(srpskohrvatski / italiano)
 
Izmir 18-20 ottobre 2019: 
21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP)
 
1) NKPJ na 21. mađunarodnom sastanku komunističkih i radničkih partija / Contributo del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia
2) SRP: Intervencija na 21. međunarodnoj konferenciji komunističkih i radničkih partija / Contributo del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia
 
 
=== 1 ===
 
 

NKPJ NA 21. MAĐUNARODNOM SASTANKU KOMUNISTIČKIH I RADNIČKIH PARTIJA

21. mađunarodni sastanak komunističkih i radničkih partija održan je u Češmama na zapadnoj obali Turske, 70 km zapadno od Izmira od 18. do 20. oktobra 2019. u zajedničkoj organizaciji Komunističke partije Turske (TKP) i Komunističke partije Grčke (KKE). Sastanku je ispred Nove komunističke partije Jugoslavije (NKPJ) prisustvovao član Sekretarijata NKPJ drug Nikola Stojiljković iz Vranja.

Sastanak je posvećen 100. godišnjici osnivanja Komunističke Internacionale i pod parolom: „Borba za mir i socijalizam se nastavlja !“ Na sastanak su došla 137 delegata iz 74 komunističke i radničke partije iz 58 zemalja.

Uvodna izlaganja su podneli Kemal Okujan u ime CK KP Turske i Dimitris Kocumbas u ime CK KP Grčke. U njihovim izlaganjima je naglašen značaj Komunističke Internacionale za usaglašeno delovanje Komunističkih i radničkih partija u istorijskim okolnostima nakon Velike Oktobarske revolucije do kraja Drugog svetskog rata kao i značaj uske saradnje TKP i KKE u organizaciji ovog sastanka.

Tokom trajanja devet sesija sastanka svoje stavove su izložile sve delegacije. Bilo je izlaganja koja su imala istoriografski i teorijski karakter, o oportunizmu koji je slomio Drugu internacionalu i oportunizmu koji je zapažen i u današnjim uslovima. Delegati većine partija su govorili o aktuelnoj situaciji u društvu i radničkom pokretu u njihovim zemljama.

Nakon zadnje sesije, u vremenu dok je Radna grupa pripremala tekst Apelacije, ispred CK TKP Kemal Okujan je upoznao delegate sa situacijom u pograničnom području Sirije i Turske. TKP osuđuje agresiju Turske na Siriju. U iscrpnom izlaganju Okujan je delegatima prezentirao duboku analizu nacionalnog sastava Turske (stanovništvo Turske je konglomerat različitih nacija).

U pauzama sastanka naš delegat je imao bilateralne razgovore sa predstavnicima Komunističke partije Ruske Federacije (Vladimir Harčenko), Ruske komunističke radničke partije (Viktor Tjulkin), Komunističke partije Sovjetskog Saveza, Komunističke partije Češke i Moravske (Stanislav Grospič i Vojteh Filip), Komunističke partije Italije (Gvido Riči), Turske komunističke partije i delegatima partija iz bivših republika SFRJ.

Nakon završetka izlaganja delegata prezentovan je predlog završne rezolucija koju je sačinila Radna grupa i u kojoj su rezimirani preovlađujući stavovi iz izlaganja delegata. Kako ova rezolucija nije sadržala osudu NATO okupacije naše zemlje i zahtev da NATO napusti teritoriju Kosova i Metohije drug Nikola Stojiljkoviće je reagovao usmeno sa dva pisana podneska.

Predtsavnici radne grupe su konstatovali potom da će Radna grupa još nekoliko dana raditi na tekstu i isti prezentirati preko portala SOLIDNET ukom će primedbe našeg delegata biti uzete u obzir. 

Organizator je uzeo i tekst deklaracije NKPJ o Kosovu i Metohiji sa poptpisima 45 delegacija sa obećanjem da će ista biti objavljena kao dokument sastanka takođe na sajtu, a potom i preko naših medija.

Sekretarijat NKPJ,

Beograd,

23. 10. 2019.

---
 
 
www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 16-01-20 - n. 735

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: 
Contributo del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia

Nikola Stojiljković * | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

* * *

Cari compagni,

Desideriamo esprimere la nostra gratitudine al Partito Comunista di Turchia e al Partito Comunista di Grecia per aver ospitato questo incontro e al gruppo di lavoro per l'organizzazione dell'Incontro di quest'anno e di questo importante ambito di scambio di idee; salutiamo inoltre i rappresentanti di tutti i partiti che partecipano al 21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.

