(english / italiano)

La Ustica ucraina – un anno dopo

0) LINKS
1) Flashback giugno 2015: alla TV russa l'ex militare ucraino Evghenij Agapov racconta di aver visto decollare tre caccia SU-25 armati di razzi...
2) Boeing malese abbattuto sul Donbass: la giustizia per le vittime può attendere (di Fabrizio Poggi, 17 Luglio 2015)
3) Olanda: "il Boeing malese abbattuto da un missile aria-aria” (Redazione Contropiano, 20 Luglio 2015)


=== 0: LINKS ===

LA SECONDA USTICA SUL CIELO DEL DONBASS (novembre 2014)

NOME E COGNOME DELL'AVIERE UCRAINO CHE HA ABBATTUTO IL VOLO MH17 (gennaio 2015)
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8216

---

Ukrainian Su-25 fighter detected in close approach to MH17 before crash - Moscow (RT, 21 Jul, 2014)

MH17 broke up in mid-air due to external damage - Dutch preliminary report (RT, 9 Sep, 2014)

Netherlands rejects MH17 relatives' request for UN investigation (RT, 9 Dec, 2014)

Ustica ucraina, il governo olandese ammette: su indagini diritto di veto (4 gennaio 2015)
Due parlamentari olandesi costringono L'Aia a riconoscere che Kiev ha diritto di omissis per l'inchiesta sul volo MH17. E anche altre ammissioni smentiscono la narrativa corrente...
http://megachip.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=114210&typeb=0

Ustica ucraina: la misteriosa riunione di 3 giorni prima (28 gennaio 2015)
Nuovo mistero sull'abbattimento del Boeing Malaysia del 17 luglio. Tre giorni prima ci fu una riunione con diplomatici europei e USA. Perché il contenuto è un segreto di Stato?..
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115191&typeb=0

'How MH17 was shot down in Ukraine - Film by Andrey Karaulov (Eng subs – Antimaidan Ukraine, 13 feb 2015)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=wGxfn4R2r1k

La Germania ha diffuso i propri dati sulla tragedia del «Boeing» malaysiano (15 febbraio 2015)
http://comunicati.russia.it/la-germania-ha-diffuso-i-propri-dati-sulla-tragedia-del-boeing-malaysiano.html

Nuove rivelazioni sull’MH17 caduto in Ucraina (Daniele Cardetta, 27 aprile 2015)
...nell’articolo del quotidiano tedesco si fa riferimento al fatto che le autorità tedesche sapessero ben prima della partenza del volo dei rischi di volare sopra il Donbass, ma per qualche motivo non avrebbero avvisato la compagnia malese...
http://oltremedianews.it/nuove-rivelazioni-sullmh17-caduto-ucraina/

PTV News 3 giugno – MH17: Spunta un testimone chiave
La Russia ha rivelato l’identità di un testimone chiave del disastro aereo dell’MH17.  L’uomo è un meccanico dell’aeronautica militare Ucraina, che era in servizio il giorno dell’abbattimento del Boeing...
http://www.pandoratv.it/?p=3433
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?&v=PII6FTbMz78
Russian investigators reveal identity of key witness in MH17 crash (RT, June 03, 2015)
The Russian Investigative Committee has identified a key witness to the MH17 crash in Ukraine’s Donetsk Region. He is Evgeny Agapov, an aviation armaments mechanic in the Ukrainian Air Force...
http://rt.com/news/264545-mh17-investigators-key-witness/
VIDEO download (58,12MB): http://img.rt.com/files/news/40/96/10/00/investigation.mp4?event=download

Israeli-made air-to-air missile may have downed MH17 - report (RT, 16 Jul, 2015)

MH17 couldn’t be shot from rebel areas, West pressuring investigators – Russian Air Agency (RT, 16 Jul, 2015)

Tributes to MH17 Victims in east Ukraine (RT, 17 Jul, 2015)
Residents of the village Grabovo in East Ukraine unveiled a memorial stone on Friday dedicated to those who died when flight MH17 was downed exactly a year ago. A total of 298 people lost their lives on July 17, 2014, when the Malaysia Airlines plane was downed over the Donetsk Region, while en route from Amsterdam to Kuala Lumpur. Locals attended the ceremony carrying banners that read slogans such as: "Donbass 4906 - dead, Boeing - 298 dead, Total dead - 5204." They also carried the flags of the 10 counties, whose citizens were killed in the disaster, while white balloons were released at the end of the ceremony. Prayers and memorial services were held at local church.

