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Accordo UE-Ucraina mentre questa compie la pulizia etnica del proprio territorio

0) LINKS: audio / video / analisi / news / reportages

1) PULIZIA ETNICA ANTIRUSSA IN UCRAINA
Campi di internamento nel Donbass: la storia si ripete (Alexander Donetsky)
Projet officiel de nettoyage ethnique en Ukraine (Andrew Korybko)
Sharp rise in Ukrainian displacement, with more than 50,000 internally displaced (UNHCR)
L'Ucraina rifiuta gli aiuti umanitari della Russia (VoR)

2) PRECIPITOSO ACCORDO ASSOCIAZIONE CON LA U.E.
Kiev sigla l'accordo con l'Unione Europea. Mosca: serie conseguenze
Cosa significa l'associazione economica con l'UE? (Victor Shapinov)
Dietro gli accordi di associazione tra Ue e Ucraina, Georgia e Moldavia ( M. Dinucci, T. Di Francesco)

3) PROVOCAZIONI MILITARI PER COINVOLGERE LA RUSSIA
Ambasciata russa attaccata a Kiev / Sconfinamenti e scontri al confine russo

4) NEWS

5) U.S., EU cover up Ukraine junta’s war crimes (Greg Butterfield / WW)


=== 0: LINKS ===


AUDIO:

Intervista a Nicolai Lilin: "Questi mass-media fanno schifo" - 26/06/2014


VIDEO: 

Pandora TV - Il Punto di Giulietto Chiesa - 2 Luglio 2014 - Ucraina: verso la situazione finale
Corrispondenza da Mosca di Giulietto Chiesa. L'Ucraina va verso la soluzione finale, i bombardamenti a tappeto fanno decine di vittime e distruggono le città. In occidente tutto tace. Il silenzio colpevole dei media occidentali è più pesante di tutte le censure. Mentre continua l'operazione di pulizia etnica di Kiev basata sul massacro della popolazione civile…

PTV News Speciale – La tragedia di Kramatorsk
02/07/2014 - Ci giunge da Kramatorsk in Ucraina orientale, la testimonianza di Christian Malaparte e Patrick Lancaster, due coraggiosi giornalisti che da giorni vivono sotto le bombe delle milizie di Kiev. Raccontano in diretta il dramma che si svolge in queste ore, un massacro passato ancora una volta sotto silenzio dai media occidentali…

PTV News 27 giugno 2014 - Dialoghi dell'orrore
Dialoghi tra uomini che uccidono su commissione, per guadagnare… Questa è la guerra di Ucraina creata dagli Stati Uniti d'America. Circolano filmati di morti scaraventati a terra in fosse comuni. Molti, tremendi indizi di questa caccia all'uomo russo. Non li abbiamo pubblicati perché non potevamo credere nemmeno ai nostri occhi… Le bestie che sentite grufolare hanno dimenticato di criptare la conversazione, ma hanno l'urgenza di guadagnare, di vantarsi. Per questo li abbiamo sentiti. Per questo ve li facciamo sentire. Così capirete meglio perché Novorossija combatte.
http://www.pandoratv.it/?p=1322

Intervento di Marta Grande (M5S) in Senato, 24/6/2014, sulla situazione in Ucraina
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=PCZAd0tqps8

Il Punto di Giulietto Chiesa – 20 giugno 2014
Giulietto Chiesa fa il punto sul numero della vittime nella guerra civile in Ucraina sudorientale. Un numero di vittime, tra militari e civili, che al di là delle differenti stime resta comunque elevato. Secondo dati non ufficiali potrebbero essere quasi 4000 i caduti nel periodo tra il 2 maggio e il 17 giugno di quest’anno. 

Il punto di Giulietto Chiesa – 13 06 2014 – Il vero motivo del genocidio dei russi
Giulietto Chiesa fa il punto su un contratto che vedrebbe l’acquisto, da parte della Shell e Chevron di oltre 7000 kilometri quadrati di terreno ucraino, per estrarne il gas da scisti bituminosi. Indovinate di quale regione si tratta…? La distruzione del Donbass adesso ha un senso. L’Ucraina è una colonia.
http://www.pandoratv.it/?p=1199
La guerra in diretta da Lugansk
20/06/2014 - Una drammatica testimonianza di guerra da Lugansk, in Ucraina Orientale. Dopo uno scontro a fuoco violentissimo, gli attivisti filorussi catturano uomini delle milizie di Kiev…
http://www.pandoratv.it/?p=1245

