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Ucraina: iniziative e segnalazioni

0) LINKS
1) Ucraina. Appello da Napoli ai democratici italiani (di Lavoratori ucraini e di altri paesi dell’Est Europa residenti a Napoli, 21 giugno 2014)
2) Tour italiano di Serghey Markhel, sopravvissuto alla strage di Odessa
3) Sulla situazione in Ucraina. Comunicato congiunto di alcuni partiti comunisti e operai, 22 giugno 2014
4) Aufruf gegen Kriegspropaganda und Kriegsvorbereitung
(Appello internazionale contro la propaganda di guerra e i preparativi di guerra, con specifico riferimento all'Ucraina)
5) Kazbek Tajsayev (PCFR): Dal destino dell'Ucraina dipende il nostro futuro
6) Kiev contro il Donbass, la parola passa al tribunale
Nei combattimenti contro la milizia del Donbass le autorità di Kiev hanno utilizzato bombe al fosforo e l’artiglieria a reazione.
7) CASAPOUND E FORZA NUOVA IN UCRAINA: ALCUNI APPUNTI


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*** LE INIZIATIVE:

Manifestazione popolare antifascista e per l'autodeterminazione a Donetsk, 6 luglio 2014

Mosca 3 luglio 2014: Manifestazione di solidarietà con gli abitanti delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk

Parma, Piazzale Matteotti, tra contestazioni, urla e voglia di fare politica si è parlato di Ucraina
Cristiano Antonino, Giovedì, 03 Luglio 2014
http://www.rossoparma.com/index.php/politica/citta/3150-piazzale-matteotti-tra-contestazioni-urla-e-voglia-di-fare-politica-si-e-parlato-di-ucraina

Stop $ for Ukraine murders! Protest in New York on June 6, 2014

SPECIALE: #DontKillUs
PTV News 10 giugno 2014 – 
#DontKillUs. Il video-appello dei rifugiati di Slavyansk e di Lugansk, fuggiti dalla guerra civile nell’Est dell’Ucraina… Donne e bambini hanno trovato rifugio in un centro estivo a Dmitriadovsky, nella regione russa di Rostov… 
VIDEO: http://www.pandoratv.it/?p=1169
http://www.youtube.com/watch?v=eOwM0_0eslk


*** LE CANZONI:

Вставай Донбасс! - Группа «Куба»

Песня про Донбасс - Eugene Morev


*** SEGNALAZIONE PER LE ANIME BELLE DELLA DEMOCRAZIA OCCIDENTALE:

Fonte: pagina FB "Premio Goebbels per la disinformazione", 6/7/2014
https://www.facebook.com/premiogoebbels/

Arrivano le prime autocritiche da parte di settori Lgbtq sull'appoggio dato ad EuroMaidan dopo cancellazione del Pride di Kiev (che si sarebbe dovuto svolgere ieri).
L'anno scorso il "dittatore amico di Putin " Yanukovich aveva autorizzato la Parade e l'aveva protetta con i poliziotti di Berkut (http://76crimes.com/2013/05/26/praise-for-police-organizers-of-first-kiev-pride-parade/), mentre quest'anno i golpisti "democratici e pro-Ue"hanno fatto capire che non possono contenere la violenza delle milizie neonaziste, anche perché reggono proprio grazie ad essa. Ricordiamo che tra coloro che si sono espressi contro il Pride c'era anche il sindaco di Kiev, l'ex pugile ultranazionalista e tra i volti più noti di EuroMaidan, Vitali Klitschko.

It's Time Kyiv Got It Right (Brian Dooley - Director, Human Rights Defenders Program, 07/05/2014)
http://www.huffingtonpost.com/brian-dooley/its-time-kyiv-got-it-righ_b_5560433.html


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Ucraina. Appello da Napoli ai democratici italiani


Siamo lavoratori immigrati a Napoli  dall’Ucraina e da altri paesi dell’Est Europa e rivolgiamo questo appello a tutti i sinceri democratici e antifascisti italiani, ai parlamentari, ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali, ai giornalisti, agli intellettuali…

L’oligarca miliardario Poroschenko, “eletto” Presidente dell’Ucraina dopo un colpo di Stato, sta massacrando inermi cittadini “colpevoli di non voler accettare un governo illegittimo, sostenuto dalla NATO e dall’Unione Europea, composto non solo da nazionalisti ma anche da fascisti e nazisti dichiarati.

