RF DI JUGOSLAVIA:
IL PARLAMENTO FEDERALE ABOLISCE LA "FESTA DELLA REPUBBLICA"

Il parlamento della Repubblica Federale di Jugoslavia ha abolito il 18
novembre u.s. (2002) la festa nazionale, che dal 1945 si festeggiava il
29 novembre. Il passo era stato deciso da piu' di un anno dai
partiti della destra di governo, per rompere ogni legame simbolico con
la tradizione antifascista del paese e compiacere cosi' i paesi della
NATO.

Il 29 novembre 1943, nell'apice della guerra partigiana, a Jajce in
Bosnia-Erzegovina il Consiglio Antifascista di Liberazione Nazionale
della Jugoslavia (AVNOJ) proclamava la nascita della Jugoslavia libera,
socialista e multinazionale.

Nonostante la secessione di Croazia, Slovenia, Bosnia e Macedonia e la
costituzione nel 1992 della attuale Repubblica Federale di Jugoslavia
(Serbia e Montenegro), il governo delle sinistre guidato da Slobodan
Milosevic aveva optato per il mantenimento di quella festivita', come
segno di continuita' con la tradizione partigiana. Non a caso, contro
l'abolizione della Festa della Repubblica hanno votato solamente il
Partito socialista (Sps) di Milosevic e la Jul (sinistra jugoslava) di
Mira Markovic, nonche' il Partito radicale serbo (Srs) del nazionalista
Vojislav Seselj, che ha partecipato al governo di unita' nazionale fino
al 2000 ed e' tuttora alleato delle sinistre nella competizione
elettorale per l'elezione del Presidente della Serbia.

(A cura di I.S. - Fonte: ANSA 18/11/2002 -
http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20021118230032390272.html )