La lotta continua

nonostante la sconfitta a Belgrado

11 ottobre



di Sara Flounders e John Catalinotto

Di fronte all'enorme pressione degli Stati Uniti e dei
loro alleati della NATO, a una
manifestazione di 200.000 persone che chiedevano che si
ritirasse e agli attacchi violenti
di unit� paramilitari organizzate, il presidente jugoslavo
Slobodan Milosevic si � dimesso
il 6 ottobre.

Gli avvenimenti pongono due interrogativi di importanza
vitale per la classe operaia e i
movimenti contro la guerra e progressisti in tutto il
mondo.

Il primo �: da che parte state? E' stata una vittoria del
popolo, come proclamano i grandi
mezzi di comunicazione di massa, o una sconfitta per la
classe operaia in Jugoslavia e in
tutto il mondo?

Il secondo interrogativo riguarda l'esito dello scontro in
atto: quale classe avr� il
controllo dello stato, cio� dell'esercito, la polizia, le
leggi e i tribunali? La classe
capitalistica internazionale, che controlla la Banca
Mondiale, il Fondo Monretario
Internazionale, le grandi banche di investimento e le
societ� multinazionali avr� ora il
controllo di tutte le leve della vita economica e politica
anche in Jugoslavia?

Le manifestazioni di massa hanno dato agli avvenimenti le
sembianze di una insurrezione
rivoluzionaria. Ma si tratta di un'apparenza ingannevole,
perch� abbiamo in realt�
assistito a un golpe controrivoluzionario sostenuto dalla
NATO, un golpe ancora
incompleto contro il quale � possibile resistere.

I dirigenti della NATO acclamano Kostunica

L'indicazione pi� ovvia sul carattere degli avvenimenti �
venuta dai dirigenti dei paesi
NATO che l'anno scorso hanno condotto per 11 settimane la
brutale campagna di
bombardamento della Jugoslavia. L'entusiasmo sfrenato del
presidente americano Bill
Clinton, del segretario di stato Madeleine Albright, del
primo ministro britannico Tony
Blair, del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e del suo
ministro degli esteri, il verde
Joshka Fischer, dovrebbe essere sufficiente a chiarire il
significato degli avvenimenti
della settimana scorsa per chi avesse pensato che il voto
per Kostunica o la sommossa a
Belgrado fosse una vittoria della democrazia.

Ebbri del loro apparente successo e ansiosi di
attribuirsene il merito, i politici da
Washington a Berlino vantano ora i loro sforzi organizzati
per rovesciare il governo
Milosevic.

Ecco qualche esempio:

7 ottobre (Reuters) La Germania ha fatto sapere sabato di
aver sostenuto l'opposizione
jugoslava con finanziamenti di milioni di marchi.

Anche la Norvegia ha affermato di aver contribuito a
finanziare la campagna elettorale
che ha portato alla vittoria del candidato
dell'opposizione Vojislav Kostunica e subito
dopo al rovesciamento dell'uomo forte presidente Slobodan
Milosevic.

Il settimanale Der Spiegel parla di circa 30 milioni di
dollari quasi tutti di provenienza
statunitense fatti passare tramite un ufficio a Budapest.

Altri 45 milioni di marchi dalla Germania e da altri paesi
occidentali sono stati pagati alle
amministrazioni locali controllate dall'opposizione. Lo
Spiegel scrive che il ministero
degli esteri ha mandato circa 17 milioni di marchi tramite
16 citt� tedesche che vi hanno
aggiunto il loro contributo.

9 ottobre (Agence France Presse) "Il capo di stato
maggiore USA, generale Henry
Shelton, ha lodato luned� la Bulgaria per il contributo
dato al rovesciamento del
presidente jugoslavo Milosevic"

La loro tattica comprendeva il pompaggio di decine di
milioni di dollari ai partiti di
opposizione, in un'economia ridotta alla fame e distorta
da otto anni di sanzioni. C'erano
poi le minacce militari di utilizzare, in caso di vittoria
di Milosevic, le bombe NATO e le
truppe di stanza nei paesi confinanti e le promesse ben
pubblicizzate di por fine alle
sanzioni e dare inizio a un'era di pace e prosperit� se
fosse stato eletto Kostunica.

Kostunica � un politico anticomunista di basso profilo e
professore di diritto
costituzionale, sostenuto da 18 piccoli partiti divisi su
tutto messi insieme da Washington
con finanziamenti e pressioni brutali per formare la
"Opposizione Democratica Serba"
(DOS). Kostunica si � presentato sulla base del programma
economico del Gruppo dei
17, redatto da economisti jugoslavi che lavorano per il
Fondo Monetario e la Banca
Mondiale. Le "soluzioni" che prospettano per la Jugoslavia
comprendono la fine del
sistema sanitario gratuito e di ogni sussidio per gli
affitti, l'alimentazione e il trasporto.

