Jugoinfo


27 Gennaio 1945-2016, a fianco dell'Armata Rossa

1) INIZIATIVE
- ROMA 27/1: “COME L’ARMATA ROSSA LIBERÒ AUSCHWITZ”
- MILANO 27/1: SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI 
- COAZZE (TO) 29/1: NICOLA GROSA E I PARTIGIANI SOVIETICI IN ITALIA
- VENEZIA 14/1--7/2: IN MEMORIA DELLO STERMINIO DEI DISABILI

2) PRIMO LEVI E LODOVICO BELGIOJOSO SFRATTATI DA AUSCHWITZ


=== 1: INIZIATIVE ===

ROMA 27 GENNAIO 2016 ORE 10.00
al Centro Russo di Scienza e Cultura
Piazza Benedetto Cairoli, 6

CONFERENZA: 

“COME L’ARMATA ROSSA LIBERÒ AUSCHWITZ”

Il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma vi invita a prendere parte alla conferenza «Come l’Armata Rossa liberò Auschwitz» che si terrà il 27 gennaio alle ore 10:00. Si presenterà il progetto «Auschwitz Liberation» e si analizzerà la liberazione del campo di sterminio da parte dell’Armata Rossa.

Interverranno il Dott. Oleg Ossipov, Direttore del Centro Russo di Scienza e Cultura e Primo Segretario dell'Ambasciata della Federazione Russa; il Prof. Massimo Pieri, Presidente della COBASE Associazione Tecnico Scientifica di Base (ECOSOC); l’Arch. Valentina Sereni, Presidente di Gherush92 Committee for Human Rights (ECOSOC); la Dott.ssa Delfina Piu, Project Director per i programmi di Gherush92; Rav Carucci Viterbi, Preside del Liceo Renzo Levi. Si prevede la partecipazione di storici, rappresentanti del corpo diplomatico, imprenditori, istituzioni nazionali e cittadine.

Si intende ricostruire le vicende della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e narrare le sorti dei combattenti dell'Armata Rossa che, mentre liberano Russia, Ucraina e Polonia dall'invasore nazista e percorrono la strada nel cuore del Reich, scoprono gli orrori della Shoà e l’assassinio di massa dei prigionieri di guerra sovietici. Si racconta una storia di guerra di liberazione contro i nazisti che in gran parte mise fine alla seconda guerra mondiale, una storia poco conosciuta che qualcuno oggi vuole minimizzare o cancellare.

L’operazione per la liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa durante la controffensiva delle truppe sovietiche in marcia verso Berlino, non è ancora stata studiata a fondo; restano da chiarire fondamentali aspetti politici, militari ed umanitari degli eventi di quei giorni. Lo scopo del programma è quello di contrastare i gravi tentativi revisionisti e negazionisti oggi in atto che mirano a distorcere gli eventi e i risultati della liberazione dell’Europa. L’Armata Rossa che salvò l’Europa dal nazifascismo, costituì, di fatto, l’ultima speranza della gente rinchiusa nei ghetti e nei campi di sterminio. 

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MILANO Mercoledì 27 Gennaio 
ore 18, Piazza dei Mercanti 

27 GENNAIO: MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA
PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA

SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI 

Il 17 dicembre il parlamento ucraino ha messo fuori legge il Partito Comunista, togliendo voce alla più grande e organizzata forma di dissenso nel paese, nel silenzio generale dei media e dell'Unione Europea che è stata uno dei maggiori sponsor del nuovo governo ucraino, al cui interno sono presenti almeno tre ministri neonazisti.
Mentre in Ucraina è in corso una persecuzione contro coloro che si sono opposti al colpo di Stato promosso e sostenuto da USA e UE, in occidente si tenta, richiamando l'allarme terrorismo, di restringere l'agibilità politica e le libertà individuali. Il pericolo è il ritorno alla reazione nazifascista, come negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.

