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Nazionale per la Jugoslavia


Segnalazione iniziativa



Arezzo 7 dicembre 2013


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NUOVO: SONO ONLINE I CONTRIBUTI PRESENTATI AL CONVEGNO





CONVEGNO
I FALSI AMICI


Il fenomeno "rossobruni" / I fascisti del terzo millennio / Nazifascismo e Balcani / Nazifascismo e Medioriente / La Fondazione RSI / Infiltrazione nera nell'estrema sinistra / Nazifascismo e nazionalismi


A 70 ANNI DALLA RESISTENZA
CONTRO LE INFILTRAZIONI NEOFASCISTE
NELLE INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
E NELLE LOTTE SOCIALI



AREZZO, SABATO 7 DICEMBRE 2013, ORE 11-18
presso la Camera del Lavoro, via Monte Cervino 24


organizzano:
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promuovono:
../immagini/logo_ponteper.jpg  ../immagini/logocnj2.gif  ../immagini/logo_cpiano.jpg




Ingresso a sottoscrizione / Diffusione di documentazione e stampa antifascista / Pranzo in loco
Per intervenire è necessario iscriversi inviando la propria richiesta a: jugocoord @ tiscali.it



Nel corso del convegno saranno presentati i Dossier "I FALSI AMICI" e "LA FONDAZIONE RSI"

# organizzano:

../immagini/logo_anpi.jpg ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, sezione di Arezzo

../immagini/logo-caat.jpg CAAT - Coordinamento Antifascista Antirazzista Aretino

# promuovono:

../immagini/logo_ponteper.jpg Un Ponte per... ONG

../immagini/logocnj2.gif Coordinamento nazionale per la Jugoslavia ONLUS

../immagini/logo_cpiano.jpg Contropiano rivista



# il programma definitivo del convegno - CLICCA SUI LINK PER LEGGERE, ASCOLTARE O GUARDARE I CONTRIBUTI AL CONVEGNO:


ORE 11:00 Interventi degli organizzatori e dei promotori

coordina Susanna Angeleri
introduzione [2' - file audio MP3 - 0,5MB]

Guido Occhini (ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, sezione di Arezzo)
saluto [10' - file audio MP3 - 2,5MB]

Laura Vichi (CAAT - Coordinamento Antifascista Antirazzista Aretino) 
presentazione del Dossier Fondazione RSI [28' - file audio MP3 - 6,7MB]

Alessandro Di Meo (Un Ponte per... ONG)
un condominio di culture - presentazione del Dossier I FALSI AMICI [testo dell'intervento in formato PDF]

Andrea Martocchia (Coordinamento nazionale per la Jugoslavia ONLUS)

nazifascismo e balcani
[testo dell'intervento in formato PDF - i na srpskohrvatskom: Nacifašizam i Balkan]

Sergio Cararo (Contropiano Rivista)
antifascismo permanente - un antidoto dentro il conflitto sociale [testo dell'intervento in formato PDF / testo online sulla Rivista Contropiano]


ORE 13:30 Pausa


ORE 14:30 Relazioni ad invito

Claudia Cernigoi (La Nuova Alabarda / Diecifebbraio.info - Trieste)
"rossobruni" e nuova destra "internazionalista"
[testo dell'intervento in formato PDF]

Fabio De Leonardis (storico - Bari)
antisemitismo, fascismo e sionismo: triangolazioni inattese
[testo dell'intervento in formato PDF]

Davide Conti (storico - Roma)
per una storia dell'infiltrazione "nera" nell'estrema sinistra
[23' - file audio MP3 - 5,5MB]

Vincenzo Brandi (Rete No War - Roma)
la strumentalizzazione della questione medio-orientale
[testo dell'intervento in formato PDF]


A SEGUIRE Interventi programmati di gruppi e associazioni
[38' - file audio MP3 - 9MB]


[si ringrazia Simone Valli di ANPI Sarnano per le registrazioni audio]


Per intervenire è necessario iscriversi inviando anticipatamente la propria richiesta a:
jugocoord @ tiscali.it

# indicazioni logistiche:

chi avesse necessità di pernottare tenga presente che il convegno si tiene nel centro cittadino, e trattandosi di un fine settimana è indispensabile prenotare quanto prima eventuali camere B&B o in albergo.


