ITALIA: CESENA

Under the slogans

* no more war, Nato, nuclear arms
* no more "humanitarian" wars
* close down the Nato basis in Italy
* down with Nato

a big nation-wide anti Nato demonstration will take place in Cesena,
Italy,
on the occasion of the second anniversary of the Nato aggression against
Jugoslavia on March 24. Already several dozens of organisations have
given there participation (see below). Also international delegations
from
Yugoslavia, Greece and Austria have announced their support.

The poster in Italian and the full text of the call in Italian and
german
can be viewed under:
http://www.vorstadtzentrum.net/cgi-bin/joesb/news/viewnews.cgi?category=all&id=983824497

24 marzo 1999 - 24 marzo 2001

MAI PIU'
NATO, GUERRE E NUCLEARE

Comitato Promotore per l'Assemblea Antimperialista
-Coord. Romagnolo contro la guerra e la Nato - Assijug (Perugia) - Campo
Antimperialista - Coll. Antinebbia (Valdarno) - Comit. contro la guerra
Sesto S. Giovanni -
Comit. contro la guerra (Milano Sud) - Comit. per la Pace e la
Solidarietà fra i Popoli - Coord. cittadino antimperialista (Torino) -
Coord. romano per la Jugoslavia - Red
Ghost (Ravenna) - Gruppo Zastava! (Trieste) -Soccorso Popolare (Padova)
- Voce Operaia

Per adesioni e informazioni vai al sito:
http://www.tuttinlotta.org
oppure scrivi a
posta@...

Aggiornamento adesioni al 20 marzo

- 100 idee per la pace (Siena)
- AIASP (Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i
Popoli)
- Aiutiamo La Jugoslavia (Bologna)
- Assemblea Nazionale Anticapitalista
- Ass. Cult. Gente Adriatica (Trieste)
- Ass. Cult. Punto Rosso di Vicenza
- Ass. comunista IL PIANETA FUTURO (Pisa)
- Ass. Progetto Drim (Foligno)
- Ass. culturale ³Il Puntino²
- Ass. Dedalo di Sermoneta
- Avamposto degli Incompatibili (Lecce)
- Azione Popolare (Emilia e Romagna)
- Associazione Spaccio Culturale di Succivo (Caserta)
- Casa dei Popoli di Roma
- Centro di Docum. Krupskaja (Bologna)
- Centro di Docum. politica Albano Corneli di Camerano (AN)
- C.S.A. Dordoni (Cremona)
- Centro Studi Ingegneria Biosociale Acireale (Ct)
- Centro Iniziativa Popol. (Foligno)
- Circolo Agorà (Pisa)
- Circolo P.R.C. (Treviso)
- Circolo Prc "Jure Canciani" di Servola/Skedenj (Trieste)
- Circolo P.R.C. di Bussero (MI) "RifoBussero"
- Circcolo Culturale Iqbal Mash (Bologna)
- Circolo ARCI l¹Osservatorio di Pozzuoli (NA)
- Circolo P.R.C. Centrocitta¹ (Trieste)
- Circolo Pablo Neruda di Camerino (MC)
- Circolo Iskra di Cividale del Friuli (UD)
- Circolo Culturale Internazion. Wladimir Majakowskij (RE)
- Cobas Scuola (Ravenna)
- Coll. Squasso (Rimini)
- Coll. Autorganizzati (Rimini)
- Coll. Spartakus di Vicenza
- Coll. classe contro classe (Roma)
- Comit. cittadino contro la guerra (Bologna)
- Comit. contro la guerra (Treviso)
- Comit. contro le guerre di Conegliano (TV)
- Comit. Sardo di solid. internazionalista (Tula)
- Comit. Umbro Antimperialista
- Comit. contro la Guerra (Novara)
- Comit. Operaio e Pop. Antimperialista (Vicenza)
- Comunità degli Jugoslavi in Umbria
- Confederazione COBAS
- Convoglio internazionalista Giorgiana Masi (Roma)
- Coord. nazionale "Su la testa"
- Coordinamento territoriale MAGMA (Roma)
- Coord. contro la Guerra (Cosenza)
- C.S.O. Stella Rossa (Bassano)
- C.U.B. Scuola (Rimini)
- Democrazia Popolare
- Drustvena Gostilna Kontovel (Trst/Trieste)
- Feder. Giovani Comunisti (Imola)
- Feder. P.R.C. (Rimini) - Feder. Giovani Comunisti (Forlì e Cesena)
- Federazione P.R.C. di La Spezia
- Fondazione Luigi Cipriani (Cremona)
- Gruppo musicale "Alla Macchia"
- Gruppo musicale Pura Utopia
- La giustizia degli erranti (Treviso)
- Laboratorio Marxista (Versilia)
- Linea Rossa (Genova-Taranto)
- Lista Reno (Bologna)
- Movim. per la confederazione dei comunisti (Toscana)
- Movim. di Solidarietà Austria-Jugoslavia
- Pagine Rosse
- Partito Umanista
- Pellerossa di Cesena
- P.M.L.I. (cellula di Forli¹)
- Punto Rosso (Jesi)
- Punto Rosso Fermo/Porto San Giorgio (AP)
- Radio Citta' Aperta (Roma)
- Radio base (Venezia)
- RAP (Rete Associazioni Popolari)
- Redazione Precari Nati (Bologna)
- Rete Operaia
- Rivista ³Frigidaire ³
- Rivista "Giano².
- SACS (Società degli Artisti Comunisti dello Spettacolo)
- Senza Censura (Bologna)
- Spazio Sociale Filorosso Arcavacata di Rende (Cosenza)
- Teatro dell'Esistenza
- Tribunale Ramsey Clark
- Unione Popolare (Roma)
- Unita¹ Internazionale dei Lavoratori (C.I.)
- Un Ponte per...
- Cesare Mangianti (segretario regionale P.R.C. dell¹ Emilia-Romagna)
- Roberto Sconciaforni (segretario federaz. P.R.C.di Bologna)
- Paolo Gambuti (segretario federaz. P.R.C. di Rimini)
- Martino Albonetti (segretario federaz. P.R.C. di Ravenna)
- Kiwan Kiwan (segretario federaz. P.R.C. di Ferrara)
- Lodovico Cutaia (segretario federaz. P.R.C. di Parma)