Nella Giornata della Memoria possiamo ben dire che in Europa il vento della smemoratezza soffia impetuoso.

Il 24 dicembre i più importanti comitati, strutture politiche e organizzazioni militanti comuniste hanno sottoscritto un appello di solidarietà alle vittime delle violazioni dei diritti umani in Ucraina e ai compagni perseguitati dal regime fascista di Kiev.
Noi non dimentichiamo i crimini del fascismo e non dimentichiamo che il 27 gennaio è il giorno simbolo della vittoria della libertà e della democrazia sulla barbarie nazifascista, giorno in cui l'Armata Rossa liberò i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. La lotta di ieri è la stessa di oggi, la lotta perché venga restituita la libertà ai compagni ucraini: la loro libertà è anche la nostra.

Per info:
comitatocontrolaguerramilano@...
comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com
www.facebook.com/comitato.milano.5
cell. 3383899559

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COAZZE (TO), venerdì 29 gennaio 2016
ore 21:00, Sala Conferenze dell'Ecomuseo dell'Alta Van Sangone - Viale Italia 1

Presentazione del libro di Anna Roberti

DAL RECUPERO DEI CORPI
AL RECUPERO DELLA MEMORIA

Nicola Grosa e i partigiani sovietici nel Sacrario della Resistenza di Torino

Torino: Impremix, 2014

Info: Ufficio Turistico di Coazze, tel. 011-9349681

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Martedì, 12 Gennaio 2016

L'Università di Venezia Ca' Foscari si attiva come ogni anno per la 'Giornata della memoria'. Focus sulla persecuzione e lo sterminio dei disabili, che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania 70mila persone
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca' Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell'iniziativa sarà la mostra "In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili" che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L'esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall'Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.

"In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili"
L'impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all'interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. 'L'impegno degli studenti è stato per me la scoperta 'collaterale' più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto'.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull'olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini "Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute" – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
Per informazioni e prenotazioni visite guidate scrivere a: inmemoriam@...
Redazione
@nelpaeseit


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PRIMO LEVI E LODOVICO BELGIOJOSO SFRATTATI DA AUSCHWITZ
L'opera d'arte italiana del Blocco 21 rimossa 

In Italia ci sono città in cui all'interno del PD fa discutere la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, non scandalizza invece nessuno l'efficienza e l'ignoranza con cui il nostro governo PD ha chiuso la annosa vicenda del Memoriale Italiano del Blocco 21, procedendo alla sua rimozione dal sito per cui era stato realizzato.
Opera d'arte site-specific, cioè specifica di quel sito, il memoriale italiano è un’opera d’arte pensata per inserirsi in quel preciso luogo. Realizzata grazie alla collaborazione di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, Pupino Samonà, Luigi Nono, il memoriale rappresentava in Auschwitz la deportazione italiana nel suo intreccio di storie diverse e ricordava che l'antifascismo era la radice dell'Italia che rinasceva dopo la dittatura fascista.
E' questa eredità che viene sfrattata oggi da Auschwitz, eredità di cultura e di pensiero che oggi appare a chi ha il potere in questo paese imbarazzante e da relegare ai margini dell'attenzione. Il memoriale sarà riallestito in un piazzale del parcheggio di una Ipercoop alla periferia di Firenze grazie agli oneri di urbanizzazione dell'ipermercato.
La cosa più triste è che ci racconteranno che non è una scelta del nostro Presidente del Consiglio, né del Ministro dei Beni Culturali, né di quello degli Esteri, che anzi le nostre autorità hanno fatto tutto il possibile: la colpa è della Dirigenza polacca del Museo di Auschwitz-Birkenau. Insomma i cattivi sono i polacchi ? ... Ma non tutti gli italiani sono diventati bambolotti da televisione, non tutti hanno perso la voglia di ragionare con la propria testa e di sapere, capire, cercare la verità.
Non solo: c'è chi ricorda che quel Memoriale proprio per il suo spirito antiretorico già nel 1979 rischiava di essere sfrattato dalla autorità del Museo di Auschwitz e l'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo difese e ne garantì la permanenza in Auschwitz. Non solo: c'è chi sa che all'interno del Blocco 21 l'autorità è italiana e che il Museo ha criticato e richiamato l'Italia per l'incuria in cui era stato abbandonato il suo Memoriale. La manutenzione garantita dall'Aned fino alla caduta del Muro è stata poi completamente trascurata. C'è soprattutto chi non smette di chiedere perché oggi questo sfratto, perché la diplomazia italiana non ha saputo parlare con i polacchi? Perché investiamo tanti soldi per garantire due musei (allora non è vero che non ci sono i soldi?) – uno nel piazzale dell'Ipercoop e l'altro da farsi nel Blocco 21 – invece di ristrutturare il memoriale di Belgiojoso e di Levi in loco? Perchè non ripartire da quel progetto di aggiornamento dei dati storici (Progetto Glossa) presentato all’attenzione di tutti dall’Accademia di Brera-Isrec, approvato dall'Aned e non escluso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e caldeggiato ben due volte dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali? E infine chi e cosa entrerà nel Blocco 21? Possibile che si lasci un luogo senza avere prima deciso cosa diventerà poi?
Il 2015 anno del Settantesimo della Liberazione del nostro paese dal nazifascismo finisce con lo sfratto dell'antifascismo italiano da Auschwitz, luogo oggi per eccellenza simbolo della coscienza europea.
Come possiamo augurarvi un buon 2016? 