# EVENTO FACEBOOK



L’antifascismo come antidoto

Giovedì, 05 Dicembre 2013 11:31
Redazione Contropiano

Quali problemi pongono i ripetuti tentativi da parte dei neofascisti di occupare gli spazi politici e sociali storicamente occupati dalla sinistra? Dalle manifestazioni antimperialiste alle proteste contro le misure di austerity imposte dall’Unione Europea, dalla memoria storica internazionalista alle rivolte di lavoratori e giovani, sempre più spesso i gruppi fascisti – direttamente e indirettamente -  stanno cercando di penetrare nelle pieghe del conflitto sociale in corso per diventare parte di un nuovo senso comune e una nuova identità che mette in soffitta la storia e l’antagonismo delle opzioni tra destra e sinistra, tra fascisti e antifascisti. Impedire che ci riescano diventa ancora più necessario in una fase di acuta crisi sociale e morale del paese. Se ne parlerà sabato prossimo ad Arezzo in un convegno organizzato dal Caat (Comitato antifascista e antirazzista toscano), dall'Anpi, dalla ong “Un Ponte per”, dal Coordinamento nazionale per la Jugoslavia e dalla redazione di Contropiano.
Le quattro organizzazioni promotrici hanno trovato un punto di convergenza sulla base dell’esperienza diretta accumulata nei propri settori di intervento e hanno deciso di portare allo scoperto una battaglia politica, culturale ed ideologica sull’antifascismo oggi più decisiva che ieri.
In questi mesi i gruppi neofascisti hanno cercato di egemonizzare le mobilitazioni contro l’aggressione alla Siria trovando meno resistenze che in passato. Anni fa ci provarono ripetutamente con la solidarietà con la Palestina scontrandosi però con identità politiche della sinistra più solide. In queste settimane e nelle prossime stanno cercando apertamente di infiltrarsi, strumentalizzare ma anche promuovere mobilitazioni di carattere sociale, contro i diktat di Bruxelles e per l’uscita dall’euro in nome del recupero della sovranità nazionale. E’ il caso del prossimo “sciopero” dell’Immacolata del 9 dicembre e sul quale riferiamo ampiamente in altri articoli su questo giornale.
Il problema non è solo l’infiltrazione o l’intervento diretto della organizzazioni neofasciste come Forza Nuova o Casa Pound, ma è anche il moltiplicarsi di sigle, reti, pubblicazioni dell’area “rosso bruna” che sta cercando di trarre il massimo vantaggio dalla smobilitazione ideologica e dall’abbassamento delle difese immunitarie che hanno travolto la sinistra polverosa nel nostro paese. Può sembrare ingeneroso il giudizio di “polverosa”, ma chiunque abbia mantenuto in questi anni una pratica antifascista militante non può che ammettere la straordinaria inefficacia sui giovani dell’antifascismo liturgico e costituzionale. Non perché la memoria degli orrori del ventennio fascista vada rimossa – al contrario – ma perchè non è più sufficiente né adeguata storicamente a spiegare ad un ragazzo nel 2013 il perché l’antifascismo debba rimanere un sano antidoto contro il rischio che la “rivelazione” (come la definì Gobetti) della società profonda italiana si ripresenti oggi nel nostro paese e in Europa. Non solo. Si presenta anche il rischio di un antifascismo strumentale, spesso utilizzato per legittimare ideologie come il sionismo o il colonialismo israeliano, attraverso una sorta di monopolio della memoria e sofferenza storica sul periodo della dominazione nazifascista in Europa.
La competizione politica tra le opzioni antagoniste di una sinistra di classe e i gruppi neofascisti oggi si gioca direttamente e frontalmente sul terreno sociale, sul terreno delle soluzioni alla crisi e ai diktat dell'Unione Europea e sul segno progressista e di classe o reazionario e xenofobo delle alternative in campo. L'antifascismo del XXI Secolo è assai più che negli anni passati uno scontro diretto tra opzioni contrapposte nella società e nelle contraddizioni sociali nei settori popolari.
Il convegno di Arezzo intende provarci e dopo le relazioni di Laura Vichi, Alessandro Di Meo, Andrea Martocchia, Sergio Cararo si saranno gli interventi di storici e ricercatori impegnati da sempre sul terreno dell’antifascismo come Claudia Cernigoi, Davide Conti, Fabio De Leonardis o storici attivisti internazionalisti come Enzo Brandi e Marco Santopadre. E’ previsto anche il saluto iniziale dell’Anpi. L’appuntamento è per sabato 7 dicembre alla Camera del Lavoro di Arezzo dalle 11 alle 18.00.