Adesioni Internazionali

- Antiimperialistische Koordination (Austria)
- Corrente Leninista Internazionale
- Cunfederatzione de sos Comunistas Sardos
- E.E.K. - Partito Operaio Rivoluzionario (Grecia)
- I.D.P. - Sinistra Democratica Popolare (Messico)
- J.V.P. - Fronte di Liberazione del Popolo (Sri Lanka)
- N.A.R. - Nuova Corrente di Sinistra - (Grecia)
- Revista 'El Nuevo Topo" (El Salvador)
- Socialist Workers Party (Britain)

=> Sono inoltre giunte decine di adesioni individuali da varie regioni
d¹Italia e dall¹estero

Wie an vielen anderen Orten findet in Italien am 24.3. in Cesena einen
Demo
statt. Die Organisatoren haben uns gebeten für internationale
Unterstützung
aufzurufen.

Hier die Plattform:

"Nie mehr Nato, Krieg und Nuklearwaffen!
Aufruf zur italienischen Demonstration anlässlich des zweiten Jahrestags
der
Nato-Aggression in Cesena

Am 24. März 1999 begannen die Nato, Europa und die Olivenbaum-Regierung
D’
Alemas (mit der Unterstützung des Pols Berlusconis) einen kriminellem
Krieg
gegen Jugoslawien. Sie brachen damit die Verfassung und zahlreiche
Bestimmungen internationalen Rechts und belegten die Völker Jugoslawiens
mit
„humanitären“ Bomben, die Zerstörung, Schmerz und Umweltzerstörung
hervorriefen. Gleichzeitig wurde die Adria ein Mistplatz für Chemikalien
und
Uran und der Balkan auf Jahrtausende verseucht.

Die Teilnahmslosigkeit tötet genauso wie der Krieg. Wir können und wir
wollen nicht vergessen.

Keine neuen „humanitären Kriege“!
Nein zu den F-16 und den Atomwaffen in der Emiglia Romana!
Schließung der Nato-Basis Pisignano!
Nein zur Nato!"

Das Plakat kann unter
http://www.vorstadtzentrum.net/cgi-bin/joesb/news/viewnews.cgi?category=all&id=983824497
abgerufen werden.

Wer den Aufruf unterstützen möchte kann entweder uns oder die
Organisatoren
direkt kontaktieren: posta@...

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ITALIA: ROMA

A DUE ANNI DALLA GUERRA NEI BALCANI
APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE IL 24 MARZO 2001

A due anni dai bombardamenti nel Kosovo col loro disumano carico di
morte e distruzione all?uranio impoverito, l?Unione Europea cerca di
archiviare lo scandalo che ne è seguito e
l?allarme dell?opinione pubblica, chiudendo frettolosamente una finta
inchiesta che nega i crimini, i rischi reali e le responsabilità, mentre
le popolazioni civili di quei territori
subiscono la più catastrofica contaminazione radioattiva e tossica della
loro storia e mentre continuano a morire di leucemia i soldati italiani
ed europei nell?indifferenza degli
organi di governo.

Per la messa al bando dell?uranio impoverito, Rifondazione Comunista ha
condotto una campagna con interrogazioni parlamentari, raccolta di firme
ed appelli all?opinione
pubblica. Ma oggi rivolgiamo un nuovo appello a tutte le associazioni,
alle donne e agli uomini che hanno lottato contro la ?guerra umanitaria?
perché aderiscano e sostengano una
manifestazione che nell?anniversario della guerra, il 24 marzo, rilanci
il rinnovato ripudio della guerra e la ripresa della lotta per il
disarmo nel mondo.

Ma ciò richiede oggi una radicale contestazione dell?Alleanza Atlantica.
Infatti, la guerra nel Kosovo, tragedia d?Europa e crimine mondiale
della NATO, ha reintrodotto la
guerra nella nostra storia, facendone strumento di governo del Nuovo
Ordine Mondiale. Oggi il Patto Atlantico, grazie agli effetti
?costituenti? della guerra nei Balcani, è stato
trasformato, dal Nuovo Concetto Strategico varato nell?aprile 1999, in
un patto di aggressione militare che minaccia la pace nel mondo ed i
paesi cui si impone la globalizzazione
con il ricatto del terrore e dello sterminio.