Giovanna Grenga
Elisabetta Ruffini, Direttrice dell'Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea




[Un ricordo della dottoressa partigiana Saša Božović a 20 anni dalla morte.
Il suo capolavoro "A te mia Dolores", classico della letteratura sugli anni di guerra in Jugoslavia, è stato reso disponibile da qualche anno in lingua italiana grazie alla traduzione di Giacomo Scotti ed all'impegno di D. Kovačević per il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia e l'editore Odradek. Gli interessati possono richiedercene copia a prezzo ridotto. 


Преносимо – Објављено под Актуелно |  17. јануара 2016.

ХЕРОИНА СЛОБОДАРСКЕ СРБИЈЕ

Све су јача исконска схватања и на овим нашим просторима да без поштовања прошлости нема ни сигурне будућности. Правило живота је у задњих петнаестак лета поништавано захваљујући идеолошким реваншистима и заговорницима историјског прекрајања.
Тако су у заборав утерана и многа слободарска дела по којима смо  препознавани и уважавани у планетарној антифашистичкој коалицији којој је, народноослободилачка партизанска борба чију седамдесетопетогодишњицу управо ове 2016. прослављавамо, Србија приложила немерљив допринос.
У поплави рехабилитовања колабораната из Другог светског рата мало је сада или готово нема места за истинске победнике, па због тога радује кад се појави на медијској сцени, посебно београдској, макар у писмима читалаца истина о времену херојства. Због тога и преносимо писмо Драгана Угарчина из Чачка.
”Ових дана, тачније у недељу 17. јануара, навршава се 20 година од када нас је напустила др Саша Божовић. Преминула је 1996. године у Београду, а сахрањена у селу Лисовић код Барајева. Рођена је 4.августа 1912. године у свештеничко-официрској породици Магазиновића из Београда. Завршилаје медицински факултет и удала се за колегу др Борислава Божовића.
После бомбардовања Београда 6.априла 1941. са супругом бежи у Подгорицу, где супруг ступа у НОР, а Сашу хапси италијанска војска и одводи у логор у Албанију, где рађа девојчицу којој је дала име Долорес по познатој шпанској револуционарки Долорес Ибарури.
Каснија мајка и дете бивају размењене са италијанским официрима и стижу у Црну Гору где их дочекује супруг, али и Блажо Јовановић, организатор устанка. Саша се са маленом Долорес прикључује НОР-у као ратни лекар.
Све што је преживела у ратним годинама описала је у књизи ”Теби, моја Долорес”. Посвећену кћерки која је настрадала крај Неретве од мраза док је млада лекарка помагала рањеним борцима.
Док је обављала дужност ратног лекара напали су је четници. Том приликом је убијен Бошко Буха и возач камионета Радан, док је Саша била рањена.
У ослобођеном Београду, од јесени 1944, прихватила се нових обавеза, збрињавала ратну сирочад, организовала рад народних кухиња. Касније  ради на ВМА на месту начелника грудног оделења и заменика управника. По одласку у пензију посећује многе градове по Југославији, често у друштву са Јаром Рибникар и глумицом Ружицом Сокић која је говорила делове из књиге ”Теби, моја Долорес”.
Саша Божовић је објавила још шест књига са темом ратних година. Друштво ”Др Саша Божовић” обележиће годишњицу њене смрти. У припреми је четврти зборник песама и кратких прича ”Стазама љубави”, а покренута је и иницијатива преко општине Врачар да се на кући у Београду (на углу Лењинградске и Тополске – прим.уред.) где је Саша живела постави пригодна спомен плоча.
Саша Божовић је Милунка Савић Другог светског рата. Милунка се борила с пушком у руци, а Саша је спасавала рањене борце од смрти”.




