La intervista che segue e' stata effettuata in diretta telefonica il
giorno 5 dicembre 2000 per la trasmissione "Voce Jugoslava", che viene
trasmessa ogni martedi dalle ore 13 sulle frequenze di Radio Citta'
Aperta (88.900 MHz) a Roma e nel Lazio, a cura del Coordinamento Romano
per la Jugoslavia.

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INTERVISTA A RUZICA MILOSAVLJEVIC
membro dell'esecutivo del Sindacato Indipendente (Samostalni Sindikat)
della fabbrica ZASTAVA di Kragujevac, RF di Jugoslavia.
Traduzione di Rajka Veljovic

Sapendo della grave posizione nella quale versano i sindacalisti del
"Samostalni Sindikat" e gli stessi operai della Zastava di Kragujevac,
abbiamo rivolto alcune domande:

D: Qual'e' la situazione attuale nella Zastava dopo il rovesciamento del
precedente governo da parte della DOS?

R: La situazione nella Zastava e' molto difficile perche' nel maggior
numero degli stabilimenti della Zastava la produzione e' ferma [1]. Il
programma numero 1 [per la ricostruzione dopo i bombardamenti] e'
terminato durante il precedente governo. Il programma numero 2,
accordato sempre con il governo precedente, e' fermo. Lo avevamo
iniziato ma durante le ultime elezioni e' stato sospeso e dal nuovo
governo abbiamo avuto promesse di investimenti. Sono rimaste soltanto le
promesse. E' da due mesi che nel nostro paese e' ferma ogni vera
produzione. Siamo molto preoccupati per la situazione dei lavoratori e
nell'opinione pubblica nessuno si preoccupa di questa situazione.

D: Dunque la produzione viene bloccata da questo governo? Sappiamo anche
che la vostra attivita' di sindacalisti e' ostacolata. Temete per la
vostra incolumita' fisica?
Vogliono le vostre dimissioni? O che consegnate le chiavi degli uffici?!
[E la polizia sta a guardare, non li difende, come abbiamo appreso da
una precedente conversazione]

R: Il nostro movimento sindacale e' sotto forti pressioni. Vogliono
farlo sparire, questo movimento [2], cioe' questa organizzazione di
sindacato autonomo (samostalni) anche perche' e' il piu' grande. Nella
nostra sezione della produzione di automobili, su 11500 lavoratori,
10503 sono iscritti al nostro sindacato. Si doveva svolgere una
assemblea operaia per le nuove elezioni [Ruzica Milosavljevic, molto
combattiva, aveva risposto alle squadre della DOS che soltanto quelli
che l'hanno eletta possono chiedere le sue dimissioni]. L'assemblea [il
24 novembre scorso] non si e' potuta svolgere perche' boicottata.

Per quanto riguarda la tua domanda sulle prossime elezioni [politiche
del 23 dicembre prossimo], noi come sindacato non abbiamo fatto mai
politica per i partiti. Non abbiamo influito sulle scelte politiche dei
nostri lavoratori. Proprio per questo abbiamo avuto tanti iscritti,
perche' l'unico nostro partito e' stata la fabbrica. Ed ora vediamo che
molti lavoratori sono delusi dal nuovo governo e dalla nuova
"democrazia" che ha esercitato tanta pressione...

D: ...la cosiddetta democrazia...

R: Si, "democrazia" con le virgolette, che non si vedono parlando...

D: Cosa possiamo fare noi, i compagni qui in Italia, per voi?

R: Quello che potete forse fare e' di intervenire presso i vostri
sindacati, le organizzazioni anche internazionali perche' alzino la voce
nella difesa dei nostri lavoratori. Perche' i lavoratori scelgano
liberamente a quale sindacato vogliono iscriversi e possano liberamente
esprimere la loro opinione [3].

D: Diffonderemo questo appello. A risentirci presto, sperando di
ritrovarvi ancora nella vostra sede.

R: Ringraziamo del vostro sostegno morale. Speriamo, ma la situazione e'
pessima, il futuro molto incerto.

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[1] Non e' forse piu' che evidente che si chiudono le fabbriche per
mettere i lavoratori sul lastrico e svendere le fabbriche al capitale
straniero? Oggi 8 dicembre, mentre scriviamo queste righe, sentiamo che
a Rajka e' stato intimato di lasciare gli uffici del sindacato e di
ritornare al suo vecchio posto. Ruzica, che e' nell'esecutivo, e'
riuscita a rimandare l'allontanamento per tre mesi.
[2] Particolarmente forte e' la pressione contro i sindacalisti attivi
nei contatti e nella solidarieta' internazionale: alla Zastava tra i
principali bersagli delle squadre della DOS c'e' il gruppo che coordina
il progetto di adozioni a distanza con l'Italia, gia' forte di 1400
adozioni.
[3] Prima delle ultime elezioni federali esistevano organi di
informazione "filogovernativi" ed organi "di opposizione". Adesso tutti
gli organi di informazione sono sotto il controllo della coalizione di
destra filooccidentale che ha appoggiato il neopresidente Kostunica.

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