Di particolare importanza per noi nei Balcani è il fatto che i comunisti della Turchia e della Grecia abbiano organizzato insieme questo incontro. Ciò riconferma il ruolo di avanguardia dei comunisti nelle nostre società - i soli realmente in grado di superare tutti i retaggi negativi del passato e di aprire reali prospettive di progresso e solidarietà.

Cari compagni, per quanto riguarda il tema dell'incontro di quest'anno, desideriamo sottolineare in particolare il fatto che il grande merito storico del Comintern sta principalmente nel fatto che esso difese gli insegnamenti del marxismo-leninismo contro le banalizzazioni e le distorsioni tanto della destra, degli opportunisti di ogni colore, tanto della sinistra, e rafforzò i legami tra i lavoratori dei vari Paesi, che si erano spezzati dopo il crollo della II Internazionale; elaborò questioni teoriche relative al movimento operaio nelle nuove condizioni, fissò principi generali per la propaganda e l'agitazione in favore degli ideali del comunismo e cercò nuovi quadri per i partiti comunisti che crearono le condizioni per la trasformazione dei neonati partiti comunisti in partiti operai di massa.

L'energico e repentino sviluppo del movimento comunista in tutto il mondo influenzò anche il nostro Paese, la Jugoslavia, contribuendo attivamente agli sforzi pratici e teorici del Partito Comunista Jugoslavo.

Senza l'attivo interessamento dell'Internazionale Comunista, difficilmente sarebbe stato possibile superare le profonde divisioni che esistevano nell'ambito del movimento comunista jugoslavo nel periodo 1931-32. Il superamento di queste divergenze condusse alla creazione di un partito comunista unificato sulla base di nuovi principi organizzativi, un partito pronto per combattere nuove battaglie e per guidare la resistenza antifascista durante la seconda guerra mondiale.

Questo ha una grande importanza per noi, soprattutto in quanto il Partito Comunista Jugoslavo fu fondato nello stesso anno in cui nacque il Comintern. Quest'anno ha quindi segnato per noi anche il centenario della fondazione del Partito Comunista Jugoslavo, e di recente la nostra organizzazione giovanile SKOJ ha festeggiato il centenario della fondazione dell'unione della gioventù comunista.

Desideriamo approfittare di questa occasione per sottolineare che quest'anno abbiamo ricordato un'altro anniversario - un anniversario tragico, purtroppo. Sono infatti trascorsi vent'anni dall'aggressione NATO contro il nostro Paese. Due decenni fa, il 24 marzo, la Repubblica Federale di Jugoslavia fu attaccata dai 19 Paesi più sviluppati dell'Occidente - membri della NATO guidata dagli Stati Uniti. Si trattò di una guerra totalitaria, militare e propagandistica, la prima scatenata in Europa dalla caduta del Terzo Reich. Al tempo stesso, l'aggressione della NATO - e non l'«intervento», come ancora oggi i media definiscono quella guerra illegale - costituì un colpo diretto contro le leggi internazionali e le Nazioni Unite.

Il risultato fu per noi una terribile catastrofe umanitaria che fece oltre 4000 vittime innocenti e provocò danni materiali alla Jugoslavia per oltre 100 miliardi di dollari, nonché l'occupazione della provincia serba meridionale di Kossovo e Metohija, oggetto di ulteriori pressioni politiche e di altro genere sul nostro Paese.

Le attuali autorità serbe stanno tentando di dare una risposta permanente al problema mediante una cosiddetta soluzione a lungo termine costituita dalla possibile partizione del Kossovo - cioè il riconoscimento e l'accettazione dei risultati dell'aggressione imperialista. Non soltanto il governo serbo è sotto questo aspetto un alleato degli imperialisti, ma lo è anche la cosiddetta opposizione della sedicente «Unione per la Serbia», che attacca il governo a parole ma non è che l'altra faccia della stessa medaglia. Entrambi sostengono le medesime politiche economiche di sfruttamento, antioperaie e antipopolari. Entrambi sono favorevoli all'ingresso della Serbia nella prigione dei popoli dell'Unione Europea, il cui obiettivo è rendere i ricchi ancora più ricchi e i poveri ancora più poveri. Entrambi sono schierati per una stretta collaborazione con la NATO, e per l'obbedienza alle condizioni imposte dalle organizzazioni mondiali di riciclaggio del denaro quali il FMI e la Banca Mondiale.

