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Sul Padiglione jugoslavo ad Auschwitz-Birkenau ... e su quello italiano
Sull'onda della recente celebrazione della Giornata della Memoria, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz (27 Gennaio), riportiamo una notizia oramai risalente a un anno fa, in attesa e nella speranza di venire a conoscenza di positivi sviluppi.
Con l'occasione ricordiamo però anche che l'omologo "padiglione italiano" un tempo presente nello stesso Museo di Auschwitz al Blocco 21 è stato smantellato nel 2016 per volontà dell'attuale regime polacco con la complicità della Unione Europea e dei governi italiani di centrosinistradestra. Il "padiglione italiano", di enorme interesse anche sotto il profilo della storia dell'arte contemporanea, è stato riallestito a Firenze in un luogo assolutamente fuori contesto: https://cultura.comune.fi.it/memoriale . Sul tema si veda la nostra pagina dedicata: https://www.cnj.it/INIZIATIVE/Auschwitz.htm
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MÉMOIRE DE LA SHOAH : LE BLOC YOUGOSLAVE À AUSCHWITZ ENFIN RÉHABILITÉ
(Courrier des Balkans | Par la rédaction | samedi 27 janvier 2024)
Bosnie-Herzégovine, Croatie, Serbie, Monténégro, Macédoine du Nord et Slovénie ont validé le 25 janvier au siège de l’Unesco à Paris un accord historique sur la réhabilitation du pavillon yougoslave du Mémorial d’Auschwitz-Birkenau...
Bosnie-Herzégovine, Croatie, Serbie, Monténégro, Macédoine du Nord et Slovénie ont validé le 25 janvier au siège de l’Unesco à Paris un accord historique sur la réhabilitation du pavillon yougoslave du Mémorial d’Auschwitz-Birkenau...
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Fonte: pagina Telegram @balkanossiper , 28.1.2024.
https://t.me/balkanossiper/6601
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Le sei repubbliche dell'ex Jugoslavia si sono finalmente accordate per restaurare il blocco del Museo di Auschwitz-Birkenau (meglio noto come Auschwitz). Dopo 14 anni di polemiche!
Lo spazio espositivo è rimasto vuoto per molti anni, perché i Balcani non sono riusciti a mettersi d'accordo sui terribili eventi storici. L’interpretazione dell’Olocausto e degli orrori della Seconda Guerra Mondiale in Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Slovenia è completamente diversa (e comprensibilmente). Eppure, circa 20mila persone dalla Jugoslavia occupata dai nazisti furono inviate in questo specifico campo di concentramento, la maggior parte di loro morì.
A metà degli anni '60, nel "blocco 17" del museo fu aperta una mostra nazionale jugoslava. Conteneva immagini della sofferenza dei prigionieri jugoslavi e fotocopie di documenti tedeschi che descrivevano l'entità delle perdite della Jugoslavia durante la guerra. C'erano anche opere d'arte realizzate dai sopravvissuti all'orrore di Auschwitz, tra cui le sculture di Vida Jočić [ https://fcit.usf.edu/holocaust/PICS33/rav64.jpg ]. L'ultimo aggiornamento della mostra risale alla fine degli anni '80. Poi la Jugoslavia scomparve.
Durante e dopo il crollo del paese, il ricordo degli eventi della Seconda Guerra Mondiale divenne un altro oggetto di controversia e il padiglione jugoslavo fu infine chiuso nel 2009. Ora i governi di questi paesi hanno deciso di effettuare lavori di restauro congiunti e di restituire l'esposizione.
Lo spazio espositivo è rimasto vuoto per molti anni, perché i Balcani non sono riusciti a mettersi d'accordo sui terribili eventi storici. L’interpretazione dell’Olocausto e degli orrori della Seconda Guerra Mondiale in Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Slovenia è completamente diversa (e comprensibilmente). Eppure, circa 20mila persone dalla Jugoslavia occupata dai nazisti furono inviate in questo specifico campo di concentramento, la maggior parte di loro morì.
A metà degli anni '60, nel "blocco 17" del museo fu aperta una mostra nazionale jugoslava. Conteneva immagini della sofferenza dei prigionieri jugoslavi e fotocopie di documenti tedeschi che descrivevano l'entità delle perdite della Jugoslavia durante la guerra. C'erano anche opere d'arte realizzate dai sopravvissuti all'orrore di Auschwitz, tra cui le sculture di Vida Jočić [ https://fcit.usf.edu/holocaust/PICS33/rav64.jpg ]. L'ultimo aggiornamento della mostra risale alla fine degli anni '80. Poi la Jugoslavia scomparve.
Durante e dopo il crollo del paese, il ricordo degli eventi della Seconda Guerra Mondiale divenne un altro oggetto di controversia e il padiglione jugoslavo fu infine chiuso nel 2009. Ora i governi di questi paesi hanno deciso di effettuare lavori di restauro congiunti e di restituire l'esposizione.