Perciò chiediamo lo scioglimento del Patto Atlantico . Chiediamo che
l?Italia esca dalla complicità e dalla ipocrisia, rifiutando i sistemi
d?arma e la strategia complessiva della
Nato e decidendo una messa al bando unilaterale sul proprio territorio
dell?uranio impoverito e delle altre armi di sterminio presenti nelle
basi.

Chiediamo perciò a tutte le associazioni che ripudiano la guerra di
sostenere la manifestazione che stiamo organizzando per il 24 marzo
alle 15 in Largo Goldoni : un pomeriggio
di controinformazione, mostre, interventi al microfono, ed altre
iniziative .

Per opporci alla Nato, ai suoi sistemi d?arma, alle sue bombe
?umanitarie?

Per affermare una politica di pace contro il riarmo nucleare e lo scudo
spaziale,

contro la politica filoatlantica europea ed il nuovo esercito europeo
suddito Nato,

per abolire la disumana politica degli embarghi e la complicità del
governo italiano alla politica di guerra.

Partito della Rifondazione Comunista di Roma, Dipartimento Esteri della
Federazione di Roma.

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JUGOSLAVIJA: BEOGRAD

TWO YEARS ON:
THE TRUTH ABOUT NATO AGGRESSION
24 March 1999 – 24 March 2001
Belgrade (Yugoslavia)

The conference will concentrate scholarly and scientific investigation
of past and current events bearing on the
aggression, its consequences and resistance to it. Results will be
publicised. Discussions will be presented from the
viewpoints of history, politics, law, economics, and media, as for the
primary goal. Next is to promote increased
public awareness, responsibility and activism. Invitations to the
conference are extended to distinguished scholars,
journalists and peace activists from Yugoslavia and several other
countries.

You are invited to participate in the conference on 22 and 23 March 2001
and also to join in public events to be
held on 24 March. Your expenses for the three-day Belgrade conference
will be covered by the conference
organizer.

For more information: e-mail
office@...

Yours sincerely,
Zivadin Jovanovic,
Chairman of BELGRADE FORUM

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Subject: Nie wieder "humanitäre Bomben"!
Date: Mon, 19 Mar 2001 18:19:39 +0100
From: "RKL" <rkl@...>
To: <rkl@...>

Aufruf anlässlich des 2. Jahrestages der NATO-Aggression gegen
Jugoslawien

************************************
* Protestkundgebungen in D und Ö *
* Wien, Stefansplatz, 24.3. 18 h *
* Hamburg, Zentrum, 24.3. abend *
* Erfurt, Zentrum, 21.3. 17 h *
* *
* int. Proteste *
* Cesena, Italien *
* Saloniki, Griechenland *
* Athen, Griechenland *
* Quebec, Kanada *
************************************

Überall auf der Welt werden Protestaktionen anlässlich des zweiten
Jahrestages der NATO-Aggression gegen Jugoslawien stattfinden. Der 24.
März
ist zu einem Datum von historischer Bedeutung geworden, nicht nur
aufgrund
der Tatsache, dass an diesem Tag der erste große imperialistische Krieg
in
Europa seit dem Zweiten Weltkrieg begonnen hat, sondern vor allem wegen
des
entschlossenen Widerstandes mit dem dieser Krieg konfrontiert wurde,
nicht
nur von Seiten Jugoslawiens sondern weltweit:

· Die sogenannten „Luftschläge“, welche die NATO nicht einmal wagte als
Krieg zu bezeichnen, demaskierten den wahren totalitären Charakter der
Neuen
Weltordnung. Jede Bewegung, jedes Volk und jede Nation, die sich der
Unterordnung unter die kapitalistische Globalisierung entgegenstellen
(die
nicht nur eine immer größer werdende Ausbeutung und Verarmung der
Mehrheit
der Weltbevölkerung bedeutet, sondern ebenso die Zerstörung der Umwelt,
die
elementarste Voraussetzung für menschliches Leben, und die Auslöschung
der
Volkskultur, wodurch die allgemeine Durchsetzung des Amerikanismus
begünstigt wird) werden mit militärischen Mitteln angegriffen. All die
schönen Worte, dass das Ende der Geschichte Demokratie, Menschenrechte
und
Wohlstand rund um den Globus bringen werde, wurden als offenkundige Lüge
enttarnt. Die Herrschaft der USA und ihrer europäischen Partner,
militärisch
vereinigt in der NATO, ist nichts anderes als eine globale Tyrannei der
Reichen gegen die Armen, die nur durch militärische Gewalt
aufrechterhalten
werden kann. Die sogenannte „Internationale Gemeinschaft“ ist nichts
anderes
als eine Heilige Allianz der imperialistischen Länder, die ihren Willen
der
Welt aufzwingen und ihre eigenen internationalen Gesetze dabei
verletzen.
Aber die Opposition von Ländern wie Russland oder China zeigt die
Grenzen
ihrer Vollmacht und ist das Wappen des aufkommenden Widerstands der
unterdrückten Völker und ihrer Staaten gegen die unipolare Welt, die
unweigerlich dazu verdammt ist, unterzugehen – das ist nur eine Frage
der
Zeit.