Una realtà messa al contrario. La popolazione è completamente manipolata… (06.06.2014)
VIDEO: http://rutube.ru/video/394d3a9f5e2a155741a7272a73d0b397/


ANALISI:

Ucraina contro Ucraina
23 Giugno 2014 - di Spartaco A. Puttini per Marx21.it
Negative Wahrnehmungen (Bürgerkrieg und EU-Polizeimission in der Ukraine)
GFP - 02.07.2014
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58902

Ukraine: Democracy of the minority
June 30, 2014 - Victor Shapinov of the Marxist organization Union Borotba (Struggle) analyzes the forces at work behind President Petro Poroshenko’s announcement officially ending the Kiev junta’s ceasefire with the Donetsk and Lugansk people’s republics of the Donbass region. The article originally appeared on the website ActualComment.ru and was translated by Workers World contributing editor Greg Butterfield
http://www.workers.org/articles/2014/07/03/ukraine-democracy-minority/

And still the Ukraine – an interim report (June 29, 2014)
The following article is by Kai Ehlers, a German-based expert on the former Soviet Union. We publish it as a progressive contribution to the discussion on Ukraine and food for thought about the developments there. Translation by Workers World managing editor John Catalinotto.

Ukraine's economic crisis to intensify

Le chef des séparatistes de Slaviansk, Igor Strelkov, a fait la guerre de Bosnie comme volontaire du côté serbe
http://balkans.courriers.info/article25084.html


NEWS: 

Ukraine: Berlin foreign ministers meeting brings no solution
By Peter Schwarz / WSWS, 4 July 2014

Poroshenko launches bloody assault on eastern Ukraine
By Chris Marsden - 2 July 2014

Plainte à l’OIAC contre l’usage d’armes chimiques par l’Ukraine
RÉSEAU VOLTAIRE | 1ER JUILLET 2014

Pravyi Sektor and altre sigle neonaziste filogovernative europeiste ucraine assaltano assemblea dei sindacati a Kiev
Right Sector neo-nazis attack trade union conference in Kiev (26/6/2014)

Ukraine regime launches military blitz after floating ceasefire plan (Bill Van Auken / WSWS, 20 June 2014)

Le autorità di Kiev pensano a costruire un muro al confine con la Russia (Voce della Russia, 18 giugno 2014)

La Pologne dirige les opérations militaires en Ukraine
par Andrew Korybko - RÉSEAU VOLTAIRE | 14 JUIN 2014 
Sikorski e Dziewulski: strategia e tattica del neo-Commonwealth
di Andrew Korybko - RETE VOLTAIRE | 17 GIUGNO 2014 

Les forces « antiterroristes » de Kiev dirigées par le Polonais Jerzy Dziewulski
RÉSEAU VOLTAIRE | 11 JUIN 2014 
Le forze "anti-terrorismo" di Kiev guidate dal polacco Jerzy Dziewulski
RETE VOLTAIRE | 11 GIUGNO 2014 

Ucraina, è bagno di sangue
Lunedì, 16 Giugno 2014 - Marco Santopadre


REPORTAGES:

Gli uomini neri (Fausto Biloslavo, Il Giornale)
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia…

VIDEODOCUMENTARIO: Pogrom programmato
Giulietto Chiesa commenta le immagini della strage di Odessa dimostrando che le vittime sono state assassinate brutalmente e non sono perite a causa dell’incendio al palazzo dei sindacati come è stato dichiarato dalla stampa internazionale. Pandora TV raccomanda la visione di questo servizio ad un pubblico di soli adulti.
http://www.pandoratv.it/?p=635
VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=iyOnb2wsEcY
 
Le sostanze chimiche nell'assassinio di Odessa
VIDEO: http://rutube.ru/video/baffa22512d4474c35de994ce863fb00/
 
VIDEODOCUMENTARIO: "Settore Destro" di Euromaidan
in altre lingue:
Russo (original)
prima parte
https://www.youtube.com/watch?v=0Uy6R...
http://vimeo.com/96070079
seconda parte
https://www.youtube.com/watch?v=X7BO0...
http://vimeo.com/98322875
Inglese
prima parte
https://www.youtube.com/watch?v=9yFqU...
seconda parte
https://www.youtube.com/watch?v=4mjUD...
Tedesco
prima parte
https://www.youtube.com/watch?v=cRyVI...
http://vimeo.com/96982788
Francese
prima parte
http://vimeo.com/99570936