Carri armati, cannoneggiamenti, bombardamenti (anche con armi vietate quali “fosforo bianco” e bombe a frammentazione) mercenari stranieri… vengono quotidianamente utilizzati, soprattutto nella regione russofona (e operaia) del Donbass, per sterminare innumerevoli civili, mentre nell’esercito ucraino i soldati che rifiutano di uccidere i loro compatrioti inermi vengono fucilati da reparti di fascisti arruolati e inquadrati nella Guardia Nazionale.

Quotidianamente sono attaccati ospedali, scuole edifici di abitazioni popolari. Esercito e bande fasciste impediscono di rimuovere dalle strade i numerosi cadaveri nonostante la temperatura già torrida e viene negata la possibilità di corridoi umanitari per mettere in salvo vecchi e bambini.

La televisione e i giornali italiani nascondono la verità, continuando a parlare di “lotta al terrorismo” e appoggiando Poroshenko che, oggi, ipocritamente, propone come “Piano di Pace” una “tregua” (che viene dalle sue truppe quotidianamente infranta) e il “disarmo delle milizie irregolari” (dopo aver fatto arruolare nella Guardia Nazionale le bande fasciste).

Il governo italiano sta facendo di peggio appoggiando l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea (Il 27 giugno, viene firmato l’accordo di partenariato) e contribuendo allo stanziamento di 14 miliardi di euro (il 16 giugno sono stati già versati 600 milioni di euro) ad un governo fascista e sanguinario.

Aiutateci a salvare il popolo del Sud-Est ucraino dalle armi dei fascisti e dell’esercito “regolare” del governo di Kiev.

NO all’accordo di partenariato Ucraina – Unione Europea

Fermiamo il fascismo prima che dilaghi in Europa.

Vi chiediamo di far sentire la vostra indignazione anche diffondendo su Facebook e su altri social network questo nostro appello che inoltreremo, a tutti i parlamentari, ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali, ai giornalisti.

 

Lavoratori ucraini e di altri paesi dell’Est Europa residenti a Napoli

https://www.facebook.com/groups/ucrainaantifascistanapoli/


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TESTIMONIANZA DA ODESSA. STOP NAZI UKRAINE! (SERGEY MARKHEL)

Sabato 5 luglio 2014, presso la Casa Rossa di via Monte Lungo 2 a Milano, Lombardia, Italia, affollatissima iniziativa internazionalista sul tema della drammatica situazione in Ucraina con la partecipazione di Sergey Markhel, attivista del movimento ucraino di resistenza antifascista "Kulikovo pole" di Odessa, che ha portato la sua testimonianza diretta sul tragico rogo della Casa del Sindacato di Odessa dello scorso 2 maggio 2014. Un'analoga iniziativa dal titolo "Ucraina: dal golpe di Euromaidan ai pericoli di guerra" si era già recentemente tenuta al Palazzo delle Stelline di Milano. Nel corso della serata sono stati proiettati video e foto di documentazione e sono seguiti gli interventi di Luigi Tranquillino, Marcello Gentile, Deborah Besseghini, ecc.
Presso il cimitero militare tedesco del Passo della Futa nella zona della Linea Gotica, sulla strada che da Firenze porta a Bologna, tra le lapidi che ricordano le varie unità naziste, responsabili tra l'altro degli eccidi di Marzabotto e S.Anna di Stazzema, si trova anche quella dei collaborazionisti ucraini che combatterono a fianco dei nazisti. Oggi gli eredi di questi criminali, rappresentati da vari ministri dichiaratamente fascisti nel nuovo governo golpista ucraino di Kiev, stanno tentando di riportare indietro le lancette della storia di 70 anni (dimenticandosi della batosta presa a Stalingrado), instaurando un governo reazionario che ha scatenato la caccia agli ebrei, la distruzione delle sinagoghe, l'organizzazione di bande terroristiche armate, azioni squadristiche contro gli oppositori politici fino ad arrivare ai linciaggi ed all'assassinio (come accaduto ad Odessa), con la messa fuori legge dei partiti di opposizione non graditi ed il divieto di manifestare il 9 maggio, anniversario della vittoria sul nazifascismo. Questo sta accadendo con l'avallo di USA, NATO, CIA e UE e con lo sconcertante complice silenzio della maggior parte delle forze politiche (incluse quelle presunte di "sinistra").
Un ringraziamento a Svetlana, la bravissima traduttrice.
Questo video è dedicato alla memoria di Nicolai Bujanov, partigiano sovietico di 19 anni di origine ucraina, caduto in combattimento nel luglio del 1944 nella zona di Cavriglia (Arezzo). In copertina il monumento che gli è stato dedicato a Mogilev-Podolsc (Ucraina).


