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<< la tanto sentita bandiera albanese >>
 
1) Calcio: Rebus Kosovo, nel suo girone per i Mondiali tre paesi che non lo riconoscono (G. Qadraku, 10.12.2020)
2) FIFA, risolto il contenzioso tra Kosovo e Spagna. Il 31 Marzo si gioca (M. Staramopoulos, 12.3.2021)
3) Qatar 2022: problema diplomatico tra Kosovo e Spagna (20.3.2021)
4) FLASHBACKS:
– UEFA, approvata normativa per le nazioni che non riconoscono il Kosovo (maggio 2019)
– Montenegro-Kosova (sic) a spalti vuoti / Pod pritiskom dio crnogorske reprezentacije nije izašao na teren protiv Kosova (Jun 2019.)
– Coppa di Serbia: Trepča-Stella Rossa 0-8 (ottobre 2019)
 
 
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CALCIO: Rebus Kosovo, nel suo girone per i Mondiali tre paesi che non lo riconoscono
Gezim Qadraku  
10 Dicembre 2020
 
 

Lunedì scorso si sono tenuti i sorteggi per i gironi di qualificazione per i Mondiali di Qatar 2022. Uno dei casi politici da evitare era quello di tenere ben lontani Kosovo e Serbia. Rischio sfiorato, dato che il Kosovo è finito inizialmente proprio nel gruppo A, quello della Serbia. È stato poi spostato nel gruppo B, insieme a Svezia, SpagnaGrecia e Georgia. Se da una parte è stato evitato il maggiore dei problemi, dall’altra si è creata una situazione particolare. Infatti, Svezia esclusa, gli altri tre paesi del girone non riconoscono l’indipendenza unilaterale dichiarata da Pristina nel 2008. Cosa bisogna aspettarsi allora da questa situazione?

Fifa, Uefa e diritto internazionale

Il 2016 fu l’anno delle ammissioni del Kosovo a Uefa e FifaLa prima ammissione, quella alla Uefa, fu l’evento più contestato. La Federcalcio del Kosovo divenne allora il 55° membro dell’unione, nonostante lo stato non fosse membro Onu. In questo caso è bene ricordare che l’articolo 5 del terzo capitolo dello statuto Uefa dichiara quanto segue: “L’ammissione alla Uefa è aperta alle associazioni calcistiche nazionali situate nel continente europeo, basate in un paese che sia riconosciuto dalle Nazioni Unite come uno stato indipendente, e che siano responsabili dell’organizzazione e implementazione delle questioni legate al calcio nel territorio del loro paese”. 

Il Kosovo, riconosciuto oggi internazionalmente da 98 stati, non aveva e tuttora non ha questo requisito. Non è un caso isolato, dato che anche Gibilterra e le Isole Faroe si trovano nella stessa condizione. La Serbia si mosse allora immediatamente, facendo ricorso al Tribunale per lo Sport (TAS) contro l’ammissione kosovara alla UefaPochi giorni dopo seguì il riconoscimento da parte della Fifa. Nel gennaio del 2017 la sentenza del TAS respinse il ricorso della Serbia, confermando l’ammissione del Kosovo. Pesanti le reazioni da Belgrado, che accusarono il Congresso Uefa di non aver rispettato i propri statuti, violando le regole fondative dell’unione sportiva europea.

Perché Spagna, Grecia e Georgia non riconoscono il Kosovo?

Spagna, Grecia e Georgia non riconoscono l’indipendenza di Pristina per motivi di politica interna ed estera. Negli ultimi anni la Spagna è finita sotto i riflettori per il caso della Catalogna e puntualmente la questione è stata paragonata al Kosovo. Questo è il motivo principale per cui Madrid a oggi non riconosce l’indipendenza di Pristina. Un possibile riconoscimento verrebbe interpretato dalla Catalogna come un semaforo verde per le proprie intenzioni indipendentiste.

Anche per la Georgia la motivazione va ricercata nelle questioni interne al paese, nello specifico in quell’Ossezia del Sud Abcasia che si presentano come stati de facto non riconosciuti dalla comunità internazionale. Come per Madrid, anche per Tbilisi sarebbe controproducente riconoscere l’indipendenza di Pristina, visto che il riconoscimento potrebbe essere utilizzato da entrambe le repubbliche separatiste per dichiarare lecita la propria indipendenza.