=== 1: PULIZIA ETNICA ===

LINKS: 

Ucraina. Fanno paura i campi di concentramento “democratici” nell’Est
Se ne parla da un pò e ora ne ha parlato anche Nicolai Lilin su L’Espresso. Stiamo parlando dei campi di concentramento “democratici” che il governo di Kiev vorrebbe utilizzare in Ucraina per rinchiudere i cittadini dell’Est identificati come “terroristi” (29/6/2014)

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www.resistenze.org - popoli resistenti - ucraina - 16-06-14 - n. 503

Campi di internamento nel Donbass: la storia si ripete

Alexander Donetsky | strategic-culture.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/06/2014

Gli ucraini hanno una data triste da commemorare il prossimo settembre 2014: la costruzione dei campi di concentramento di Terezin e Talerhof, realizzati per isolare il segmento filo-russo della popolazione residente nella Galizia austro-ungarica. Migliaia di rusin [1], persero la vita perché avevano simpatie per la Russia e volevano preservare la loro identità storica. Rifiutarono di chiamarsi ucraini come volevano le autorità austro-ungariche e così finirono internati.

Le condizioni erano orribili. I primi acquartieramenti di Talerhof furono costruiti nel 1915. I prigionieri non avevano riparo per la pioggia. Dormivano sotto il cielo aperto. La condizione per ottenere la libertà era l'abiura della nazionalità rutena. I guardiani erano galiziani che accettarono di chiamarsi ucraini. Furono loro a sterminare i ruteni. I loro crimini sono descritti nell'Almanacco di Talerhof pubblicato dal comitato dei detenuti nel 1920.

I nazionalisti ucraini servirono fedelmente i tedeschi durante i giorni di occupazione del paese. Odiavano tutto ciò che era russo. Erano disposti a servire come aguzzini e guardie in numerosi campi di concentramento. 700mila soldati dell'Armata Rossa furono fatti prigionieri quando le truppe sovietiche furono circondate vicino a Kiev. Molti di loro erano di etnia ucraina. C'erano due campi di concentramento vicino Brovary nei pressi di Kiev. I prigionieri venivano regolarmente fucilati vicino al villaggio di Bykovnya. Secondo gli abitanti locali, i carnefici erano hitleriani nonché poliziotti ucraini. Secondo le testimonianze, c'erano 1.200 poliziotti ucraini su 1.500 aguzzini a Babi Yar, e questo significa che soltanto 300 di loro erano tedeschi. Pochi ricordano che prima dell'eccidio di massa degli ebrei, i prigionieri di Babi Yar furono prevalentemente ucraini, fatti passare attraverso il "campo di filtraggio" di Syrets. Avevano combattuto i fascisti tedeschi insieme ai russi.

Nel febbraio del 2014 sono saliti al potere i successori e ammiratori dei nazisti, con il sostegno degli Stati Uniti e della Germania. Nel parlamento tedesco ha provocato una discussione l'intervento di Sahra Wagenknecht, economista e pubblicista, membro del Bundestag e membro del Comitato Nazionale del Partito della Die Linke. La deputata ha accusato Angela Merkel di ingannare le persone presentando gli avvenimenti in Ucraina in luce scorretta. Ha invocato pressioni su Poroshenko per farlo desistere dalla guerra contro il suo stesso popolo. Sahra Wagenknecht ha detto che quattro membri del gabinetto ucraino sono colpevoli di coltivare l'odio verso gli ebrei e i russi. Intendeva i membri del partito Svoboda guidati da Oleg Tyagnibok, chiamato Partito nazional-socialista fino al 2004. Una delle persone di cui stava parlando era Andriy Parubiy, il Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell'Ucraina nominato dopo il colpo di stato ucraino del 2014. La lista di solo quattro nomi non è sufficiente. Ci sono membri del gabinetto che nascondono le loro opinioni e altri che sono orgogliosi. Ad esempio, Sergei Kvit, Ministro dell'Istruzione, Presidente dell'Accademia Kyiv-Mohyla. E' lui che ha ordinato il divieto della lingua russa nelle istituzioni.

