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> Most za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari
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> Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
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> c/o RdB, via M. Cristina di Savoia 40, BARI - tel/fax 0805562663
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> e-mail: ponte@... sito Web: www.isf.it/ponte - CF:93242490725
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> L?associazione opera per la diffusione di una cultura critica della
> guerra e il riavvicinamento tra i popoli con culture, etnie, religioni
> ed usanze diverse al fine di una equa e pacifica convivenza. Si
> impegna per la diffusione di un forte senso di solidarietà nei
> confronti della popolazione jugoslava e degli altri popoli vittime
> della guerra. Ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle
> controversie internazionali.
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> In particolare l?associazione:
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> - promuove, attraverso raccolte di fondi e donazioni iniziative di
> solidarietà nei confronti delle vittime della guerra nel campo
> sanitario, scolastico, alimentare e in ogni altro campo.
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> - promuove iniziative di sostegno a distanza di bambini jugoslavi
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> - promuove iniziative di gemellaggio tra enti locali italiani e
> jugoslavi, tra scuole italiane e jugoslave
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> - promuove iniziative volte a far cessare immediatamente ogni forma di
> embargo nei confronti della Repubblica federale jugoslava e della
> repubblica serba.
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> - promuove scambi culturali e di amicizia verso il popolo jugoslavo
>
> - promuove iniziative di conoscenza della storia e della cultura
> jugoslave
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> L?associazione si riunisce abitualmente ogni mercoledì dalle ore 18.00
> alle 20.30
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> INIZIATIVE DI SOLIDARIETA? CON I LAVORATORI DELLA ZASTAVA DI
> KRAGUJEVAC BOMBARDATA DALLA NATO
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> Per tre settimane, dal 7 al 26 febbraio, tre delegati del sindacato
> dei lavoratori della Zastava, Milan Doncic (segretario del sindacato
> dei lavoratori della Zastava Iveco), Rajka Veljovic (responsabile
> dell?organizzazione delle ?adozioni a distanza?) e Sreten Milicevic
> (presidente del sindacato dei lavoratori della Zastava automobili)
> sono stati in Italia per un lungo giro di incontri-dibattito promosso
> dalla nostra associazione, Most za Beograd ? Un ponte per Belgrado in
> terra di Bari, in collaborazione con il coordinamento nazionale RSU,
> la FIOM di Lecco e di Brescia, associazioni e comitati locali..
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> Con grande dignità e fermezza hanno portato in tante città ? Bari,
> Bisceglie, Putignano, Conversano, Taranto, Napoli, Roma, Firenze,
> Bologna, Reggio Emilia, Milano, Lecco, Brescia, Torino, Val di Susa,
> Savona, Mestre, Verona, Bolzano - la voce dei lavoratori di quella
> che, prima della distruzione della NATO, era la più grande fabbrica di
> automobili dei Balcani, hanno parlato delle enormi difficoltà di
> sopravvivenza di una popolazione operaia costretta, per la
> disoccupazione, a vivere con un sussidio della fabbrica equivalente a
> 15 marchi al mese, ed un sussidio statale ? in denaro o generi di
> prima necessità ? di altri 20. E dell?aumento delle malattie e della
> mortalità - i funerali cominciano all?alba e non sono ancora finiti al
> tramonto, ci raccontava Sreten - soprattutto tra i bambini e gli
> anziani a causa del freddo e dell?inquinamento provocato dalle bombe
> all?uranio impoverito e dalla terribile miscela di sostanze chimiche
> sprigionatasi con la distruzione della fabbrica. L?embargo, decretato
> dall?Unione Europea, priva la Jugoslavia, le cui industrie
> chimico-farmaceutiche sono state distrutte dai bombardamenti della
> NATO, anche della possibilità di acquistare i medicinali più comuni,
> dagli antibiotici al siero antitetanico.
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> Contro l?embargo nei confronti della RFJ, voluto dai governi della UE
> e della NATO per imporre in Jugoslavia un governo ad essi gradito, si
> sono pronunciate le assemblee e sono stati sottoscritti appelli.
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> Ma i tre delegati hanno testimoniato anche della straordinaria volontà
> dei lavoratori di resistere e ricostruire. Durante tutta l?estate,
> nonostante le alluvioni che hanno trasformato la fabbrica in un
> ammasso di fango e rottami, tutti gli operai, con turni ininterrotti,
> hanno sgomberato le macerie e ripulito i capannoni, salvando il
> salvabile di impianti e macchinari. E? stato così possibile riprendere
> la produzione di autovetture, anche se sinora solo in misura pressoché
> simbolica: rispetto alle 20.000 auto al mese che si producevano nel
> 1990, prima degli embargo contro la repubblica jugoslava, se ne sono
> prodotte a gennaio circa 500. In questa produzione diretta sono
> impegnati circa il 20% dei lavoratori; un altro 10% è impegnato nel
> lavoro di ricostruzione; il loro salario equivale a circa 70-80 marchi
> al mese. Il restante 70% - tra le cui famiglie sono selezionati i
> bambini più bisognosi per la ?adozione a distanza? - deve cercare di
> sopravvivere con il sussidio di disoccupazione.