Sulla fornitura di Captagon all'ISIS da parte di un paese della NATO si vedano anche:

Captagon: the amphetamine fuelling Syria's civil war (13.1.2014)

Le Captagon®, arme principale des jihadistes (2.4.2014)

Horreur à Rakka (13.11.2014)

Le captagon, la drogue qui fait oublier la peur aux djihadistes de l'EI (23/05/2015)

Le captagon, cette drogue qui inonde le Moyen-Orient (11 juillet 2015)

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LA PARTECIPAZIONE DELLA NATO E DELL’UNIONE EUROPEA AL TERRORISMO

Ecco come la Bulgaria ha fornito droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh


di  Thierry Meyssan

I migliori segreti hanno uno scopo. Il cartello mafioso che governa la Bulgaria si è fatto beccare mentre forniva, su richiesta della CIA, droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh, sia in Libia che in Siria. Il caso è tanto più grave in quanto la Bulgaria è un membro della NATO e dell’Unione Europea.

RETE VOLTAIRE | DAMASCO (SIRIA)  | 4 GENNAIO 2016


[FOTO: Capo di uno dei due cartelli mafiosi bulgari, la SIC, Boyko Borisov è diventato primo ministro. Intanto che il suo Paese è membro della NATO e dell’Unione Europea, ha fornito droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh in Libia e in Siria.]