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Ucraina: parla un sopravvissuto della strage di Odessa

Martedì, 08 Luglio 2014

Ross@ Verona ha intervistato un testimone sopravvissuto al pogrom di Odessa

Di cosa si occupa e in quale parte dell’Ucraina vive?

“Sono Serghey Markhel, attivista del movimento popolare antifascista, nato il 25 febbraio a seguito delle proteste. Il movimento prende il nome da Kulikovo Pole, la piazza di Odessa nella quale si riunivano gli attivisti con il permesso del governatore della regione, deposto il successivo 3 marzo. Vivo e lavoro come ingegnere edile in Odessa.”

Qual è la sua relazione con la strage di Odessa?

“Essendo attivista del movimento, mi trovavo in piazza Kulikovo pole dove ci riunivamo tutti i giorni, specie il fine settimana. La casa dei Sindacati si trova in questa piazza”. 

Perché si trova in Italia?

“Da circa un mese sono in viaggio per l’Europa, con una mostra fotografica, per raccontare la verità. Ho fatto tappa a Vienna, Madrid, Budapest e in Italia sono stato a Terracina, ospite di Giulietto Chiesa.”

Chi ha ideato e realizzato la strage di Odessa?

“L’hanno ideata i nuovi governanti di Kiev, con la partecipazione del nuovo governatore della regione di  Dniepropetrovsk, l’oligarca Kolomoiskiy e con l’ausilio delle forze di Praviy sektor, i cui membri sono giunti in duemila a Odessa da altre regioni, assieme a cinquecento ultras di Kharkov e a circa seicento persone di Euromaidan di Odessa”.

Qual è il bilancio del pogrom?

“Ufficialmente sono morti dentro la casa dei sindacati in trentasei, tra sparati, accoltellati, fatti a pezzi con ascia, avvelenati con gas tipo cloroformio o bruciati vivi. Dieci persone, per sfuggire al fuoco, si sono gettate dalle finestre. Alcune di loro erano ancora vive e sono state ammazzate con mazze da baseball.  Queste sono solo le cifre ufficiali che non contemplano coloro che sono morti successivamente in ospedale, dove erano ricoverate duecentoquarantasei persone. Il rogo era stato preceduto da una sparatoria in strada, nella quale sono state uccise sei persone. Nemmeno un membro di Pravij sektor è stato ferito o, in seguito, arrestato, mentre sono stati fermati tutti i sopravvissuti alla strage. Portati via in manette, sono stati trattenuti dalla polizia per quasi due giorni, senza alcuna assistenza medica, né acqua né cibo. Tuttora, secondo la commissione ONU, tredici superstiti sono ancora in carcere con l’accusa di aver provocato i disordini di massa”.

A chi poteva giovare una tale carneficina?

“A coloro che volevano insediare un nuovo governatore regionale, amico di Kolomoiskij,  al fine di prendere il controllo dei cinque porti di Odessa, eliminando il movimento di protesta antigovernativa e terrorizzando la popolazione”.  

Come si sono comportate le autorità ucraine durante e dopo l’attacco alla casa dei sindacati?

“Le autorità hanno dichiarato che i progressisti di Odessa avevano solo ucciso dei terroristi venuti dalla Russia e che avevano agito correttamente perché questi erano armati. Secondo Kiev le vittime si sono date fuoco da sole, per discreditare il nuovo governo ucraino. Una volta dimostrato che le vittime abitavano tutte a Odessa, donne e uomini di età compresa tra i diciassette e i settant’anni, pacifici e disarmati, le autorità hanno creato quattro commissioni investigative statali e una di cittadini. Quest’ultima è guidata da Zinaida Kazangi, una giornalista di Odessa, leader del movimento di Euromaidan, tra i più attivi organizzatori della carneficina. Il giorno dopo è stata nominata vicegovernatore della regione: una colpevole che si dovrebbe autocondannare! Fino a questo momento l’investigazione non ha prodotto risultati”.

Perché l’Unione Europea tace su questi eventi?

“Perché gli Stati Uniti che hanno organizzato il colpo di stato in Ucraina non lo permettono”. 