L'obiettivo � la trasformazione di tutta l'economia con la
rapida privatizzazione della
maggior parte delle industrie e la vendita a basso prezzo
a investitori stranieri di quelle
che garantiscono maggiori profitti. Anche in economie
assai pi� prospere, questo tipo di
terapia choc � sfociato in licenziamenti di massa.

Basta vedere come sono precipitati i tenori di vita dei
lavoratori dei paesi confinanti,
come la Romania e la Bulgaria, quando hanno aperto le loro
economie alle banche
imperialiste e adottato le ricette del FMI.

Ma � proprio questo l'obiettivo che la coalizione di
Kostunica sembra perseguire.
L'agenzia Reuters riferiva il 10 ottobre le parole
dell'economista della DOS Miroljub
Labus, secondo il quale il FMI avrebbe accolto entro il 14
dicembre la Jugoslavia nel suo
ovile se l'opposizione avesse formato in tempi brevi il
suo governo.

Il ruolo del Partito Socialista

Nonostante le molte concessioni e i compromessi, il
Partito Socialista Serbo di Milosevic
ha lottato per mantenere l'indipendenza della Jugoslavia.
Ci� gli ha guadagnato l'ostilit�
della reazione imperialista mondiale. Per 10 anni gli
imperialisti USA e dell'Unione
Europea hanno fatto di tutto per smembrare la Federazione
Socialista Jugoslava e spazzar
via persino la memoria di questo stato multietnico, mentre
il PSS e il partito alleato della
Sinistra Jugoslava resistevano.

I mezzi di comunicazione di massa dell'imperialismo hanno
demonizzato Milosevic
chiamandolo dittatore. Ma Milosevic e il suo partito erano
stati eletti per governare la
Jugoslavia, avevano guadagnato stima e rispetto per aver
guidato l'eroico popolo
jugoslavo nelle 11 settimane di combattimento contro
l'aggressione NATO e avevano
difeso l'economia jugoslava dalla penetrazione
imperialista.

E' vero che il PSS ha perso il sostegno attivo della
classe operaia che era stata la sua base.
Il partito non � riuscito finora a mobilitare le masse per
difendersi dagli attacchi. Tuttavia
Milosevic ha avuto due milioni di voti e il Partito
Socialista ha la maggioranza legale in
organismi importanti, compresi il Parlamento Federale
Jugoslavo e quello della Serbia.

Ma sarebbe sciocco pensare che Washington e i suoi alleati
limitino le loro tattiche al
terreno della legalit� parlamentare.

Lotta per il potere

In un periodo di competizione pacifica e di discussione, i
18 partiti della DOS che
sostengono Kostunica si dividerebbero subito. Kostunica �
un monarchico e nazionalista
serbo, mentre altre formazioni della coalizione sono
antimonarchiche e si battono per
l'indipendenza delle province della Voivodina e del
Sangiaccato dalla Serbia.

Inoltre un congruo periodo di pacifica dialettica politica
dimostrerebbe che il programma
economico di Kostunica rappresenta per i lavoratori
jugoslavi un disastro peggiore delle
sanzioni e l'inevitabile svendita della sovranit�
jugoslava e serba offenderebbe molti dei
suoi attuali sostenitori.

Ecco perch� Washington e i suoi agenti sono passati subito
a metodi extralegali per
impadronirsi di tutto l'apparato dello stato e hanno preso
di mira i ministeri chiave e in
particolare gli apparati di sicurezza, la polizia, il
sistema bancario e tutto l'apparato
mediatico e attaccato violentemente il PS e gli altri
partiti di sinistra.

Nelle elezioni il Partito Socialista e la Sinistra
Jugoslava hanno conquistato la
maggioranza in tutte e due le Camere del Parlamento
Federale. Secondo la costituzione
jugoslava, il Parlamento � pi� importante giuridicamente
della presidenza, che ha compiti
di rappresentanza. Ancora maggiore � l'influenza del
Parlamento Serbo dove la sinistra �
in posizione dominante e che su pressione del DOS ha
convocato per dicembre nuove
elezioni.

Gli strateghi imperialisti spingono in direzione del
rapido controllo dell'intero apparato
statale, il che significa epurare i dirigenti della
polizia e distruggere l'esercito jugoslavo
che ha le sue radici nella rivoluzione socialista del 1945
e nella lotta partigiana contro i
nazisti.

Privato di un apparato armato che lo difenda, il popolo e
in particolare la classe operaia
jugoslava sar� alla merc� dei banchieri e degli
imprenditori imperialisti che hanno le
forze NATO nel Kosovo e nei paesi limitrofi e i loro
agenti a Belgrado.

