Il fascismo della Chiesa uniate

1) Molotov nelle chiese ortodosse di Kiev (8 dicembre 2014)
2) Firenze, colletta nella chiesa ucraina per comprare equipaggiamenti militari (15 gennaio 2015)
3) In Ucraina proclamata una crociata contro l'ortodossia (4 marzo 2015)
4) Metropolita Antonij: Sugli scandali che circondano la Chiesa non si può costruire una politica decente dello Stato (19 ottobre 2015)
5) Ucraina: "Dio non ascolta chi prega in russo" (2 dicembre 2015)


Si vedano anche:

Agosto 2014: a Bologna il sacerdote promuove la raccolta fondi per l'equipaggiamento dell'esercito di Kiev
https://www.cnj.it/documentazione/ucraina/bologna190814.jpg

Settembre 2014: al funerale di un caduto dell'organizzazione filo nazista "Pravy Sektor" il prete della Chiesa greco-cattolica Nikolaj Zaliznjak ha urlato: «Per ognuno dei nostri decine di loro cadranno!» 
Gennaio 2015: Firenze, colletta nella chiesa ucraina per comprare equipaggiamenti militari

Vatican clergy and Ukrainian nationalism (I) (By Andrew KORYBKO (USA), Wed, Apr 22, 2015)
http://orientalreview.org/2015/04/22/vatican-clergy-and-ukrainian-nationalism-i/
Vatican clergy and Ukrainian nationalism (II) (By Andrew KORYBKO (USA), Thu, Apr 23, 2015)
http://orientalreview.org/2015/04/23/vatican-clergy-and-ukrainian-nationalism-ii/
Papa Francesco è l’agente del nazionalismo ucraino più influente al mondo (di Andrew Korybko, 22-23 aprile 2015)
http://sakeritalia.it/europa/ucraina/papa-francesco-e-lagente-del-nazionalismo-ucraino-piu-influente-al-mondo/

Quelle convergenze tra il Papa e Putin (di Gianni Valente - 9/6/2015)
La seconda visita del presidente al Pontefice: la Chiesa cattolica non si allinea al «cordone sanitario» anti-russo dei circoli occidentali. Lo zar pronto a chiarire a Francesco la posizione russa...
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-putin-41650/ 


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Molotov nelle chiese ortodosse di Kiev

Scritto da Ukraina.ru - 8 dicembre 2014

Nella notte del 2 dicembre, persone non identificate hanno incendiato la Chiesa ortodossa ucraina nel complesso memoriale Babi Yar "Una bottiglia Molotov è stata gettata all’interno attraverso la grata della finestra. Il fuoco ha attaccato le pareti, la finestra e alcune parti infiammabili della Chiesa". Ha dichiarato Padre Serhiy Temnik. Egli ha detto che il guardiano della chiesa ha visto le fiamme e si è messo subito a spegnere il fuoco, salvando le reliquie che erano sull’altare. Padre Serhiy ha aggiunto che la chiesa era stata minacciata molte volte negli ultimi tempi e anche recentemente, ma questa è stata la prima volta che la chiesa è stata attaccata.
Questo non è il primo attacco ad una chiesa ortodossa in Ucraina. Nel mese di ottobre, un gruppo di 50 persone accompagnati dalla polizia ha sequestrato la Chiesa ortodossa di Intercessione della Vergine Santa in Turka, una città nella regione di Lviv. Nel mese di agosto, facinorosi ucraini avevano interrotto un servizio nella Chiesa dell'Intercessione, nel villaggio di Chervona Motovylivka e hanno intimato a Padre Volodymyr Navozenko di "lasciare l'Ucraina in una settimana", o lo avrebbero ucciso.