· Die imperialistische Aggression gegen Jugoslawien, die dazu diente die
Kontrolle über den Balkan zu gewinnen, wurde getarnt als ein
„humanitärer,
demokratischer und antifaschistischer“ Krieg. Diese Tarnung wurde
hauptsächlich von den sogenannten „Linken“ wie Fischer, Solana und Amato
aufrechterhalten, die, indem sie sich zu Sozialliberalen wandelten, zu
den
Hauptpfeilern der imperialistischen Herrschaft in Europa wurden. Jeder
Widerstand gegen die kapitalistische Globalisierung wird als totalitär
verleumdet, um ihre eigene totalitäre Herrschaft zu maskieren.
„Humanitärer,
demokratischer und antifaschistischer“ Imperialismus ist zu der
Hauptgefahr
für die Menschheit geworden. Der Kampf gegen den Imperialismus bedeutet
auch
der sogenannten „Linken“, welche seine Hegemonie sichert, den Kampf
anzusagen.

· Andererseits hat der Krieg auch gezeigt, das Widerstand möglich ist,
selbst unter den Bedingungen einer einheitlichen imperialistischen Front
mit
mehrfach höherer ökonomischer und militärischer Macht. Das jugoslawische
Volk leistete über zehn Jahre hinweg Widerstand gegen die
imperialistischen
Sanktionen und letztendlich wurde die jugoslawische Armee nicht von der
NATO
besiegt auch wenn sie vom Kosovo abziehen musste.

Die Tatsache, dass es dem Imperialismus schließlich gelang, das Regime
von
Milosevic zu stürzen, welches den antiimperialistischen Widerstand
führte,
ändert nichts an dieser vorher erläuterten geschichtlichen Bedeutung.
Der
Imperialismus gewann nur eine Schlacht, nicht den ganzen Krieg. Der
Volkswiderstand brachte Resultate, die wir bald zu Gesicht bekommen
werden.
Obwohl der Westen ein pro-imperialistisches Regime installieren konnte,
werden die serbischen Volksmassen niemals die totale nationale
Unterwerfung
oder das bereits voll in Gang gekommene soziale Massaker akzeptieren.

Nichtsdestotrotz haben wir etwas aus diesem Rückschlag zu lernen:

· Eine bürokratische Clique (selbst wenn sie ernsthafte
antiimperialistische
Maßnahmen gesetzt hat), welche die politische Macht usurpiert und sich
selbst auf dem Rücken der Massen bereichert, wird früher oder später die
Zustimmung im Volk verlieren. Eine erfolgreiche nationale
antiimperialistische Verteidigung ist in letzter Instanz nur auf Basis
der
Volksmassen, die nach sozialer Gleichheit und Volksdemokratie streben,
möglich.

· Der Imperialismus, geeint unter der Führung der USA, kann nur durch
eine
internationale antiimperialistische Front besiegt werden, welche die
Einheit
des Feindes zerstört. Daher ist die internationale Dimension unseres
Kampfes
eine absolute Notwendigkeit.

Der Kampf gegen die NATO und gegen den Imperialismus geht weiter, nicht
nur
in Jugoslawien, sondern überall auf der Welt – im Irak, in Palästina, in
Kolumbien und vielen anderen Orten. Wir rufen alle antiimperialistische
Kräfte in der ganzen Welt und besonders in Europa auf, sich in einer
antiimperialistischen Front zu vereinen. Die Antiimperialistische
Koordination wird dafür als Instrument dienen.

Nieder mit der NATO!
Für eine internationale antiimperialistische Front!

Permanentes Büro der ILS
Wien, 16. März 2001

***************************************
International Leninist Current (ILC)
Corriente Leninista Internacional (CLI)
PF 23, A-1040 Wien, Austria
Tel & Fax +43 1 504 00 10
ilc@...
http://www.leninist-current.org
http://www.antiimperialista.com

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LONDON

COMMEMORATION OF 2ND ANNIVERSARY OF NATO BOMBING YUGOSLAVIA

Tue 20 March

After NATO bombing
Yusoglavia - two years on

with Alice Mahon MP Tony Benn MP
and Michael Gavrilovic, British Serbian Alliance for Peace

7pm to 9pm in Committee Room 14, House of Commons, London SW1

Sat 24 March

Protest at Downing Street
from 6pm onwards

organised by British Serbian Alliance for Peace

ENDS

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CANADA

The Ottawa Serbian Heritage Society
3662 Albion Rd. South, Gloucester, Ontario, K1T 1A3,
serbian.heritage@..., Tel. 613/ 852-1971

TWO YEARS LATER
You are invited to attend a
MEMORIAL

For innocent civilian victims perpetrated
by indiscriminate NATO bombing of Yugoslavia

Saturday, March 24, at 11:00 a.m.

