Journal de Belgrade -marted� 10 ottobre (ore 10).


Nuove elezioni il 19 dicembre. Le istituzioni sono sempre paralizzate da
violenze e minacce.

In momenti storici come questo, gli avvenimenti si succedono d'ora in ora e la
verit� del mattino � gi� superata la sera. Sotto la pressione dell'opposizione
e delle violenze, con uno Stato e con Istituzioni completamente paralizzate, il
Parlamento serbo si va autodissolvendo. Le prossime elezioni avranno luogo il
19 dicembre, con un nuovo sistema elettorale -quello proporzionale- e con una
sola circoscrizione elettorale per l'intero Paese. Ci� dovrebbe tornar di
vantaggio ai radicali, al Dos ma, anche, ai socialisti di Milosevic. A tutt'ora
si ignora se anche il Presidente serbo Milutinovic rassegner� le dimissioni.
Dalle elezioni usciranno gli stessi risultati? Si avr� una situazione di doppio
potere?
In due mesi, i risultati probabilmente saranno gli stessi, dato che la gente
non avr� ancora compreso, per esperienza, che significa concretamente un
governo del Dos, dal punto di vista del lavoro e dei salari.
Certo, le violenze e le attivit� mafiose, promosse da Djindjic hanno scosso
anche una parte dei sostenitori di Kostunica; ma l'euforia della vittoria e le
persistenti illusioni ("Vivremo meglio", "guadagneremo 5000 dollari:

l'opposizione l'ha promesso"), aggiunte alla perdita di prestigio di Milosevic,
considerato finora l'uomo forte, ed all'indebolimento del suo Partito, son
tutti elementi, che prefigurano un risultato favorevole al Dos. I partiti di
Seaselj e di Draskovic -che hanno, intrambi, duramente criticato le violenze
mafiose- potrebbero riguadagnar terreno, ma la cosa � tutt'altro che certa.
Avremo, dunque, negli anni prossimi una situazione di doppio potere -con un
governo jugoslavo sottoposto all'autorit� di Milosevic, ed un governo serbo
sotto quella, invece, di Djindjic e dell'Occidente? Si tratterebbe, nel caso,
di una situazione storica assai originale, ma anche esplosiva.
Il Dos preme o per un suo governo minoritario; o per un governo tecnico di
"esperti" oppure, infine, per un'alleanza Dos-Snp montenegrino. Si dice perfino
che il SPS -sottoposto a terribili pressioni- potrebbe accettare l'ingresso del
Dos nel governo jugoslavo. In questo caso, si avrebbe un governo d'unione
nazionale Sps-Dos-radicali-Spo (Draskovic).
Come che sia, gli scontri dovrebbero proseguire: una partecipazione al potere
�, solo, una soluzione temporanea, essendo troppo forti gli appetiti che si
confrontano.