Che cosa vorrebbe far sapere agli italiani?

“Se voi non ci ascoltate e non appoggiate il popolo ucraino nella sua lotta contro il regime nazista, molto presto verranno a bruciare vivi anche voi, solo perché la pensate diversamente”.  

Che cosa possono fare per voi i cittadini italiani?

“I cittadini italiani devono uscire nelle piazze per protestare contro i media che oscurano la vera situazione in Ucraina, chiedendo al governo italiano di dichiarare CRIMINALE l’attuale governo di Kiev. Il silenzio della stampa occidentale si fa complice dei crimini compiuti in Ucraina. Solo una protesta dei cittadini europei può fermare i golpisti ucraini, assassini del proprio popolo. La televisione russa è proibita in Ucraina e la verità fatica a emergere. Gli ucraini dicono che i russi sono bugiardi quando riferiscono dei massacri di civili nel Donbass e per questo hanno ucciso cinque giornalisti russi e un fotografo italiano”. 

Patrizia Buffa e Giorgio Lonardi



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Sulla situazione in Ucraina. Comunicato congiunto di alcuni partiti comunisti e operai

Traduzione di Marx21.it

In occasione della riunione del Gruppo di Lavoro dei Partiti Comunisti e Operai, svoltosi a Cipro il 21-22 giugno, i partiti firmatari:

- Denunciano l'intenzione dichiarata delle autorità ucraine di mettere fuori legge il Partito Comunista di Ucraina. Denunciano il terrore scatenato contro i comunisti e altre forze democratiche nel paese, l'incendio della Sede Centrale del Partito Comunista e il tentativo di impadronirsi dei suoi beni. Deplorano le azioni delle organizzazioni fasciste e di estrema destra che sognano la rinascita del fascismo.

- Denunciano la politica degli interventi imperialisti nel paese attuata da USA e UE nel contesto della guerra non dichiarata per l'energia e le vie di approvvigionamento che ha provocato e provoca sofferenze umane, ponendo la regione di fronte al pericolo della guerra. Il Diritto Internazionale è stato violato in vari modi, in primo luogo da quei circoli imperialisti che pretendono ipocritamente di esserne i guardiani.

- Chiamano i popoli della regione e il movimento per la pace a stare in allerta di fronte all'alta concentrazione di truppe nella regione e al ruolo della NATO, che sfruttando la situazione sta rafforzando la sua presenza militare nel Baltico e in altre regioni.

- Chiedono l'immediata fine delle operazioni militari condotte dal governo ucraino nelle regioni sud orientali dell'Ucraina, per una rapida cessazione del fuoco e perché prevalga la possibilità della attuazione di una soluzione di pace, garantendo i diritti del popolo nella loro completezza.

- Condannano i crimini e i massacri commessi contro il popolo e le organizzazioni che resistono alle azioni fasciste e illegali di repressione.

- Dichiarano la loro solidarietà con le forze comuniste e democratiche dell'Ucraina e invitano le forze amanti della pace a resistere all'intervento imperialista e al fascismo che sta sollevando la testa nel paese.

- Sostengono il diritto del popolo all'autodeterminazione.

I partiti firmatari:

1. Partito Comunista Belga (Vallonia-Bruxelles)
2. Partito Comunista del Brasile
3. Partito Comunista di Gran Bretagna
4. AKEL Cipro
5. Partito Comunista di Boemia e Moravia
6. Partito Comunista di Grecia
7. Partito Comunista dell'India
8. Partito Tudeh dell'Iran
9. Partito dei Comunisti Italiani
10. Partito Comunista Libanese
11. Partito del Popolo Palestinese
12. Partito Comunista della Federazione Russa
14. Partito Comunista dei Lavoratori Russo
15. Partito Comunista Sudafricano
14. Partito Comunista Sudanese
15. Partito Comunista di Ucraina



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(Appello internazionale contro la propaganda di guerra e i preparativi di guerra, con specifico riferimento all'Ucraina)