La Rada dell'Ucraina ha nominato il colonnello Michael Koval Ministro della Difesa. Al suo confronto gli altri impallidiscono nella professione di fedeltà agli ideali nazisti. Dopo l'elezione di Poroshenko, si recò al parlamento per presentare i piani del governo. Secondo lui, tutti i giovani delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, comprese le donne, dovevano essere internati in «campi di filtraggio», per verificare l'eventuale collegamento ai terroristi, e poi spediti in diverse regioni d'Ucraina.

Così, nei piani per il futuro del governo ucraino c'è la creazione di campi di concentramento: i bei vecchi tempi della Germania fascista sono tornati! La popolazione del recalcitrante Donbass è di circa sei milioni e mezzo di persone. Molte di queste persone stanno per perdere le case ed essere internate nei campi. Dopodiché il governo dirà loro dove vivere in caso riescano a passare attraverso il processo di filtrazione e dimostrare che non avevano nulla a che fare con il movimento di resistenza antinazista. Coloro che si sono opposti alle uccisioni di massa della popolazione da parte delle forze regolari ucraine dovranno affrontare un processo: si può facilmente intuire che cosa significa.

L'Europa contemporanea non ha mai conosciuto nulla di simile: il trasferimento di massa di persone che vivono in alcune regioni. Gli Stati Uniti e i leader politici europei sosterranno le autorità ucraine qualsiasi azione compiano, in violazione della responsabilità ai sensi dell'articolo II (c) della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (CPPCG) approvata dall'Assemblea delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948, come Risoluzione 260 dell'Assemblea Generale?

Ndt
1. Ruteni, gli abitanti della "piccola Russia", ovvero i russi di frontiera. Soprattutto tra i secoli XVI e XVIII indicava per estensione tutti coloro che oggi vengono identificati come ucraini. Fonte wikipedia

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Projet officiel de nettoyage ethnique en Ukraine

par Andrew Korybko

Alors que le nouveau président ukrainien, Petro Porochenko, vient de signer un accord avec les responsables de la République du Donbass, Andrew Korybko revient sur les raisons du soulèvement : il ne s’agit pas uniquement du refus de reconnaître les autorités putschistes de Kiev, mais bien d’une tentative de prévenir le projet officiel de nettoyage ethnique des populations russophones.

RÉSEAU VOLTAIRE  | 24 JUIN 2014


[PHOTO: Durant la Première Guerre mondiale, l’empereur d’Autriche-Hongrie fit interner plus de 20 000 Ruthènes et Lemkos, principalement des intellectuels, à Telerhof. Il ne s’agissait pas à proprement parler d’un camp de concentration, mais plutôt d’un terrain vague où les prisonniers dormaient à même le sol quelque soient les intempéries.]