Da Ukraina.ru  - Traduzione di Enrico V. per CISNU/CIVG


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Firenze, colletta nella chiesa ucraina per comprare equipaggiamenti militari

Raccolta tra i fedeli per donare una termocamera. Il sacerdote dei Santi Simone e Giuda: permettono di identificare i nemici di notte vogliamo salvare delle vite. Ma è polemica sul web: sono delle armi e vengono usate per uccidere, state finanziando una guerra. L'Arcidiocesi si dissocia: "Non siamo stati informati"

di GERARDO ADINOLFI
15 gennaio 2015

Sul volantino giallo, sopra la scritta: "Il popolo deve essere unito per non far morire l’Ucraina" c’è un’immagine ripresa da un videogioco di guerra, Battlefield. Un soldato, sguardo fiero e arrabbiato con metà corpo avvolto dalle fiamme. E dietro un carro armato che avanza verso il nemico. Un’immagine che contrasta con il luogo dove viene e sarà diffuso: la chiesa dei Santi Simone e Giuda a Firenze e la chiesa di San Francesco, a Prato, luoghi di ritrovo della comunità ucraina delle due città toscane. Il volantino è pubblicato anche sulla pagina Facebook della “Chiesa Greco- Cattolica Ucraina in Firenze”. 
Sul foglio c’è un annuncio che invita la comunità a lasciare un’offerta libera per «comprare - si legge - una buona imager Pulsar Quantum HD50S per un gruppo di soldati ucraini che adesso combattono in prima linea del fronte sul territorio di Donetsk e Lugansk in Ucraina». La Pulsar è una termocamera, uno strumento capace di individuare persone in condizioni di buio, fumo o nebbia attraverso il rilevamento del calore. Costa sui 3.100 euro ed è acquistabile anche su Internet. Una tecnologia comune che, però, in contesti di guerra può diventare un‘arma capace di scovare il “nemico” di notte. A confermarlo anche un video, pubblicato sul sito uahelp.center, (Centro di aiuto per l’Ucraina), in cui si spiegano le caratteristiche della termocamera. "Nel buio assoluto imager può aiutare a fare questo - si legge sopra il link del video che mostra l’uccisione di quattro soldati scovati tramite immagini termiche - scusate la crudeltà, siamo in guerra". 
Sul volantino si spiega che la termocamera «può salvare la vita dei ragazzi ucraini". "Noi vogliamo che loro tornino vivi - si legge - lì dove ce l’hanno, i soldati possono dormire tranquilli sapendo che la pattuglia notturna segnalerà i cambiamenti delle temperature nella zona circostante, sia l’uomo che le macchine in movimento. E quindi permette di agire con successo sia nell’attacco, sia per la difesa".

Per partecipare alla colletta il volantino indica alcuni numeri telefonici, oppure un codice Iban dove inviare i fondi intestato alla Chiesa rettoria dei Santi Simone e Giuda. Un annuncio che, lanciato dalla pagina della chiesa, ha creato polemiche in rete. «Ritirate subito questa colletta - scrive un italiano - come Chiesa state finanziando la guerra», si legge in un post poi non più visibile sulla pagina. Altri commenti, pro e contro, sono scritti in ucraino o in russo. La Chiesa dei Santi Simone e Giuda fa parte dell’Arcidiocesi di Firenze e ha come sacerdote padre Volodymir Voloshyn: "Non ho messo un annuncio per comprare le armi - spiega il sacerdote che spiega di non aver avvertito la Curia dell’iniziativa - la termocamera viene usata anche per altri scopi. In Italia forse tutto è visto come un’arma ma in Ucraina bisogna salvare la gente, bisogna aiutarla". La comunità, negli scorsi mesi, ha organizzato marce e raccolto medicine, abiti caldi, cibo da inviare in Ucraina. "Non è un’arma - ribadisce padre Voloshyn - serve per difendere i nostri soldati dagli attacchi notturni. Il nostro è un esercito che è stato completamente distrutto. Ci mancano apparecchi costosi". Una volta raccolti i fondi la termocamera andrà a un gruppo di volontari in Ucraina che la donerà ad un battaglione del fronte. "Non è un’iniziativa della Chiesa - spiega Yulia, uno dei numeri da chiamare sul volantino - ma di tutta la comunità. Anche se siamo all’estero non possiamo veder morire i nostri connazionali, se possiamo aiutarli li aiutiamo in tutti i modi che possiamo". Sul sito uahelp si legge: "Questione di vita o di morte, questa robetta vale come minimo 3 vite umane".

