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70.mo Liberazione / 3: 

NOVE MAGGIO 1945–2015

1) INIZIATIVE e LINKS
2) La verità sulla Seconda guerra mondiale non è più gradita in Europa
3) Alla parata di Mosca le sedie vuote dell’Europa
4) Putin: cercare di riabilitare il nazismo è cinico e inammissibile
5) НАЦИЗАМ КАО ПОКРЕТАЧКА СНАГА ЕВРОАТЛАНСКИХ ИНТЕГРАЦИЈА (П. ИСКЕНДЕРОВ)


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La Parata della Vittoria sulla Piazza Rossa il 9 maggio in diretta su Sputnik-Italia
http://it.sputniknews.com/mondo/20150508/358767.html

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MILANO 

IL 9 MAGGIO ALLE 14.00 VIA MERCANTI

FESTA per il GIORNO DELLA VITTORIA SUL NAZIFASCISMO OCCIDENTALE NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE 

VI ASPETTIAMO PER LA PACE IN DONBASS E UCRAINA CONTRO IL NAZIFASCISMO GOVERNATIVO IN UCRAINA PAGATO DA NATO AMERICA E UE E SOSTENUTO DAL GOVERNO D'ITALIA...

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CESENA

9 Maggio 1945: vittoria sul nazi-fascismo 
70 anni fa l’Armata Rossa dei popoli dell’Unione Sovietica entrava a Berlino issando la bandiera sul Reichstag, ponendo fine ai deliri di Hitler e Mussolini saliti al potere grazie all’appoggio delle democrazie occidentali e delle loro banche per stroncare le spinte emancipatrici dei movimenti operai verso il socialismo.In Europa e in Italia da anni è in atto un pericoloso revisionismo storico che vuole cancellare il sacrificio di 27 milioni di sovietici caduti nella Seconda Guerra Mondiale e estirpare dalla memoria tutte le resistenze dei popoli aggrediti dal fascismo italiano: Etiopia, Libia, Grecia, Albania, Jugoslavia... E' un'operazione che mira a rilegittimare la guerra fuori dai confini in “difesa degli interessi nazionali” in barba al dettato Costituzionale. Oggi, dopo 20 anni di guerre ”giuste”, “umanitarie” o di “civiltà”, la NATO, l’Unione Europea e gli USA non si fanno scrupolo di finanziare e armare in Ucraina e nel Baltico forze apertamente neo-naziste al Governo contro le minoranze e la popolazione russa del Donbass in un pericoloso gioco da apprendisti stregoni dagli sviluppi imprevedibili come è successo in Medio Oriente dopo aver finanziato e armato Al Qaeda e L’ISIS. Esprimiamo e organizziamo solidarietà agli antifascisti ucraini di oggi che resistono, coscienti che il cammino della liberazione dallo sfruttamento e dall’imperialismo che affama, reprime e costringe ad emigrare centinaia di milioni di persone è ancora lungo e tortuoso.

Lunedì 11 maggio h.21.00 Circolo ARCI Magazzino Parallelo Via Genova (zona ex mercato ortofrutticolo) Cesena 
proiezione del film “Va' e vedi” regia di Elem Klimov (URSS 1986)
Il film, dallo sconvolgente impatto emotivo, mostra i massacri compiuti in Bielorussia dai nazisti dove centinaia di villaggi e paesi vennero cancellati insieme ai loro abitanti, attraverso gli occhi di un adolescente che, sconvolto dall’orrore, andrà a combattere con i partigiani per “restare umano”.

Giovedì 14 aprile [data da confermare] h.21.00 Via Cesare Battisti 57 Cesena 
Tornando dal Donbass. Ucraina: nazismo di ieri e di oggi. 
Incontro con Marco Santopadre (redazione di Contropiano – giornale comunista online) appena tornato dalle repubbliche popolari del Donbass raggiunte con la Carovana di solidarietà antifascista

Per info: Comitato Difesa Sociale Cesena e Rete dei Comunisti Cesena, email: momotombo@...