Come che sia, per i progressisti di tutto il mondo sar� importante seguire con
estrema attenzione la situazione e di badar bene a questi partiti jugoslavi,
cosiddetti "democratici", ma il cui programma � in realt� quello del Fmi. I
prossimi mesi avranno grande importanza, perch� la partita non � ancora tutta
giocata.
Come gi� abbiamo indicato, una buon parte degli elettori di Kostunica resta
contraria alla Nato. "Son contento -m'ha detto Darko, giurista- che Milosevic
abbia perso, perch� non ha portato la lotta fino in fondo in difesa dei serbi
in Croazia e in Bosnia. Milosevic ha trascurato tutti quei giovani, che furono
vittime di quelle guerre. Con il nuovo regime, tuttavia, ci troveremo di fronte
ad un problema ancor pi� grave: la Nato � in arrivo e noi non dovremo farla
passare."
Come spiegare la vittoria di Kostunica? Con un insieme di fattori, di cui la
pi� parte � stata gi� trattata negli articoli precedenti: 1) la vittoria della
Nato; 2) dieci anni di privazioni, in seguito allo strangolamento economico del
Paese; 3) il denaro della Cia, che � piovuto in grande abbondanza e che ha
provocato defezioni; 4) una intelligente campagna mediatica e psicologica a
proposito di Kostunica, presentato come l'uomo nuovo e credibile; 5) gli errori
del regime di Milosevic.
In primo luogo e fondamentalmente, c'� la vittoria della Nato, che � la
vittoria della violenza. Nella primavera del '99, nel momento pi� intenso dei
bombardamenti mirati su obiettivi civili (installazioni elettriche, serbatoi di
benzina, ponti, strade, ecc.), il generale statunitense Michael Short
dichiarava: "Sono convinto che se la gente non ha l'elettricit� per far
funzionare il frigorifero n� il gas per cucinare, se non pu� recarsi al lavoro
perch� i ponti sono distrutti e se non possono smettere di pensare alle bombe
che possono cadergli addosso in qualunque momento, verr� il momento in cui la
stessa gente dir� che con tutto ci� bisogna farla finita." Tutto ci�
significava il regime di Belgrado.
Ecco ci� che la Nato chiama delle elezioni democratiche. Ad esempio, la signora
Carla del Ponte -cos� detta imparziale magistrato internazionale, ma in realt�
semplice arma nelle mani di Washington, come un Tomahawk o un volgare agente
della Cia. Ebbene, questa signora ha dichiarato, in un comunicato del 6
ottobre: "E' giusto che esprima il mio turbamento per gli eventi drammatici,
che succedono a Belgrado. Auguro loro di aver pieno successo con la nuova
democrazia ." Curioso magistrato, sorprendente tribunale, che chiude gli occhi
di fronte al regno del terrore e della mafia in Kosovo ed ha il coraggio di
applaudire alla 'democrazia', pur continuando nel suo sporco lavoro di
demonizzazione dei Serbi!
Al momento non staremo a sviluppare gli altri fattori, che hanno contribuito
alla disfatta (che, per altro, abbiamo precedentemente trattato); su un quinto
fattore, per�, ci soffermeremo, perch� � tale da porci numerose domande.
Perch� non vi sono state contro-manifestazioni nelle strade?
Cosa pensano i lavoratori?
Perch� l'esercito non si � mosso?
Ieri, ho incontrato alcuni sindacalisti della provincia, che erano venuti per
parlare del mio libro "La Nato alla conquista del mondo" e per propormi una
conferenza per i loro iscritti e militanti. La loro organizzazione - di 35.000
membri- si presenta come indipendente ma, in realt�, � assai vicina al Partito
Socialista.
Naturalmente, ho colto l'occasione per interrogarli sull'attualit�, ricevendo
risposte vaghe, confuse, imbarazzate. Alla fine, uno di loro mi ha detto "Io ho
attaccato manifesti di Milosevic, per� ho votato Kostunica". Come si vede,
piena � la perdita di fiducia.
Domenica sono andato a Novi Sad, per osservare il secondo turno delle elezioni
in Voivodina. In un'intervista (che sar� pubblicata) Dusan Bajatovic,
segretario del Ps per la regione, mi ha detto: "Noi siamo un Partito molto
grande, con moltisimi quadri e dieci anni di potere. E' molto. C'� stata
rivalit� tra i quadri. Molti stavano nel nostro Partito non per motivi seri, ma
per interesse. E in un paese povero, essere iscritto al Partito suscita
appetiti. Il popolo ha visto gente arricchirsi dall'oggi al domani, senza
ragioni evidenti. Da dove veniva questo denaro? E la gente ne ha ricavato che
fosse la posizione di potere del Partito a produrre simili privilegi. Tuttavia,
la gran maggioranza dei membri del Partito � fatta di gente onesta e devota al
proprio Paese; anch'essi -ovviamente- davano giudizi severi su tale situazione.
Vi sono state anche accuse false contro dirigenti del partito e dello Stato, ma
in queste condizioni i membri del Partito non hanno potuto adeguatamente
ribattere a tali accuse".
Confessione interessante, anche se non chiarisce perch� tali arricchimenti e
privilegi non siano stati combattuti; forse perch� i beneficiari si trovavano
troppo in alto?
"Non c'� solo il Partito Socialista -mi spiega Branko, ingegnere. La Jul, che
si presenta con posizioni pi� marcate a sinistra rispetto al Partito
socialista, anch'essa ha perso la sua credibilit�: ne facevano parte troppo
ricchi signorotti; non si pu� avere una teoria di sinistra e una pratica di
destra."
Tuttavia, Branko aggiunge: "Non � che per questo bisogna gettarsi in braccio
alla destra. Dieci anni fa, gli Occidentali fecero le stesse promesse ai
Rumeni; ma io conosco bene la Romania, dove frequentemente mi conduce il mio
lavoro. Oggi, in Romania la situazione � talmente catastrofica, che vi pu�
capitare di incontrare -qui in Jugoslavia, a Pojurevac, ad es.- lavoratori
rumeni impiegati nelle campagne! E la Romania non patisce sanzioni."
Un altro intellettuale progressista, Darko, concorda ed aggiunge: "Milosevic
avrebbe dovuto fare come Castro, che si vede in continuazione andare a
discutere con la gente comune, con i contadini, allo scopo di capire come vanno
le cose, che cosa pensano, quali sono i loro problemi. Anche Cuba � attaccata,
ma si difende bene!"
Quando si cerca di valutare il peso rispettivo dei singoli fattori, bisogna
esser prudenti. I fatti su cui richiamiamo l'attenzione sono molti importanti e
vi torneremo sopra; non si tratta, per�, di fatti nuovi. Erano ben noti da
molto tempo e nessuno fa affidamento sull'onest� dell'opposizione, sulla sua
capacit� di combattere la corruzione. Bisogna sapere che, in queste elezioni,
il risultato del Ps � stato sostanzialmente stabile. L'autentico fatto nuovo �
che Dos ha vinto. Ne riparleremo.