Zone grigie e azione antifascista, in Italia. Oggi
 
Lunedì, 09 Dicembre 2013 11:07
Redazione Contropiano

Ad Arezzo, sabato scorso, si è tenuto un interessante convegno organizzato dal Caat (Comitato antifascista e antirazzista toscano), dalla ong “Un Ponte per”, dal Coordinamento nazionale per la Jugoslavia e dalla redazione di Contropiano.

Il tema del convegno era “I falsi amici”, l’obiettivo dei lavori era quello di affiancare alla classica controinformazione sulle attività e le dinamiche del mosaico neofascista in Italia, anche la discussione sulle contromisure da prendere a fronte dei ripetuti tentativi da parte dei neofascisti di occupare gli spazi politici e sociali storicamente occupati dalla sinistra. L’intervento “nel sociale”, l’infiltrazione e l’appropriazione dalle manifestazioni e delle parole d’ordine antimperialiste, le proteste contro le misure di austerity imposte dall’Unione Europea, vedono sempre più spesso i gruppi fascisti – direttamente e indirettamente - cercare di penetrare nelle pieghe del conflitto sociale in corso per diventare parte di un nuovo senso.

Il lavoro di penetrazione dei fascisti nello spazio politico e sociale che dovrebbe essere occupato dalle forze della sinistra, viene agevolato dall’aver creato negli anni scorsi una “zona grigia” nella quale vengono dichiarate morte le ideologie, le differenze tra destra e sinistra e le contrapposizioni del passato. Emergono obiettivi, interventi nel sociale, spregiudicate azioni di trasversalità culturale che – grazie alla smobilitazione ideologica e politica della sinistra su temi come l’antimperialismo o l’intervento sociale e un drastico abbassamento delle difese immunitarie antifasciste - hanno cooptato non tanti - ma neanche pochi - militanti o intellettuali di sinistra nella pacificazione politica e nella resa ideologica alla collaborazione con gruppi di destra o con un passato di destra. Questo fenomeno è stato definito “rossobrunismo” ed è servito ad agevolare la ripresa e l’estensione dell’influenza dei neofascisti in ambiti politici e sociali che negli anni precedenti gli erano preclusi.

Il convegno di Arezzo è stato aperto dal saluto di Guido Occhini dell’Anpi locale seguito dalla relazione di Laura Vichi del Comitato antifascista che ha presentato il dossier sulla Fondazione Rsu di ricerche storiche che ha sede proprio nei pressi di Arezzo. Un dossier ricchissimo di informazioni sulle connessioni e le attività di un centro neofascista che, disponendo di larghi mezzi finanziari, ha creato una sorta di Predappio nel cuore della Toscana. Intorno a questo centro gravitano e si attivizzano sia vecchie conoscenze anche “pesanti” del neofascismo tradizionale sia le nuove generazioni dell'estrema destra.
Le relazioni di Alessandro De Meo (Un Ponte per..) e Andrea Martocchia (Coordinamento nazionale Jugoslavia) hanno affrontato il tema dell’attività neofascista – in modo particolare di Casa Pound – “a difesa” dei monasteri cristiani in Kosovo dove hanno cercato di inserirsi in progetti di sostegno alla minoranza serba ma che di fatto si sono rivelati un affiancamento acritico della missione militare Kfor seguita ai bombardamenti della Nato sulla Serbia. Martocchia ha fatto un'ampia ricostruzione storica delle contraddizioni insanabili tra l’ossessione antislava del fascismo e l’attuale tentativo di presentarsi come difensori dell’identità cristiana contro la pulizia etnica messa in atto dal “governo del Kosovo”. Il neofascismo di oggi si manifesta diviso in due grandi correnti: una “guelfa” (cattolica, carolingia, tradizionalista) e una “ghibellina” (movimentista, antioccidentale, euroasiatica).