Aufruf gegen Kriegspropaganda und Kriegsvorbereitung

Alle Europäer, die Frieden wünschen, haben Grund zur Sorge und zum Protest: Der Konflikt um die Ukraine ist das Resultat der EU- und der NATO-Erweiterung. Die EU hat mit der Durchsetzung des Assoziierungsabkommens – und hier besonders der wirtschaftlichen und militärischen Elemente – wesentlich zur Entstehung des Konflikts um die Ukraine beigetragen. Offenkundig versuchen die USA und die EU, mit ihrer einseitigen Unterstützung der antirussischen und faschistischen Kräfte in der Ukraine, Russland militärisch einzukreisen. Die Stationierung von NATO-Truppen an der russischen Grenze eskaliert die Situation weiter. Es geht der Appell an alle Konfliktseiten (die Kiewer „Regierung“, Akteure vor Ort, die NATO, Russland, die EU) keine militärischen Mittel einzusetzen. Sämtliche Militäraktionen müssen sofort gestoppt werden. Nun droht der Ukraine-Konflikt zu eskalieren. 

Wir lehnen eine Politik entschieden ab, die eine friedliche Kooperation zwischen EU und Russland torpedieren und stattdessen eine Konfrontation in Europa heraufbeschwören will. Eine solche Politik schadet Europa als Ganzem und könnte in einen neuen - Dritten - Weltkrieg einmünden. Wir warnen Bundeskanzlerin Merkel und andere führende Politiker der EU, diese Politik mit zu tragen. 

Viele Zeitungen, Rundfunk- und Fernsehsender– auf allen Seiten – heizen in dieser Situation den Ukrainekonflikt zusätzlich auf. Sie schieben die Schuld an dem Konflikt und am gewaltsamen Tod vieler Ukrainer dem russischen Präsidenten Wladimir Putin – ihm allein –in die Schuhe. Wichtige Einzelheiten, zum Beispiel über die Brandstiftung im Gewerkschaftshaus in Odessa, wo über 40 Menschen bei lebendigem Leibe verbrannten oder erstickten, werden meist unterschlagen oder verharmlost. Umso mehr Dank und Ermutigung gilt denjenigen Journalistinnen und Journalisten, die gründlich recherchieren, sich an die Tatsachen halten und sich jeder Instrumentalisierung widersetzen. Wie fordern die Medien vor allem auf, alle Konfliktparteien zu Wort kommen zu lassen, damit Möglichkeiten zur friedlichen Konfliktlösung gefunden werden können.

Die Menschen in der Ukraine dürfen nicht gegeneinander aufgehetzt und gezwungen werden, einen Stellvertreterkrieg für die Europäische Union und Russland zu führen. Viele erfahrene westliche Politiker haben inzwischen eingeräumt, dass das Entweder-Oder-Diktat der EU ein Fehler war. Selbst die Ex-Bundeskanzler Helmut Schmidt, Helmut Kohl und Gerhard Schröder, die früher an der NATO-Expansion nach Osten mitgewirkt haben, brechen jetzt ihr Schweigen und warnen davor, die Politik der Eingrenzung Russlands fortzusetzen, Russland mit immer heftigeren Sanktionen zu bedrohen und immer mehr Militär an den Grenzen Russlands zusammenzuziehen. Sanktionen waren in der jüngsten Vergangenheit immer die Vorstufe von Kriegen. Wir lehnen sie daher mit Entschiedenheit ab 

Europa und die USA haben auf manchen Feldern unterschiedliche Interessen, der NSA-Skandal hat das offen gelegt. Die blinde Gefolgschaft westeuropäischer Regierungen hat bisher jene Kräfte in Amerika gestärkt, die trotz der Gefahr neuer Kriege jetzt auch in der Ukraine verbissen ihre eigenen egoistischen Ziele verfolgen.


Wir appellieren an alle westlichen Regierungen, mit allen Konfliktparteien des Ukraine-Konflikts zu verhandeln, am besten unter dem Dach der Organisation für Sicherheit und Zusammenarbeit in Europa (OSZE). Andernfalls droht der Konflikt immer weiter zu eskalieren, und es schwindet die Möglichkeit, dass aus der Ukraine eine Brücke der Kooperation zwischen Ost und West wird. Wir sind empört darüber, dass erneut das Feindbild Russland beschworen wird und dass friedenswillige Menschen als „Russland-Versteher“ beschimpft werden. Um den Frieden zu erhalten und zu vertiefen, haben beide Seiten keine andere Wahl, als sich gegenseitig zu verstehen. Wir rufen alle Menschen guten Willens in Deutschland und Europa auf, sich 100 Jahre nach dem Beginn des Ersten und 75 Jahre nach dem Beginn des Zweiten Weltkriegs dem Risiko eines neuen Krieges zu widersetzen, der nur der Rüstungsindustrie und Hegemonialinteressen dienen könnte. Wir dürfen die Kriegspropaganda und Kriegsvorbereitung nicht hinnehmen.