St Stefan Serbian Orthodox Church
3662 Albion Rd. South
Gloucester

Deadly Chronology

March 24 - NATO begins 78 days of air strikes against Yugoslavia
April 5 - An attack on a residential area in the mining town of
Aleksninac kills 17 people.
April 12 - NATO missiles striking a railroad bridge near the Serbian
town of Grdelica inadvertently hit a passenger train, killing 17.
April 14 - The attack on a convoy of Albanian refugees on 14 April.
NATO planes bombed two groups of refugees in the Djakovica region of
south-western Kosovo, killing 75 people.
April 22 - NATO razed Serbian State TV (RTS) building in Belgrade
downtown, killing ten journalists and technicians. More than thirty were
injured.
April 27 - A missile strike in the Serbian town of Surdulica kills at
least 20 civilians.
May 1 - A missile hits a bus crossing a bridge north of Pristina,
killing 47
May 7 - A cluster bomb attack damages a marketplace and the grounds of a
hospital in Nis, killing at least 15.
May 8 - NATO Fighter pilots "using outdated maps" attack the Chinese
Embassy in Belgrade, firing three missiles, killing three journalists
and injuring 20 other people.
May 21 - NATO bombs a Kosovo jail, killing at least 19 people and
injuring scores.
May 30 - NATO missiles slam into a bridge crossing the Velika Morava
River near Krusevac. At least 11 were killed and 40 injured when three
missiles hit the bridge, which was crowded with vehicles and
pedestrians.
May 30 - NATO missiles smashed into a hospital and a retirement home in
Surdulica, killing more than 25 people.
May 31 - An apartment building in southern Serbian town of Novi Pazar
was hit, killing at least 10 civilians and wounding more than 20 others.

The most frequent bombed towns were town of Pancevo and Novi Sad, where
oil refineries and bridges over the Danube were destroyed; countless
injured and many killed people.
June 9 - Yugoslav and NATO generals sign an agreement on the withdrawal
of Serbs troops from Kosovo and the complete disarming of the KLA,
following a long session of intense talks near the Yugoslav-Macedonian
border.
June 10 - Yugoslavia begins the process of withdrawing its security
forces from Kosovo. NATO announces that it has suspended the bombing
campaign, and the UN Security Council formally ratifies the negotiated
peace proposal.
June 12 - KFOR troops enter Kosovo.

Two Years After

NATO handed Kosovo on a platter to Thaci's dope-peddling murderers in
June 1999, having acted as their air force for the preceding 78 days.
The "international community" was subsequently content to give the KLA
a free hand, with all that this entailed: killings, expulsion and
robbery of the remaining Serbs, general lawlessness, drug trafficking,
organised prostitution, and the farce of "demilitarisation." More than
200.000 Serbs and non-Albanians were ethnically cleansed from Kososvo
and their property destroyed; and more than 135 Serbian , medieval
churches and monasteries were destroyed. Since NATO / Albanians took
over control in Kosovo more than 1,000 people were killed.

-

La Communaut? Serbe du Qu?bec (CSQ) organise une c?l?bration
comm?morative pour souligner le deuxi?me anniversaire du bombardement
destructif et meurtrier de la Yougoslavie par les forces de l’OTAN qui a
caus? :

-La mort de plus de 2000 victimes innocentes,
-Une destruction totale de l’infrastructure industrielle du pays et,
-Une pollution environnementale sans pr?c?dent.

Ce g?chis irresponsable a compl?tement ?cras? le tissu social de la
population yougoslave, rendant cette soci?t? quasi inop?rante.

Pour marquer cet ?v?nement, une c?r?monie religieuse aura lieu
24.III.2001 ? midi ? l’?glise Orthodoxe Serbe "Ste-Trinit?", situ?e au
349 avenue Melville ? Westmount (coin Sherbrooke) en m?moire de toutes
les victimes de guerre. La c?r?monie sera pr?sid?e par le R?v?rend
Zivorad Subotic, ainsi que plusieurs clerg?s des ?glises Chr?tiennes
Orthodoxes du Qu?bec.
Apr?s cette messe, une r?union pacifique s’ensuivra dans la salle
communautaire o? les discours comm?moratifs seront prononc?s par des
orateurs ?minents du Qu?bec, et ensuite un repas fun?bre (la meilleure
nourriture faite maison) sera offert ? tous les participants dans la
plus pure tradition orthodoxe chr?tienne.
Nous, Communaut? Serbe du Qu?bec, comptons sur votre pr?sence et celle
de toute la population qu?becoise ? cette d?monstration humanitaire pour
t?moigner de votre d?saccord avec l’agression d’un pays souverain par
une force quelconque car aucun agresseur ne peut se donner le privil?ge
irresponsable de tuer et de nommer ses victimes innocentes (enfants,
femmes et vieillards) comme "pertes collat?rales".
Par votre participation, vous dites ?galement haut et fort que vous
n’acceptez pas qu’on laisse vivre toute une nation dans des ruines et
des conditions ?cologiques g?nocidaires et sous un embargo qui a
r?trograd? la nation Yougoslave ? l’?poque pr?-industrielle,
appauvrissant et affamant toute une population civile comptant plus de
14 millions de victimes.
Nous vous remercions cordialement d’avance de votre solidarit? et
participation ? cet ?v?nement important de mise ? l’?preuve de la
conscience humaine.

