L'itinerario da Colfiorito al comprensorio di Acquasanta Terme, ricostruito in dettaglio da Drago (Ivanoviu0107 1999, p.409)

Con la presentazione – il 30/11 u.s. – di una Domanda di cofinanziamento per una serie di interventi, a valere sul Bando 2018 per Progetti Italiani della Tavola Valdese, Jugocoord Onlus è passata alla fase concreta/operativa della campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale".

La campagna è stata concepita a seguito del recente sciame sismico (2016-2017) che ha duramente colpito un'area, a cavallo tra Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio, in cui durante la II Guerra Mondiale trovarono rifugio e spesso si impegnarono nella lotta partigiana numerosi antifascisti montenegrini e altri jugoslavi, ex-prigionieri nei campi di concentramento della nostra penisola.

Per questo motivo la nostra associazione Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ONLUS ha ritenuto giusto esprimere concretamente solidarietà ai territori colpiti, promuovendo qualche intervento di ripristino: si tratta cioè di stanziare fondi per il recupero di beni culturali e/o storici come segno della collaborazione fra i popoli.

 

Gli interventi per i quali è stato richiesto questo primo cofinanziamento ai Valdesi riguardano due Comuni:

 

Acquasanta Terme (AP)

Questo Comune ci sta particolarmente a cuore essendo stato teatro della strage dell'11 marzo 1944 nelle frazioni di Pozza, Umito e Pito, in cui perirono tra gli altri anche 15 antifascisti jugoslavi, le cui spoglie lì riposano nel Cimitero partigiano internazionale di Pozza. Il Cimitero, così come l'intero territorio comunale, ha subito seri danni a seguito degli eventi sismici e meteorologici che hanno flagellato la zona da agosto 2016 in poi.

Così era ridotta la lapide più grande e famosa, probabilmente a seguito di una delle tante scosse di terremoto (fonte: G. Parlamenti)
Così era ridotta la lapide più grande e famosa, probabilmente a seguito di una delle tante scosse di terremoto (fonte: G. Parlamenti)
Ben 19 lapidi su 34 sono rotte, probabilmente a causa del peso della neve – era alta più di due metri
Ben 19 lapidi su 34 sono rotte, probabilmente a causa del peso della neve – era alta più di due metri
Così apparivano le lapidi al disgelo (fonte: G. Parlamenti)
Così apparivano le lapidi al disgelo (fonte: G. Parlamenti)
 
La situazione rappresentata da
La situazione rappresentata da "Il Resto del Carlino" del 17/11/2017

Per Acquasanta Terme alla Tavola Valdese sono stati dunque richiesti fondi per il rifacimento integrale delle lapidi del Cimitero partigiano internazionale di Pozza.

 

Valle Castellana (TE)

Anche il Comune di Valle Castellana si trova in un'area in cui durante la II Guerra Mondiale trovarono rifugio e spesso si impegnarono nella lotta partigiana numerosi antifascisti montenegrini e altri jugoslavi, ex-prigionieri nei campi di concentramento della nostra penisola. Questo in particolare nell'abitato di frazioni come Morrice e/o Pietralta, teatro di importanti episodi di guerra ma anche di fratellanza e solidarietà. Sulla permanenza dell'indimenticabile Dragutin "Drago" Ivanović presso la famiglia De Benedictis di Morrice dal 3 ottobre 1943 al 12 marzo 1944 si può leggere ad esempio quanto è riportato nel libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana (Odradek 2011).

La gran parte dei tanti antifascisti montenegrini rifugiati nel Comune erano fuggiaschi dal lager di Colfiorito di Foligno (PG). Essi furono in contatto con il gruppo costituito nella Valle del Garrafo (frazioni Pozza e Umito di Acquasanta Terme) attorno alla figura del capitano Bianco, e perciò furono tra l'altro testimoni della strage che in quelle frazioni fu compiuta l'11 marzo 1944 (vedi sopra); furono in contatto con i partigiani della zona di Ascoli Piceno, tra cui Carmine Pompetti e Pietro Perini, e con loro il 18 aprile 1944 costituirono una nuova formazione partigiana in località Rocca di Monte Calvo (AP); altri furono invece legati alla banda guidata da Mirko Jovanović, operante in tutto il comprensorio di Montorio al Vomano: otto di questi caddero vittime di un assalto nazifascista in frazione Pietralta di Valle Castellana, il 17 aprile 1944.

