27 GENNAIO:
Giornata della memoria ... mutilata

1. "Memoria" mutilata, "memoria" dimezzata
(G. Bastanzetti)
2. U aprilu - la canzone degli tzigani della Jugoslavia
(B. Bellone - https://www.cnj.it/immagini/UAPRILU.wma)
3. Iniziativa 28/1: Dopo la memoria. Ebrei e Rom in Italia 60 anni dopo
l’olocausto
4. From: "U.R.Y.D." Subject: Re: [JUGOINFO] Opera Nomadi: JASENOVAC E
AUSCHWITZ


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27 GENNAIO 2004 - GIORNO DELLA MEMORIA
"Memoria" mutilata, "memoria" dimezzata
GIANCARLO BASTANZETTI

Provate a chiedere perché il 27 gennaio è "il Giorno della Memoria",
Nel 95% dei casi (verificate se non è vero!) il "più informato"
vi dirà che in quel giorno si ricorda, si celebra, si commemora
lo sterminio di 6 milioni di ebrei, la Shoah, l'olocausto.
Punto e basta.
Degli altri 5 milioni di esseri umani, gasati, fucilati, impiccati,
inceneriti nei campi di sterminio nazisti nemmeno una parola.
Non è colpa di chi vi ha risposto: lui ripete quello che giornali,
radio televisione gli hanno comunicato.
Da quando fu emanata la legge N. 211 del 20 luglio 2000 più o meno solo
quello é stato scritto, detto, mostrato.
Disattendendo lo spirito e il testo stesso della legge istitutiva
che parla espressamente, oltre, come è giusto, della Shoah, delle leggi
razziali della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, anche a pieno
titolo degli "...italiani che hanno subito la deportazione, la
prigionia, la morte, ... (e specifica) …. deportati militari e politici
nei campi nazisti... ".
Perché i grandi mezzi di comunicazione sì limitano alla devastazione
del popolo ebraico?

Perché anche opinionisti o editorialisti di chiara fama, cortesemente
richiamati al rispetto della verità, si indispettiscono come tacchini
vanagloriosi offesi nel loro amor proprio e nell'alta considerazione
che hanno di sé stessi portatori del dono della infallibilità e
continuano, senza pudore, a dire e a scrivere delle mezze verità come
fossero tutta la verità?
Perseverando cosi a ingenerare in chi li ascolta o li legge l'errata
convinzione che nei lager finirono solo le stelle di Davide.
I politici, gli omosessuali, gli zingari, i testimoni di Geova, gli
apolidi dove andarono?

Per restare solo in ltalia, perché non dire che, senza citare gli
I.M.I. (Internati Militari Italiani), su 44.500 deportati dall'Italia
gli ebrei furono 8.500 (19,1O %) e i politici 36.000 (80,90 %)?

Perché non dire che, dei 12 milioni di deportati dai nazisti, solo
1 milione fece ritorno a casa in condizioni, il più delle volte,
pietose?
Perché non smettere di pontificare, affermando con aria saputa che
"...non è possibile paragonare Mauthausen, Dachau, Buchenwald ecc. ad
Auschwitz, quei campi di concentra mento (sic!) erano tutta altra cosa"?
Sottintendendo con ciò che in parole povere, solo ad Auschwiz avvenne
lo sterminio, quello sterminio!
La sofferenza di chi moriva nella camera a gas di Mauthausen era minore
di quella patita da chi entrava nella camera a gas di Auschwitz?

Nei forni crematori di Dachau cocevano il pane?

Perché non dire che sempre ad Auschwitz, andarono anche politici (da
Gusen-sottocampo di Mauthausen- il 1.12.44) e donne scioperanti della
Lombardia (le 40 arrivate a Mauthausen l'8.4.44 )? Solo per citare due
esempi tra i tanti!
Chi, intorno al prossimo 27 gennaio scriverà, parlerà, testimonierà si
ricordi di dire le cose vere, di non dare una memoria mutilata, una
memoria dimezzata!
Parli anche dei politici, degli zingari, degli omosessuali dei
Testimoni di Geova, oltre, ovviamente, degli ebrei.
Oppure abbia la dignità di tacere e non ingannare la gente.
La tragedia patita è di tutti, di troppi, non di una sola parte.
Non sono esistiti deportati di serie A o di serie B è semplicemente
folle che qualcuno si arroghi il diritto di proclamarsi "più deportato"
di un altro!

21/01/2004


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Anche questo anno si celebra il giorno del ricordo.

6milioni gli ebrei uccisi solo perché ebrei.

Nello stesso tempo si consumava un altro genocidio, quello dei Rom,
meglio noti come Tzigani.

Vi propongo - https://www.cnj.it/immagini/UAPRILU.wma - l’ascolto di una
canzone in lingua serbo-croata o meglio jugoslava dove gli Tzigani
della regione serba della Jugoslavija ringraziano i partigiani di Tito
che li hanno salvati e con i quali hanno combattuto poi fianco a fianco
fino alla Liberazione.

Purtroppo, dopo tanti anni di pace, ancora una volta per gli Tzigani
della provincia jugoslava del Kosovo si parla di morte. Non vi è più il
mostro nazista, ma non vi è più la tolleranza verso chi non ha nazione
e non vuole avere un esercito.

Gli Ebrei hanno chiesto e ottenuto uno Stato, gli Tzigani non lo hanno
mai chiesto, vivevano bene fianco a fianco con chi li considerava
uomini, nella repubblica socialista di Jugoslavija, la più tollerante
del dopoguerra in Europa.

Ma si sa, agli intolleranti, potenti e armati, questo fatto dava e dà
fastidio.