>
> Gli incontri si sono svolti in sale pubbliche, sedi sindacali, scuole
> e fabbriche. In diverse occasioni è stato proiettato un video prodotto
> dai lavoratori della Zastava e il video di Fulvio Grimaldi ?Serbi da
> morire?, denuncia impietosa dei disastri provocati sulla vita degli
> uomini e sull?ambiente dall?aggressione della NATO. Nel complesso, gli
> incontri, hanno avuto, al tempo stesso, il carattere della
> testimonianza diretta e viva, della denuncia della ?guerra
> umanitaria?? grazie alla quale sono stati espulsi dal Kosovo 350.000
> persone, tra serbi, rom e altre minoranze etniche ? e della promozione
> di iniziative di solidarietà.
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> A questo proposito vi sono stati incontri anche con rappresentanti
> istituzionali degli enti locali (sindaci, assessori, consiglieri) e
> con dirigenti sindacali. I delegati della Zastava hanno ribadito con
> fermezza, sulla base del principio di autodeterminazione, che le
> iniziative di solidarietà non possono essere volte a condizionare la
> situazione politica del loro paese: devono essere i lavoratori e i
> cittadini jugoslavi a decidere in piena autonomia, senza pressioni e
> ricatti economici dei governi dei paesi aderenti alla NATO, chi e come
> governerà il loro paese. Va respinta nettamente la pretesa di stampo
> neocoloniale di imporre dall?esterno governo e governanti. Al
> vergognoso ricatto dell?embargo si oppongono la resistenza e la
> dignità di un popolo che non intende piegarsi ai diktat della NATO.
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> Sulla base dei dati forniti dai delegati della Zastava (salari per chi
> è in produzione di 70-80 marchi, sussidi di disoccupazione di 15
> marchi) si comprende bene quanto sia significativo il nostro
> contributo di solidarietà di 50 DM al mese per le famiglie dei
> lavoratori della Zastava (?adozione a distanza?) e come sia importante
> estendere e sviluppare queste iniziative di solidarietà.
>
> Questo invito è già stato accolto da alcuni sostenitori di Bolzano,
> che si sono fatti essi stessi promotori in prima persona di una
> campagna di ?adozioni a distanza? e da diversi altri che, oltre la
> loro adesione, hanno portato quella dei loro compagni di lavoro, dei
> loro amici, dei loro conoscenti. Sta crescendo anche il numero delle
> ?adozioni? collettive di classi scolastiche, circoli aziendali,
> circoli e associazioni schieratisi contro la guerra. Grazie a questo
> impegno di singoli e di gruppi, la nostra associazione ha già
> realizzato 130 ?adozioni? e dovrebbe giungere entro marzo ? quando
> saranno consegnati ai lavoratori della Zastava altri contributi di
> solidarietà ? a realizzarne 160.
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> Anche il libro di ?poeti dilettanti? (Gli assassini della tenerezza ?
> poesie contro la guerra alla Jugoslavia, con presentazione di Fulvio
> Grimaldi, ed. La Città del Sole, Napoli, 1999, L. 15.000), sta
> contribuendo, oltre che alla critica nei confronti della guerra alla
> Jugoslavia, alla campagna di solidarietà. Un ringraziamento
> particolare va all?editore Sergio Manes, che si è accollato tutte le
> spese editoriali e di stampa, facendo sì che l?intero ricavato delle
> vendite possa essere devoluto ai lavoratori della Zastava (il prezzo
> di copertina del libro corrisponde ad un sussidio mensile di
> disoccupazione...). Finora tra Bari (regione Puglia), Napoli, Roma,
> Lecco, Brescia, Bolzano sono state vendute 800 copie. Almeno
> altrettante sono in circolazione (in parte anche attraverso
> l?ordinaria distribuzione editoriale, che sottrarrà purtroppo una
> consistente percentuale).
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> Altre somme per i lavoratori della Zastava e le ?adozioni a distanza?
> sono state raccolte con contributi individuali o iniziative locali (da
> quelle estive, con la mostra itinerante nelle piazze di Puglia Hanno
> fatto un deserto e lo chiamano pace, alla serata di solidarietà
> organizzata dagli studenti del Liceo ?Scacchi? di Bari, a quella
> organizzata dal Servizio Civile Internazionale ai ?Giardini di
> Atrebil? di Bari, a quella di ?Otium? di Bari o del circolo del PRC di
> Gravina). In tutto, dall?inizio della nostra attività (luglio ?99)
> abbiamo raccolto e consegnato ai lavoratori della Zastava 48.500.000
> lire. La raccolta di contributi è cresciuta notevolmente negli ultimi
> due mesi, frutto del lavoro di sensibilizzazione svolto
> dall?associazione attraverso conferenze, incontri, proiezione di
> video, mostre fotografiche. Al momento della loro partenza da Bari
> abbiamo consegnato ai delegati della Zastava 31.900.000 lire (è solo
> la somma raccolta dall?associazione di Bari: altri contributi essi
> hanno ricevuto da Napoli, Bolzano, ecc.): una somma irrilevante se
> confrontata al costo di uno solo delle migliaia di missili NATO che
> hanno seminato terrore e morte in Jugoslavia; eppure una cifra
> significativa, che testimonia la condanna della guerra e i sentimenti
> di solidarietà di tanti cittadini italiani (e del mondo: ci sono
> pervenuti contributi anche dalla Germania). Oltre questo contributo in
> denaro, sono stati raccolti e consegnati, sia in precedenza che
> ultimamente, medicinali (raccolti a Bari e in gran parte dal comitato
> di solidarietà di Napoli).
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RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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