La NATO scalpita / 2

1) Si alla Pace! No alla NATO! La campagna internazionale del Consiglio Mondiale della Pace
2) Nelle spire dell’Anaconda (Manlio Dinucci, 7.6.2016)


Si veda anche: La NATO scalpita / 1
- Die NATO wächst (GFP 25.05.2016)
- Il Consiglio Mondiale della Pace si prepara alla mobilitazione in vista del vertice NATO a Varsavia
- La strategia golpista di Washington, dal Brasile al Venezuela (di Manlio Dinucci, 24/5/2016)


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Si alla Pace! No alla NATO! La campagna internazionale del Consiglio Mondiale della Pace

9 Giugno 2016 - da cebrapaz.org.br | Traduzione di Marx21.it

La protesta contro il Vertice della Nato.

Il vertice della NATO del 2016 si svolgerà a Varsavia l'8 e 9 luglio. In previsione di questa scadenza il Consiglio Mondiale della Pace sta organizzando mobilitazioni in diversi paesi, allo scopo di costruire una campagna globale contro la NATO, con la parola d'ordine Si alla Pace! No alla NATO!

La Nato: un nemico della pace e dei popoli

Dal momento della sua creazione, nel 1949, la NATO è il braccio militare dell'imperialismo. E' la maggiore e più pericolosa organizzazione militare del mondo, profondamente connessa alle politiche estere ed economiche sia degli Stati Uniti che dell'Unione Europea.

Dagli anni 1990, la Nato ha allargato il numero dei suoi membri e il teatro delle operazioni. La NATO ha attualmente 28 Stati membri in America del Nord e in Europa. Altri 22 paesi sono impegnati nel Consiglio della Partnership Euro-Atlantica (EAPC). Più di 19 paesi sono partner della NATO attraverso programmi come la cosiddetta “Partnership per la Pace”, il “Dialogo Mediterraneo”, “Iniziativa di Cooperazione di Istanbul” e i “Partner nel Mondo”.

Solo questa espansione già rivela lo scopo fondamentale della NATO: essere uno strumento essenziale della dominazione imperialista del pianeta.

Negli ultimi due decenni, la NATO e i suoi affiliati hanno attaccato la Jugoslavia (e la sua provincia del Kosovo), l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia e la Siria, con l'obiettivo evidente di rovesciare i governi di questi paesi. Nella maggior parte dei casi, il governo è diventato bersaglio della NATO perché si era rifiutato di accettare i dettami delle politiche estere di USA e UE. In nessuno di questi casi l'obiettivo o il risultato sono stati la democrazia e la pace – l'unica conseguenza è stata la morte delle persone, la distruzione insieme a un maggior potere e controllo sulle risorse e i profitti da parte degli Stati della NATO.

La Nato esercita pressione sui suoi membri perché aumentino i loro bilanci militari nazionali nello stesso momento in cui creano austerità per i programmi sociali, perché rafforzino ancora di più le proprie forze armate e destinino fondi a un maggiore sviluppo bellico, comprese le armi nucleari. La cooperazione e il coordinamento con l'UE è stata normata da vari trattati dell'UE e attraverso la creazione dell'Esercito dell'UE.

Nel 2014, gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno provocato il rovesciamento violento del governo dell'Ucraina – in parte, organizzando, armando ed equipaggiando le unità armate neo-naziste – e lo hanno sostituito con un regime cliente dell'UE e degli USA, usato per dominare l'Ucraina politicamente ed economicamente e per la loro strategia contro la Federazione Russa. Di fronte alla violenza e al fascismo, il popolo dell'est e del sud dell'Ucraina ha preso misure a protezione delle proprie vite, culture, comunità e interessi, con l'appoggio russo. La NATO ha usato ciò come pretesto per intensificare le proprie attività militari ed espandere le sue basi a tutti i paesi dell'est dell'Europa e all'Artico, fino alle frontiere della Russia. Allo stesso tempo, tutti i governi dell'UE hanno imposto e mantengono sanzioni economiche e politiche contro la Federazione Russa.

Le azioni della NATO, come strumento militare preferito dell'imperialismo degli USA e dell'UE, hanno portato all'attuale clima di confronto tra grandi Stati detentori delle armi nucleari. Tali provocazioni generano, inevitabilmente, tensioni e la minaccia reale di uno scontro nucleare e di una guerra generalizzata che inevitabilmente distruggerebbe tutte le civiltà del pianeta.