Per ultima veniamo alla Grecia, la quale si trova in una situazione diversa, non avendo al proprio interno situazioni simili. La reazione di Atene, politicamente vicina a Belgrado, all’indomani dell’indipendenza di Pristina fu la seguente: “Il principio fondamentale del rispetto dell’integrità territoriale e dell’indipendenza degli stati è da tempo importante e costituisce una costante fondamentale della politica estera greca di tutti i governi greci“. Sono queste le parole rilasciate allora dal portavoce del Ministero degli Esteri greco. 

I precedenti

Nonostante ciò, proprio la Grecia, quest’anno, ha accettato di affrontare il Kosovo e giocare a Pristina per la Nations League. Oltre alla Grecia, la nazionale kosovara ha sfidato recentemente anche Azerbaigian e Moldova, due paesi che non ne riconoscono l’indipendenza. Anche in questo caso, il Kosovo ha giocato in casa, mostrato la propria bandiera e suonato l’inno, senza nessun problema. Solo contro l’Ucraina, durante il girone di qualificazione per i  Mondiali di Russia 2018, le cose andarono diversamente. Da Kiev chiesero e ottennero il permesso di non giocare a Pristina, ma bensì in campo neutro. La partita si disputò in Albania, a Scutari.

Il campo neutro potrebbe essere la soluzione che sceglierà la Spagna, che tra i tre paesi è stato quello più coinvolto nella vicenda nei giorni successivi al sorteggio. Eroll Salihu, segretario generale della federcalcio kosovara (FFK), sulle insinuazioni che la Spagna avesse chiesto al Kosovo di giocare senza bandiera e senza inno, ha dichiarato quanto segue: “La Spagna non ha fatto una richiesta del genere, ma contro di loro giocheremo con la nostra bandiera. La Spagna ha il diritto di richiedere che la partita di casa sia giocata su un campo neutro, ma noi, come squadra di casa, li accoglieremo a Pristina“.

Per quanto riguarda i paesi che non riconoscono il Kosovo, difatti, il Comitato Esecutivo Uefaha deciso che le squadre che non accettano di giocare contro club o nazionali del Kosovo nel proprio territorio, dovrebbero organizzare le gare in campo neutro. Allo stesso tempo dovrebbero anche accettare di giocare nel territorio del Kosovo. Da questa decisione sono stati esclusi soltanto Bosnia-Erzegovina e Serbia, per motivi di sicurezza. 

Cosa aspettarsi per il futuro

A portare ulteriore speranza sono arrivate le parole della ministra degli Esteri spagnola, Arancha González, la quale ha affermato che la vicenda è risolta, perché è la Fifa a imporre le regoleLa Spagna ovviamente non riconosce il Kosovo come uno stato indipendente, ma ciò non significa che la Spagna non partecipi ai tornei a cui partecipa il Kosovo.

La certezza è che in Kosovo tanti appassionati di calcio non vedono l’ora di ospitare la nazionale spagnola, vista la grande quantità di tifosi di Real Madrid e Barcellona. Dopo il fischio iniziale, a prevalere sarà il tifo sportivo. Questa nazionale, difatti, è di fondamentale importanza per il popolo kosovaro. Le imprese sportive di una squadra capace di sfiorare la qualificazione agli Europei, sconfiggendo squadre più esperte come Montenegro e Repubblica Ceca, hanno avvicinato ulteriormente molti kosovari all’inno e alla bandiera giallo-blu, spesso vissuti come un’imposizione esterna, a discapito della tanto sentita bandiera albanese.

Anche questa volta, dopo le polemiche politiche, sarà solo il campo a parlare.

 
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FIFA, risolto il contenzioso tra Kosovo e Spagna. Il 31 Marzo si gioca

12 Marzo 2021
Manos Staramopoulos
 
La partita tra la Nazionale spagnola e il Kosovo del 31 marzo allo stadio La Cartuja di Siviglia si giocherà nonostante il fatto che martedì la federazione kosovara abbia minacciato di non comparire se la Federcalcio spagnola (RFEF) si fosse rifiutata di mettere il suo inno e il suo bandiera come dettato dai protocolli delle partite tra squadre. 