Di tutti questi fatti, e di altro ancora, ha scritto pagine importanti lo stesso Drago Ivanović, che a partire dagli anni Settanta del secolo scorso è ritornato più volte in Italia nei luoghi della sua Resistenza sul nostro territorio. In particolare Drago ritrovò le famiglie De Benedictis e Pompetti e raccolse documentazione preziosa sulla vicende della II G.M. in zona, che nemmeno gli storici italiani hanno mai ricostruito a tale livello di precisione. Tra le opere di Ivanović dedicate a questo ricordiamo:

  • Apeninske nemirne zore. Od logora Kolfiorita do Visa [Le albe inquiete dell'Appennino. Dal campo di Colfiorito all'isola di Vis]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 1999
  • Stazama ratnog prijateljstva [Momenti dell'amicizia del tempo di guerra]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 2000
  • Pojedinci zaboravljaju - narodi pamte [Gli individui dimenticano - i popoli ricordano]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 2000

Drago Ivanović nel corso di una nostra intervista nella sua casa di Lubiana, 2010

Drago Ivanović nel corso di una nostra intervista nella sua casa di Lubiana, 2010
 
L'edificio, centro visita del Parco dei Monti della Laga, in cui sarà collocata la Biblioteca Comunale di Valle Castellana
L'edificio, centro visita del Parco dei Monti della Laga, in cui sarà collocata la Biblioteca Comunale di Valle Castellana

Per queste ragioni, nell'ambito del nostro progetto di Rete per la memoria e l'amicizia in Appennino Centrale, abbiamo previsto anche di apporre nella frazione di Morrice, a nostro totale carico, una lapide di gratitudine da parte dei montenegrini che vi furono nascosti e protetti dalla popolazione locale, come da volontà a noi espresse da Drago Ivanović quando era in vita. Nella erigenda Biblioteca Comunale di Valle Castellana, la cui realizzazione appare strategica per la promozione congiunta delle risorse storico-valoriali, naturali e turistico-escursionistiche (in sinergia con il Parco Nazionale dei Monti della Laga che lì ha sede) dell'area, troveranno tra l'altro collocazione alcuni dei volumi di Drago Ivanović e si dovrà rendere omaggio a questa figura attraverso la intitolazione di un ambiente o della Biblioteca stessa.

Per Valle Castellana alla Tavola Valdese sono stati dunque richiesti fondi per arredi per la nuova Biblioteca e la Sala Lettura: scaffalature, tavoli, sedie fisse.
Sono state indicate altre spese (accessori di catalogazione e funzionamento della biblioteca, computer, videoproiettore e impianti) che resteranno in parte a carico nostro e in parte a carico del Comune (o per le quali il Comune dovrà trovare altri fondi).

 


Per questo primo anno si è dovuta procrastinare la fase operativa relativamente agli altri due Comuni che Jugocoord Onlus ha contattato negli scorsi mesi. Si tratta dei seguenti:

 

Monte Cavallo (MC)

In questo Comune è facile individuare come assoluta priorità la messa in sicurezza, restauro e valorizzazione dell’Eremo della Romita, teatro dell'assalto nazifascista del 20-21 Maggio 1944 ai danni dei partigiani lì radunati, in massima parte jugoslavi, collegati alla Bgt. "Garibaldi" di Foligno ma afferenti anche alla Bgt. "Gramsci" di Terni (btg. "Tito") o, secondo un organigramma più tardo, alla Bgt. "Spartaco" (btg. "Peko Dapčević"). Una lapide in ricordo dei quattro caduti vi fu apposta nel dopoguerra: tuttavia essa era già in frantumi prima del recente sisma del 2016, così come è in rovina da decenni l'intero complesso abbaziale, di epoca medievale. Per la conoscenza e valorizzazione del sito, che si trova in un'erea montuosa raggiungibile solo a piedi, è prioritaria la sua inclusione negli itinerari escursionistici di zona, con relativo adeguamento della cartellonistica e pubblicizzazione.

La lapide per le vittime della Romita, in frantumi, rinvenuta in loco da una nostra delegazione il giorno 6 settembre 2015

La lapide per le vittime della Romita, in frantumi, rinvenuta in loco da una nostra delegazione il giorno 6 settembre 2015
 
Nostra nuova visita presso l'Eremo il giorno 31 maggio 2016 (prima del sisma)
Nostra nuova visita presso l'Eremo il giorno 31 maggio 2016 (prima del sisma...)