Nel pomeriggio è intervenuto Sergio Cararo per Contropiano/Rete dei Comunisti (vedi la relazione nella sezione documenti del giornale) che ha cercato delineare un'analisi del ruolo e delle connessioni dei fascisti del terzo millennio, partendo però dalla asimmetria evidenziata dalla relazione annuale dei servizi segreti che dedica ben cinque pagine alla “pericolosità sovversiva” dei gruppi della sinistra e solo mezza pagina ai gruppi neofascisti liquidati come innocui, impegnati esclusivamente nel sociale e al proselitismo attraverso il web. Una visione rassicurante smentita invece dai fatti ma indicativa di come gli apparati dello Stato ritengano ancora oggi – a quaranta anni dalla guerra di bassa intensità e dalla stagione delle stragi – i fascisti più integrati per il sistema dominante di quanto lo siano le organizzazioni della sinistra.

E’ toccato ai giovani storici come Claudia Cernigoi, Fabio De Leonardis e Davide Conti approfondire i molti aspetti mistificatori con cui i gruppi neofascisti oggi cercano di riscrivere la storia “ripulendola” dalle pagine più scomode e piegandola alle loro esigenze di camaleontismo. Claudia Cernigoi, storica “di frontiera” in tutti i sensi, ha ricostruito la genesi della forma più diffusa ed insidiosa di travisamento usata dalla destra: il comunitarismo. Il fondatore di questa corrente, l’ex SS belga Thiriart, parlava esplicitamente di puntare a infiltrarsi nei sindacati, nell’informazione e nei movimenti giovanili. Fabio De Leonardis ha decostruito nei dettagli come l’antisionismo dei fascisti non sia altro che antiebraismo mentre l’antisionismo antimperialista abbia tutt’altra ragione sociale e chiave di lettura, inclusa quella della denuncia della connessione tra il progetto coloniale sionista con il fascismo e il nazismo. Davide Conti, altro storico di nuova generazione, ha ricostruito le fasi decisive della guerra di bassa intensità scatenata dal 1966 dagli apparati dello Stato insieme ai neofascisti contro la sinistra. Interessante la ricostruzione – evocata anche da Pasolini nel suo famoso scritto del 1974 – sulla fase prima fascista e poi “antifascista” della stagione delle stragi. Sono poi intervenuti Enzo Brandi della Rete Nowar denunciando i danni provocati dalla rinuncia della sinistra a scendere apertamente in campo contro le aggressioni militari alla Libia e alla Siria che hanno consentito ai fascisti di occupare questo spazio, mentre Martina Pignatti (neopresidente del Ponte per..) ha segnalato la necessità di tenere i fascisti fuori da campagne come il Bds (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) verso Israele perché ne distruggerebbero immagine ed efficacia. Pignatti ha anche sottolineato alcuni elementi di dissenso sulla Siria dall’intervento di Brandi. Infine c’è stata una interessante relazione di Ilaria della Brigate di Solidarietà Attiva che ha esposto un dossier in via di messa a punto sull’azione delle associazioni collaterali ai fascisti di Casa Pound sul terreno sociale ed umanitario. Associazioni come la Salamandra (nella protezione civile), Identità e Solidarietà (aiuti umanitari ai popoli), L’Uomo Libero, la Foresta che avanza (naturalismo ed escursionismo) vedono gli attivisti a tempo pieno di Casa Pound presentarsi con casacche diverse per cercare di fare poi sintesi politica “tra gli italiani” coinvolti nelle emergenze (vedi il terremoto in Emilia o l’alluvione a Olbia) e tra le persone di buona volontà che affidano a queste associazioni il loro contributo a operazioni umanitarie. Il dossier è ricchissimo e ben ragionato e per molti aspetti mette i piedi nel piatto delle questioni che il convegno di Arezzo voleva lanciare come allarme e come terreno di mobilitazione delle prossime settimane e nei prossimi mesi. Anche e soprattutto alla luce della necessaria e inevitabile competizione tra le opzioni progressiste e di classe e quelle reazionarie e xenofobe nelle soluzioni con cui fare fronte alla crisi economica, sociale e morale in corso. La “zona grigia” creatasi intorno alla “rivoluzione del 9 dicembre” ne è un esempio drammaticamente calzante.




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