MH17 un anno dopo: il silenzio degli inquirenti (PTV news 17 luglio 2015)
A un anno dal disastro dell’MH17 la commissione d’inchiesta non si pronuncia. Fu il pretesto per approvare le sanzioni contro la Russia. Ma i veri responsabili restano sconosciuti.
E a Kiev riforme costituzionali con la supervisione di Victoria Nuland. Ma la nuova autonomia per l’Est non piace a Poroshenko e scontenta i filorussi...

MH17 downed in Ukraine: What has happened in 365 days since the crash (RT, 17 Jul, 2015)

MH17: 'No one deserves to die that way' (RT Documentary – 17 lug 2015)
A year ago, Malaysia Airlines flight MH17 was brought down over the territory of conflict-torn Ukraine. This tragedy shocked the world and affected families in many countries. Today, debris can still be found in the area around the crash and the investigation, shrouded in secrecy, still hasn’t reached a definitive conclusion. RTD talks to witnesses, experts and family members of MH17 passengers in a bid to understand whether the truth of what caused the tragedy will ever be established.

'Was there a 2nd plane?' New footage shows MH17 crash site minutes after Boeing downing (RT, 17 Jul, 2015)
Horror video reveals MH17 crash aftermath (News Corp Australia, 16 lug 2015)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=K70igRdKVhA

‘A year without truth’: MH17 relatives, independent investigators want ‘facts not propaganda’ (RT, 18 Jul, 2015)


=== 1 ===

Fonte: Bombardamenti ucraini sul Donbass, molti morti – di Fabrizio Poggi, 4 Giugno 2015

(...) Intanto, torna sotto i riflettori – ma non per i media nostrani – la questione del Boeing malese abbattuto nel luglio scorso nei cieli dell'Ucraina. Verrebbe da dire, che il silenzio occidentale appare come un'esplicita ammissione dell'assoluta mancanza di un sia pur minimo appiglio per continuare a incolpare dell'abbattimento le milizie del Donbass e, per converso, della stessa assoluta mancanza di pretesti per “assolvere” l'aviazione o le batterie di razzi terra-aria governative che, il giorno della tragedia, occupavano l'area attorno a Zaroščinskoe, da dove, secondo gli esperti della russa “Almaz-Antej” (il complesso produttore dei sistemi missilistici antiaerei), sarebbe partito il missile “Buk-M1” che colpì il velivolo civile malese con circa trecento passeggeri a bordo.
Lo scorso martedì, il rappresentante di “Almaz-Antej”, aveva tenuto a Mosca una conferenza stampa, mostrando a centinaia di giornalisti russi e stranieri, la ricostruzione del possibile impatto del razzo con la cabina di pilotaggio del Boeing, compatibile con le tracce rinvenute sui resti dell'aereo. Il Comitato d'inchiesta russo sta ora vagliando le prove fornite da “Almaz-Antej” e, al contempo, la TV russa ha mostrato frammenti dell'interrogatorio dell'ex militare ucraino – di cui ora viene fornita l'identità, nonostante le sue dichiarazioni siano state rese note mesi fa – Evghenij Agapov che quel 17 luglio 2014 era in servizio come meccanico alla base aerea in cui è stanziata la squadriglia A4465. Agapov, rifugiato poi in Russia, ha sempre affermato di aver visto decollare tre caccia SU-25 armati di razzi; due sarebbero stati abbattuti, mentre il terzo, pilotato da tale capitano Vološin, al suo rientro alla base era privo di armamento e il pilota, scendendo dal velivolo, avrebbe dichiarato <non era quello l'aereo>. Al momento, a Mosca, vengono vagliate ambedue le versioni: sia quella dell'abbattimento del Boeing con un missile terra-aria, sia quella del razzo lanciato dal caccia ucraino.
Ma non fa nessuna differenza per il Dipartimento di Stato USA che, per bocca del portavoce Marie Harf, continuano a ritenere responsabili dell'abbattimento i miliziani del Donbass. Per ora, non è dato udire o leggere qualcosa in merito dai media di casa nostra.