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Cinque cose da sapere sul Giorno della Vittoria (Riccardo Pessarossi, 08.05.2015)
http://it.sputniknews.com/opinioni/20150508/361705.html

Zweckgebundenes Gedenken (70 Jahre Befreiung von der NS-Herrschaft – GFP 08.05.2015) 
Uminterpretationen der Geschichte und eine Instrumentalisierung des NS-Gedenkens zu außenpolitischen Zwecken überschatten den 70. Jahrestag der Befreiung Europas vom NS-Terror. Antirussische Stellungnahmen haben heute die Gedenkveranstaltungen in mehreren NATO-Staaten geprägt. Moskau habe im Ukraine-Konflikt nichts Geringeres als "die europäische Friedensordnung" in Frage gestellt, hieß es im Deutschen Bundestag. Der polnische Staatspräsident BronisÅ‚aw Komorowski fühlte sich durch Russland "an die dunkelsten Zeiten der europäischen Geschichte des 20. Jahrhunderts" erinnert. Eine bekannte deutsche Tageszeitung schrieb den Bürgerkrieg in der Ostukraine allein einer "militärische(n) Offensive Russlands" zu, um diese dann mit dem NS-Vernichtungskrieg gegen die Sowjetunion zu parallelisieren. Man solle der Befreiung Europas vom NS-Terror nicht mehr gedenken, hieß es; vielmehr solle man Spenden sammeln "für Prothesen für die verkrüppelten ukrainischen Soldaten". In der von Berlin protegierten prowestlich gewendeten Ukraine wiederum werden ehemalige NS-Kollaborateure als "Befreier" gepriesen...
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/59111)

РУСИЈА ОДЛИКОВАЛА СУБНОР СРБИЈЕ (Велико признање, 8. мај 2015.)
http://www.subnor.org.rs/veliko-priznanje

ВЕТЕРАНИ ЗНАЈУ ЗАШТО СУ ПРОТИВ РАТА (Међународна сарадња, 8. мај 2015.)
http://www.subnor.org.rs/medjunarodna-saradnja-25

БУКТИЊУ  СЛОБОДЕ  НИКО   НЕ  УТУЛИ (Јубилеј победе, 6. мај 2015.)
http://www.subnor.org.rs/jubilej-pobede

Mosca: Alla parata della Vittoria sfileranno 16500 uomini e 200 unità di mezzi (04.05.2015)
http://it.sputniknews.com/mondo/20150504/342656.html

Disfatta e capitolazione incondizionata della Germania nazista
da: Accademia delle Scienze dell'URSS, Storia universale vol. X, Teti Editore, Milano, 1975 – Capitolo XIV

9 maggio 1945: Il discorso della Vittoria (9 Maggio 1945)
da: Stalin, Problemi della pace, Prefazione di Pietro Secchia, Edizioni di Cultura Sociale, 1953 
http://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custfe06-016295.htm


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La verità sulla Seconda guerra mondiale non è più gradita in Europa

28.04.2015

Soltanto un europeo su otto sa del ruolo decisivo dell’Unione Sovietica nella liberazione dell’Europa durante la Seconda guerra mondiale.
Ciò emerge da un recente sondaggio svolto dalla britannica ICM Reserarch per l'agenzia Sputnik.

Tre mila persone di differente età e sesso provenienti da diverse paesi hanno preso parte nei sondaggi. (1000 persone in ogni Paese).


rispondenti dell'inchiesta, tenuta nel periodo tra il 20 marzo e il 9 aprile intervistando 3000 persone in Gran Bretagna, Francia e Germania, dovevano scegliere tra 5 varianti della risposta, e soltanto il 13% ha riconosciuto il ruolo decisivo dell'esercito sovietico.
Il 61% dei francesi e il 52% dei tedeschi hanno detto che furono gli Stati Uniti a liberare l'Europa. In Gran Bretagna questa variante è stata scelta dal 16%, mentre il 46% degli intervistati ha detto che le battaglie decisive furono vinte dai britannici.
Questi risultati sono una conseguenza diretta dei tentativi di riscrivere la storia.
Secondo le varie stime, l'Armata Rossa ha liberato quasi il 50% del territorio degli Stati che esistono oggi in Europa, senza considerare la parte europea della Russia. Il prezzo in vite umane, pagato dalla Russia, supera di alcune volte le perdite degli alleati. Nel territorio liberato dall'Armata Rossa, oggi diviso tra 16 Stati d'Europa, vivevano, complessivamente, più di 120 milioni di persone. Altri 6 paesi sono stati liberati dai sovietici insieme agli alleati.