La stessa federazione kosovara ha annunciato ieri che si giocherà e che, come dettato dal regolamento FIFA, potrà esporre bandiera e inno durante la partita. La partita tra la Nazionale spagnola e il Kosovo del 31 marzo allo stadio La Cartuja di Siviglia si giocherà nonostante il fatto che martedì la federazione kosovara abbia minacciato di non comparire se la Federcalcio spagnola (RFEF) si fosse rifiutata di mettere il suo inno e il suo bandiera come dettato dai protocolli delle partite tra squadre. La stessa federazione kosovara ha annunciato ieri che si giocherà e che, come dettato dal regolamento FIFA, potrà esporre bandiera e inno durante la partita.

Il Kosovo, che ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza nel 2008, non è riconosciuto come uno ‘stato’ dal governo spagnolo e per questo motivo i canali della federazione hanno indicato il rivale della Nazionale come ‘territorio’ invece che ‘nazione’ o ‘ stato ‘, spingendo i kosovari a lanciare la loro minaccia.

Fonti di RFEF hanno riferito questo mercoledì che “come sempre, i regolamenti FIFA e UEFA saranno rispettati, nei termini in cui il ministro degli Affari Esteri ha indicato la giornata”, motivo per cui la partita non è stata in pericolo in nessun momento. La posizione del ministero degli Esteri è chiara: tratta e rispetta la federazione del Kosovo come tante altre che giocano a tornei internazionali e che non sono riconosciute come paesi come, ad esempio, Gibilterra. 
“Sono le regole della FIFA, non sono quelle del diritto internazionale per quanto riguarda il riconoscimento degli Stati. Ecco perché nella FIFA ci sono concorrenti come le Isole Faroe, il Galles, la Scozia, l’Irlanda del Nord o Gibilterra, che non sono stati e noi giochiamo contro di loro con quelle regole “, ha spiegato qualche mese fa il ministro degli Esteri Arancha González Laya. Quando la Spagna ha affrontato le squadre di queste federazioni, il loro inno suonava sempre e la loro bandiera si è intravista, quindi anche contro il Kosovo.
Il giorno dopo che si è saputo che il Kosovo sarebbe stato il rivale della Spagna nella fase di qualificazione per la Coppa del Mondo del Qatar 2022, la stessa González Laya ha assicurato che, nonostante non riconoscesse il Kosovo come uno “ stato ”, ciò non implicava che la Spagna non partecipasse al stessi tornei sportivi: “Lo abbiamo fatto ai Giochi del Mediterraneo 2018 e ai Mondiali di pallamano U21”.

 
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Qatar 2022: problema diplomatico tra Kosovo e Spagna
 
20 Marzo 2021 
di redazione
 
La Federazione del Kosovo ha rilasciato un comunicato [ https://twitter.com/SeFutbol/status/1369263459192479753 ] in cui afferma di essersi rivolto alla Federcalcio spagnola (RFEF) reale per ritirare il termine “territorio del Kosovo” con il quale la selezione iberica ha annunciato gli impegni degli uomini di Luis Enrique per le partite contro la Grecia (25), la Georgia ( 28) e Kosovo (31). 
Il Kosovo assicura che giocherà la partita solo ad armi pari rispetto ai simboli (bandiera, inno…) e che in caso contrario la Spagna non verrà affrontata. “Le regole FIFA e UEFA sono chiarissime. Non importa quello che vuoi dire, le regole non possono essere cambiate“, afferma il testo.
La RFEF ha seguito le linee guida stabilite dal governo spagnolo affinché il match possa essere giocato, nonostante si debba affrontare un paese non riconosciuto. La Spagna non ha chiesto alla FIFA alcuna eccezione per quanto riguarda il Kosovo nel sorteggio per i Mondiali del Qatar, così come la Bosnia-Erzegovina, la Serbia e la Russia. Per questo motivo, la Federazione del Kosovo ritiene che non si debba presumere che sia solo una partita in più.
A complicare ulteriormente il caso c’è poi il ministro degli Esteri del Kosovo Meliza-Haradinaj-Stublla, la quale si è dimessa dopo essere stata accusata di aver corrotto i funzionari elettorali per aiutarla a vincere un seggio parlamentare.
 
 
=== 4: FLASHBACKS ===
 
 
UEFA, approvata normativa per le nazioni che non riconoscono il Kosovo 
 
di Gaetano Mocciaro (29.05.2019)
 
Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato una normativa riguardante le nazioni che non riconoscono il Kosovo, tranne nei casi in cui sia stata decisa un'esclusione dal Comitato Esecutivo UEFA per motivi di sicurezza (come accade attualmente per Serbia e Bosnia-Erzegovina). Le squadre che non possono ospitare club o squadre nazionali del Kosovo nel proprio territorio possono chiedere di organizzare la partita in casa su un terreno di gioco neutrale. Tuttavia, dovranno accettare di giocare le partite in trasferta in Kosovo.
 