Cent ans après l’internement dans des camps de concentration des populations russophones (les Ruthènes) alors établies à l’intérieur des frontières de l’Ukraine d’aujourd’hui, l’histoire semble sur le point de se répéter.
Le ministre de la Défense de l’Ukraine, Mikhaïl Koval, a fait publiquement état de son projet de parquer les résidents du Donbass dans des camps de « filtration » pour les réinstaller de force dans d’autres régions de l’Ukraine.
Quelques jours plus tard, le Premier ministre Arseni Iatseniouk a traité de « sous-hommes » les défenseurs du fédéralisme des régions orientales de l’Ukraine.
[PHOTO: Source : Embassy of Ukraine in the United States, 15 juin 2014.]
Les patrons états-uniens du régime de Kiev ne se sont pas seulement abstenus de condamner les propos scandaleux de Iatseniouk, ils ont pris ouvertement sa défense en déclarant, par la voix de la porte-parole du département d’État Jen Psaki, au mépris de la vérité, « qu’il n’avait pas cessé de préconiser la recherche d’une solution pacifique [1] ». L’Agence foncière de l’État ukrainien a laissé filtrer des propos encore plus inquiétants, donnant à penser qu’un nettoyage ethnique en règle allait suivre. Il a été annoncé que des terres allaient être allouées gratuitement aux troupes des Services spéciaux, du ministère de l’Intérieur et de l’Armée qui combattent les fédéralistes [2]. L’Ukraine étant au seuil d’un nettoyage ethnique de grande ampleur, il ne faut pas être grand clerc pour deviner aux dépens de qui sera organisé cet octroi de « terres gratuites », évocateur du besoin d’« espace vital » (Lebenstraum) revendiqué par d’autres en d’autres temps.
[PHOTO: Au moins un millier de prisonniers sont morts durant leur internement à Telerhof.]
C’est en 1914 que, pour la première fois, des populations stigmatisées pour leur russophilie ont été expédiées dans des camps de concentration. Les Autrichiens ont emprisonné les Ruthènes et les Lemkos (un sous-groupe ethnique étroitement apparenté aux Ruthènes, ou Russyns) au prétexte que leur obstination à revendiquer leur identité spécifique avait des relents de trahison. De la même façon, parce qu’elles refusent de renoncer à leur identité, les populations du Donbass sont aujourd’hui accusées de trahison, notamment par Mikhaïl Koval, le ministre de la Défense de l’Ukraine. Ce dernier a été promu dans ses fonctions actuelles suite au limogeage de son prédécesseur [3], remercié pour n’avoir pu empêcher la réunification de la Crimée à la Fédération de Russie. Les déclarations d’intention extrêmement radicales du ministre Koval témoignent du bien-fondé des préoccupations que la Russie avait exprimées dès le mois de mars, avant la réunification, en soulignant le risque du déclenchement d’une crise humanitaire, et en exposant les preuves de ce danger imminent dans un Livre Blanc des Violations des Droits de l’Homme en Ukraine [4]. Chacun sait maintenant, après la révélation au grand jour de l’épilogue que le ministre de la Défense ukrainien compte apporter à la crise, que si la Crimée n’avait pas pris en mains la défense de ses droits et demandé son rattachement à la Russie, ses habitants se seraient vraisemblablement déjà vus parqués dans des « camps de filtration » à l’image de ceux dont la mise en place est maintenant programmée, puis déportés loin de la terre qui les a vus naître, à condition d’avoir survécu à l’épreuve de l’incarcération.
Le sort que réserve Korval aux résidents du Donbass contrevient gravement aux dispositions de la loi internationale, et constitue un crime contre l’humanité. La déportation forcée et le déplacement des populations, leur mise en détention au seul motif de leur lieu de résidence, ainsi que les mesures discriminatoires à l ‘encontre d’un groupe ethnique et culturel sont formellement proscrites au titre de l’article 7 du Statut de Rome de la Cour pénale internationale (CPI). Pour Iatseniouk et ses acolytes de l’Administration de Kiev, les habitants des régions orientales de l’Ukraine qui contestent leur politique ne sont que des « sous-hommes ». Voilà pourquoi ils semblent estimer que les Droits de l’homme ne s’appliquent pas à eux. En conséquence, ces « sous-hommes » ne se verront pas non plus reconnaître le moindre droit sur les propriétés dont ils seront dépossédés après les relocalisations forcées qui vont leur être imposées. Ce sont donc leurs maisons, leurs terres et leurs entreprises qui vont constituer le tribut (« les terres gratuites ») que la junte de Kiev a promis d’accorder à ses janissaires déployés dans les provinces de l’Est.

[PHOTO: Selon le gouvernement russe, plusieurs centaines de milliers d’Ukrainiens se sont réfugiés en Russie depuis le début de la crise. Ils y sont hébergés par leurs familles et leurs amis. Cependant, les autorités occidentales réfutent ce chiffre au motif qu’ils ne sont pas rassemblés dans des camps de réfugiés.]
Les dirigeants occidentaux ignorent superbement ces violations flagrantes des Droits de l’homme. Ils sont pourtant toujours les premiers à dénoncer précipitamment toute violation supposée de ces droits, et à menacer d’une intervention militaire les contrevenants qu’ils ont eux mêmes désignés. On voit bien, à présent, que la rhétorique du « droit d’intervention humanitaire » et les slogans qui l’accompagnent n’ont jamais été autre chose que des simulacres au service d’ambitions géopolitiques au long cours, savamment dissimulées.
En réalité, à l’opposé du rôle pacificateur que s’attribuent les pays occidentaux, et tout particulièrement les États-Unis, en revendiquant un droit d’intervention humanitaire pour protéger les populations, ils apportent un soutien criminel au régime de Kiev qui s’apprête à mettre en œuvre le nettoyage ethnique de l’Ukraine. Depuis le coup d’État de février, les conseillers militaires sont arrivés en nombre, les dollars ont coulé à flot, et le FBI et la CIA n’ont pas lésiné sur l’aide apportée au nouveau régime ukrainien. Tous ces moyens vont immanquablement être utilisés par la junte pour liquider par la force les mouvements de protestation qui se poursuivent dans la partie orientale du pays, et pour écraser les fédéralistes ukrainiens. Ainsi, les États-Unis se rendent directement complices de tous les crimes de guerre que commettent les forces conventionnelles [5] et les mercenaires [6] à la solde du gouvernement de Kiev, sans la moindre exception. Cette responsabilité vaut également pour le plan de nettoyage ethnique et culturel que s’apprête à mettre en œuvre le ministre de la Défense ukrainien Mikhaïl Koval.
Les six millions d’habitants du Donbass sont aujourd’hui confrontés à un désastre humanitaire de même nature que celui infligé à leurs ainés, il y a soixante-dix ans. Beaucoup ont cru, à tort, que les forces criminelles coupables de telles horreurs avaient été terrassées et éliminées une fois pour toutes du continent européen, et que ces temps barbares, que la junte de Kiev ressuscite avec la complicité et le soutien de ses amis occidentaux, étaient à jamais révolus.