Le bande extralegali dell'imperialismo

Le bande anti-Milosevic hano attaccato i partiti di
sinistra e i centri del governo. Velimir
Ilic, sindaco di Cacac, nonch� un disertore che aveva
rifiutato di cooperare con l'esercito
jugoslavo durante la resistenza contro la NATO dell'anno
scorso, si � vantato sul New
York Times di aver organizzato commandos anti-Milosevic.
Dice Ilic: "Abbiamo
organizzato una squadra di giovani professionisti, par�
dell'esercito jugoslavo e giovani
poliziotti e ci siamo coordinati con le unit� di elite
della polizia del ministero degli interni
a Belgrado. A noi si sono uniti esperti di arti marziali e
boxeurs professionisti. Avevamo
anche poliziotti in abiti cvili per il coordinamento con
le citt� vicine".

Ilic ha dichiarato alla Agence France Presse che disponeva
di 2000 uomini e che una
parte era armata. "Un certo numero dei nostri aveva
giubbotti antiproiettile e armi: Il
nostro obiettivo era molto chiaro: assumere il controllo
delle istituzioni chiave del
regime, compreso il Parlamento e la televisione". Non ha
detto se fossero pagati e da chi,
ma si � vantato che le sue forze, con divise della
polizia, avevano aperto il Parlamento e
seminato confusione tra i ranghi dei poliziotti. Dentro,
aveva presentato la banda a Zoran
Djindjic, l'organizzatore della campagna di Kostunica.

Secondo Michel Collon, corrispondente del settimanale
belga Solidaire da Belgrado,
Djindjic aveva coordinato gli attacchi al Parlamento e
alla Televisione serba e aveva fatto
uso di pressioni e minacce contro i giornalisti per
prender possesso della pi� importante
televisione pubblica, della radio e della stampa, compreso
il quotidiano Politika.

Gli squadristi di Djindjic, subito dopo la presa del
Parlamento, avevano messo a
soqquadro anche la sede del PS di Belgrado e quella del
piccolo Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo. A Belgrado e dintorni sono state
incendiate inoltre le case di
attivisti del Partito Socialista e fatti anche pi� gravi
sono accaduti in provincia.

La lotta continua

Il 10 ottobre i dirigenti della DOS hannno raggiunto un
accordo con il Partito Popolare
Socialista del Montenegro per nominare il dirigente di
quel partito, Pedrag Bulatovic,
nuovo primo ministro nel Parlamento Federale Jugoslavo.
Bulatovic ha dichiarato che il
suo partito, che era allineato con il Partito Socialista
di Milosevic, intendeva formare un
governo con la DOS "per bilanciare le forze politiche nel
Parlamento Federale".

Ci vorrebbe molto pi� spazio per spiegare tutte le
possibili manovre parlamentari. Ma
questo � davvero secondario. Washington e i suoi agenti
impiegheranno pressioni di ogni
tipo contro gli individui, i partiti politici e la
popolazione nel suo complesso per impedire
che la dialettica politica pacifica sbarri la strada alla
controrivoluzione.

Collon e altri corrispondenti da Belgrado hanno notato che
la popolazione era disgustata
dall'incendio del Parlamento e dalle altre violenze. Anche
i sostenitori di Kostunica
dicono di aver votato per una vita migliore, non per le
vendette. Ma se la polizia e
l'esercito evitano di impegnarsi a mantenere l'ordine,
solo l'organizzazione attiva della
sinistra potr� difendere le sue posizioni.

Il ministro della difesa jugoslavo generale Dragoljub
Ojdanic ha rivolto un appello
pressante al Partito Socialista perch� mobiliti le sue
forze. In una lettera aperta, Ojdanic
mette in guardia i Serbi dal pericolo di estinguersi come
popolo. "La divisione tra i Serbi,
dice il generale, favorisce i piani dei nostri nemici
dichiarati" per occupare il paese. Il
generale fa riferimento ai legami della DOS con la NATO.

Qui negli Stati Uniti � importante in primo luogo che la
sinistra comprenda che gli
avvenimenti del 5-6 ottobre rappresentano un duro colpo
per i lavoratori e per la
sovranit� della Jugoslavia. Serve la solidariet� attiva
con coloro che in Jugoslavia
continuano a resistere allo sviluppo della
controrivoluzione, siano essi nel Partito
Socialista, negli altri partiti di sinistra, nei
sindacati, o nella polizia e nell'esercito.

L'imperialismo � riuscito a strappare con le sue grinfie
una posizione di considerevole
potere in Jugoslavia oggi. Ma la lotta continua.

Gli autori di questo articolo hanno organizzato il 10
giugno scorso a New York il
Tribunale Internazionale che ha condannato i crimini
commessi dalla NATO nei 78
giorni di bombardamento della Jugoslavia.


(Traduzione italiana a cura del
TRIBUNALE ITALIANO
CONTRO I CRIMINI DELLA NATO
e-mail: tribunaleclark@...
fax. 068174010
tel : 0338-7963539)


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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
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