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Immagini dell'incontro di calcio Montenegro-Kosova (sic) svoltosi a spalti vuoti:
Prvi meč Crne Gore i Kosova 
 
 
Pod pritiskom dio crnogorske reprezentacije nije izašao na teren protiv Kosova 
 
Srđan Janković i Lela Šćepanović
RFE/RSE, 7. juni/lipanj, 2019.

Crna Gora i Kosovo igrali su u Podgorici neriješeno 1:1 u prvoj utakmici u okviru kvalifikacija za evropsko prvenstvo 2020. godine, pred praznim tribinama.
Utakmica Crna Gora - Kosovo igrana je bez selektora crnogorske reprezentacije Ljubiše Tumbakovića i dva igrača - Mirka Ivanića i Filipa Stojkovića, koji su inače rođeni u Srbiji i igraju za Crvenu Zvezdu, a koji su odbili da igraju protiv reprezentacije Kosova o čemu je javnost saznala nekoliko sati pred početak meča.
Članovi Izvršnog odbora Fudbalskog saveza Crne Gore (FSCG) na vanrednoj sjednici održanoj nakon utakmice, jednoglasno su odličili da smijenie dosadašnjeg selektora nacionalne selekcije Ljubišu Tumbakovića zbog odluke da ne vodi ekipu na utakmici Crna Gora - Kosovo, što je ocijenjeno kao "neprijatno iznenađenje i kršenje profesionalnih obaveza definisanih ugovorom". Izrazili su i ogromno žaljenje što su pritisci iz pojedinih krugova učinili da u ovom važnom meču za nacionalni tim ne nastupe Filip Stojković i Mirko Ivanić, i što su nesportske stvari u ovom slučaju pobijedile fudbal i sport, navodi se u saopstenju FSCG.
Selektor kosovske reprezentacije Bernar Šalan izjavio je nakon utakmice da je meč bio fer plej te da je pobijedio fudbal. Na pitanje da li je znao šta se dešava u reprezentaciji Crne Gore rekao je da do sat vremena prije meča nije znao : "Ništa o tome ne mogu da kažem, ja mogu da pričam o fudbalu, politika nije moj posao“
Fudbalska utakmica između Crne Gore i Kosova u okviru kvalifikacija za evropsko prvenstvo 2020. godine specifična je sa više aspekata. Osim činjenice da je u Crnoj Gori prvi put gostovala fudbalska reprezentacija Kosova, utakmica se igrala pred praznim tribinama. To je, između ostalog, i razlog zbog kojeg je ovaj sportski susret prošao bez navijačkih tenzija, koje su inače prisutne na sportskim događajima kada su učesnici zemlje Balkana.
Meč između Crne Gore i Kosova na stadionu pod Goricom igrao se bez prisustva publike, zastava, navijačke koreografije i skandiranja. Razlog je incident na prethodnoj kvalifikacionoj utakmici protiv Engleske, kada je dio navijača vrijeđao tamnoputog igrača ostrvskog tima, a UEFA kaznila Crnu Goru sa jednim mečom igranja bez publike.
Dogodilo se da meč bez publike bude sa Kosovom, što sa jedne strane može biti fudbalski hendikep za reprezentaciju Crne Gore, a sa druge strane mnogo manje problema za organizatore utakmice. 
"Organizacija utakmice je mnogo lakša nego što bi bila da ima navijača. Naravno svi mečevi sa selekcijama koje dolaze iz okruženja donose neku posebnu atmosferu, neku posebnu tenziju. Bilo bi tako i na utakmici sa Kosovom. Rekao je i predsjednik fudbalskog Saveza Crne Gore Dejan Savićević da utakmica sa Kosovom ima tri strane: navijače Crne Gore, navijače Kosova koji žive u Crnoj Gori ili u okolini, a takođe treća strana su navijači Srbije, pa bi bilo kompleksno organizovati i tu utakmicu. Ovako sa te strane, situacija je mnogo lakša", kaže sportski novinar Saša Radović.
Fudbaleri reprezentacije Kosova su stigli u Podgoricu dva dana prije meča i smješteni su u hotelu Hilton u centru glavnog grada. Njih su između ostalih posjetili bivši predsjednik Opštine Ulcinj Nazof Cungu i sadašnji predsjednik Skupštine Ulcinja Ilir Čapuni.
Prije utakmice funkcioner Demokratske partije socijalista (DPS) Nikola Gegaj, rekao je da je siguran da će sve proteći u najboljem redu. Gegaj vjeruje da bi isto bilo i da je dozvoljeno prisustvo navijača.
"Igraju dvije najmlađe države Evrope, ne samo susjedne već mnogo više od toga. Igraju danas dakle dvije prijateljske države. Očekujem jednu dobru i korektnu utakmicu u kojoj će slaviti vjerujem naša reprezentacija, odnosno reprezentacija predvođena Bećirajem i Mugošom", kaže Gejag.
"I da se igra u prisustvu publike", navodi Gegaj, "uvjeren sam da bi sve proteklo u najboljem redu i bez i jednog incidenta jer su odnosi država takvi".
"Tako će i biti i kada Crna Gora bude gostovala na Kosovu, jer građani Kosova znaju itekako da cijene, ne samo fudbalske kvalitete naše reprezentacije, već i činjenicu da je Crna Gora za njih i to u najtežim vremenima balkanskog ludila, bila njihova druga kuća. Dakle, siguran sam da će sve proteći onako kako zaslužuju i jedna i druga reprezentacija", konstatuje Gegaj.
Jedan od vođa crnogorskog fudbalskog tima je reprezentativac Fatos Bećiraj, koji je rođen na Kosovu. On je nedavno saopštio da utakmica sa Kosovom nije obična za njega, jer igra protiv zemlje u kojoj je rođen i gdje mu živi porodica. Bećiraj je naglasio da će dati sve od sebe da Crna Gora upiše pobjedu, jer taj meč gleda sa sportske strane.
Treba reći da je uoči utakmice dio crnogorskih medija prenio pisanje dijela tabloida iz Srbije koji su pozivali crnogorske reprezentativce, rođene u Srbiji, da odbiju da igraju protiv Kosova. Povodom utakmice sa Kosovom oglasila se i Nova srpska demokratija, članica opozicionog Demokratskog fronta, koja ovaj meč kvalifikuje izdajom, a Kosovo nazivaju lažnom državom.
 