Traduction 
Gérard Jeannesson

Source 
Oriental Review

[1] « Daily Press Briefing », State Department, 16 juin 2014.

[2] “Ukraine’s Land Agency give land to soldiers in the east for free”, Interfax Ukraine, 16 juin 2014.

[3] « Ukraine fires defense minister who lost Crimea to Russia », par Kathy Lally, The Washington Post, 25 mars 2014.

[4] « Le Livre blanc sur les violations des Droits de l’homme en Ukraine », Réseau Voltaire, 5 mai 2014.

[5] “Russia’s investigators pledge to prosecute those guilty in civilians’ deaths in Ukraine”, Itar-Tass, 30 mai 2014.

[6] « Kiev envoie des mercenaires étrangers pour écraser l’insurrection dans le Sud-Est », par Natalia Kovalenko, La Voix de la Russie, 6 juin 2014.


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Fonte: pagina Facebook "Con l'Ucraina antifascista"
29 giugno 2014:

Sono almeno 164mila gli sfollati in seguito alla crisi in Ucraina orientale, secondo quanto ha reso noto il 27 giugno a Ginevra l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr).
Melissa Fleming, portavoce dell'Unhcr, si rivolge ai giornalisti: "Dall'inizio dell'anno circa 110.000 cittadini ucraini sono arrivati in Russia, e 750 hanno chiesto asilo in Polonia, Bielorussia, Repubblica Ceca e Romania”. Dei rifugiati in Russia, solo 9600 hanno chiesto asilo: "La maggior parte di queste persone sono alla ricerca di altre forme di soggiorno regolare, spesso ci viene detto a causa delle preoccupazioni circa complicazioni o rappresaglie in caso di ritorno in Ucraina". Gli arrivi degli ultimi giorni sono raggruppati principalmente a Rostov na Donu (12.900 persone, tra cui 5.000 bambini) e Bryansk (6.500 persone). A Rostov, le persone vengono alloggiate in edifici pubblici e in alcuni campi con tende. A Bryansk la maggior parte vivono presso parenti e amici. L'UNHCR ha visionato anche rapporti ancora non confermati di ulteriori recenti arrivi dall’est dell'Ucraina verso lo Crimea. "L'aumento nel numero di rifugiati della scorsa settimana coincide con un recente deterioramento della situazione nell’Ucraina orientale. Gli sfollati parlano del peggioramento della legalità e l'ordine, la paura di rapimenti, la violazione dei diritti umani e l'interruzione dei servizi statali".
Tutto l’articolo (in inglese): 