La "lib�ration" des m�dias?

Interview d'un journaliste belgradois

Il est journaliste dans un grand quotidien de Belgrade. "Milan" - comme nous l'appellerons car r�v�ler son identit� le mettrait
en danger - "Milan" a v�cu de pr�s ce qu'on appelle la lib�ration des m�dias. Il n'est pas membre du SPS ("J'ai vot� Milosevic,
SPS, et aussi radical au niveau local"), mais n'appr�cie pas du tout la chasse aux sorci�res qui s'est d�clench�e. T�moignage.

MICHEL COLLON

Auparavant, y avait-il parmi vous des journalistes pas d'accord avec la ligne �ditoriale?
Milan. Bien sur, dans chaque m�dia, vous en aviez quelques uns. Certains �crivaient sur des sujets non sensibles. Mais d'autres
empochaient tout simplement leur salaire et ne venaient pas travailler! On leur disait: "Du moment que vous ne faites pas de
gr�ves, ni de troubles, pas de probl�mes." La Yougoslavie est probablement le seul pays au monde ou des choses pareilles se
passent. Faudra-t-il dire "se passaient"?

Une p�tition de journalistes a circul�, dit-on...
Milan. Oui, le vendredi, ces gens qui ne travaillaient pas ont fait une d�claration, accusant le r�dacteur en chef d'etre un
dictateur. Ils l'ont fait signer pour signature. On a dit que cela avait �t� sign� par de nombreux journalistes. Mais � moi et
� d'autres, on ne l'a jamais pr�sent�. Ils ont fait signer � des secr�taires et d'autres employ�s, disant apr�s que c'�taient
des journalistes. Ils ne l'ont pas remise au directeur, comme c'aurait �t� normal s'il y avait eu un probl�me � r�gler.

La meme chose, partout, au meme moment...
Et la r�action du directeur?
Milan. Il m'a dit: "C'est un plan, la meme chose se passe dans les autres journaux. Je pensais qu'il �tait parano! Mais
ensuite, mes coll�gues d'autres journaux m'ont dit que cela s'�tait pass� exactement de la meme facon chez eux.

Donc, c'�tait bien un plan soigneusement pr�par�?
Milan. C'est clair.

Beaucoup ont sign�?
Milan. Oui, mais il y a eu pression sur beaucoup de gens pour qu'ils signent: "Attention, les temps changent. Si vous ne signez
pas, quand nous arriverons au pouvoir, vous perdrez votre emploi."