=== 2 ===


Boeing malese abbattuto sul Donbass: la giustizia per le vittime può attendere

di Fabrizio Poggi, 17 Luglio 2015 

Esattamente un anno fa, nei cieli del Donbass, veniva abbattuto l'aereo di linea malese Boeing 777 in volo da Amsterdam a Kuala Lampur. Morivano tutti i 283 passeggeri e i 15 membri dell'equipaggio. Che il dito sul grilletto dell'arma che aveva sparato contro il velivolo civile dovesse per forza appartenere a un reparto delle “milizie filorusse” e che l'arma stessa fosse per forza di cose stata loro messa in mano dal Cremlino era di un’ovvietà talmente lampante che non aveva bisogno di alcuna dimostrazione. Era un'assioma della politica contemporanea. 
E tale continua a essere a un anno di distanza; così che non c'è nessuna necessità di portare prove a dimostrazione. E' sufficiente diffondere il teorema della malvagità di Mosca e dei suoi addentellati nel Donbass, perché ogni canale televisivo mondiale, sia a Sidney (la maggior parte delle vittime erano australiane, olandesi e belghe), a Amsterdam (l'Ucraina, formalmente competente per le indagine, delegò subito la faccenda al territorio olandese), a Washington (i satelliti USA, ufficialmente, non hanno mai registrato nulla dell'accaduto) lo “dimostri”, basandosi ora su l'uno ora sull'altro degli enunciati euclidei, secondo una ben sperimentata petitio principii che non abbisogna di opzioni diverse.

E di opzioni diverse, invece, ce ne sono tuttora, quando le indagini non sono affatto concluse (al momento si parla del prossimo ottobre) e quando dal mar del Nord e dall'Oceano pacifico si mettono in circolazione video (la cui autenticità le stesse autorità australiane dicono doversi ancora dimostrare) o si invocano costituzioni di tribunali ONU che dovrebbero suggerire agli inquirenti la pista desiderata.

Dunque, le opzioni.

Come mai, nel marzo scorso, si chiede la Komsomolskaja pravda, in Olanda furono mostrati ai giornalisti solo alcuni frammenti del Boeing abbattuto, mentre la maggior parte giaceva ancora nelle steppe del Donbass?
Già due giorni dopo l'accaduto, il Ministero della difesa di Mosca dichiarava che i controlli radiotecnici russi avevano registrato l'attività della stazione di radiolocalizzazione ucraina “Kupol” annessa al complesso missilistico “Buk-M1”, nella zona di Stylo, 30 km a sud di Donetsk. I dati del controllo (foto satellitari) sulla dislocazione di un complesso “Buk” ucraino, proprio nel giorno del disastro, a ridosso, ma fuori dalla zona controllata dalle milizie, venivano mostrati ai giornalisti il 21 luglio dal capo di stato maggiore russo Andrej Kartapolov, insieme a quelli sulll'intensificarsi dell'attività del “Kupol”. A tale versione si sono attenuti anche gli esperti dell'impresa “Almaz-Antej”, costruttrice del complesso missilistico: secondo la tesi da loro resa pubblica a inizio del giugno scorso, se il Boeing fu abbattuto da terra, ciò poteva essere opera solo di un missile 9M38M1, del complesso “Buk-M1”, che in Russia non viene più prodotto dal 1999 e che è invece in dotazione alle forze armate ucraine. Ieri il vice capo dell'Agenzia russa per il trasporto aereo, Oleg Storčevoj, ha dichiarato che, se effettivamente si fosse trattato di un missile terra-aria lanciato dal territorio liberato, come sostiene oggi ad esempio l'americana CNN, il sistema di localizzazione di Rostov sul Don l'avrebbe registrato; ma così non è stato. Storčevoj ha anche sottolineato lo strano momento per cui, all'epoca, erano stati vietati i voli sulla Crimea (a causa della sua unione alla Russia), ma non invece quelli sulla zona di guerra nel Donbass. Misteri della politica, quando vola sui cieli dell'interesse atlantico.

Altra opzione.

