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COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA

ITALIJANSKA KOORDINACIJA ZA JUGOSLAVIJU

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Stevan Mirković

O Rezolucije Evropskog parlamenta
o "genocida u Srebrenici"

Sulla risoluzione del Parlamento Europeo che istituisce
l’ 11 Luglio quale Giorno del ricordo del genocidio a Srebrenica


(Sulla disinformazione strategica a proposito di Srebrenica si vedano
i materiali raccolti alla pagina:
https://www.cnj.it/documentazione/srebrenica.htm
ed il libro: Il Dossier nascosto del "genocidio" di Srebrenica )


SREBRENICA

Rezolucija Evropskog parlamenta o 11.julu kao Danu sećanja na genocid u Srebrenici je prepotentna i licemerna. Teško da evropske zemlje (Portugalija, Španija, Holandija, Francuska, Engleska, Belgija, Nemačka) i SAD mogu suditi nekoj drugoj zemlji za učinjeni genocid dok ne priznaju i ne osude sopstvene zločine počinjene nad drugim narodima i zemljama, pa i rasama i kontinentima. Njihova zverstva i nedela nad narodima i zemljama Južne Amerike, Afrike, Azije, Australije, Istočne i Jugoistočne Evrope traju od XVI v. do danas. U njima su nestajali čitavi narodi i njihove civilizacije.
           
Vreme je da se demistifikuje navodna civilizacijska uloga ovih zemalja u razvoju čovečanstva i razotkrije razbojnički i pljačkaški duh koji u njima vlada. To je put za stvaranje boljeg sveta.
           
Srbija i srpski narod su više puta u svojoj istoriji bili objekat njihovog „civilizacijskog tretmana“, više nego ijedna druga zemlja na svetu. I danas smo : dok liju „krokodilske suze“ nad Srebrnicom, etničko čišćenje i genocid nad Srbima u Sloveniji, Hrvatskoj, BiH i na KiM ih mnogo ne uzbuđuje. Valjda zato što smo se uvek suprostavljali tim razbojnicima , ne samo rečima već i puškom i uvek im vratili „ milo za drago“. I ovog puta ćemo!
           
Zato se glas Srbije u osudi ovih kolonijalnih bandita mora čuti nadaleko. Poltronsko  i ksenomansko  ponašanje nevladinih organizacija (13) u podršci njihovoj rezoluciji o Srebrnici deluje otužno.
           
Znam da Srbi i Muslimani, do kojih mi je stalo, neće nikada zaboraviti zločin u Srebrnici ni sve druge učinjene na jugoslovenskom prostoru jer su odgojeni i vaspitani u duhu bratstva i jedinstva i živeli tako u SFRJ.


Ne treba niko sa strane da nam govori šta da radimo a najmanje zlikovci iz Vašingtona i Brisla.

Stevan D.Mirkovic, predsednik CENTRA TITO
30.1.2009

SREBRENICA

La risoluzione del Parlamento Europeo che istituisce l’ 11 luglio quale Giorno del ricordo del genocidio a Srebrenica è prepotente ed ipocrita.
Difficilmente i paesi europei (il Portogallo, la Spagna, l’ Olanda, la Francia, Inghilterra, il Belgio e la Germania) e gli USA possono giudicare un altro paese, fintantochè non ammettono e condannano i propri delitti commessi contro altri popoli e paesi, addirittura contro altre razze e continenti. I loro crimini e misfatti contro popoli  e paesi dell’America Latina, Africa, Asia, Australia,  Europa Orientale ed Occidentale continua dal 16. secolo fino ad oggi, periodo in cui sono stati fatti scomparire interi popoli e le loro civiltà.
E' arrivato il momento  di demistificare il cosiddetto ruolo 
civilizzatore nello sviluppo dell’ umanità di questi paesi, e che si scopra l'intento assassino e saccheggiatore che domina in loro. Questa è la strada che bisogna percorrere per costruire un mondo migliore.
La Serbia e i serbi nella loro storia sono stati più volte oggetto del “trattamento civilizzatore” di lorsignori, più di ogni altro paese al mondo. Anche oggi lo siamo. La pulizia etnica ed il genocidio sui serbi in Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, nel Kosmet (Kosovo e 
Metohija) non turba costoro più di tanto, mentre “piangono lacrime di coccodrillo” su Srebrenica. Probabilmente perchè ci siamo sempre opposti a questi briganti, non soltanto a parole ma anche con il fucile, ed abbiamo restituito “pan per focaccia” (milo za drago). E 
così faremo anche questa volta!
Perciò la voce della Serbia nel condannare questi banditi colonialisti si deve sentire lontano. Il comportamento delle ONG (13) nel sostenere la loro risoluzione e quello da poltroni e xenomani (ksenomansko) sono perciò degni di 
miserabili.
So che i serbi ed i musulmani, ai quali tengo, non dimenticheranno mai il crimine di Srebrenica ne' tutti gli altri commessi sul territorio jugoslavo, perchè sono stati educati nello spirito della fratellanza e dell'unità, ed in esso sono vissuti nella Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia.
Non abbiamo bisogno che nessuno da fuori ci dica che cosa fare, e tantomeno i criminali di Washington e Bruxelles.

Stevan Mirkovic, presidente del Centro Tito di Belgrado

30 gennaio 2009


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