"J'esp�re que je ne devrai pas employer ce que j'ai dans ma poche."
Et ensuite?
Milan. Chaque jour, nous avions r�union. Vendredi matin, on nous a dit: "On va �lire notre nouveau r�dacteur en chef, nous ne
voulons pas que des politiciens nous envoient quelqu'un de l'ext�rieur."Cinq minutes plus tard, quelqu'un arrivait. De
l'ext�rieur.
"Je suis votre nouveau r�dacteur en chef. "Ils" m'envoient. J'esp�re que je ne devrai pas employer ce que j'ai dans ma poche.
Et que vous serez assez intelligents pour que je ne doive pas changer vos articles. Personne ici n'a le droit de parler, vous
etes tous de vieux serpents. Vous devez vous laver vous- memes car vous avez �t� loyaux � ce gouvernement. Voil� ce que j'avais
� vous dire. Il n'y aura pas de questions."Et il est parti.
Les gens �taient estomaqu�s: "Pas de questions?!' Au pr�c�dent r�dacteur en chef, on puvait poser des questions.

Les journalistes sont-ils libres de couvrir des �v�nements comme le saccage des batiments SPS?
Milan. Non, ces articles volent � la poubelle. Mes coll�gues ont peur, ils n'osent pas discuter de tout ca. Nous vivons des
moments terribles.



JOURNAL DE BELGRADE - Mardi 10 octobre, 13 heures

Nouvelles �lections le 19 d�cembre
Les institutions sont toujours paralys�es
par les violences et les menaces

MICHEL COLLON

Dans de tels moments historiques, les �v�nements se bousculent d'heure en heure, et la v�rit� du matin est d�pass�e
l'apr�s-midi. Sous la pression de l'opposition et des violences qui se d�roulent ici, avec un Etat et des institutions
compl�tement paralys�s, le Parlement serbe vient de s'auto-dissoudre. Les prochaines �lections auront lieu le 19 d�cembre.
Avec un nouveau syst�me �lectoral: la proportionnelle, et une seule circonscription pour tout le pays. Ce qui devrait avantager
les radicaux de DOS, mais aussi les socialistes de Milosevic. On ne sait pas encore si le pr�sident serbe Milutinovic
d�missionnera �galement.

Les memes r�sultats? Une situation de double pouvoir?
Quels pourraient etre les r�sultats dans deux mois? Probablement les memes, les gens n'ayant pas encore eu l'exp�rience de ce
que signifierait concr�tement un gouvernement DOS pour leur emploi et leurs revenus. Certes, les violences et les activit�s
maffieuses d�velopp�es par Djindjic ont choqu� meme une partie des partisans de Kostunica. Mais l'euphorie de la victoire et la
persistance des illusions "On va vivre mieux, on gagnera 5.000 dollars comme l'opposition nous l'a promis", ces facteurs et
aussi la perte de prestige de l'homme fort Milosevic, ainsi que l'affaiblissement de son parti, tous ces �l�ments pr�figurent
un r�sultat favorable � DOS. Les partis de Seselj et de Draskovic - qui ont tous deux violemment critiqu� les violences
maffieuses - pourraient reprendre un peu du poil de la bete, mais ce n'est pas du tout certain.
Va-t-on alors se trouver, pendant les annees qui viennent, dans une situation de "double pouvoir" avec un gouvernement
yougoslave sous l'autorite de Milosevic et un gouvernement serbe sous l'autorite de Djindjic et de l'Occident? Ce serait une
situation historique assez originale et explosive. Mais ce n'est pas certain. DOS fait pression pour ses solutions: soit un
gouvernement minoritaire DOS, soit un gouvernement dit "technique" d'experts, soit une alliance DOS-SNP mont�negrin. On dit
aussi que le SPS - sous une pression terrible actuellement - pourrait accepter de faire entrer DOS dans le gouvernement
yougoslave; on aurait alors un gouvernement d'union nationale SPS-DOS-radicaux-SPO (Draskovic). Dans tous les cas, les
affrontements devraient se poursuivre. Un partage de pouvoir n'est jamais qu'une solution temporaire, et les app�tits en
pr�sence sont trop forts.

La partie n'est pas jou�e, mais la marge d'action est �troite
Quoi qu'il en soit, pour les progressistes du monde entier, il sera important de suivre cette situation attentivement et
d'ouvrir les yeux sur ces partis yougoslaves dits "d�mocratiques"mais dont le programme est en r�alit� celui du FMI. Les mois
� venir seront d'une grande importance, et la situation n'est pas encore d�finitivement jou�e.
Comme nous l'avons indiqu�, une bonne partie des �lecteurs de Kostunica reste anti-Otan: "Je suis content que Milosevic est
parti, m'a dit Darko, juriste. Car il n'a pas men� le combat jusqu'au bout pour d�fendre les Serbes en Croatie, puis en Bosnie.
Et il a n�glig� tous ces jeunes qui furent victimes de ces guerres. Mais avec ce nouveau r�gime, nous allons avoir un probl�me
encore plus grave. C'est l'Otan qui arrive ici. Nous ne devrons pas les laisser faire."

