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Da: Claudio Cossu <claudio.cossu @...>
Data: 14 settembre 2013 22.32.29 GMT+02.00
Oggetto: La promulgazione delle leggi razziali-settembre 1938.
Rispondi a: Claudio Cossu <claudio.cossu @...>


.Con preghiera di cortese diffusione

Verrà proiettato , inoltre, il filmato "La Risiera di S.Sabba" di Alessio Zerial.
  Cittadini liberi ed eguali                                                           liberieguali@...                                    
                                                    Trieste, settembre 1938- settembre 2013

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TRIESTE E IL FASCISMO RAZZISTA

In occasione dei 75 anni dell’annuncio delle leggi razziali (Trieste, 18 settembre 1938) il Comitato spontaneo “Cittadini Liberi ed Eguali” promuove il Convegno Trieste e il fascismo razzista che si svolgerà presso il “Circolo della Stampa” di Corso Italia n. 13 in data

giovedì 19 settembre 2013 dalle ore 17 alle 20.


I relatori saranno, nell’ordine:

Tullia Catalan: Dalla Trieste tollerante alla Trieste xenofoba. Antislavismo e antisemitismo

Silva Bon: La persecuzione antiebraica a Trieste

Anna Maria Vinci: Il razzismo nel fascismo di confine

Gaetano Dato: Il passaggio della memoria della Risiera

Simone Rorato: Trieste 1961. La stampa locale di fronte al processo Eichmann


Sarà proiettato un video, curato da Claudio Sepin, sul discorso di Mussolini in Piazza Unità.

Di fronte al mare e alla folla delirante in Piazza Unità, il dittatore disse, tra l’altro: “Il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo noi adotteremo le soluzioni necessarie (...). Il problema razziale non è scoppiato all’improvviso”.

L’annuncio delle leggi razziali consacrava istituzionalmente una componente del fascismo che aveva radici lontane, in certo nazionalismo locale degli inizi del Novecento. Nel 1920 e 1922 Mussolini aveva visitato le terre al confine orientale esaltando ripetutamente la superiorità della civiltà latina e italiana su quella slava e non solo.

Il discorso del settembre 1938 fu una sfida alla storica multiculturalità mitteleuropea della città dove risiedeva una delle più numerose comunità ebraiche d’Italia, parte integrante del locale tessuto economico e culturale. Lo stesso Podestà, carica di nomina governativa, Paolo Salem, era fascista della prima ora e di padre ebreo. La sua conversione alla religione cattolica e il cambiamento del cognome nel più ariano D’Angeri non gli permisero di evitare le gravi conseguenze dell’antisemitismo legalizzato.

A 75 anni da quegli eventi proponiamo di analizzare e discutere, oltre che ricordare, il significato locale e nazionale dell’avvio, su decisione autonoma, di una collaborazione più stretta del regime fascista con l’antisemitismo nazista. Fu l’intensa attività istituzionale italiana a preparare, anche a Trieste, lo sterminio successivo. Ricostruire la memoria di quei fatti può aiutare ad evitare che tragedie simili possano ripetersi.


FIP – p.le Europa, 1

Cittadini Liberi e Eguali

Trieste, 12 settembre 2013