Note: La pr?-inscription des journalistes est souhaitable

Centre Communautaire Serbe - 349 avenue Melville, Westmount, H3Z
2J7 T?l.: (514) 932-8529

*******************************************************

The Serb Community of Quebec (SCQ) organizes a memorial celebration for
the second anniversary of the destructive and murderous bombardment of
Yugoslavia by NATO forces which have caused:

-Death of more than 2000 innocent people,
-A total destruction of the country’s industrial infrastructure and,
-An ecological pollution whose intensity is yet unknown.

This irresponsible strike has dismantled completely the social structure
of the Yugoslav population, rendering this society nearly inoperative.

To commemorate this day, a religious ceremony will take place 24.III
2001 at noon at the Serbian Orthodoxe Church "Holy-Trinity", located at
349 Melville avenue in Westmount (corner of Sherbrooke) in memory of all
war victims. The ceremony will be chaired by V. Reverend Zivorad
Subotic, as well as several clergies of the Quebec Christian Orthodoxe
Churches.
Following the ceremony, a gathering for peace will follow in the CSQ
hall, where memorial speeches will be given by eminent speakers of
Quebec, after which a funerary meal (the best home made food) will be
offered to all participants in the finest Christian Orthodoxe tradition.

We, the Serb Community of Quebec, count on your presence, as well as the
one of the entire Quebec population to this humanitarian demonstration
to manifest your total disagreement with the aggression of a sovereign
country by any forces, because no one is allowed to kill and designate
innocent victims (children, women, elders) as "collateral losses".
By your participation, you will also say loudly and clearly that you do
not agree to allow an entire nation to live in ruins, genocidal
ecological conditions and under an embargo which retrogressed the
Yougoslav nation to the preindustrial time, impoverishing and starving a
civil population accounting more than 14 million victims.

We thank you cordially in advance for your solidarity and involvement in
this important event of challenging human conscience.

Note: Pre-registration of journalists is preferable

Serbian Community Center - 349 Melville avenue, Westmount, H3Z 2J7
Tel. : (514) 932-8529

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DEUTSCHLAND

> Von: "Dr. Peter Strutynski" <strutype@...-kassel.de>
> Datum: 2001/03/14 Wed PM 03:38:42 CET