Les cinq raisons de la d�faite
Comment expliquer la victoire de Kostunica? Par un ensemble de facteurs dont la plupart ont �t� d�velopp�s dans de pr�c�dents
articles. 1. La violence de l'Otan. 2. Dix ann�es de privations par l'�tranglement �conomique du pays. 3. L'argent de la CIA
qui a coul� � flots et qui a notamment provoqu� des d�fections. 4. Une campagne m�diatico-psychologique intelligente autour de
l'homme neuf et cr�dible Kostunica. 5. Les erreurs du r�gime Milosevic.

D'abord, fondamentalement, c'est une victoire de l'Otan, une victoire de la violence. Au printemps 99, au plus fort des
bombardements visant des objectifs civils (installations �lectriques, approvisionnement en essence, routes, ponts...), le
g�n�ral US Michael Short d�clarait: "Je suis persuad� que si les gens n'ont pas de courant pour faire marcher leur frigo, pas
de gaz pour la cuisine, s'ils ne peuvent pas aller au travail parce que les ponts sont cass�s et s'ils n'arretent pas de penser
aux bombes qui peuvent tomber � tout moment, le temps viendra ou ils vont se dire qu'il faut en finir avec tout ca'. Tout ca,
c'�tait le r�gime de Belgrade.
Voil� ce que l'Otan appelle des �lections d�mocratiques. Tout comme Madame Carla Del Ponte, soi-disant magistrate
internationale impartiale, en r�alit� simple arme de Washington au meme titre qu'un Tomahawk ou un vulgaire espion de la CIA.
Cette dame vient de d�clarer: "Il est appropri� de ma part d'exprimer mon ravissement devant les �v�nements dramatiques se
d�roulant � Belgrade, je leur souhaite plein succ�s avec leur toute nouvelle d�mocratie." (Communiqu� du 6 octobre) Curieuse
magistrate, curieux tribunal, qui ferment les yeux sur le r�gne de la terreur et de la maffia au Kosovo et osent applaudir "la
d�mocratie"tout en continuant � se livrer � leur sale travail de satanisation des Serbes!

Pour l'instant, nous ne d�veloppons pas ici les autres facteurs de la d�faite (trait�s pr�c�demment), mais nous en venons au
cinqui�me facteur, sur lequel on nous pose beaucoup de questions. "Pourquoi n'y a-t-il pas eu de contre-manifestants dans la
rue?" "Que pensent les travailleurs?" "Pourquoi l'arm�e n'a-t-elle pas boug�?

Pourquoi le r�gime a perdu son soutien

Hier, j'ai rencontr� des syndicalistes de province, venus me voir pour parler de mon livre "L'Otan � la conquete du monde"et
m'inviter � venir donner une conf�rence devant leurs militants et affili�s. Leur organisation - qui s'affiche 'ind�pendante'
mais �tait tr�s proche du parti socialiste -compte 35.000 membres. Je les ai �videmment interrog�s sur la situation actuelle.
Je sentais leurs r�ponses vraiment vagues et confuses. Malaise. Finalement, un des responsables m'a dit: "J'ai coll� les
affiches de Milosevic que j'ai recues, mais j'ai vot� Kostunica."
Nous voici en plein coeur de la perte de confiance.
Dimanche, je suis all� � Novi Sad observer le second tour des �lections r�gionales de Voivodine. Dans une interview (a
paraitre) le secr�taire du parti socialiste pour la r�gion Dusan Bajatovic m� dit: "Nous sommes un tr�s grand parti, avec un
tr�s grand nombre de cadres, et dix ans au pouvoir, c'est beaucoup. Ce qui a provoqu� une comp�tition entre cadres. Beaucoup de
gens n'etaient pas dans notre parti pour des raisons s�rieuses, mais par int�ret. Et dans un pays pauvre vu, etre au parti
excite les app�tits. Le peuple a vu des gens s'enrichir du jour au lendemain et sans raison valable. Il y a eu beaucoup de cas.
D'ou venait cet argent? Et les gens ont pens� que c'�tait la position au SPS qui provoquait ces privil�ges.
La grande majorit� des membres sont cependant honnetes et d�vou�s � leur pays, et eux aussi jugeaient s�v�rement ces cas. Il y
a eu aussi des accusations fausses contre les dirigeants du SPS et de l'Etat, mais dans ces conditions, les membres n'ont pas
pu r�pondre correctement � ces attaques."
Aveu int�ressant. Reste �videmment � savoir pourquoi ces enrichissements et ces privil�ges n'ont pas �t� combattus. Parce que
les b�n�ficiaires �taient trop haut plac�s?

