioni più auspicabili è buono. Spingerci ad ammazzarci tra di noi non può esserlo.”
Rivalutare Al Qaeda. Sopratutto dopo lo sdegno (che cominciava ad avere anche nei media Mainstream) per gli efferati criminiche questa organizzazione andava compiendo nei territori da essa “liberati” in Siria e che aveva, tra l’altro, portato alla frantumazione del “fronte anti Assad”.
Rivalutare Al Qaeda. E cosa c’è di meglio di un’ operazione di marketing editoriale meticolosamente preparata? Dapprima una misteriosa “missione umanitaria” (tenuta segreta anche alla Farnesina, al Vaticano e alla Nunziatura apostolica a Damasco) in un’area infestata dalle milizie di Al Qaeda (annunciata da Dall’Oglio sulla sua pagina Facebook); poi un “rapimento” che si conquista i titoli di testa di TV e giornali, (messo in dubbio solo da pochi attenti giornalisti); poi lo stillicidio di comunicati di non meglio precisati “attivisti siriani” e le evidenti “bufale” (come il messaggio SMS inviato dal “rapito”) strombazzati dai media…. Tutto sembra concorrere ad una clamorosa operazione, da rappresentarsi in piena estate, con i mass media a corto di “notizie”.
Per sdoganare Al Qaeda: il “Lupo di Gubbio” di Padre dall’Oglio. E, al soldo – dichiarato – dell’Occidente, impegnarla, a pieno titolo, nella guerra alla Siria.
 La stessa operazione mediatica della – falsa – esecuzione di Bin Laden che, il 2 maggio 2011, servì a “ripulire” Al Qaeda del suo impresentabile leader e impegnarla, a pieno titolo, nella guerra alla Libia.
Fantapolitica? Vedremo nei prossimi giorni. Intanto, un consiglio: applauditemi oggi, eviterete la fila.

Napoli, 9 agosto 2013

Francesco Santoianni