> Betreff: Erklärung zum 2. Jahrestag
>
> Liebe Friedensfreundinnen und -freunde,
> anbei erhaltet ihr eine Erklärung des Bundesausschusses
> Friedensratschlag zum 2. Jahrestag des NATO-Kriegs gegen
> Jugoslawien.
> Der Text folgt im Wortlaut weiter unten, für diejenigen, die auch
> doc-Dateien entgegennehmen, ist die Erklärung auch noch als
> attachment
> angefügt.
>
> Der Appell "Kriege verhindern - Einsatzkräfte auflösen" wird
> bereits von
> 90 Organisationen (v.a. Friedensinitiativen) als Erstunterzeichner
> getragen. Er ist im Internet unter www.friedensratschlag.de zu
> besichtigen. Unterschriftenlisten können angefordert werden bei
> mailto:Frieden-und-Zukunft@...
>
> Hinweis:
> Rechtzeitig zum 2. Jahrestag des NATO-Kriegs erscheint eine weitere
> Ausgabe der "Zeitung gegen den Krieg".
> Ab dem 20. März geht die Zeitung in den Vertrieb, sodass sie am
> Jahrestag und zu den Ostermärschen einsetzbar ist.
> Die Zeitung wird herausgegeben von: Informationsstelle
> Militarisierung
> (IMI) e.V., Bundestagsbüro Winfried Wolf (PDS), VVN-BdA.
> Die 16 seitige "Zeitung gegen den Krieg" kann bestellt werden beim
> Bundestagsbüro Winfried Wolf, MdB, Platz der Republik, 11011
> Berlin, Tel.: 030-227-71791,Fax: 030-227-76068,
> mailto:winfried.wolf@...
> (Preis: 0,15 DM pro Exemplar, ab 500 pro Ex.: 0,10 DM)
>
> Mit besten Grüßen
> Peter Strutynski
>
> Das Debakel könnte nicht größer sein
>
> Erklärung des Bundesausschusses Friedensratschlag zum 2. Jahrestag
> des
> Beginns des NATO-Kriegs gegen Jugoslawien
>
> Um den 24. März 2001 herum finden im ganzen Land - aber auch
> international - zahlreiche Veranstaltungen, Mahnwachen und
> Kundgebungen
> statt, mit denen an den Krieg gegen Jugoslawien im Frühjahr 1999
> erinnert wird.
>
> Auch zwei Jahre nach dem NATO-Luftkrieg gegen Jugoslawien ist die
> Friedensbewegung nicht bereit einfach "zur Tagesordnung
> überzugehen",
> sie ist auch nicht bereit ihren "Frieden" mit den Verantwortlichen
> des
> Krieges zu schließen. Dieser Krieg stellte eine Zäsur in der
> Außenpolitik der Bundesrepublik Deutschland dar. Zum ersten Mal
> beteiligte sich die Bundeswehr an einem Krieg, den die NATO ohne
> jegliches Mandat der Vereinten Nationen gegen einen souveränen
> Staat
> führte. Entsprechend engagiert ist seither über die
> völkerrechtliche,
> politische und moralische Bewertung des Kriegs diskutiert worden.
>
> Selbsttäuschung, Lügen und andere Rechtfertigungen
>
> Ein Ergebnis dieser Diskussionen kann heute dahingehend
> zusammengefasst
> werden: Nahezu alle von der Bundesregierung seinerzeit angeführten
> Gründe für die Bombardierung Jugoslawiens haben sich als
> Selbsttäuschung, als vorgeschobene Rechtfertigungsversuche oder als
> offenkundige Lügen herausgestellt.
>
> Beispiel 1: Die "humanitäre Katastrophe", die mit dem militärischen
> Eingreifen "verhindert" werden sollte, hat es so nicht gegeben bzw.
> ist
> erst mit dem Krieg eingetreten. Die US-Diplomatin Norma Brown, die
> sich
> damals im Kosovo aufgehalten hatte, erklärte gegenüber dem WDR:
> "Jeder
> wusste, dass es erst zu einer humanitären Krise kommen würde, wenn
> die
> NATO bombardiert." Alle Lageberichte der Bundesregierung bis zum
> unmittelbaren Kriegsbeginn und alle Berichte unabhängiger
> OSZE-Beobachter aus dem Kosovo 1998/99 sprechen übereinstimmend von
> einer "bürgerkriegsähnlichen" Situation, in der serbische
> Sicherheitskräfte und albanische Separatisten (UCK) verwickelt
> waren.
> Von großflächigen oder gar systematischen Vertreibungen oder
> Massenmorden konnte keine Rede sein.
>
> Beispiel 2: Auch den "Hufeisenplan" hat es nicht gegeben.
> Verteidigungsminister Scharping präsentierte im April 1999 den
> Medien
> einen solchen angeblich von der serbischen Führung ausgearbeiteten
> operativen Plan zur systematischen Vernichtung und Vertreibung der
> albanischen Bevölkerung aus dem Kosovo. Bis heute konnte die
> Bundesregierung keinen Beweis für die Existenz solch eines Planes
> liefern. Experten vermuten indessen, dass der sog. Hufeisenplan von
> einem deutschen Geheimdienst oder im Außenministerium hergestellt
> wurde.
>
> Beispiel 3: Die "Massaker" von Rugovo und von Racak, in denen
> albanische
> Zivilisten von Serben brutal ermordet worden sein sollen, hat es
> ebenfalls so nicht gegeben. OSZE-Mitarbeiter und unabhängige
> Gerichtsmediziner, die diese Vorfälle (im Januar bzw. Februar 1999)
> untersucht haben, kamen zum Ergebnis, dass es sich im ersten Fall
> (Rugovo) keineswegs um ein Massaker gehandelt hat, vielmehr seien
> die 24
> toten Albaner (keine Zivilisten, sondern UCK-Kämpfer) bei einem
> Gefecht
> getötet und anschließend an einen Ort zusammen getragen worden. Im
> zweiten Fall (Racak) - hier waren über 40 tote Albaner zu beklagen
> -
> konnten die Gerichtsmediziner keine Anzeichen auf eine Erschießung
> feststellen. Wahrscheinlich sind die Toten ebenfalls Opfer eines
> Gefechts geworden und erst nachträglich an einem Ort nebeneinander
> gelegt worden.
>
> Eine Aufarbeitung des Krieges fand nicht statt
>
> Vieles von dem, was zum Teil erst Monate nach dem Krieg von
> Wissenschaftlern, Journalisten, OSZE-Mitarbeitern und anderen
> Augenzeugen recherchiert und der Öffentlichkeit präsentiert wurde,