"Il n'y a pas que le SPS, m'explique Branko, ing�nieur. Le parti YUL qui se r�clame de positions encore plus � gauche que le
SPS, a aussi perdu sa cr�dibilit�. Il comptait en son sein de nombreux patrons tr�s riches. On ne peut pas avoir une th�orie de
gauche et une pratique de droite." Mais il ajoute: "Ce n'est pas pour ca qu'il faut se jeter dans les bras de la droite. Il y a
dix ans, les memes promesses occidentales ont �t� faites aux Roumains. Mais je connais ce pays, car mon travail m'y am�ne
souvent. A pr�sent, la situation y est tellement catastrophique que vous pouvez meme voir des travailleurs roumains occup�s
dans les champs, ici, en Yougoslavie, � Pojurevac! Et eux n'ont pas de sanctions."
Un autre intellectuel progressiste, Darko, pense de meme et ajoute: "Milosevic aurait du faire comme Castro. CElui-la on le
voit toujours aller discuter avec les simples gens, avec les paysans, pour voir comment ca va, ce qu�ls pensent, leurs
probl�mes. Cuba aussi est attaqu�, mais il se d�fend bien."

Quand on essaie d'�valuer le poids respectif de ces divers �l�ments, il faut se montrer prudent. Les faits que nous venons
d'indiquer sont tr�s importants et nous y reviendrons. Mais ils ne sont pas nouveaux, les gens savaient ca depuis longtemps. Et
personne n'a confiance dans l'honnetet� de l'opposition sur le plan de la corruption. il faut savoir qu'� ces �lections en fait
le SPS a reproduit � peu pr�s ses scores �lectoraux pr�c�dents. Le facteur nouveau, c'est la r�ussite de DOS. Nous y
reviendrons.

Qui viendra � Belgrade apr�s V�drine: Fischer, Kouchner et puis Albright?
Arrogant d�fil� des vainqueurs � Belgrade

MICHEL COLLON

Hubert V�drine, ministre francais des Affaires �trang�res, est venu � Belgrade. Le premier dirigeant occidental � venir
savourer la victoire du FMI et de l'Otan. Pourtant, V�drine, a �t� condamn� par un tribunal yougoslave pour sa participation
aux crimes des guerre commis par l'Otan dans ce pays.
De nombreux juristes internationaux et aussi l'organisation Amnesty International ont confirm� que l'Otan �tait bien coupable.
Monsieur le pr�sident Kostunica est toujours consid�r� comme tr�s soucieux de la l�galit�. Fera-t-il appliquer ce jugement?
Quoi qu'il en soit, le d�fil� des vainqueurs - arrogants et impudiques - a commenc� � Belgrade. La rumeur a circul� que Bernard
Kouchner souhaitait venir. Balon d'essai? C'�tait trop gros sans doute, car cet homme est tellement d�test� par tous les Serbes
qu'il aurait fallu une arm�e pour le prot�ger.
Par contre, Joshka Fischer est annonc� pour bientot. Mais il esp�re rencontrer un autre ministre des Affaires �trang�res, aux
ordres de l'Ouest.
Verra-t-on un jour Madeleine Albright venir c�l�brer son triomphe et se faire baiser la main � nouveau? Ce serait sans doute
trop maladroit de le faire en public. Le baise-main risque de rester platonique. Mais c'est bien elle qui a gagn�.
Pour l'instant du moins.

END OF JOURNAL FROM BELGRADE IN FRENCH 5 - 12 OCTOBER

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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
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