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COPPA DI SERBIA, SEDICESIMI: GIOCATA TREPCA-STELLA ROSSA. ED È FINITA 0-8 (11.10.2019 10:30 di Redazione Calcioslavo.it)
... Particolarmente ispirato Veljko Simic: il trequartista muscolare ha messo a segno un bel poker. Nel pre-partita si sono visti gesti distensivi, con cerimonie in campo che hanno visto presenti le massime cariche delle due squadre, le quali si sono scambiate doni legate ai rispettivi club. Per fortuna, non sembrerebbero esserci episodi di cronaca rilevanti da segnalare...
RINVIATA TREPCA-STELLA ROSSA: LE NUOVE TENSIONI TRA KOSOVO E SERBIA (09.10.2019 13:45 di Redazione Calcioslavo.it)
... Un episodio avvenuto nella serata di ieri, con il pullman della squadra bianco-rossa diretto verso Mitrovica, la città in cui gioca la squadra avversaria, costretto a fare dietrofront viste le condizioni cui andava incontro. Infatti Mitrovica è una città divisa tra la dominazione serba e quella kosovara, due fazioni che non soltanto hanno vecchie ruggini, ma addirittura non si riconoscono tra loro, e il mezzo che trasportava la Stella è stato costretto a fermarsi a Jarinje, località di confine, visto che le autorità del Kosovo non gli hanno permesso di entrare nel loro territorio...
NORD DU KOSOVO : LE MATCH ÉTOILE ROUGE-FK TREPČA MITROVICA AURA-T-IL LIEU ? (Courrier des Balkans | jeudi 3 octobre 2019)
La FIFA a apporté son soutien à la tenue d’un match entre l’Étoile rouge de Belgrade et le FK Trepča Mitrovica, samedi 5 octobre dans le Nord du Kosovo, malgré la désapprobation de la Fédération kosovare de football qui a mis les services de sécurité en alerte et qualifie cette rencontre d’« illégale »...