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Vedi anche: 

30 leader mondiali confermano presenza a Mosca per celebrazioni vittoria su nazifascismo (30.04.2015)
http://it.sputniknews.com/mondo/20150430/323846.html

Lavrov: se qualcuno non viene a Mosca il 9 maggio, per noi non è un problema (28.04.2015)
http://it.sputniknews.com/politica/20150428/316260.html

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Alla parata di Mosca le sedie vuote dell’Europa

08.05.2015

Il ministro degli Esteri Gentiloni sarà presente alla deposizione dei fiori alla Statua del Milite Ignoto e all’incontro al Cremlino. Stessa scelta per il suo omologo francese Fabius. La Merkel sarà in visita a Mosca il giorno successivo alla parata.

Diplomazie internazionali imbarazzate: partecipare o non partecipare alle celebrazioni della vittoria della Russia sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale? Dinanzi all'insostenibilità della tesi, prevalente sino a non poco più di un mese fa, d'ignorare il ruolo politico e militare della Russia nella sconfitta del nazismo, che avrebbe aggravato la tensione che si respira nei rapporti diplomatici fra Europa e Russia, oggi le cancellerie europee più importanti, agendo a geometria variabile, senza un accordo comune, vanno a Mosca non a stringere la mano, bensì a portare un gesto di saluto, con una chiave di lettura distensiva, ma certamente non comune a tutta l'unione Europea.

L'Italia, come al solito, per non dispiacere nessuno, ha scelto la consueta via di mezzo. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a margine di un convegno dell'Ispi, così si è espresso:

"L'Italia, come la Francia e altri paesi europei parteciperà" alla cerimonia di deposizione dei fiori alla Tomba del Milite Ignoto — al Giardino Alezandrovskij — e all'incontro al Cremlino domani, in occasione delle celebrazioni che si terranno a Mosca, nella giornata commemorativa del 70esimo anniversario della vittoria russa nella Seconda Guerra Mondiale, "perchè è giusto ricordare l'enorme contributo che l'allora Unione Sovietica ha dato alla liberazione dell'Europa dal nazifascismo e le milioni di vittime russe".

L'Italia, però, prosegue Gentiloni, "non parteciperà alla parata militare — che aprirà le celebrazioni — perchè è altrettanto giusto dare un segnale di distinzione rispetto a quello che è successo nell'ultimo anno con l'annessione della Crimea e con le tensioni in corso a est dell'Ucraina".

Alla parata del 9 maggio, la più grande nella storia della Russia contemporanea, a cui prenderanno parte 15 mila soldati, 200 mezzi militari e 143 tra aerei ed elicotteri sarà presente con le stesse modalità del ministro Gentiloni, anche il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. 

Mentre la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, effettuerà una visita ufficiale a Mosca il giorno successivo, 10 maggio. Le commemorazioni della vittoria sovietica sulle truppe hitleriane hanno portato in Russia anche il Ministro degli esteri tedesco. Ricevuto dal suo omologo Lavrov, il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha reso omaggio a Volgograd, la Stalingrado di sovietica memoria, ai caduti dell'omonima battaglia che segnò le sorti del secondo conflitto mondiale, e ha espresso il cordoglio del popolo tedesco: "Chiedo perdono a nome della Germania per le incommensurabili sofferenze che i tedeschi portarono qui, in questa città e in tutta la Russia, in tutte quelle parti dell'ex Urss che oggi costituiscono l'Ucraina e la Bielorussia e in tutta l'Europa."

Alle celebrazioni nella capitale russa parteciperanno 30 capi di stato e di governo, come riferisce Dmitri Peskov, portavoce di Putin.

Tra essi spicca la presenza del presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, a conferma di un rapporto sempre più stretto fra Cina e Russia, ma anche la partecipazione di Raul Castro, presidente della Repubblica di Cuba.

Saranno presenti alla parata anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il presidente della Repubblica dell'India, Pranab Mukherjee, il presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic e il premier greco, Alexis Tsipras.

Da parte sua, l'ex presidente dell'Urss, Mikhail Gorbaciov, condanna le assenze dei leader occidentali come un "segno di disprezzo" verso chi ha combattuto subendo forti perdite e ritiene che la scelta della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, di andare nella capitale russa senza però assistere alla parata sia frutto delle pressioni Usa.


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Putin: cercare di riabilitare il nazismo è cinico e inammissibile

05.05.2015

Tali azioni sono amorali e estremamente pericolose

Cercare di riscrivere la storia per compiacere la congiuntura politica, di riabilitare i nazisti e i loro complici, è cinico e inammissibile, ha dichiarato Vladimir Putin nel suo messaggio di saluto, inviato ai partecipanti della prima Conferenza russo-cinese sul "Ruolo dell'URSS e della Cina nella disfatta del nazifascismo e del militarismo giapponese nella Seconda guerra mondiale".