http://www.unhcr.org/53ad57099.html

Sharp rise in Ukrainian displacement, with more than 50,000 internally displaced


News Stories, 27 June 2014


GENEVA, June 27 (UNHCR)  The UN refugee agency said on Friday that forced displacement is rising in Ukraine with an estimated 54,400 people internally displaced 12,000 from Crimea and the rest from the Eastern region. Over the past week, the number of internally displaced increased by more than 16,400.
"Increases are also being seen in the numbers of Ukrainians in Russia and other countries, although so far only a relatively small number have applied for refugee status," UNHCR spokesperson Melissa Fleming told journalists in Geneva. "Since the start of the year around 110,000 Ukrainians have arrived in Russia, and 750 have requested asylum in Poland, Belarus, Czech Republic and Romania," she added.
Fleming said that of those in Russia only 9,600 have requested asylum. "Most people are seeking other forms of legal stay, often we are told because of concerns about complications or reprisals in case of return to Ukraine," she said.
Arrivals of the past few days are mainly clustered in Rostov-On-Don (12,900 people, including 5,000 children) and Bryansk (6,500 people). In Rostov, people are being accommodated in public buildings and some tented camps. In Bryansk the majority are staying with relatives and friends. UNHCR has also seen unconfirmed reports of other recent arrivals from the east of Ukraine to Crimea.
"The rise in numbers of the past week coincides with a recent deterioration of the situation in eastern Ukraine. Displaced people cite worsening law and order, fear of abductions, human rights violations and the disruption of state services," Fleming said.
UNHCR has increased its presence and deployed missions to monitor displacement from the east. "Currently we are unable to verify all information on displacement and are relying on local and central authorities, partners and civil society organizations. Insecurity in some areas of Ukraine is hampering access to many areas where displaced people are located," the UNHCR spokesperson noted.
In Ukraine, the main challenges currently faced by displaced people are access to social services, long-term shelter and employment, and difficulties transferring residence registration. Most people are provided with temporary shelter and assistance from local authorities, NGOs and with donations of private citizens.
UNHCR has begun to distribute humanitarian assistance to displaced people in the east, and has delivered assistance in support of efforts by the local authorities to the town of Sviatohorsk, where the largest concentration of internally displaced people is found. UNHCR is also launching a self-reliance programme for vulnerable internally displaced people in western and central Ukraine.

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Ma della situazione umanitaria, la giunta se ne infischia: L'Ucraina rifiuta gli aiuti umanitari della Russia

http://italian.ruvr.ru/news/2014_06_29/LUcraina-rifiuta-gli-aiuti-umanitari-della-Russia-6732/

Redazione Online - 29 giugno 2014

L'Ucraina rifiuta gli aiuti umanitari della Russia

Kiev non può accettare gli aiuti umanitari da parte della Federazione Russa per le regioni orientali. Si afferma in una nota del ministero degli Esteri dell'Ucraina inviata alla Russia.

Nella giornata di ieri il ministero degli Esteri ucraino aveva ricevuto una nota ufficiale dal dicastero della diplomazia russa con la proposta di Mosca per inviare aiuti umanitari nelle regioni di Donetsk e Lugansk e possibilmente in altre regioni dove si trovano i rifugiati. A Mosca si sperava che gli aiuti avessero potuto agevolare la situazione della popolazione e dei profughi, e contribuire alla riduzione del numero di quest'ultimi in futuro.
 
=== 2: ACCORDO ASSOCIAZIONE ===

LINKS:

A tempo di record l'Accordo di Associazione UE-Ucraina [parte politica]
Gli ucraini non ricevono niente di quanto avevano sperato (Evghenij Tsarkov)

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Fine del cessate il fuoco: nella notte 4 morti

Ucraina, Kiev sigla l'accordo con l'Unione Europea. Mosca: serie conseguenze

Il presidente Petro Poroshenko: "E' un giorno storico per il mio Paese, il più importante dall'indipendenza". Mosca: "Serie conseguenze" se l'accordo avrà affetti negativi sull'economia. Da Van Rompuy e Barroso rassicurazioni al Cremlino: "Questo accordo non è contro nessuno". Firmano anche Georgia e Moldova

Bruxelles 27 giugno 2014
La firma c'è. A margine del vertice dei 28 l'Unione Europea ha siglato gli accordi di associazione con l'Ucraina, la Georgia e la Moldova. Durante il vertice, in corso a Bruxelles, i capi di Stato e di governo dovrebbero valutare l'ipotesi di intensificare le sanzioni alla Russia in relazione alla situazione in Ucraina.

Kiev firma la parte economica del trattato
In particolare con Kiev è stato messo nero su bianco il lato economico del trattato, dopo che il lato politico era stato siglato a marzo. "E' un giorno storico per il mio Paese - ha dichiarato il presidente Petro Poroshenko - il più importante dall'indipendenza". A novembre il rinvio della firma degli accordi aveva aperto la crisi politica ucraina con la rivolta di Maidan che ha portato alla destituzione del presidente filorusso Yanukovich.