Konstantin Wecker, Eckart Spoo, Mohssen Massarrat, Laura von Wimmersperg, Tobias Pflüger
Begründung:

Gemeinsam wollen wir für eine friedliche und deeskalierende Außenpolitik eintreten, die alles dafür tut, damit der Konflikt in der Ukraine nicht weiter verschärft wird.

Im Namen aller Unterzeichner/innen.

Berlin, 25.05.2014



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www.resistenze.org - popoli resistenti - russia - 25-06-14 - n. 504

Kazbek Tajsayev: Dal destino dell'Ucraina dipende il nostro futuro

Kazbek Tajsayev * | skpkpss.ru
Traduzione da marx21.it

16/06/2012

I primi aiuti (alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ndt) sono stati spediti e hanno raggiunto in modo sicuro le vittime e le loro famiglie. Dobbiamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità e anche di più. E' indispensabile agire con urgenza, non è possibile rimandare. Muoiono e soffrono i nostri fratelli e sorelle, civili ucraini e russi, gli abitanti di altre nazionalità. Sono tutti finiti nella trappola della guerra, scatenata dall'attuale "dirigenza" antipopolare dell'Ucraina. Aumentando gli sforzi nella raccolta di medicine, alimenti, aiuti materiali, contribuendo all'invio di beni umanitari, possiamo dare un contributo significativo alla salvezza di centinaia di vite.

Di un lavoro particolarmente complesso e impegnativo si sono fatti carico i comitati territoriali, regionali e repubblicani del Partito Comunista della Federazione Russa, in base al quale si sta raccogliendo tutto quanto occorre inviare alle vittime. Il nostro apparato è in contatto con i rappresentanti delle regioni di Lugansk e Donetsk. Nel nostro centro di coordinamento arrivano quotidianamente le chiamate di centinaia di cittadini delle regioni della Russia. La gente è interessata su dove è possibile spedire fondi, su quali siano le medicine necessarie, su quali siano le modalità di raccolta degli aiuti. E' confortante che i cittadini dello Stato russo non siano insensibili al dolore che ha colpito i nostri fratelli. Commozione, attenzione, voci sincere vengono ascoltate dagli operatori e dai coordinatori dell'apparato del PCFR.

Oggi la Russia all'unisono manifesta tutta la sua solidarietà con le forze progressiste che resistono e che soffrono per mano della giunta di Kiev. Dopo avere dichiarato guerra al proprio popolo, la dirigenza dell'Ucraina ha commesso crimini contro l'umanità di cui dovrà rispondere nella misura massima consentita dalla legge alla comunità internazionale. Ma l'orrore più grande tra quelli a cui assistiamo nello stato fratello è rappresentato dalla continuazione dell'annientamento di esseri umani, in particolare bambini, donne e anziani. E' un incubo senza fine. Mentre i dirigenti occidentali in colletti inamidati continuano a osservare con soddisfazione come sta rotolando nell'abisso la grande Terra Ucraina, con una cultura e tradizioni secolari, che la uniscono con legami di fratellanza ai popoli russo e bielorusso e agli altri popoli. Un incubo a cui la cara Ucraina è stata costretta da un'Europa borghese impazzita, corrotta fino al midollo dagli USA, che si prepara a provocare problemi ad almeno un'altra decina di paesi. Dal momento che le fiamme della guerra potrebbero estendersi ad altri popoli che non desiderano condurre una politica di complicità con i mostri di Washington. Sotto minaccia si trovano soprattutto le ex repubbliche dell'URSS: Russia, Moldavia, Bielorussia, ecc. Sono convinto che oggi ogni cittadino di questi e altri stati-alleati abbia il dovere di condurre la lotta contro questi criminali su scala globale, professionisti nella produzione di orfani. E' giunto il momento che i popoli dell'ex URSS si ricordino della passata potenza dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, unendosi per prestare un appoggio fraterno al tormentato paese, che arde per gli incendi attizzati dai selvaggi del Majdan.

Rivolgo un invito a unirsi al lavoro della sede del PCFR. Il futuro dell'Ucraina dipende oggi da ciascuno di noi, come dal destino dell'Ucraina dipende il nostro futuro.