Il messaggio del presidente è stato letto dal vice ministro degli Esteri russo Igor Morgulov.

"Per noi sono assolutamente inammissibili i tentativi di riscrivere la storia per compiacere la congiuntura politica, di riabilitare i nazisti e i loro complici. Tali azioni sono non solo amorali, ma anche estremamente pericolose, in quanto spingono il mondo verso nuovi conflitti, verso la crudeltà e la violenza", — legge il messaggio di Putin.

Il presidente della Russia si è detto convinto che la conferenza "potrà favorire l'affermazione di una visione veritiera in merito agli eventi della guerra, aiuterà a immortalare le azioni eroiche dei nostri padri e nonni, e apporterà un importante contributo all'educazione delle giovani generazioni nello spirito del patriottismo, dell'umanesimo e dell'amicizia fra i popoli".


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НАЦИЗАМ КАО ПОКРЕТАЧКА СНАГА ЕВРОАТЛАНСКИХ ИНТЕГРАЦИЈА


 

ПЕТАР ИСКЕНДЕРОВ:

Нацизам у Украјини може натерати владе суседних земаља ЕУ да се умешају у сукобе

Пораст нацизма у Европи, чији смо сведоци последњих година, као и активирање фашистичких групација и култивисање фашистичке идеологије на нивоу вођстава појединих држава, скрива иза себе дубоке узроке. Ова појава не може да се своди само на „несмотреност” западног јавног мњења и политичких елита и њихову неспособности да извлаче поуке из историје. Тежња западних граитеља Новог светског поретка да искористе савремени нацизам у својству европских интеграција (које су се већ практично слиле у евроатлантске интеграције) игра кључну улогу у овом процесу, који представља својеврсну ревизију резултата Другог светског рата и дезавуисање одлука Нирнбершког трибунала.
Ради се о тежњи да се, као прво, на подобан начин мобилише јавно мњење земаља и читавих региона под паролама евроатлантизма и русофобије, а, као друго, да се испровоцирају опоненти на одговарајућу реакцију како би са своје стране њих оптужили за дестабилизацију ситуације.
Поменути механизам први пут је испробан током деведесетих година на простору бивше Југославије. Тада је акценат стављен на националистичке и отворено фашистичке партије, покрете и организације, прво у Хрватској, потом у Босни и Херцеговини, а онда и у албанском табору на Косову и Метохији. Тим снагама је додељена улога катализатора антисрпског расположења на њиховим територијама у циљу стварања повољног сценарија за западно јавно мњење. Био је то први ниво коришћења нацизма и његових савремених носилаца. Други ниво је пуштен у погон после очекиване реакције Београда. Оваква реакција, независно од њене оправданости и конкретних пројава, проглашена је залагањем за великодржавље и покушај дестабилизације региона. То је омогућавало западној политици да се попне на трећи степен интервенције, стварајући неопходну пропагандистичку основу за оружане акције под окриљем УН (у Босни и Херцеговини) или чак и без њега (СР Југославија 1999. године). Поред тога, сличан приступ омогућио је да се развије широка обрада локалног јавног мњења, стављајући га пред дилему: или Србија… (Русија, Исток…) или Европска Унија (НАТО, западна цивилизација).

НАЦИСТИ БОРЦИ ЗА ЕВРОПСКЕ ВРЕДНОСТИ

Такав сценарио се у овом тренутку Запад реализује и у односу према Украјини. Било би наивно веровати да западни лидери, организације цивилног друштва и медији немају информације о деловању Десног сектора и других снага које су захватиле власт у Кијеву пре више од годину дана. Поготово што активност украјинских националиста представља директну претњу за опстанак и самог постојања многобројних етничких група које имају тесне везе са својим сународницима у Мађарској, Словачкој, Румунији, Грчкој и другим земљама-чланицама ЕУ. Међутим, западни сценарио захтева од ЕУ да затвори очи пред овом апсолутно очигледном опасношћу, како би искористила отворено националистичке и фашистичке снаге за максималну мобилизацију антиросијског и антируског фактора у Украјини, све под тим истим евроатлантистичким паролама. Овакав приступ предвиђа позиционирање савремених нациста у својству „бораца за демократију и европске вредности”, а њихових опонената у виду становника источне Украјине као присталица тоталитаризма, руске пете колоне и чак отворених терориста. Истовремено се апсолутно законита дејства Руске Федерације по питању пружања политичке и хуманитарне помоћи становништву Донбаса проглашавају за антиукрајинске акције и акт мешања у унутрашње послове суверене и притом демократске државе.