Dopo l'articolo pubblicato su Repubblica l'Arcidiocesi di Firenze si dissocia "L’Arcivescovo e i suoi collaboratori nel governo pastorale - si legge - segnalano di non essere stati messi al corrente e si dissociano dall’iniziativa che viene giudicata impropria per una realtà ecclesiale".


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In Ucraina proclamata una crociata contro l'ortodossia

4 marzo 2015

In Ucraina è in corso una vera e propria guerra religiosa. E’ in corso preordinato attivamente dal cattolicesimo. Bruciano le chiese ortodosse. I preti ortodossi cercano di i modi per trasferire la loro famiglia fuori dall’Ucraina occidentale verso altre regioni del paese.
Di questo ha riferito a Kiev l'attivista per i diritti umani, coordinatore del movimento «Madri dell'Ucraina» Galina Zaporozhzeva, commentando gli ultimi avvenimenti a Sumy.
Come saputo precedentemente, il 1° marzo, nella Settimana del trionfo dell'Ortodossia, all'ingresso della Cattedrale Spaso-Preobrazhenskij di Sumy, 20 persone in maschera e tuta militare con il logo del «Settore di Destra» hanno organizzato una nuova provocazione.
Fra loro c'era il «libertario» (del Partito fascista Svoboda “Libertà” ndt)Vladimir Ganzin, che è proprio durante la messa ha picchiato il custode della cattedrale. Quindi i «Destri» hanno bloccato l'ingresso e minacciato di violenza il Vescovo, clero e fedeli. È stato segnalato che una parte di aggressori erano sotto l'effetto di droghe. Tuttavia i fedeli hanno respinto i radicali lontano dal Vescovo e gli aggressori hanno dovuto ritirarsi.
Due settimane fa, il 12 febbraio, i nazionalisti hanno profanato le chiese delle regioni di Volynsk e Rivno: sfondato le porte della Cattedrale Voskresen’kaja della città di Kovel’ e della chiesa di San Giovanni Battista-Teologico è stata danneggiata la recinzione e rotti i vetri di una finestra. In precedenza, nella regione di Rivne vandali avevano profanato otto chiese e altre due sono state date alle fiamme a Kiev.
Ricordiamo che, nella notte del 27 gennaio 2015, aggressori hanno dato fuoco ad una delle chiese del Patriarcato di Mosca a Kiev, alla vigilia hanno tentato di bruciare l’edificio nazionale storico-commemorativo, la chiesa nella riserva naturale «Babi Jar». A Natale è stata ridotta in cenere la centennale chiesa di Leopoli.
Un enorme numero di chiese distrutte nella zona ATO. In particolare colpite con i «Grad». Dieci chiese nella Diocesi di Donezk durante i bombardamenti dell’artiglieria trasformate in rovine e più di 70 distrutte in parte. Galina Zaporozhzeva ha fatto notare come tutti i fatti di sangue e gli atti di vandalismo si svolgano in Ucraina in occasione delle feste ortodosse.
Lo confermano gli eventi dello scorso anno. A Natale e all’Epifania sono avvenuti scontri sul Kreschatkik a Kiev. La Domenica delle Palme ci sono stati disordini a Zaporozhe quando i manifestanti hanno circondato cinquemila radicali arrivati da Dnepropetrovsk. Alla vigilia di Pasqua hanno inondato le persone di farina e colpite con uova.
L’attivista dei diritti umani ha anche ricordato la tragedia della Casa dei Sindacati verificatasi il 2 maggio 2014, quando molti ortodossi si stavano recando al cimitero per commemorare i defunti. In quell’occasione tutta la polizia era presente ed i radicali, approfittando di questo, hanno organizzato nella Casa dei Sindacati la «Chatyn odessita».
«Tutto quello che accade in Ucraina è una crociata contro l’ortodossia. Si sono già rivolti a me preti dell’Ucraina occidentale che hanno chiesto di aiutarli a trasferire le loro famiglie in altre regioni. Ci sono attacchi non solo contro noi sacerdoti, ma contro le nostre mogli ed i nostri figli. Loro non possono andarsene perché è necessario il permesso del Patriarcato.
I media non fanno luce su questo, ma in Ucraina davvero è in corso una guerra religiosa in piena regola che mira a dividere il paese», riassume la Zaporozhzeva. Nel Patriarcato di Mosca credono anche che distruggendo le chiese ortodosse in Ucraina determinati circoli politici attuali di Kiev perseguano molteplici obiettivi politici e cerchino di dare all'opposizione della parte occidentale ed orientale del paese un carattere religioso.
«È molto triste che qualcuno stia cercando di attaccare le chiese forse perseguendo molteplici obiettivi politici. Anche durante le più terribili guerre le zone sacre, di solito sono rimaste indenni, le parti in guerra non le hanno toccate. Anche nei momenti più acuti delle lotte a Kiev la gente ha trovato rifugio nelle chiese. E gli appelli al sequestro di questo o quell’edificio di culto, grazie a Dio, non sono mai arrivati. Nessuno ha cercato di organizzare atti di vandalismo contro le chiese», così ha commentato gli atti di vandalismo il Presidente del Dipartimento Sinodale per la cooperazione fra chiesa e società del Patriarcato di Mosca, padre Vsevolod.
Ecco cosa disse in precedenza il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.
I «Pravoseki» non solo si fanno beffa delle icone e degli oggetti sacri, ma anche deridono crudelmente i servitori della Chiesa.
Così i nazionalisti hanno ucciso tre preti ortodossi e arrestato più di una dozzina di monaci. I ministri ortodossi sono costantemente sottoposti a torture, umiliazioni e vengono cacciati dai «sostenitori di Bandera». Pochi giorni fa armati del «Settore Destro» hanno occupato la chiesa del villaggio Butin della regione di Ternopil nell'ovest dell'Ucraina.
I radicali hanno rifiutato di far entrare i fedeli in chiesa, a causa di ciò i credenti non sono stati in grado di seguire la  liturgia mattutina. E quando il sacerdote russo è entrato in chiesa questa era già stata occupata da rappresentanti del patriarcato di Kyiv. E quando i nazionalisti ucraini hanno celebrato l'anniversario della fondazione dell'esercito ribelle ucraino, in Ucraina sono stati distribuiti volantini contenenti appelli alla distruzione del clero della chiesa Ucraina del Patriarcato di Mosca.
I fascisti fanno di tutto per sradicare la chiesa ortodossa in Ucraina e a riguardo della cosiddetta «pulizia» non viene intrapresa nessuna azione per fermare queste terribili azioni né da parte del governo, né da parte di semplici ucraini residenti. Ricordiamo che i «banderovci» negli anni 1941-1945 hanno organizzato un vero terrore contro l'Ortodossia in Ucraina. Avendo costruire la loro tanto ambita indipendente Ucraina con la loro chiesa indipendente, in cinque anni l’UPA ha ammazzato più di 900 preti ortodossi.


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Metropolita Antonij: Sugli scandali che circondano la Chiesa non si può costruire una politica decente dello Stato

Scritto da RIA Novosti Ucraina – 19 ottobre 2015


In Ucraina, la comunità è talmente affascinata dalla politica da non prestare attenzione quando invadono le cose sacre, quando si verificano attacchi e razzie nelle chiese e nei templi. La Chiesa Ortodossa Ucraina ha avuto 30 templi sequestrati in tutto il paese ha e le razzie spesso si spiegano con "sentimenti patriottici". Sul ruolo dei politici, di "Settore Destro" e dello Stato in questi processi, RIA Novosti Ucraina ha intervistato il responsabile amministrativo della Chiesa Ortodossa Ucraina, il metropolita Antonij di Borispol e Brovary.

Cosa pensa che motivi la gente a invadere i templi come aggressori, entrando così in conflitto aperto?

Gli uomini sono spesso manipolati. Ora, lo stato d'animo di molti è stato influenzato negativamente dalla televisione. Non tutti possono sopravvivere quando su base quasi quotidiana si riversano sulla Chiesa fiumi di menzogne ​​e falsità, che battono sempre sullo stesso punto. Che la Chiesa Ortodossa Ucraina (COU) è una "quinta colonna" di "traditori" che lavorano per l'FSB. È interessante notare che non è mai stata mostrata alcuna prova. Ne esce un'immagine ben fatta e un testo costruito in modo gesuitico. Nelle persone patriottiche, ripetere questa disinformazione comincia a provocare un'ondata di rifiuto, ma non verso gli autori di provocazioni contro la COU, bensì contro la nostra Chiesa. Di questi sentimenti pubblici si servono alcuni politici, soprattutto a livello di autorità locali, e i rappresentanti del patriarcato di Kiev. Abbiamo registrato un sacco di casi in cui i residenti di alcune località hanno deliberatamente contrastato la COU. A tal fine, in particolare, hanno usato metodi di campagna personale attiva e distribuzione di volantini con falsi "fatti" della nostra Chiesa. Come risultato, la gente è sospinta verso uno "pseudo-patriottismo." Bandendo la comunità della COU dal loro tempio, pensano di partecipare a una causa santa e di aiutare il loro stato. In realtà ne esce un quadro diverso – di ucraini che opprimono altri ucraini, creando gravi focolari aggiuntivi di destabilizzazione della situazione sociale nel paese. Alla luce di questo vorrei sottolineare l'enorme responsabilità delle forze che provocano tali confronti. Per aumentare il numero dei loro beni ecclesiastici, così come per ottenere preferenze politiche o altri vantaggi, stanno spingendo la società verso un abisso di odio e inimicizia. Questa posizione non può essere chiamata patriottica. Mina chiaramente i fondamenti della vita e dello sviluppo del nostro paese.

Pensa che la società ucraina sia ora divisa anche dall'intolleranza per motivi religiosi?

Questo è un problema. Le linee di frattura ora dividono anche le famiglie. Le faccio un esempio concreto. Recentemente, nel villaggio di Katerinovka nella regione di Ternopil, il "Settore Destro" e la polizia hanno picchiato fedeli disarmati della COU. Una delle donne ferite è stata intervistata dai media, e ha parlato di quest'incidente. Secondo le sue parole, ora non sa come vivere, ha paura, ha timore di tornare a casa. L'intervista ha provocato una forte reazione della figlia di questa donna, che ha contestato in modo aggressivo il fatto che sua madre aveva difeso la loro fede e la loro comunità dall'illegalità. Il risultato – una famiglia divisa, un legame tra madre e figlia strappato da un sequestro di una nostra chiesa. E ci sono molti di questi esempi. A causa delle avventure dei politici, dell'irresponsabilità di alcuni media, del desiderio di trarre profitto dalle proprietà altrui, ci sono gravi drammi familiari, e i fratelli, gli amici, i parenti diventano di ieri acerrimi nemici. Tutto questo è una bomba a orologeria per la stabilità della nostra società e del nostro stato.

Ha delle statistiche sulle chiese catturate fino a oggi? Continua un processo di sequestri? Quali sono le previsioni?

Fino ad oggi, alla COU sono state sequestrate più di 30 chiese. Le zone più problematiche sono Ternopil e Rivne. I sequestri avvengono direttamente o con la forza, con sostegno di radicali di "Settore Destro" e organizzazioni simili, o con svolgimento di "referendum" illegali. La loro essenza è semplice – votare per il passaggio del tempio dalla COU al patriarcato di Kiev, ma non tra i membri della comunità, bensì tra tutti gli abitanti del villaggio in cui si trova il tempio. Di conseguenza, votano atei, credenti di altre religioni o persone che si fanno vedere in una chiesa ortodossa, nella migliore delle ipotesi, una o due volte l'anno. Ci sono state occasioni in cui hanno fermato la gente per strada e hanno chiesto loro di mettere una firma nei posti giusti. O in cui hanno formato neonati che vivono nelle rispettive località. Vi è una flagrante violazione della legge. Siamo in attesa delle elezioni, ed è possibile che alcune forze politiche cercheranno di aumentare il loro rating con la partecipazione ai processi di sequestro dei nostri templi. Non possono mostrare al loro elettorato la prova dei propri successi in altri settori, quali l'economia. E per nascondere il loro tasso di fallimento si gettano nello pseudo-patriottismo e nella "lotta contro la quinta colonna". Alla luce di questo sembra molto rivelatore il recente sequestro della chiesa della COU nella città di Konstantinovka nella regione di Donetsk. Nella chiesa a noi sequestrata il patriarcato di Kiev ha celebrato un "servizio", a cui hanno partecipato solo i militari a guardia del posto. Nessun credente residente a Konstantinovka era nella chiesa. Tuttavia, anche questo non è importante. Il patriarcato di Kiev ha abbandonato le proprie chiese sul territorio non controllato dell'Ucraina. E invece di pensare a come prendersi cura del loro gregge abbandonato al proprio destino, preferiscono occuparsi di scorrerie e cercare parrocchiani stranieri per la strada.

 

Intervista del Centro per l'Informazione della Chiesa Ortodossa Ucraina

RIA Novosti Ucraina - Traduzione di Padre Ambrogio per CISNU- civg.it



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Ucraina: "Dio non ascolta chi prega in russo"

di FP, 2 Dicembre 2015

L'agenzia UINP (Portale Indipendente Ucraino di Notizie) riportava il 27 novembre scorso un fatto quantomeno curioso, ma perfettamente inquadrato nell'odierna “democrazia” Poro-Jatsenukiana. Il Metropolita della diocesi Lutskaja e Volynskaja (quella Volynija che, negli anni della guerra, fu teatro dei più feroci massacri perpetrati dai filonazisti ucraini ai danni di polacchi e ebrei) della chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Kiev, Mikhail Zinkevič, rivolto ai fedeli ha detto: ”Voi oggi vi trovate nella vostra cattedrale e dovete pregare nella vostra lingua ucraina e non nella lingua dell'occupante. Chi prega in un'altra lingua … che non si inganni. Perché dio ascolta noi e mai loro”. Zinkevič avrebbe anche accusato coloro che frequentano le parrocchie della chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca, di finanziare con ciò stesso la guerra civile nel Donbass: “Chi sostiene quelle chiese, chi fa delle offerte, chi compra le candele, porta soldi agli uccisori dei vostri figli. Ogni candela acquistata nelle chiese del patriarcato di Mosca, è una pallottola per uccidere i vostri figli”. 
Terminando l'omelia, scrive UINP, il metropolita avrebbe minacciato di morte coloro che simpatizzano per la Russia.
La sortita del metropolita Zinkevič fa il paio con la supplica rivolta da Petro Porošenko a papa Bergoglio per la beatificazione del capo della chiesa greco-cattolica ucraina, Andrej Šeptitskij, schierato coi nazisti tedeschi e i filonazisti ucraini durante la seconda guerra mondiale. Non a caso, pare che proprio dal 1941, con l'occupazione nazista dell'Ucraina, dati la separazione del patriarcato di Kiev da quello di Mosca e la nascita della cosiddetta chiesa ortodossa autocefala ucraina, con le conseguenti persecuzioni, uccisioni e terrorismo contro i seguaci moscoviti da parte dei nazionalisti e filonazisti ucraini e la susseguente fuga, nel 1943 e 1944 dei vescovi autocefali a fianco dei nazisti in ritirata.