Dato che la normativa sull'uso dell'8x1000 impedisce di finanziare interventi strutturali, Jugocoord Onlus intende mettere a punto un intervento sulla cartellonistica e sentieristica e con esso partecipare ad un Bando futuro della Chiesa Valdese. Al contempo, il Comune dovrà quantificare le spese per la messa in sicurezza, di cui Jugocoord Onlus potrebbe accollarsi direttamente una frazione. In ogni caso, al Comune chiediamo il ripristino della vecchia lapide in memoria dei caduti antifascisti, che potrà trovare nuova collocazione nel centro storico della località, attualmente interessato da numerosi lavori post-terremoto.

 

Foligno (PG)

È stata da noi proposta a questo Comune la realizzazione di un elemento memoriale presso il sito dell’ex campo di concentramento delle ‘Casermette’ di Colfiorito, dal quale si irradiarono la grande maggioranza degli antifascisti poi rifugiati e protagonisti della Resistenza anche tra Marche e Abruzzo.
In merito si veda innanzitutto il COMUNICATO-APPELLO al Comune di Foligno e la NOTA STORIOGRAFICA di febbraio 2017. Una proposta con Relazione architettonica preliminare, a cura degli architetti G.C. Maestri e P. Emans Fabro dello studio DIA di Bruxelles, è stata poi presentata al Comune in data 16/6/2017.

Il sito dell'ex campo di concentramento delle
Il sito dell'ex campo di concentramento delle "Casermette" di Colfiorito
Frontespizio del Progetto architettonino preliminare dello Studio DIA (Bruxelles)
Frontespizio del Progetto architettonico preliminare dello Studio DIA (Bruxelles)
 
Dettaglio dalla nostra proposta realizzativa al Comune di Foligno, 16/6/2017
Dettaglio dalla nostra proposta realizzativa al Comune di Foligno, 16/6/2017

Dopo una interlocuzione durata per mesi, a seguito della prima sollecitazione di febbraio 2017, è pervenuto via email un laconico messaggio: << l'Assessorato alla Memoria, pur apprezzandone e condividendone gli obiettivi, intende posticipare la valutazione delle varie ipotesi da voi presentate, dopo che si avranno notizie certe sul progetto allargato di riqualificazione urbanistica e paesaggistica della zona compreso l'eventuale allestimento di un Museo della Memoria. >> Il riscontro ci appare deludente poiché non rinvia a date o scadenze certe ma ulteriormente protrae la dilazione che sulle "Casermette" è in atto già da più di 15 anni (cfr. la cronologia contenuta nel nostro Comunicato-Appello) o per meglio dire da 73 anni (con riferimento alla Liberazione di Foligno dal nazifascismo). I nostri referenti in loco continueranno a sollecitare le Amministrazioni e le realtà antifasciste disponibili affinché si prendano iniziative concrete, anche perché già la semplice apposizione di una targa sarebbe un atto dovuto, di costo finanziario irrisorio, realizzabile indipendentemente da ogni "riqualificazione urbanistica e paesaggistica della zona".

 


Possibili estensioni della campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale"

 

La campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale" ha la potenzialità di coinvolgere un numero ben maggiore di realtà locali, essendo molto vasta l'area flagellata dal sisma del 2016-2017 e stante l'enorme estensione geografica degli eventi riscoperti nell'ambito del progetto Partigiani jugoslavi in Appennino 1943-1944, poi descritti nel libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana (Odradek 2011) che possiamo utilizzare come vero e proprio almanacco ove attingere spunti per iniziative di recupero della memoria storica sul coinvolgimento degli antifascisti jugoslavi nella Liberazione della nostra penisola.

Tra le proposte pervenute dai collaboratori al progetto Partigiani jugoslavi in Appennino 1943-1944  menzioniamo qui ad esempio:

Abruzzo: Ortolano di Campotosto (AQ): riscoperta della figura di Blagoje Popović, coraggioso partigiano impiccato ad un pilone della teleferica della diga di Provvidenza, fra Campotosto e L'Aquila, entrambe realtà terremotate.

Puglia: Altamura (BA), interventi di tutela e valorizzazione del sito del campo di addestramento EPLJ; Barletta (BT), recupero e valorizzazione del Sacrario jugoslavo nel Cimitero comunale; a livello regionale, coordinamento per la promozione di iniziative congiunte tra i molti siti legati alla presenza degli jugoslavi durante la II G.M. in Regione.

Ovviamente sviluppi in tal senso possono venire solo dalla attiva collaborazione di tutte le persone e realtà coinvolte e sensibili a questi temi, anche finalizzata alla individuazione di ulteriori concrete fonti di finanziamento.

 

Lapide a Bosco Martese (TE)
Lapide a Bosco Martese (TE)