Non sorprende, quindi, che il nostro Paese stia vivendo un vero e proprio esodo della popolazione, specialmente dei giovani. La linea di avvicinamento all'Unione Europea ha distrutto la nostra economia e deindustrializzato il Paese. L'applicazione di questa politica distrugge e privatizza giorno dopo giorno il nostro sistema sanitario. Nelle scuole superiori è stato introdotto un sistema che prevede lo sfruttamento degli studenti da parte delle grandi imprese. La distruzione dell'istruzione superiore viene attuata per mezzo dell'applicazione della Dichiarazione di Bologna, che trasforma l'istruzione in una merce. La conseguenza di questa politica è che il 52% dei giovani in Serbia è disoccupato. A causa dell'enorme miseria, 45.000 persone lasciano ogni anno la Serbia - un numero enorme per un Paese con sette milioni di abitanti. Ogni anno un'intera città muore in Serbia, cosicché oltre al disastro economico, il nostro Paese sta vivendo un disastro demografico.

Affinché tutto questo potesse venire imposto al nostro Paese, era fondamentale anzitutto distruggere il movimento operaio e comunista, un tempo forte e numeroso, come abbiamo ricordato incessantemente nel corso degli ultimi ventun anni in occasione dei nostri Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai. Ma noi non rinunciamo alla lotta e facciamo affidamento sulla solidarietà internazionale come arma importante di questa battaglia, nonché sugli immortali insegnamenti del socialismo scientifico, forti dell'orgoglio di tutti i risultati e i successi conquistati dal nostro movimento nel passato.

Il centenario ci impone di trarre insegnamento e ispirazione dalla storia; gli anniversari esistono allo scopo di riassumere i risultati e trarre conclusioni per il futuro. Il futuro del movimento comunista è incarnato da un popolo responsabile e dotato di coscienza di classe in grado di compiere grandi sacrifici, di mettere da parte i propri bisogni e desideri allo scopo di raggiungere l'obiettivo del potere popolare e operaio, di riportare la vittoria in linea con i principi di solidarietà, eguaglianza e progresso. Questo sacrificio, questa fiducia e questa responsabilità sono fondamentali per ottenere nuove vittorie, per altri cento anni di vittoriosa lotta dei comunisti.

Viva la lotta di classe e la solidarietà internazionale!

Viva il marxismo-leninismo!

*) Nikola Stojiljković, membro della segreteria del Comitato Centrale del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia
 
 
=== 2 ===
 
 

21. MEĐUNARODNI SUSRET KOMUNISTIČKIH I RADNIČKIH PARTIJA IMCWP

U Izmiru je od 18. do 20. listopada održan 21. Međunarodni sastanak komunističkih i radničkih partija, pod zajedničkim pokroviteljstvom Komunističke partije Turske TKP, u svojstvu domaćina, i Komunističke partije Grčke KKE. Referentna tema bila je „100. godišnjica osnivanja komunističke internacionale – Borba za mir i socijalizam se nastavlja“. Usprkos kompleksnim uvjetima, uzrokovanim Turskom vojnom intervencijom na sjeveroistoku Sirije, sastanku su se odazvala 137 delegata koji su predstavljali 74 partije iz 58 zemalja sa svih kontinenata kako bi raspravili i izmijenili iskustva o izazovima s kojima se susreće međunarodni komunistički i radnički pokret, u kontekstu rastućih socijalnih i klasnih nejednakosti i imperijalističkih pritisaka i izrabljivanja podčinjenih naroda i radnika. Susret je zaključen zajedničkom izjavom dostupnom na slijedećem linku.

https://www.solidnet.org/article/21-IMCWP-Appeal-of-the-21st-International-Meeting-of-Communist-and-Workers-Parties/

S jugoslavenskog prostora skupu su se odazvali predstavnici KP Makedonije, Komunisti Srbije, NKPJ iz Srbije i SRP-a iz Hrvatske.

INTERVENCIJA NA 21. MEĐUNARODNOJ KONFERENCIJI KOMUNISTIČKIH I RADNIČKIH PARTIJA

Dragi drugarice i drugovi,

Dozvolite mi da se prije svega zahvalim organizatorima TKP i KKE na trudu uloženom na organizaciji ovog važnog skupa i na pozivu koji nam je upućen. Čast i zadovoljstvo mi je da vas sve skupa pozdravim u ime SRP-a, u ime koordinacije KP i RP s jugoslavenskog prostora i u svoje lično ime.