Per una campagna più solida e coinvolgente:

Il Consiglio Mondiale della Pace ha promosso la campagna in corso – Si alla Pace! No alla NATO! - che ha prodotto e appoggiato grandi conferenze, proteste popolari di massa e campagne permanenti in molti paesi. Attraverso questa campagna, il CMP ha lavorato con numerose forze di pace europee e nordamericane che pure si oppongono all'aggressione e all'esistenza della NATO. La campagna Si alla Pace! No alla NATO! esige lo scioglimento della NATO a livello globale, appoggia la lotta contro la NATO in ognuno dei suoi Stati membri e promuove il diritto dei popoli di ogni paese a ritirarsi unilateralmente dall'alleanza militare della NATO.

La lotta per la pace e contro la guerra è parte integrante e condizione necessaria per il progresso e la giustizia sociale.

Nello sforzo per costruire ed espandere questa campagna nel prossimo periodo, il Consiglio Mondiale della Pace si impegna a operare nel modo seguente:

1. Lavorando con le sue organizzazioni affiliate e con i coordinatori regionali, a organizzare e mobilitare giornate mondiali di azione per esigere lo scioglimento della NATO. Il CMP lavorerà per organizzare queste azioni annualmente. Nello sforzo per costruire proteste di massa e pubbliche contro la NATO, il CMP contatterà forze internazionali di pace, del lavoro e progressiste che concordino sul fatto che la NATO deve essere sciolta. Il CMP incoraggerà le sue organizzazioni affiliate a fare sforzi per realizzare contatti simili, se possibile, a livello nazionale.

2. Lavorando con le sue organizzazioni affiliate, il CMP organizzerà conferenze internazionali per  descrivere le operazioni della NATO, per informare le forze amanti della pace e il pubblico in generale sulle azioni della NATO e sulle iniziative dei popoli per sbarrare a queste la strada, e per promuovere proposte per nuove e creative forme di mobilitazione, in particolare negli Stati membri della NATO, allo scopo di smascherare la sua natura imperialista, di denunciare la responsabilità dei governi di ciascun Stato membro e di esigere lo scioglimento della NATO.

3. Il CMP intensificherà il suo lavoro con i membri affiliati negli Stati della NATO per appoggiare e incoraggiare le campagne nazionali contro la NATO. A questo scopo, il CMP continuerà a promuovere il diritto di ogni popolo a ritirarsi unilateralmente dalla NATO, come atto concreto per indebolire l'alleanza militare.

4. Il CMP lavorerà con i membri affiliati per incoraggiare e promuovere risoluzioni, appelli e azioni dei governi nelle Nazioni Unite e in altre organizzazioni internazionali di rilievo, che facciano appello allo scioglimento della NATO. E' un obiettivo particolare per i membri affiliati nei paesi del Movimento dei Non Allineati.

5. Per sviluppare e realizzare queste proposte, il CMP presenterà un rapporto sui progressi ottenuti in ogni Riunione della Segreteria, del Comitato Esecutivo e dell'Assemblea Mondiale della Pace.

Giornata di Azione Globale contro la NATO: 8 e 9 luglio 2016

In preparazione del Vertice di Varsavia, il Consiglio Mondiale della Pace mette in evidenza la crescente minaccia globale rappresentata dalla NATO – per la sua crescente belligeranza, le dimensioni e la portata geografica senza limiti. Il CMP afferma che aumenterà la mobilitazione nelle strade delle città e dei paesi per mobilitare il popolo nella lotta contro la NATO e per il suo scioglimento completo, convocando una mobilitazione globale di azione contro la NATO l'8 e 9 luglio 2016.

Il CMP e i suoi affiliati chiedono ai movimenti della pace e solidarietà di organizzare proteste nel luogo del Vertice di Varsavia. La presenza diretta sul posto è un messaggio potente a tutti in merito al fatto che la NATO è il nemico dei popoli del mondo ed è attivamente respinto da loro, ed esige:

- Lo scioglimento della NATO;
- Il ritiro di tutte le forze della NATO coinvolte in aggressioni militari;
- Lo smantellamento del sistema antimissili degli USA e della NATO;
- Il disarmo generalizzato e l'abolizione delle armi nucleari e delle armi di distruzione di massa;
- Il rispetto dei principi della carta di fondazione dell'ONU e della sovranità e uguaglianza tra popoli e Stati.