* Kazbek Tajsayev è segretario del Comitato Centrale del PCFR e vicepresidente dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, che riunisce i principali partiti comunisti dell'ex Unione Sovietica



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Mikhail Stepanov

24 giugno, 18:23

Kiev contro il Donbass, la parola passa al tribunale


Nei combattimenti contro la milizia del Donbass le autorità di Kiev hanno utilizzato bombe al fosforo e l’artiglieria a reazione. Per Poroshenko e soci ciò è sufficiente per finire sul banco degli imputati alla Corte dell'Aja. Ma per il momento l’Europa rimane in silenzio.

Il fatto che nell’ambito dell’operazione punitiva contro gli abitanti e i volontari della milizia della Repubblica Popolare del Donetsk sono state usati sistemi di sparo a batteria e bombe al fosforo, classificate dall’ONU tra le armi di distruzione di massa, ha trovato numerose conferme. Ciò emerge anche dalle deposizioni dei testi, fuggiti dalla zona di conflitto, nonché da numerose videoregistrazioni fatte nei luoghi dei combattimenti. A cosa è servito alle autorità di Kiev utilizzare le munizioni per cui possono essere deferite al Tribunale Militare Internazionale? Come ritiene Bogdan Bezpalko, vice direttore del Centro dell’ucrainistica e della bielorussistica presso la MGU Lomonosov, questo e molti altri episodi sono dei tentativi da parte degli attuali dirigenti dell’Ucraina di spingere la Russia ad un intervento militare:
Le bombe al fosforo, l’artiglieria pesante, l’uso dei sistemi “Grad” e dei lanciamine “Tulpan” contro la popolazione del proprio paese – tutto ciò è un tentativo di provocare l’intervento della Russia con l’uso delle sue forze armate. Nel caso specifico sia il flusso dei rifugiati che la crudeltà eccessiva nei confronti della popolazione del Donbass sono un tentativo di provocare una forte controreazione da parte della Federazione Russa. Ciò si è rivelato insufficiente e nel territorio della Russia hanno iniziato a sconfinare macchine da combattimento delle Forze Armate ucraine, al di sopra del territorio russo aerei ucraini effettuano manovre in combattimento per compiere un attacco, stando ad alcune notizie i mezzi corazzati ucraini hanno bersagliato uno dei centri abitati della Federazione.
Secondo gli esperti, attualmente l’Occidente, innanzitutto gli USA, si sta adoperando con tutte le sue forze per spingere la Russia ad usare la forza militare contro l’esercito ucraino. In particolare, Valery Piakin, capo dell’ufficio di rappresentanza territoriale della Fondazione per le tecnologie concettuali, è dell’opinione che attualmente il focolaio di tensione in Ucraina è necessario per Washington per la gestione della situazione in Europa:
C’è una grave contrapposizione tra l’Europa e gli USA. Per Washington è molto importante avere la possibilità di continuare a controllare l’Ucraina attraverso la quale gli USA possono controllare l’Europa e scaricare tutte le loro spese poiltiche ed economico sull’Europa. Sebbene tutta la bolla monetaria sia stata gonfiata dal Sistema Federale degli USA, a tirare fuori il denaro sono costretti i loro alleati – gli europei. All’Europa non piace sottostare agli USA, già da tempo gli europei vogliono porre fine ad un simile stato delle cose.
Intanto gli USA hanno subito un fiasco. La strategia politico-diplomatica di Mosca caratterizzata innanzitutto dall’autocontrollo nelle sue decisioni e dall’accumulazione della base di prove, ha scombussolato i piani dei tecnologi politici statunitensi in Ucraina,- è convinto Bogdan Bezpalko.:
Anche se Kiev è spalleggiata dai partner americani, anche se si è riusciti a bloccare una risoluzione che condanna l’assalto all’Ambasciata russa, una simile situazione non può durare a lungo. Mosca ha scelto la tattica giusta di accumulazione dell’informazione sui crimini di guerra della giunta di Kiev e sulla guerra informativa. Quando questa informazione sarà pubblicata ed inizierà la sua diffusione dalla stampa mondiale, la maggioranza di persone sosterrà la posizione della Russia e non delle autorità ucraine.
Quanto alle autorità di Kiev, gli esperti ritengono che in considerazione del loro ruolo poco invidiabile di esecutori di volontà altrui, col tempo esse saranno inutili ai loro curatori d’oggi e saranno rottamati. Non è da escludersi che saranno giudicati dal tribunale internazionale.