Dozvolite mi malu digresiju. Danas, 100 godina od osnivanja komunističke Interancionale, želim podsjetiti da protiče i stoljeće od pojave fašizma. U te okvire pokušao sam smjestiti svoje izlaganje.

Komunisti, komunističke partije i njihovi simboli, pod stalnim su pritiskom, pa i progonom, u mnogim evropskim državama. Ta pojava je znatno izraženija u istočnoevropskim zemljama u kojima je do kontrarevolucionarnih promjena 90-ih godina prošlog stoljeća vladalo socijalističko društveno uređenje. Paralelno s time jačaju i ultradesni fašistički pokreti. I ta je pojava izrazitija u bivšim socijalističkim zemljama.

Stalna antikomunistička kampanja provodi se i unutar institucija EU. Zadnja u nizu tih pojava je rezolucija EU parlamenta usvojena 19. septembra u Strasbourgu, u sklopu obilježavanja 80. godišnjice početka II. svjetskog rata, kolokvijalno nazvanu „Važnost evropskog sjećanja za budućnost Evrope“, kojom se izjednačavaju fašizam i komunizam. Ta rezolucija, osim što se koristi selektivnim odabirom argumenata, apsurdnim improviziranim konstrukcijama i zamjenom teza, je i neznanstvena.

Fašizam i komunistička ideja sušta su suprotnost. Dok je fašizam u svojoj biti zločinački, rasistički, on ljudsku vrstu dijeli na nadljude i podljude, gospodare i sluge, na višu rasu i nižu, podčinjenu, pri čemu viša rasa ima pravo nižu istrijebiti, socijalizam, odnosno komunistička ideologija, ukida neprirodne barijere među ljudima i nudi viziju pravednog društva i ispunjenje ljudskih emancipatorskih težnji.  To što je u jednom razdoblju došlo do usporavanja ili zastranjenja u realizaciji, posljedica je ljudskog faktora i vanjskog utjecaja, a ne ideje.

 

Kao povod za izjednačavanje fašizma i komunizma poslužio je Pakt Ribbentrop – Molotov, koji je iz pragmatičkih razloga, s ciljem kupovanja vremena, potpisan u kolovozu 1939. godine, tik pred početak rata. Podnosioci prijedloga rezolucije, među kojima i Poljska, ne znaju ili zaboravljaju ili namjerno prešućuju činjenice:

– da je, Poljska isti takav sporazum o prijateljstvu i nenapadanju s nacističkom Njemačkom potpisala još 1934. godine.

– da je Poljska, nakon aneksije Čehoslovačke, i sama anektirala područje Tešina, a dio Slovačke je prisvojila Mađarska, također predlagač rezolucije.

– da su u rujnu 1938. godine s nacističkom Njemačkom sporazum potpisale Engleska, Francuska i Italija, nadajući se da će za njih uništiti Sovjetski Savez.

– da su Engleska i Francuska prihvatile i podržale aneksiju Austrije i dijelova Čehoslovačke 1938. godine.

– da je Sovjetski Savez u 30-ima prošlog stoljeća ustrajno pokušavao postići bilo kakav dogovor s Englezima i Francuzima, ali uzalud.

– da je bio voljan i na neki oblik zajedničkog djelovanja s Francuskom i Čehoslovačkom na sprječavanju aneksije, ali je Poljska bila ta koja nije dopuštala prelazak jedinica Crvene armije preko svog teritorija.

Sve su to bile kapitalističke zemlje pa bi se analogno zločinačkim trebali proglasiti nacizam i kapitalizam, što bi ustvari bio i ispravan zaključak.

Fašizam i njegov pandan nacizam čeda su kapitalizma, njih je iznjedrio kapitalizam da bi se zaštitio od nailazećeg socijalizma. I kad je taj nakazni plod ojačao, stisnuo je Evropu čeličnom pesnicom. I gle, iz tog stiska Evropu je oslobodio komunizam na način da je u srazu s fašizmom i nacizmom podnio proporcionalno i apsolutno najveće žrtve i materijalna razaranja  i porazio i onesposobio proporcionalno i apsolutno najviše nacističkih vojnih efektiva, oko 80%,, po zasluzi primarno sovjetske Crvene armije i pokretima otpora u okupiranim zemljama koje su vodili komunisti. S ponosom ističem ulogu jugoslavenskih partizana koji su, pod vodstvom komunista, samoorganizirano i uspješno vodili jedan od najvećih, zapravo jedini ozbiljni unutrašnji otpor Hitleru i njegovim domaćim i stranim pomagačima.

