[Agg. 19.3.2023.] Il resoconto e il video di TevereTV

 

 

80 anni di Renicci, dalla Slovenia i figli di ex internati

Ad Anghiari una suggestiva rievocazione a cui hanno collaborato associazioni e studenti

di Emanuele Calchetti – 10 ottobre 2022

Si è svolta ad Anghiari domenica 9 ottobre, con ripetizione la mattina successiva per gli studenti delle scuole, la cerimonia in memoria dell’80° anniversario dell’arrivo del primo convoglio di deportati destinati al campo di internamento fascista di Renicci. Si trattava di diverse centinaia di persone trasferite dal campo di Gonars, in Friuli, una delle quattro località italiane, con Sansepolcro, Barletta e Roma, dove oggi si trova un Sacrario degli Slavi. Dopo di loro tantissime altre persone, oltre 9.000, furono deportate a Renicci negli undici mesi di attività del campo, che operò dal 10 ottobre 1942 al 14 settembre 1943 e ospitò in condizioni terribili, oltre a civili jugoslavi, anche prigionieri politici italiani, in particolare anarchici.

Alla celebrazione ha preso parte una delegazione dell’associazione resistenziale slovena ZZB NOB Slovenije, con i figli di tre ex internati, Alojz Maršić, Janez Alić e Vinko Kožuh. Sono stati loro ad appendere simbolicamente in Piazza Baldaccio un cartoncino con il nome della prima vittima di Renicci. Analoghi cartoncini, compilati dagli studenti anghiaresi con i nomi delle altre 158 persone morte di stenti a Renicci, erano stati precedentemente sistemati lungo il tragitto che avrebbe accompagnato i partecipanti all’iniziativa dal centro di Anghiari all'ex stazione ferroviaria. Questo era infatti il luogo dove arrivavano i prigionieri, che poi, già sfiniti dal viaggio e sospinti dalle violenze delle guardie, dovevano coprire a piedi i 4 chilometri e 400 metri che separavano da Renicci. Lo stesso percorso è stato compiuto dai presenti alla ricorrenza anghiarese per raggiungere quello che oggi è il Giardino della Memoria.

Qui, dopo i saluti istituzionali del sindaco Alessandro Polcri e dell’assessore alla cultura Ilaria Lorenzini, hanno preso la parola il regista Andrea Merendelli, che ha coordinato l’evento, e Andrea Montini, presidente dell’associazione Mea Revolutionae che ha curato la parte tecnica. È stata quindi deposta una corona da parte della delegazione slovena ed è stato poi Janez Maršić, figlio di Alois, ad avviare la suggestiva installazione audio realizzata per l’occasione: venti minuti molto toccanti con musiche della Compagnia dei Ricomposti e letture del diario di Maršić, recentemente tradotto per la pubblicazione in italiano, e di quello dell’anarchico Corrado Perissino. A concludere la registrazione la lettura dei nomi delle 159 vittime di Renicci che era stata incisa dall’attore Saša Vuličević, scomparso alcuni anni fa.

A seguire, uno dei principali artefici del legame tra le associazioni resistenziali locali e quelle della ex Jugoslavia, Mirco Draghi, ha donato una stampa ricordo realizzata dall’artista Gianfranco Giorni alla delegazione slovena, che il giorno prima si era recata a Cantiano. Proprio nella cittadina marchigiana recentemente distrutta dall’alluvione era stato infatti partigiano Vinko Kožuh dopo essere fuggito da Renicci: suo figlio Marko ha potuto così incontrare Maria Rabbini, oggi 93enne, che compare giovanissima in una foto con il padre.

L’importante ricorrenza degli 80 anni di Renicci è stata anche occasione per ricordare i progetti futuri legati a questo luogo, come la costituzione di un apposito Centro studi e la realizzazione di un museo multimediale, con la volontà di tenere viva la memoria rendendone partecipi le nuove generazioni.

 


Comunicato Stampa

Renicci 1942-2022, 80 anni dopo


Domenica 9 / Lunedì 10 ottobre

Domenica 9 ottobre, con partenza alle ore 14.30 da Piazza Baldaccio, si dà il via a una due giorni di ‘memoria attiva’ per ricordare gli 80 anni dell’apertura del Campo di Internamento Fascista e Badogliano n. 97 di Renicci, le migliaia di internati della ex-Jugoslavia, i prigionieri politici delle isole di confino e le 159 vittime accertate. Le associazioni Mea Revolutionae, il Teatro di Anghiari e la Filarmonica P. Mascagni, con il sostegno di ANPI e dell’Associazione slovena ZZB NOB SLOVENIJE, il Patrocinio del Comune di Anghiari, hanno lavorato a un percorso simbolico che terminerà al Campo di Renicci (Loc. La Motina) con una installazione audio che racconterà più volte la stessa drammatica storia di repressione. Il programma prevede:


Domenica 9 ottobre:

1. Adunata/Partenza dalla Piazza Baldaccio di Anghiari (ore 14.30), con simbolica deposizione della scheda del primo giovane scomparso e camminata a piedi fino alla Stazione del treno, dove scendevano i prigionieri 

2. Arrivo alla Stazione, con installazione grafica (ore 15)

3. Partenza in auto (e per chi lo desidera a piedi, visto che l’installazione replicherà ogni 15 minuti la stessa storia) per Giardino della Memoria (Località Renicci, La Motina). Arrivo ore 15.30, inaugurazione dell’installazione audio/performance in loop

4. Saluto delle Autorità Italiane e Slovene


Lunedì 10 ottobre:

stesso programma con la partecipazione delle scuole della Valtiberina, con partenza alle ore 8.30 da Piazza Baldaccio

La partecipazione all’evento è gratuita.
Un ringraziamento sentito da parte dell’amministrazione comunale ad Andrea Merendelli che ha coordinato il progetto.

 

Francesca Mangani 3200184442
Ufficio Stampa Comune di Anghiari