> musste den verantwortlichen Politikern schon damals bekannt gewesen
> sein. Nichtsdestoweniger beteiligten sie sich an der
> NATO-Propaganda vom
> zwar illegalen (weil völkerrechtswidrigen), aber "legitimen" Krieg,
> der
> um der Menschenrechte Willen geführt worden sei. Was die Sache bis
> heute
> aber fast noch schlimmer macht, ist die Tatsache, dass auch nach
> den
> diversen Enthüllungen unabhängiger Medien (z.B. Panorama im Mai
> 2000,
> WDR-ARD im Februar 2001) kein Politiker der Regierungskoalition
> bereit
> ist, den Krieg neu zu bewerten oder gar zuzugeben einen Fehler
> gemacht
> zu haben. Es scheint nach wie vor bequemer einer Lebenslüge
> aufzusitzen,
> als der Wahrheit ins Auge zu schauen.
>
> Ein weiterer Aspekt des NATO-Kriegs gegen Jugoslawien bleibt
> unaufgearbeitet: Die NATO-Kriegsführung selbst verstieß gegen
> elementare
> Regeln des Völkerrechts, nämlich gegen zahlreiche Bestimmungen der
> Genfer Konvention. Die meisten Opfer des Krieges waren
> Zivilpersonen.
> Mit dem verharmlosenden Begriff der "Kollateralschäden" kann dies
> nicht
> abgetan werden. Neben Menschen wurden viele zivile Objekte und
> Infrastruktureinrichtungen wie Brücken, Industriebetriebe,
> Krankenhäuser, Kraftwerke, Rundfunk- und Fernsehsender zerstört.
> Auch
> der Einsatz uranhaltiger Munition verursacht bleibende Schäden bei
> Mensch und Natur und stellt einen Skandal dar, bevor ruchbar
> geworden
> ist, dass vielleicht auch eigene Soldaten dadurch in Gefahr geraten
> sein
> könnten.
>
> Warum?
>
> Wenn es sich bei den offiziellen Regierungsverlautbarungen zur
> Rechtfertigung des Krieges um reine Zweckpropaganda gehandelt hat,
> dann
> stellt sich die Frage nach dem Warum. Wayne Merry, politische
> Beraterin
> der US-Regierung, sieht die Sache heute ziemlich nüchtern: "Man
> wollte
> zeigen, dass die NATO überhaupt noch einen Zweck hat." In der Tat:
> Nach
> dem Ende der Ost-West-Blockkonfrontation und der Auflösung des
> Warschauer Pakts hatte die NATO, die ja als Verteidigungsbündnis
> gegen
> den "drohenden Kommunismus" gedacht war, keine Existenzberechtigung
> mehr. Also musste, wenn man am Militär selbst interessiert war,
> eine
> neue Bedrohungslüge bzw. eine neue Sinngebung der NATO her. 50
> Jahre
> nach Gründung der NATO gab sie sich auf ihrem Gipfel im April 1999
> eine
> neue Strategie. Deren Ziel ist letztendlich die weltweite
> Durchsetzung
> ökonomischer und geostrategischer Interessen der reichen
> Industrienationen (soweit sie der NATO angehören). In einschlägigen
> Papieren der NATO wird das mit "Aufrechterhaltung des freien
> Welthandels" oder mit dem "ungehinderten Zugang zu Märkten und
> Rohstoffen in aller Welt" ziemlich genau beschrieben. Auch die
> Bundeswehr wird auf diese Strategie vorbereitet und in eine
> weltweit
> einsetzbare Interventionsarmee umgewandelt: In den kommenden 15
> Jahren
> sollen für rund 200 Mrd. DM neue Waffen und Ausrüstungen beschafft
> werden. Die Stärke der für Interventionen ("so genannte
> "Kriseneinsätze") zur Verfügung stehenden Truppen soll auf 150.000
> Soldatinnen und Soldaten ausgelegt werden.
>
> Eine friedliche Entwicklung der Welt ist damit nicht zu erreichen.
> Rüstung provoziert (Gegen-)Rüstung, der Aufbau von
> Interventionstruppen
> der NATO oder der Europäischen Union provoziert entsprechende
> Reaktionen
> der "Ausgeschlossenen". Der geplante Aufbau eines
> US-Raketenabwehrsystems (Kostenpunkt rund 60 Mrd. US-Dollar)
> provoziert
> entsprechende Aufrüstungsaktivitäten Russlands und Chinas, aber
> auch der
> so genannten "Schurken"-Staaten, die sich im Visier der
> US-Militärdoktrin befinden. Wenn die Welt heute vor einer neuen
> Aufrüstungsspirale steht, dann ist die Politik der USA und der NATO
> daran Schuld.
>
> Aber auch auf dem Balkan hat der siegreiche NATO-Krieg keines der
> vielen
> Probleme lösen können, wie sich nicht zuletzt durch die anhaltenden
> Kämpfe in Südserbien und mittlerweile in Mazedonien zeigt. Die NATO
> gleicht dem Zauberlehrling, der die UCK-Geister seinerzeit gerufen
> hat,
> um das Kosovo von Milosevic-Jugoslawien abzutrennen. Sie sind ihm
> aber
> heute über den Kopf gewachsen und präsentieren ihre Rechnung:
> Abtrennung
> südserbischer Gebiete von Kustonica-Jugoslawien, Abtrennung eines
> Drittels des Territoriums von Mazedonien und Schaffung eines
> großalbanischen Staates. Der Balkan steht - auch ohne Milosevic! -
> vor
> einem neuen Krieg.
> Angesichts des Debakels einer verfehlten Kriegs- und Militärpolitik
> auf
> dem Balkan fordern wir zum zweiten Jahrestag des Beginns des
> NATO-Kriegs
> eine außen- und sicherheitspolitische Umkehr. Nötig sind:
> - eine vorausschauende Politik, die dem Gedanken der zivilen
> Konfliktprävention verpflichtet ist,
> - die strikte Beachtung des Friedensgebots der UN-Charta,
> - der Verzicht auf jegliche Militäreinsätze und damit auch
> - der Verzicht auf die Umwandlung der Bundeswehr in eine vorwiegend
> auf
> Auslandseinsätze getrimmte Interventionsarmee.
>
> Für den Bundesausschuss Friedensratschlag:
> Dr. Peter Strutynski (Sprecher), Kassel, den 14. März 2001
>
> http://www.friedensratschlag.de
> Bundesausschuss Friedensratschlag, c/o DGB Kassel, Spohrstr. 6,
> 34117
> Kassel

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