Glasanju o rezoluciji pristupilo je 8 zastupnika iz Hrvatske i svi su glasali za rezoluciju. Glasanje zastupnika koji pripadaju  konzervativnom klerofašističkom spektru nas ne iznenađuje. Oni su postupili dosljedno svome uvjerenju. Ono što zabrinjava je da su za rezoluciju glasali i zastupnici iz liberalno-socijalnog krila, što je u suprotnosti s njihovim deklarativnim izjašnjavanjem kao antifašista.

Socijalistička radnička partija je jedina u Hrvatskoj osudila taj čin. To do sada nije učinila ni antifašistička udruga. Čak štoviše, u zadnje vrijeme nastupa kao paravan za antikomunizam. To znači da mi u ovom trenutku nemamo klasnih saveznika, a tako je, vjerujem, i u mnogim sredinama.

Nakon kontrarevolucionarnih promjena 90-ih i urušavanje socijalističkog poretka u Istočnoj Evropi, imperijalističke sile nisu se zaustavile. Njihov je krajnji cilj iskorjenjivanje komunističke ideje, misli, prakse i emancipatorskih težnji iz javnog prostora, a gore navedeni primjeri trasiranje su tog puta

Rezimirajući proteklo stoljeće, moramo se prisjetiti upozorenja koje je izrekla revolucionarka i komunistkinja Klara Zetkin:  „Dok god postoji kapitalizam, dotle će postojati osnovni preduvjet za razvoj fašizma“.To je dovoljan razlog da nas drži budnim. Klasnih saveznika nemamo, okruženi smo masama čija je razina klasne svijest ispod one pred jednim stoljećem i upućeni smo da jačamo međusobnu suradnju.

Revolucija se nastavlja.

 

U Izmiru 18. – 20. oktobra 2019.

Vladimir Kapuralin

---
 
www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 21-11-19 - n. 730

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: 
Contributo del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia

Vladimir Kapuralin *, PSL | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

* * *

Cari compagni,

Anzitutto permettetemi di ringraziare gli organizzatori, il TKP e il KKE, per lo sforzo compiuto nell'organizzazione di questo importante incontro e per l'invito a noi inviato. Per me è un onore e un piacere rivolgervi il saluto del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia, organo di coordinamento dei partiti comunisti e operai della regione jugoslava, e il mio saluto personale.

Consentitemi una breve digressione. Oggi, a cent'anni dalla fondazione dell'Internazionale Comunista, vorrei ricordarvi che è trascorso un secolo dall'avvento del fascismo. Questo il contesto in cui ho cercato di elaborare il mio intervento.

I comunisti, i loro partiti e i loro simboli sono oggetto di costanti pressioni, di persecuzioni perfino, in molti Paesi europei. Questo fenomeno è molto più pronunciato nei Paesi dell'Europa orientale, dove il sistema socialista è rimasto in vigore sino ai mutamenti controrivoluzionari degli anni Novanta. Al tempo stesso, i movimenti fascisti di estrema destra si stanno rafforzando. Anche questo fenomeno è più pronunciato nei Paesi ex-socialisti.

Una costante campagna anticomunista viene attuata anche nell'ambito delle istituzioni dell'UE. Ultimo in ordine di tempo di una serie di sviluppi è stato la risoluzione del Parlamento UE approvata il 19 settembre a Strasburgo, nell'ambito delle commemorazioni in occasione degli 80 anni dall'inizio della seconda guerra mondiale. Eufemisticamente intitolata L'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa, la risoluzione equipara il fascismo e il comunismo. Oltre a servirsi di argomenti scelti in modo strumentale, di affermazioni assurde ed estemporanee e di tesi contraddittorie, questa risoluzione è anche anti-scientifica.

Il fascismo e l'ideale comunista sono agli antipodi. Il fascismo è intrinsecamente criminale e razzista: divide la specie umana in superuomini e subumani, in padroni e servi, in una razza superiore e una inferiore e subordinata, alla prima delle quali si attribuisce il diritto di sterminare la seconda. Per contro, il socialismo e l'ideologia comunista aboliscono le barriere innaturali tra i popoli e offrono la prospettiva di una società giusta e del soddisfacimento delle aspirazioni di emancipazione dell'umanità. Il fatto che in un determinato periodo vi sia stato un rallentamento o un arresto nella realizzazione di questa prospettiva è conseguenza di fattori umani e di influenze esterne, non dell'idea in sé.