Ricordiamo di celebrare il 27 gennaio e i Russi che aprono i cancelli
del lager nazista, ricordiamoci però anche di fermare (non basta
celebrare il passato per sentirsi giusti) i lager del Kosovo, dove
scompaiono ogni giorno Tzigani e Slavi, solo perché Tzigani, solo
perché Slavi.

Buon ascolto.

Boris Bellone

https://www.cnj.it/immagini/UAPRILU.wma


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Associazione Culturale Rom Dromomania, Associazione Arci Solidarietà –
Onlus, Associazione Culturale ARG- amicizia tra Rom e Gagé


Dopo la memoria

Ebrei e Romin Italia 60 anni dopo l’olocausto

 
Invito

La S.V. è invitata il giorno 28/01/2004 alle ore 14.30 presso la
Biblioteca Ostiense in Via Ostiense 113/B Roma, all’incontro “Ebrei e
Rom in Italia 60 anni dopo l’olocausto”.

Massimiliano Smeriglio(Presidente Municipio XI): Saluti

Sergio Giovagnoli (Presidente ARCI Solidarietà): Presentazione

Dragan Trajkovic (Mediatore Culturale): Ricostruzione olocausto rom e
motivazioni del mancato uso della memoria dei Rom

Aldo Zargani (Storico e scrittore): Motivazioni olocausto e
rielaborazione e diffusione ebraica

Victor Magiar(Scrittore): Da vittime a cittadini: quale percorso. La
politicità della memoria

Antun Blazevic (Scrittore): La diaspora continua, da vittime a non
cittadini

SandroPortelli(Delegato del Sindaco per la tutela e la valorizzazione
delle memorie storiche della città): Minoranze e maggioranze, la
memoria come risorsa politica

 Santino Spinelli (Docente Università di Trieste): Persecuzioni e
percorsi di cittadinanza dei Rom in Italia e in Europa

Michela Falaschi (Docente Università Roma 3): Altri stermini: il Rwanda
come eccidio contemporaneo

Gianluca Peciola (Assessore all'intercultura Municipio XI): La Politica
alle prese con la memoria


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From: "U.R.Y.D." <diaspora_rroms@...>
Date: Thu, 22 Jan 2004 20:50:39 +0100 (CET)
To: "Coord. Naz. per la Jugoslavia"
Subject: Re: [JUGOINFO] Opera Nomadi: JASENOVAC E AUSCHWITZ

Takodje ne treba zaboraviti savremene genocide nad romima, sbima,
turcima, bosnjacima i onim albancima koji ne zele teror na KOSOVU
Ma bistren o genocide pe roma ano Kosovo, Bosna Kroacija, a majbaro
rromano genocido cerdilo ano Kosovo ane 1999 bers, majbut se 140.000
roma si nasarde katar pire chera, a te bistra vi e dasen thaj averen.


"Coord. Naz. per la Jugoslavia" wrote:


Opera Nomadi
Via di Porta Labicana,59 00185 Roma 
Tel. 06/44700166
operanomadilazio@...
http://operanomadilazio.supereva.it
---


Con il Patrocinio del Comune di Roma
I Municipio


Giornata della memoria

27 gennaio 2004


Jasenovac e Auschwitz: e Romà tnà bistarà!


Programma dell’iniziativa

Ore 18.30

Presso l’Istituto “Cristoforo Colombo” di Via Panisperna 255
(Metro B Stazione “Cavour”)

proiezione del video/dvd di circa 30/40 minuti realizzato nell’ambito
della legge 249/2000 (Fondo Internazionale di Assistenza alle Vittime
delle Persecuzioni Naziste in stato di bisogno) finanziato dalla Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane.
Si tratta di un lavoro che ricostruisce attraverso interviste ai
superstiti la persecuzione e lo sterminio dei Rom e dei Sinti ad opera
del nazifascismo.

ore 19.00

Fiaccolata con partenza da Via Panisperna 255 e apposizione (davanti
alla lapide commemorativa del porrajmos dei Rom, Sinti e Camminanti in
Via degli Zingari, 54 - Rione Monti) di una corona confezionata dalle
Romnià Rudare di Kragujevac (città martire gemellata con Marzabotto)
per lo sterminio comune colà avvenuto di Slavi, Rom ed Ebrei.

E’ prevista la partecipazione:
On.le Raffaela Milano, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di
Roma,
On. le Gloria Malaspina Assessora al Lavoro e Qualità della Vita della
Provincia di Roma
On.le Benvenuto Salducco Presidente del IV Municipio
On.le Enrico Luciani
Consigliere Regione Lazio,
Massimo Rendina, Presidente ANPI Roma
Professor Alessandro Portelli Consigliere delegato Valorizzazione delle
memorie della città del Comune di Roma
esponenti dell’ANED, dell’ANPI, della Comunità Ebraica e del Circolo
Mario Mieli

Nell’ambito della giornata del 27 gennaio sarà messo in onda un
documentario radiofonico realizzato dall’Opera Nomadi in collaborazione
con il giornalista Andrea Giuseppini a proposito della persecuzione e
dello sterminio nazifascista del popolo dei Rom e Sinti. Il
documentario attraverso l’utilizzo dello strumento radiofonico, vuole
porsi come un momento di memoria, di riflessione e di divulgazione di
questo terribile capitolo storico dei Rom e Sinti.
Il documentario radiofonico “Porrajmos: lo sterminio dimenticato dei
Rom e dei Sinti”, si inserisce in un più ampio progetto iniziato lo
scorso gennaio con un lavoro sulla Risiera di San Sabba e andato in
onda su 14 radio locali. Tra le radio che trasmetteranno il
documentario (totale 14 a livello nazionale), Mep Radio della Provincia
di Rieti e Radio Città Aperta di Roma.