Сличан сценарио реализује се не само у Украјини него и на другим постсовјетским просторима. Од почетка деведесетих година вођство САД и ЕУ непрекидно жмуре пред акцијама фашистичких покрета и неонацистичких организација у прибалтичким земљама. А сваки покушај Русије да привуче пажњу светског јавног мњења и међународних организација на обнову нацизма и кршењу права рускојезичког становништва у прибалтичким земљама – квалификује се поново као руско „мешање у унутрашње послове”. Чак ни амерички конгресмен Дана Роранбахер, који је познат по доста уравнотеженој позицији, није се уздржао од сличне схеме у интервјуу који је дао руском часопису Коммерсант, позвавши Русију да се уздржи од „мешања у унутрашње послове балтичких држава”. [1]
Јасно је да је од Брисела и Вашингтона наивно очекивати да ће одустати од коришћења нацизма у својству покретачке силе и пропагандног обезбеђења евроинтеграцијских процеса у условима када идеје европских интеграција очигледно губе политичку, социјално-економску и финансијску привлачност, а у самој ЕУ се умножавају сукоби и правци унутрашњих раскола. Ипак, раст антибриселског расположења у земљама чланицама ЕУ сада приморава западне центре да почну са кориговањем својих позиција.

ЧЕШКО ДИСТАНЦИРАЊЕ

Други важан фактор је објективна способност фашистичких и неонацистичких снага да временом излазе изван контроле својих покровитеља и повереника. Чак и сада, поједини кораци власти у Кијеву почињу да изазивају забринутост у низу европских престоница. Поготово у Чешкој, која је већ затражила од украјинских власти објашњење у вези са прихватањем закона о хероизацији ОУН-УПА [2] од стране Врховне Раде, припретивши да у супротном она неће ратификовати споразум о асоцијацији Украјине са ЕУ.

Још пре самита у Риги у Праг је требало да слети украјински министар иностраних послова Климкин и објасни како стоје ствари са бандеровцима итд.”, изјавио је с тим у вези министар иностраних послова Чешке Љубомир Заоралек. [3]
Подразумева се да се од шефа ресора иностраних послова земље која је 1938. године постала жртва Минхенског договора Запада са Хитлером могла очекивати још жешћа формулација поводом догађаја у Украјини, поготово поводом одлука власти у Кијеву да изједначе Хитлерову Немачку са СССР. Ево како је то, на пример, описао шеф израелског Визентал центра Ефраим Зуроф: „Одлука да се забране нацизам и комунизам представља изједначавање најстрашнијег режима геноцида у историји људског рода са режимом који је ослободио Аушвиц и помогао да се оконча режим страха Трећег рајха”. [4]
Чак и у западним медијима већ се могу срести објективне оцене. Тако шведски часопис Aftonbladet подсећа да се „руководству и народу Совјетског Савеза не може порећи једно – жеља да се разбије Хитлеров режим… Ради тога је Црвена армија морала истерати Немце из окупираних земаља. Руси су чак морали освојити и саму Немачку. У том смислу Црвена армија се заиста реално борила за ослобођење источне Европе од фашизма”… [5]
Било како било, даље харање нацизма у Украјини прети да породи оружане сукобе не само на истоку него и на западу земље. А то са своје стране може натерати владе суседних земаља ЕУ да се умешају у сукобе. Наравно, под условом да су интереси сународника за њих важнији од наставка геополитичког играња са савременим нацистима у име евроантлантизма.
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Упутнице:
[1] Коммерсантъ, 27.04.2015
[2] ОУН-УПА – Украјинска устаничка армија и Организација украјинских националиста – две пронацистичке организације у Украјини из периода Другог светског рата (примедба преводиоца).
[3] http://www.fondsk.ru/news/2015/04/28/chehia-trebuet-razjasnenij-ot-ukrainy-po-povodu-zakona-o-geroizacii-oun-upa-33012.html
[4] The Jerusalem Post, 14.04.2015
[5] http://inosmi.ru/world/20150428/227758531.html#ixzz3Yg4ALiTZ