Il capo di stato maggiore dell'aviazione russa, generale Igor Makušev, sostiene che i controlli radar avevano registrato la presenza, a 3-5 km dal Boeing malese, di un aereo militare ucraino. Il Su-25 è dotato di razzi aria-aria in grado di colpire un bersaglio a 12 km di distanza. Tale versione è stata successivamente confermata (e più di una volta ne hanno parlato fonti diverse, di cui si è fatto cenno anche su Contropiano) dall'ucraino Evgenij Agapov, all'epoca in servizio presso l'aviazione ucraina in un aeroporto non distante da Dnepropetrovsk, e poi fuggito in Russia. Komsomolskaja pravda già nel dicembre scorso diffuse il video con l'intervista ad Agapov, in cui questi dichiarava che il 17 luglio 2014 <con compiti di guerra, decollò il Su-25 dell'evizione ucraina pilotato dal capitano Vološin> (tre gli aerei che si erano alzati in volo ma uno solo fece ritorno alla base) e che il velivolo rientrò alla base privo dell'armamento e che Vološin, sceso sconvolto dal mezzo, esclamò <l'aereo si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato>. Secondo Agapov, il riferimento sarebbe stato al Boeing malese. Inoltre, ieri, una indagine non ufficiale avrebbe portato prove secondo cui il razzo aria-aria che colpì la cabina di pilotaggio del Boeing malese sarebbe verosimilmente, per le caratteristiche del foro provocato nella carlinga, un “Piton” israeliano, un discreto quantitativo dei quali a inizio anni 2000 andò a rifornire le forze aeree georgiane e da queste sarebbe passato poi a quelle ucraine.

Ma queste erano opzioni. Al contrario, ovviamente, il giorno successivo la tragedia, il presidente ucraino Porošenko dichiarò che tutto era opera <degli aggressori e degli insorti del Donbass> e, rispettando la formula di Tertulliano “ci credo, perché è assurdo”, basò le sue parole su un'intercettazione di trasmissioni delle milizie, subito rivelatasi falsa. Così come false risultarono alcune foto della scia lasciata dal “Buk” che, a detta del consigliere del Ministro degli interni, Anton Geraščenko, sarebbe stato lanciato dalle milizie popolari; venne fuori che foto e video si riferivano alla zona di Krasnoarmejsk, sotto controllo governativo ucraino.

A che punto si è dunque giunti oggi, quando la Malesia, sotto stimoli molto interessati, chiede l'istituzione di un tribunale internazionale e a Mosca – accusata di aver “patrocinato” l'abbattimento, fornendo le armi – è stato soltanto trasmesso un brogliaccio con i dati sommari delle indagini?

Si può dire, intanto, che all'epoca dell'abbattimento, le milizie si trovavano in una situazione difensiva (Slavjansk era stata da poco occupata dalle forze ucraine) e non puntavano certo ad attacchi, quali che fossero. L'operazione “Boeing”, in se stessa, rimanda invece ad altre situazioni similari. Ancora Komsomolskaja pravda ricorda l'operazione USA “Northwoods” del 1962 su Cuba. Ma si potrebbe citare anche la vicenda del Boeing 747 coreano, fatto deviare (con ogni evidenza, per provocare proprio l'incidente) dalla rotta stabilita e abbattuto da un caccia russo sulla Kamčatka nel 1983.

Già il 22 luglio dello scorso anno, NTV riportava un comunicato del Ministero della Difesa russo secondo cui i controlli avevano mostrato come sulla rotta del Boeing 777 malese volasse un caccia dell'aviazione ucraina Su-25, come l'aereo malese avesse deviato di 14 km dalla rotta dopo aver sorvolato Donetsk e come nello stesso periodo di tempo fossero in volo altri due aerei passeggeri (Copenhagen-Singapore e Copenhagen-Dehli) e l'aereo malese avesse improvvisamente ridotto la velocità di circa 200 km/h. Lo stesso giorno, Kommersant riferiva come il responsabile della direzione operativa dello stato maggiore russo Andrej Kartapolov, avesse puntualizzato che un aereo civile può effettuare una così sensibile deviazione dai limiti del corridoio aereo o su ordine del servizio di assistenza aerea, oppure per aggirare un fronte di tempesta e la manovra deve ricevere obbligatoriamente l'assenso dei servizi a terra. Da parte sua, il capo della direzione delle forze aeree russe Igor Makušev aveva aggiunto che era stata registrata <la quota di volo dell'aereo dell'aviazione militare ucraina, presumibilmente un Su-25>, in direzione dell'aereo civile malese, che il servizio di assistenza aerea russo, <avendo richiesto al velivolo apparso di qualificarsi>, non aveva ricevuto risposta, dato che, presumibilmente, non era fornito del sistema di doppio riconoscimento, come è d'uso per gli aerei militari. Dopo che il Boeing scomparve dai radar, l'aereo militare, secondo le sue parole, <fece barra sopra l'area in cui era caduto il mezzo civile>.