E' anche necessario mobilitare, in ogni paese, attraverso azioni multiformi e proteste, conferenze ed eventi educativi, materiali stampati e digitali. Ciò è particolarmente importante nei paesi che sono membri della NATO, dove il CMP sta denunciando il ruolo di quei governi che appoggiano e si fanno carico di tutti i piani e le azioni della NATO. 

Chiediamo di informare il CMP, nel tempo più breve possibile, sugli eventi dei diversi paesi e regioni e di inviare copia del materiale diffuso.

L'8 e 9 luglio, i popoli del mondo diranno
Si alla Pace! No alla NATO!


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Nelle spire dell’Anaconda

di Manlio Dinucci 
su Il Manifesto del 07.06.2016

Inizia oggi in Polonia la Anakonda 16, «la più grande esercitazione alleata di quest’anno»: vi partecipano oltre 25 mila uomini di 19 paesi Nato (Usa, Germania, Gran Bretagna, Turchia e altri) e di 6 partner: Georgia, Ucraina e Kosovo (riconosciuto come stato), di fatto già nella Nato sotto comando Usa; Macedonia, che non è ancora nella Nato solo per l’opposizione della Grecia sulla questione del nome (lo stesso di una sua provincia, che la Macedonia potrebbe rivendicare); Svezia e Finlandia, che si stanno avvicinando sempre più alla Nato (hanno partecipato in maggio alla riunione dei ministri degli esteri dell’Alleanza). Formalmente l’esercitazione è a guida polacca (da qui la «k» nel nome), per soddisfare l’orgoglio nazionale di Varsavia. In realtà è al comando dello U.S. Army Europe che, con un’«area di responsabilità» comprendente 51 paesi (compresa l’intera Russia), ha la missione ufficiale di «promuovere gli interessi strategici americani in Europa ed Eurasia». Ogni anno effettua oltre 1000 operazioni militari in oltre 40 paesi dell’area.

Lo U.S. Army Europe partecipa all’esercitazione con 18 sue unità, tra cui la 173a Brigata aerotrasportata di Vicenza. L’Anakonda 16, che si svolge fino al 17 giugno, è chiaramente diretta contro la Russia. Essa prevede «missioni di assalto di forze multinazionali aerotrasportate» e altre anche nell’area baltica a ridosso del territorio russo. Alla vigilia dell’Anakonda 16, Varsavia ha annunciato che nel 2017 espanderà le forze armate polacche da 100 a 150 mila uomini, costituendo una forza paramilitare di 35 mila uomini denominata «forza di difesa territoriale». Distribuita in tutte le province a cominciare da quelle orientali, essa avrà il compito di «impedire alla Russia di impadronirsi del territorio polacco, come ha fatto in Ucraina».

I membri della nuova forza, che riceveranno un salario mensile, saranno addestrati, a cominciare da settembre, da istruttori Usa e Nato sul modello adottato in Ucraina, dove essi addestrano la Guardia nazionale comprendente i battaglioni neonazisti. L’associazione paramilitare polacca Strzelec, che con oltre 10 mila uomini costituirà il nerbo della nuova forza, ha già iniziato l’addestramento partecipando all’Anakonda 16. La costituzione della forza paramilitare, che sul piano interno fornisce al presidente Andrzej Duda un nuovo strumento per reprimere l’opposizione, rientra nel potenziamento militare della Polonia, con un costo previsto di 34 miliardi di dollari entro il 2022, incoraggiato da Usa e Nato in funzione anti-russa.

Sono già iniziati i lavori per installare in Polonia una batteria missilistica terrestre del sistema statunitense Aegis, analoga a quella già in funzione in Romania, che può lanciare sia missili intercettori che missili da attacco nucleare. In attesa del summit Nato di Varsavia (8-9 luglio), che ufficializzerà l’escalation anti-Russia, il Pentagono si prepara a dislocare in Europa una brigata da combattimento di 5 mila uomini che roterà tra Polonia e paesi baltici.

Si intensificano allo stesso tempo le esercitazioni Usa/Nato dirette contro la Russia: il 5 giugno, due giorni prima dell’Anakonda 16, è iniziata nel Mar Baltico la Baltops 16, con 6100 militari, 45 navi e 60 aerei da guerra di 17 paesi (Italia compresa) sotto comando Usa. Vi partecipano anche bombardieri strategici Usa B-52. A circa 100 miglia dal territorio russo di Kaliningrad. Una ulteriore escalation della strategia della tensione, che spinge l’Europa a un confronto non meno pericoloso di quello della guerra fredda. Sotto la cappa del silenzio politico-mediatico delle «grandi democrazie» occidentali.