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CASAPOUND E FORZA NUOVA IN UCRAINA: ALCUNI APPUNTI


GIOCHIAMO ALLA "FIERA DELL'EST"?
…dato che ad alcune conferenze di CasaPound ha partecipato come relatore il sedicente "di sinistra" Ivan Buttignon, che ha presentato il libro di Cristicchi "Magazzino 18", che Cristicchi ha scritto in base alla sua collaborazione con il giornalista Jan Bernas, che è stato il portavoce dell'ultimo vice presidente vicario della passata legislatura del Parlamento europeo, Gianni Pittella (PD), che ha sempre dimostrato una certa qual simpatia per i golpisti ucraini, come CasaPound alle cui conferenze partecipa Ivan Buttignon, che… (Claudia Cernigoi)

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http://contropiano.org/internazionale/item/24802-fascisti-italiani-insieme-ai-golpisti-di-kiev-nuove-conferme

Fascisti italiani insieme ai golpisti di Kiev. Nuove conferme

Redazione Contropiano, 22 Giugno 2014

Un servizio di Al Jazeera e una foto confermano le notizie che vedono neofascisti italiani addestrarsi e combattere insieme alle milizie fasciste del governo ucraino sorto dal golpe sostenuto da Usa e Unione Europea. La tartaruga di Casa Pound si trova esattamente dove poteva stare: con Borghezio alle elezioni, con i nazisti di Kiev sul campo. I fascisti sono e restano fascisti. Le chiacchiere stanno a zero. Con l'Ucraina antifascista, senza se e senza ma.


Il video con il servizio di Al Jazeera: Neo-fascists train to fight Ukraine's rebels (Al Jazeera English 9/6/2014)


--- FLASHBACK:


FIORE INCONTRA RAPPRESENTANTI SVOBODA A KIEV

Lun, 2013-06-24

Si è conclusa oggi la visita a Kiev della delegazione di Forza Nuova, ospitata dal partito ucraino Svoboda. Questo è il secondo incontro in Ucraina tra Forza Nuova e Svoboda: il primo fu la visita del leader del movimento Roberto Fiore, tre anni fa. Da allora, in poco tempo, molte cose sono cambiate in positivo, Svoboda era un partito nazionalista con pochi consensi ed ora sotto la guida di Oleg Tiahnybok, si è affermato come il quarto partito d' Ucraina con 39 deputati, 25.000 iscritti e più del 10% dei voti. Forza Nuova ha sottolineato, al contrario di chi sostiene la teoria di un' Europa a due velocità, il ruolo fondamentale che l' Ucraina riveste nella formazione di una efficace strategia comune europea. Allo scopo di raggiungere questa strategia comune è molto importante per noi rafforzare i rapporti con un partito nazionalista giovane e preparato come Svoboda, che unisce cattolici e ortodossi e basa la sua azione politica su delle forti radici ideologiche e delle ferme posizioni anti marxiste e anti liberiste. Nei meeting che si sono susseguiti in questi giorni si è discusso della costruzione di un nuovo assetto dei movimenti nazionalisti europei, non solo in vista delle prossime elezioni del 2014, ma soprattutto al fine di sviluppare nuove dinamiche strategiche e di cooperazione volte a creare una nuova classe politica europea. A questo proposito si e' tenuto anche un incontro tra la delegazione di Forza Nuova e i membri dell' Economic Council di Svoboda, in cui sono state presentate le attività economiche vicine al movimento e pronte ad un partnerariato commerciale bilaterale. La visita si è conclusa con una conferenza organizzata dai quadri dirigenti di Svoboda a Kiev: sono intervenuti Alessandra Benignetti (sulle recenti battaglie politiche di FN contro ius soli e diritti gay), Gianmaria Camillacci (appena tornato da una missione politica in Siria, ha esposto la sua testimonianza sul conflitto siriano assieme ad un' ampia analisi politica di quest' ultimo), ed infine Roberto Fiore che ha concluso un intervento sulla situazione politica in Europa augurando che Svoboda possa ottenere un ruolo sempre più centrale e attivo nella ricostruzione europea. FORZA NUOVA Segreteria Nazionale - Ufficio Stampa Via A.Cadlolo, 90 - 00136 Roma Tel. 06/45471802 - 06/45479895 - Fax 06/45479859 info@... -www.forzanuova.org