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> Poesia Autori Vari (ispirata da una lettera di Gregorio al padre)
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> Gregorio, cella 21, fine millennio
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> 23:59 - finestra dai vetri leggeri,
> coperta di lana,
> riscaldamento buono,
> cena speciale di capodanno,
> non basta
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> Libri,
> una piccola radio,
> un tavolo di verde formica intagliato,
> e la luna nel cielo terso.
> no, non basta
> Il pilota tagliatore del cermis è con la moglie
> quello miratore della scuola di Gnjilane con l'amante
> i piloti infurianti sui convogli con le famiglie
> quelli delle case, delle chiese, dell'elettricità brindano a champagne
> Belluno sembra esplodere di polvere pirica e fatui fuochi
> e intorno i miei compagni di sventura battono i piedi
> benvenuto,
> merda
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> 00.01 - Per chi sei qui,
> cinquantasei milioni di stronzi
> stappano ritmando 20 milioni di stronze bottiglie
> ed esplodono 100 milioni di stronzi botti
>
> Chi mi chiedo,
> la base assassina continua a produrre
> squallide targhe AFI che continuano a circolare
> piloti brindano, hanno 100 tacche nella fusoliera
> una per ogni casa d'uranio infuocata
> Il pilota tagliatore del cermis è con la moglie
> quello miratore della scuola di Gnjilane con l'amante
> i piloti infurianti sui convogli con le famiglie
> quelli delle case, delle chiese, dell'elettricità brindano a champagne
> Impedirgli di volare, distruggergli le armi
> bloccare le loro bombe al suolo
> trasformare in verdi campi
> i loro cuori d'uranio
>
> maledetto cuore ribelle, eccomi qui
> isolato, contagioso, letale,
> minaccia alla democrazia
> pericolo di pace
>
> Leggi speciali
> golpiste, fasciste
> agitate nell'aria da nere toghe
> nobili Pargoli mercenari mi compatiscono e rinchiudono a vita
> Il pilota tagliatore del cermis è con la moglie
> quello miratore della scuola di Gnjilane con l'amante
> i piloti infurianti sui convogli con le famiglie
> quelli delle case, delle chiese, dell'elettricità brindano a champagne
> un deserto di fuoco ora circonda la città
> mille mani si ustioneranno
> d'altri mille altre mani dalle macerie di quest'anno
> tacciono da maggio
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> Chi...
> ora brindano la vittoria
> prospera il loro avvenire
> i miei compagni che faranno...
>
> Mi aspettano. Tornerò. Non ora....
>
> Ora non riesco a pensare che al passato
> volgo intorno lo sguardo e il cemento mi frena
> ora punto in alto e lui mi copre, in basso mi sostiene
> dal piccolo buco di finestra solo la luna...
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> Promontori gialli, immense valli bianche
> grotte, dune, spazi liberi
> aria o vuoto, salti altissimi
> nessun fesso con le chiavi
> che mi squadra e mi sorride.
>
> Luna, futuro altissimo e lontano
> radioso di luce riflessa
> irraggiungibile, senza patria
> da lassù domani ridere di qui
>
> Irraggiungibile,
> corro,
> libero...
>
> Ma inciampo mio malgrado sul freddo tubo
> asta di vessillo di voli planetari
> deposto a stelle e strisce a mò di proprietà
> drappo di Armstrong mi ridesti
>
> Sei già li.
> Anche li.
>
> E torno al mio presente
> nell'attesa di cambiare non guardo ciò che resta
> cemento, cella 21, una cicca e trecentomila bestemmie,
> anche in via Baldenich 11 arriverà il millennio.


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RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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