Ieri, il Presidente del parlamento della Repubblica popolare di Donetsk, Andrej Purghin, ha definito “non costruttivo per le indagini” il tentativo di istituire un tribunale internazionale: <nulla del genere è stato fatto> ha detto <quando ad esempio l'Ucraina abbatté un aereo israeliano sul mar Nero> (si trattava di un Tupolev della Siberian airlines in volo tra Tel Aviv e Novosibirsk) o quando, ha dichiarato il Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, gli americani abbatterono l'aereo civile iraniano, con 290 persone a bordo, nel periodo di tensione tra USA e Iran. Lavrov qualifica l'insistenza sulla creazione del tribunale internazionale, come tentativo di esercitare pressioni sugli inquirenti. Purghin ha anche detto che l'indagine olandese <riveste un carattere chiuso, quasi di casta, perciò non infonde fiducia e lascia in sospeso molte domande sulla stessa metodologia d'indagine>.

Oggi nella Repubblica di Donetsk, nell'area dei villaggi di Grabogo, dove cadde l'aereo e di Petropavlovko (l'area delle ricerche dei resti) e nella vicina città di Šakhtërsk sono fissate iniziative funebri, per ricordare i 298 morti. Con le parole con cui Neottolemo ammonì Odisseo: <E giustizia scaltrezza sovrasta>.


=== 3 ===


Olanda: "il Boeing malese abbattuto da un missile aria-aria”

Redazione Contropiano, 20 Luglio 2015 

Rossijskaja gazeta riportava ieri sera un'informazione dell'ultima ora a proposito dell'abbattimento del Boeing malese un anno fa sui cieli del Donbass, episodio attorno al quale in questi giorni l'interesse si è di nuovo risvegliato con accuse e controaccuse.
<Sullo sfondo del sempre più acceso dibattito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'opportunità della istituzione di un tribunale internazionale per le indagini sulla tragedia del Boeing della Malaysia Airlines abbattuto un anno fa sul Donbass, giunge dall'Olanda una dichiarazione che può cambiare radicalmente il contenuto delle discussioni.
Il rappresentante della Procura Generale dei Paesi Bassi, Wim de Brun, ha dichiarato a "Interfax" che, nel quadro dell'inchiesta, si stanno tuttora analizzando due versioni – che l'aereo sia stato abbattuto da un missile "terra-aria" oppure da uno "aria-aria". E' possibile che i risultati provvisori delle indagini vengano pubblicati entro la fine dell'anno.
Quasi in contemporanea con le notizie dall'Olanda, è giunta da New York l'informazione sul rinvio della votazione, inizialmente prevista per la prossima settimana, della risoluzione sull'istituzione del tribunale internazionale.
Si può presumere che esista un legame tra questi due eventi. I paesi che insistono sull'istituzione del tribunale – oltre alla Malesia anche Belgio, Gran Bretagna, Australia e Ucraina – contavano sul fatto che l'indagine condotta dagli olandesi avrebbe dimostrato in modo univoco, in primo luogo, che il Boeing era stato abbattuto da un missile lanciato da terra e che, quindi, in secondo luogo, si sarebbe così individuata la responsabilità delle milizie popolari del Donbass. 
Ma, secondo il rappresentante della procura generale dei Paesi Bassi, le responsabilità per l'abbattimento del velivolo non sono ancora state stabilite. E il fatto che sul tavolo degli investigatori ci sia la versione di un possibile attacco aereo contro il Boeing - che confermerebbe univocamente la responsabilità di Kiev per l'accaduto - può risolversi in un grave impaccio per le autorità ucraine>.