A mo' di pretesto per l'equiparazione di fascismo e comunismo è stato chiamato in causa il patto Molotov-Ribbentrop, che ebbe motivazioni pragmatiche e l'obiettivo di guadagnare tempo - fu infatti sottoscritto nell'agosto 1939, immediatamente prima dell'inizio della guerra. I fautori di questa risoluzione, tra cui la Polonia, non sanno, o dimenticano, o ignorano deliberatamente i seguenti fatti:

- Che la Polonia era legata alla Germania nazista da un identico trattato di amicizia e non-aggressione, sottoscritto nel 1934.
- Che dopo l'annessione della Cecoslovacchia, la Polonia stessa annesse la regione di Tešin, e che parte della Slovacchia fu annessa dall'Ungheria - un altro Paese che oggi figura tra i proponenti la risoluzione.
- Che nel settembre 1938 Inghilterra, Francia e Italia sottoscrissero un accordo con la Germania nazista, nella speranza che essa distruggesse l'Unione Sovietica a loro beneficio.
- Che Inghilterra e Francia accettarono e appoggiarono l'annessione dell'Austria e di parte della Cecoslovacchia nel 1938.
- Che l'Unione Sovietica tentò costantemente per tutti gli anni Trenta di giungere a un accordo con gli inglesi e i francesi, ma invano.
- Che l'Unione Sovietica era disposta a partecipare a un'azione congiunta con la Francia e la Cecoslovacchia allo scopo di impedire l'annessione: fu la Polonia a non consentire che reparti dell'Armata Rossa attraversassero il suo territorio.

Questi erano tutti Paesi capitalisti: perciò sarebbe opportuno dichiarare che il nazismo e il capitalismo sono sistemi criminali assimilabili - il che sarebbe, infatti, una conclusione corretta.

Il fascismo è il prodotto del capitalismo - fu creato dal capitalismo perché lo proteggesse dall'imminente rivoluzione socialista. E quando quel frutto mostruoso divenne più forte, stritolò l'Europa con il suo pugno di ferro. E udite udite, fu il comunismo a liberare l'Europa da quella morsa; per questo, nel loro scontro con il fascismo e il nazismo, i comunisti subirono - sia in proporzione, sia in valori assoluti - le più grandi perdite umane e distruzioni materiali, pari quasi all'80%, sopportate in primo luogo dall'Armata Rossa sovietica e dai movimenti di resistenza guidati dai comunisti nei Paesi occupati. Sottolineo con orgoglio il contributo dei partigiani jugoslavi, che sotto la guida dei comunisti si organizzarono autonomamente e guidarono alla vittoria uno dei più grandi movimenti di resistenza interna (e anzi, il solo autentico movimento di questo genere) contro Hitler e i suoi scherani interni e stranieri.

Otto parlamentari croati hanno partecipato al voto per la risoluzione, votando tutti a favore. Il voto dei parlamentari appartenenti alle formazioni conservatrici e clerico-fasciste non ci sorprende. Hanno agito conformemente alle loro posizioni. Ciò che è preoccupante è che la risoluzione sia stata approvata anche dai cosiddetti liberali sociali, il che smentisce il loro antifascismo di facciata.

Il Partito Socialista dei Lavoratori è stato il solo partito in Croazia a condannare questo atto; sinora, l'associazione antifascista non lo ha fatto. Per di più, ultimamente questa associazione si è prestata a fare da schermo per attività anticomuniste. Il che significa che attualmente non hanno alcun alleato di classe. E ritengo che questo sia vero anche in molti altri luoghi.

Dopo i mutamenti controrivoluzionari degli anni Novanta e il crollo del sistema socialista nell'Europa orientale, le potenze imperialiste non si sono fermate - il loro obiettivo ultimo è sradicare dal discorso pubblico gli ideali, i pensieri e le prassi dei comunisti e le aspirazioni all'emancipazione, e gli esempi citati sopra si muovono in questa direzione.

Traendo spunto dal secolo trascorso, dobbiamo ricordare l'ammonimento della rivoluzionaria comunista Clara Zetkin: «Sino a quanto esisterà il capitalismo, esisterà una condizione di base per lo sviluppo del fascismo». Per questa ragione dobbiamo essere consapevoli: non abbiamo alleati di classe, siamo circondati da masse la cui coscienza di classe è inferiore a quella di un secolo fa, e dobbiamo rafforzare la reciproca collaborazione e solidarietà.

La rivoluzione continua.

*) Vladimir Kapuralin, Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia