Golpe in Venezuela: NOT IN OUR NAMES
 
1) Giorgio Cremaschi
2) Alessandro Di Battista
3) Jean-Luc Mélénchon
4) Partiti Comunisti e Operai dell'Unione Europea
 
 
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Belgrado 1999 - Venezuela 2019. Mattarella, il diritto internazionale e i bombardamenti "umanitari"
 
di Giorgio Cremaschi 
4/2/2019

Nel 1999 il Governo D'Alema violò l'art. 11 della Costituzione, il diritto internazionale, le regole dell’ONU e bombardò Belgrado anche con uranio impoverito a vergogna dell’Italia e dell’Europa. 

Ministro della Difesa allora era Sergio Mattarella, che ora vuole la stessa politica contro il Venezuela, con la stessa ipocrisia della scelta della democrazia contro la violenza. Quando, se le parole fossero vere e sincere, la scelta dovrebbe essere per Maduro e contro la violenza del golpe. Ma si sa la NATO sono decenni che esporta democrazia con la guerra, per cui quel bene sta finendo in casa nostra e viene seppellito di bombe “umanitarie”all’estero. 

A Mattarella e a tutti i i sostenitori della guerra rispondo come sempre: 

NOT IN MY NAME.

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La sinistra vera – da Corbyn e Mélénchon a Chomsky – è contro il golpe in Venezuela
di Giorgio Cremaschi (Potere Al Popolo), 4 febbraio 2019
 
Quella finta è solo la maschera ipocrita di Trump, Bolsonaro, Salvini.

Corbyn e Melenchon hanno preso posizioni nettissime contro il golpe in corso da parte del fantoccio di Trump Guaidò. E altrettanto nettamente e duramente si sono espressi contro i governi e le organizzazioni colonialiste dell’Occidente -UE NATO – che sostengono il golpe di Trump e colpiscono lo stato sovrano del Venezuela con la guerra economica e preparano quella militare.
Tutta la sinistra vera del mondo, da Lula a Morales, dai leader progressisti dell’America Latina a quelli dell’Africa e dell’Asia, ai radicali degli Stati Uniti, sta sulle posizioni di Corbyn e Melenchon e usa le stesse parole di Noam Chomsky. Tutti i partiti comunisti, piccoli e grandi spesso divisi tra loro, tutte le forze autenticamente socialiste sono contro il golpe. Il campo della sinistra è spesso diviso, con giudizi e posizioni in conflitto su tante cose, ma di fronte ad un golpe reazionario guidato dalle multinazionali del petrolio come quello in atto in Venezuela, si ritrova naturalmente dalla stessa parte.
Ma in Europa ed in Italia, con anni e anni di imbrogli e tradimenti, si è anche costituito un altro campo, quello della sinistra finta. Questa sinistra si presenta come tale fino a che non entrino in campo gli interessi e i poteri economici e finanziari ai quali si é venduta. Quando questi interessi e poteri danno uno strattone al guinzaglio, questa finta sinistra abbaia dove vuole il padrone. Cosi sul Venezuela cade la maschera ipocrita di tanti fieri democratici, antifascisti, antirazzisti e la sinistra finta rivela la stessa faccia di Trump, Bolsonaro, Salvini. La sinistra finta diventa golpista.
Potere al Popolo, nel suo piccolo, è fieramente parte del campo della sinistra vera che nel mondo contrasta il golpe in Venezuela. Per questo abbiamo posto il ripudio del golpe in quel paese come discriminante per le elezioni europee. Non vogliamo avere nulla a che fare con la finta sinistra oggi golpista, dalla quale anzi vogliamo sgomberare il campo. E neppure ci interessa una sinistra muta per convenienza, ora che bisogna gridare da che parte si sta.
 
 
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Fonte: pagina FB di Alessandro Di Battista (M5S), 4.2.2019
 
La quantità di “democrazia” che si vuole esportare in un paese è sempre direttamente proporzionale alla quantità di petrolio lì presente. Se il Venezuela non avesse la prima riserva di petrolio al mondo oggi nessuno si interesserebbe ai diritti del suo popolo. Ci vuole coraggio a mantenere una posizione neutrale in questo momento, lo so. L'Italia non è abituata a farlo. Ci siamo sempre accodati in modo vile agli “esportatori di democrazia”. L'abbiamo fatto in Iraq, in Afghanistan, in Libia. Oggi i pavidi di allora piangono lacrime di coccodrillo come fa Junker rispetto alla Grecia. Se avessimo mantenuto una posizione neutrale nel 2011 la Libia non sarebbe diventata l'inferno che è oggi. Il mondo è spaccato in due. Da una parte Russia e Cina sostengono Maduro. Dall'altra Trump ha dichiarato che l'intervento militare è un'opzione. Poi c'è l'Unione Europea incapace di comprendere che la linea del dialogo tra governo e opposizioni suggerita da Messico e Uruguay andrebbe sostenuta nell'interesse dell'Europa stessa oltre che del popolo venezuelano. L'Europa dovrebbe smetterla una volta per tutte di obbedire agli ordini statunitensi. Il mondo va avanti. Il mondo cambia. Nascono nuove opportunità, nuovi mercati. L'India, tra pochi anni, supererà la Cina per numero di abitanti. E l'India ha espresso una posizione neutrale di fronte alla crisi venezuelana. Suggerisco coraggio e lungimiranza e soprattutto una difesa sostanziale dell'art.11 della nostra Costituzione. Perché le guerre vanno ripudiate il giorno prima che scoppino, farlo il giorno dopo è troppo facile.
 
 
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Jean-Luc Mélénchon, leader de La France Insoumise:
 
 “Non è la Francia che sostiene i golpisti in Venezuela. E’ soltanto Macron! Resistete! Insieme all’Onu noi diciamo Nicolas Maduro è il presidente del Venezuela. Pace e libertà per il Venezuela!”

https://twitter.com/JLMelenchon/status/1092349856398618626

Ce n'est pas la France qui soutient les putschistes au #Venezuela. C'est seulement #Macron. Résistez ! Avec L'ONU nous disons : @NicolasMaduro est le président du Venezuela. Paix et liberté pour le Venezuela ! (01:11 - 4 feb 2019)
 
 
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I Partiti Comunisti e Operai dell'Unione Europea contro l'aggressione alla Rivoluzione Bolivariana 
2 Febbraio 2019
 

 

da solidnet.org

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

All'appello, promosso dal Partito Comunista Portoghese e sottoscritto dai partiti comunisti dell'Unione Europea, per l'Italia hanno aderito PCI, PRC e PC

Basta con le interferenze e l'aggressione contro il Venezuela!

Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana e il popolo venezuelano!

Condanniamo fermamente l'escalation di interferenze e ricatti dell'Unione Europea contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela, in linea e concordati con l'operazione di "auto-proclamazione" di un presidente fantodccio, manovrato e comandato dall'Amministrazione Trump che, in un'arrogante violazione del diritto internazionale, cerca di rovesciare il presidente legittimo, Nicolás Maduro, eletto con voto popolare, e di sovvertire l'ordine costituzionale venezuelano.

Respingiamo l'inammissibile dichiarazione dell'Unione Europea che minaccia il riconoscimento di un "Presidente" creato dagli Stati Uniti, in linea con la sua collusione con il colpo di stato del 2002, con il boicottaggio, l'azione terroristica e la crisi economica, finanziaria, politica e diplomatica e la confisca illegale di beni e risorse finanziarie, che sono alla base dei problemi economici del Venezuela e delle difficoltà sofferte dal suo popolo.

Respingiamo l'escalation dell'aggressione nei confronti del Venezuela perpetrata dagli Stati Uniti, dall'UE e dai governi del cosiddetto "Gruppo di Lima", che attacca la sovranità e i diritti del Venezuela e del popolo venezuelano, e cerca di saccheggiare le sue immense risorse, come il petrolio.

Chiediamo la fine dell'interferenza e dell'aggressione contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela e il rispetto per la sua sovranità e indipendenza!

Facciamo appello alla solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana e il popolo venezuelano!

I partiti firmatari

SolidNet List Parties:

Communist Party of Belgium
Communist Party of Britain
AKEL (Cyprus)
Communist Party of Bohemia and Moravia
Communist Party in Denmark
Communist Party of Finland
French Communist Party
German Communist Party
Communist Party of Greece
Hungarian Workers' Party
Communist Party of Ireland
Workers Party of Ireland
Italian Communist Party
Party of the Communist Refoundation – European Left (Italy)
Communist Party (Italy)
Communist Party of Luxembourg
Communist Party of Malta
New Communist Party of the Netherlands
Portuguese Communist Party
Communist Party of Spain
Communist Party of the Peoples of Spain
Communist Party of the Peoples of Spain
Communist of Catalonia

Other Parties:

Union of the Galician People
Galician Nationalist Bloc