Van Rompuy e Barroso: giornata storica, rassicurazioni a Mosca
"E' un grande giorno per l'Europa - ha commentato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, parlando davanti ai leader delle tre ex repubbliche sovietiche a Bruxelles - l'Unione sta al vostro fianco, oggi più che mai". Parole alle quali va Rompuy ha fatto seguire una rassicurazione a Mosca, che non ha mai celato la sua contrarietà a questi accordi: "Niente, nell'accordo - ha detto - è suscettibile di colpire la Russia. Parole, quelle di Van Rompuy, cui ha fatto eco il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, secondo il quale l'accordo "è positivo e non è contro nessuno".

Il monito di Mosca: ci saranno serie conseguenze
L'Accordo di Libero Scambio e di Cooperazione Politica, come è noto, trova la ferma opposizione di Mosca che per bocca del portavoce di Putin avverte che "verranno presi i provvedimenti del caso" qualora l'accordo avesse effetti negativi sull'economia russa. E ancora: il viceministro degli Esteri Grigory Karasin fa sapere che ci saranno "serie conseguenze". Karasin ha riconosciuto peraltro come la sottoscrizione dell'accordo rientri in un "diritto sovrano spettante a ogni Stato" e ha evocato la necessita' di evitare "incomprensioni e sospetti in futuro".
  
Ucraina: scaduta la tregua, 4 morti
E' ufficialmente terminata alle 10 del mattino di Kiev (le 9 in Italia) la tregua annunciata venerdì scorso dal presidente ucraino Petro Poroshenko e confermata lunedì da uno dei leader separatisti. La fine del cessate il fuoco, che non aveva spento del tutto i combattimenti, ha subito portato nuove vittime. E' quello che sostiene Dmitro Timchuk, direttore di Resistenza Ucraina: sarebbero morti quattro soldati ucraini in uno scontro in un posto di blocco vicino a Kramatorsk, nell'Ucraina orientale. I militari di Kiev - sostiene - hanno distrutto un carro armato dei miliziani mentre i separatisti hanno fatto saltare in aria quattro blindati governativi.

Ieri bilaterale Poroshenko-Renzi
Nel bilaterale di ieri sera Poroshenko ha discusso con Matteo Renzi  "i prossimi passi del piano di pace del presidente ucraino" per l'Ucraina dell'est "ed espresso la speranza di una rapida fine delle violenze e del ritorno della situazione alla stabilità, così come previsto dal piano".

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www.resistenze.org - popoli resistenti - ucraina - 01-07-14 - n. 505

Cosa significa l'associazione economica con l'UE?

Victor Shapinov | borotba.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/06/2014

Poroshenko ha firmato la parte economica dell'Accordo d'Associazione con l'Unione Europea. Cercherò molto brevemente di descrivere le implicazioni che esso ha per l'economia ucraina.

L'integrazione economica con l'UE è probabile che si verifichi in condizioni di crescente crisi economica mondiale, mentre i paesi ricchi e potenti della UE cercano di salvare le loro economie a scapito della "periferia interna" composta da paesi come Grecia, Portogallo e Spagna.

L'Unione Europea ha realizzato un sistema di "salari da crisi" diseguali tra i principali paesi dell'UE e la "periferia" intra-Europea - Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Europa dell'Est. E' chiaro che in questa gerarchia, l'Ucraina avrà un posto "al di sotto del piano più basso", cioè, nella "periferia esterna" dell'UE.

Premesso ciò, "l'integrazione economica europea" porterà:

La caduta della produzione o la completa distruzione della produzione non solo del settore minerario (soprattutto minerale) e probabilmente dell'industria siderurgica. La produzione ucraina di velivoli, automobili e industrie chimiche non può competere con i produttori europei, che ricevono maggiore credito e sostegno governativo. Inoltre, i produttori ucraini saranno costretti a comprare petrolio, gas ed elettricità a prezzi europei, cosa che ridurrà ulteriormente la competitività delle imprese ucraine e porterà alla loro chiusura.

L'agricoltura ucraina, che è impiega alti livelli di tecnologia e richiede un alto grado di trasformazione, non può sostenere la concorrenza con i produttori europei, la cui competitività è supportata da enormi sussidi, senza regolamentazione tariffaria e meccanismi flessibili.

L'introduzione degli standard europei di produzione (che mirano alla tutela protezionistica dei produttori UE) porterà alla chiusura delle imprese che non sono in grado di rispettare queste norme. In particolare, questo vale per il settore altamente redditizio dell'energia n

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