"Politika", Belgrado, 25 luglio 2000

Il poeta sulla distruzione della ex RSFJ
LA CHIESA PROMOTRICE DEL PENSIERO DI GUERRA

Dal nostro inviato a Zagabria

Se Stepinac fosse stato un santo sarebbe lui stesso
morto a Jasenovac, insieme agli altri martiri, come
anche morivano i veri santi, dice Goran Babic
sulla beatificazione del cardinale croato [avvenuta il
3 ottobre 1998, ndT], che
definisce "uno stratagemma con aspetti comici e tragici".
Il poeta croato, socialista convinto, Goran Babic, all�ascesa al
potere di Tudjman e del suo partito HDZ si � rifugiato a Belgrado, ed
in Croazia finora sono state chiuse per lui tutte le porte dei media.
La prima volta che sono apparse le sue parole sul territorio croato
dopo tutti questi anni, � stato sull�ultimo numero del
mensile "Identitet", che a Zagabria viene edito dal Forum democratico
serbo. Qui Goran Babic parla delle sue preoccupazioni e del suo
modo di vedere alcuni avvenimenti essenziali che da lungo tempo hanno
segnato i nostri destini su questi territori.
Cosi, tra l�altro, Goran Babic ritiene che promotore ideale della
guerra sugli ex territori jugoslavi sia stata la Chiesa cattolica,
incarnata in Papa Pio XII, la quale non solo non si � distanziata
veramente dalle forze dell�Asse, ma ha anche collaborato con loro.
Se non fosse stato cosi', oggi Wojtyla non si sarebbe dovuto scusare
con gli Ebrei, n� richieste simili sarebbero state avanzate in Croazia.
In altre parole, alla fine della II guerra mondiale, cio� dopo la
sconfitta di Hitler e dei suoi alleati, il Vaticano non si � trovato
tra i vincitori ed e' stato necessario molto tempo perch� papa Giovanni
XXIII smuovesse la situazione da una fase di stallo. Siccome poi
Stepinac era un servo fedele del Vaticano, e poiche' la sua Chiesa �
detta "Chiesa nei Croati", in gran parte � stata anch�essa sconfitta.
Naturalmente non bisogna generalizzare, molti credenti e preti si sono
trovati con i partigiani, per� l�oligarchia, cio� l�alto clero, no.
Loro hanno dunque perso questa guerra, e per una cinquantina di anni
hanno fatto di tutto per poter vincere la successiva. In questo, cosi
come stanno le cose, conseguentemente alle circostanze, hanno avuto
successo, ma "io personalmente non ritengo che ci� sia un bene. Di
questo ho parlato in molti libri... Si puo' forse mettere un segno di
uguaglianza tra i seguaci del monsignor Milanovic e Dominik Mandic e
quelli del cardinale Stepinac?
Mentre i primi si sono strenuamente battuti in difficili circostanze e
per la propria fede e per il proprio popolo, i secondi, producendo e
difendendo i sanguinari ed i criminali, hanno ricoperto di vergogna sia
la fede sia il popolo, ed hanno provocato un danno che non si potr�
cancellare per centinaia di anni. O, ancora, forse che nei terribili
ultimi eventi Komarica e Kukic [vescovi della Croazia contemporanea,
ndT] non hanno fatto lo stesso? Mentre il primo salvava
il salvabile, rimanendo con il suo popolo fino alla fine, nei giorni in
cui, dopo 7OO anni, si stava distruggendo la "Bosnia d'argento", il
secondo benediceva le unit� di Gospic tra le quali, secondo la logica
delle cose, dobbiamo cercare gli aguzzini degli innocenti civili serbi.
Non vorr� mica adesso don Zivko sostenere che Norac, Oreskovic e Mercep
[quest�ultimo, criminale stragista di Vukovar, siede tuttora nel
Parlamento croato, ndT] hanno prodotto Kuharic [cardinale] E adesso
all�Aia andr� il coltello e non la mano che lo brandiva..." [si ricordi
l�uccisione recente avvenuta a Gospic e l�incriminazione dei 5
croati, ndT].
Commentando in questo contesto la recente beatificazione di Alojzije
Stepinac, Goran Babic dice : Ritengo che si tratti, per dirla
nel modo pi� pacato, di uno sciocco sotterfugio con aspetti
tragicomici.
[Prosegue, narrando che molto tempo fa lesse la biografia di
Stepinac... poi Babic riprende il discorso riportato nel sottotitolo
ricollegandosi alle vicende di Maximilian Kolbe...] Come si pu�
paragonare il comportamento di Stepinac con la vita e il destino che al
momento decisivo e nello stesso contesto storico ha avuto un altro
chierico, e vero santo - Maximilian Kolbe ? Il Vaticano dovrebbe
riflettere attentamente sul perch� nessun uomo onesto nel mondo abbia
detto, n� dir� nessuna parola contro Kolbe, bensi, sia credente o ateo,
come me, sempre e con maggior rispetto e stima si ricorder� di questo
grande uomo [vittima dei lager nazisti in Polonia].

(Trad. a cura di I.P.)

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