Sembra che tutto sia iniziato per caso. Per trent’anni, la fenetillina veniva utilizzata come sostanza dopante presso gli ambienti sportivi della Germania Occidentale. Secondo l’allenatore Peter Neururer, più della metà degli atleti ne faceva uso regolarmente. Dei trafficanti bulgari videro in ciò un’opportunità. Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica sino all’ingresso nell’Unione europea, cominciarono a produrla e a esportarla illegalmente in Germania con il nome di Captagon.
Due gruppi mafiosi si fecero una forte concorrenza, Vasil Iliev Security (VIS) e Security Insurance Company (SIC), da cui dipendeva il karateka Boyko Borisov. Questo sportivo di alto livello, professore all’Accademia di polizia, creò una società di protezione delle persone altolocate e divenne la guardia del corpo di entrambi gli ex presidenti, sia il filosovietico Todor Zhivkov sia il filo-USA Simeone II di Saxe -Cobourg-Gotha. Quando questi divenne Primo ministro, Borisov fu nominato direttore centrale del ministero degli Interni, e poi venne eletto sindaco di Sofia.
Nel 2006, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Bulgaria (e futuro ambasciatore in Russia), John Beyrle, ne fa un ritratto in un dispaccio confidenziale rivelato da Wikileaks. Lo presenta come legato a due grandi boss mafiosi, Mladen Mihalev (detto "Madzho") e Rumen Nikolov (detto "Il Pascià") [1], i fondatori della SIC.
Nel 2007, secondo un rapporto di una grande società svizzera, US Congressional Quarterly assicura che egli aveva insabbiato parecchie indagini presso il Ministero degli Interni e si trovava lui stesso coinvolto in 28 delitti di mafia. Sarebbe diventato un partner di John E. McLaughlin, il vice direttore della CIA. Avrebbe installato in Bulgaria una prigione segreta dell’Agenzia e avrebbe contribuito a fornire una base militare nel quadro del progetto d’attacco contro l’Iran, ha aggiunto il giornale [2].
Nel 2008, lo specialista tedesco di criminalità organizzata, Jürgen Roth, descrive Boyko Borisov come «l’Al Capone bulgaro» [3].
Divenuto lui stesso Primo ministro, mentre il suo paese era già membro della NATO e dell’UE, venne sollecitato dall’Agenzia affinché desse un aiuto nella guerra segreta contro Muammar el-Gheddafi. Boyko Borisov fornì il Captagon prodotto dalla SIC ai jihadisti di Al-Qa’ida in Libia. La CIA rese questa droga sintetica più attraente e più efficiente mescolandola con una droga naturale, l’hashish, consentendo così di manipolare più facilmente i combattenti e di renderli più terrificanti, in linea con i lavori di Bernard Lewis [4]. In seguito, Borisov ha esteso il suo mercato alla Siria.
Ma la cosa più importante si è avuta quando la CIA, utilizzando le peculiarità di un ex Stato membro del Patto di Varsavia che aveva aderito alla NATO, acquistò da esso armamenti di tipo sovietico per un valore di 500 milioni di dollari e li trasportò in Siria. Si trattava principalmente di 18.800 lanciagranate anticarro portatili e di 700 sistemi di missili anti-carro Konkurs.
Quando Hezbollah inviò una squadra in Bulgaria per informarsi su questo traffico, un bus di turisti israeliani fu oggetto di un attentato a Burgas, che causò 32 feriti. Immediatamente, Benjamin Netanyahu e Boyko Borisov accusarono la Resistenza libanese, mentre i media atlantisti diffusero numerose accuse contro il presunto attentatore suicida di Hezbollah. In ultima analisi, il medico legale, la dottoressa Galina Mileva, si accorse che la sua salma non corrispondeva alle descrizioni dei testimoni; un responsabile del controspionaggio, il colonnello Lubomir Dimitrov, notò che non si trattava di un attentatore suicida, ma di un semplice corriere, e che la bomba era stata attivata a distanza, probabilmente a sua insaputa; mentre la stampa accusava due arabi che avevano cittadinanza canadese e australiana, la Sofia News Agency citò un complice statunitense conosciuto con lo pseudonimo di David Jefferson. Così, quando l’Unione europea approfittò del caso per classificare Hezbollah come "organizzazione terroristica", il Ministro degli Esteri in carica durante il breve periodo in cui Borisov è stato escluso dal potere esecutivo, Kristian Vigenine, ha sottolineato che, in realtà, non ci sono prove per collegare l’attacco alla resistenza libanese [5].
A partire dalla fine del 2014, la CIA cessò di dare ordini e fu sostituita dall’Arabia Saudita, che ha così potuto comprare armi non più di armi di tipo sovietico, bensì materiale della NATO, come i missili anticarro filoguidati BGM-71 TOW. Ben presto, Riad fu sostenuta dagli Emirati Arabi Uniti [6]. I due Stati del Golfo assicurarono essi stessi la consegna ad Al-Qa’ida e a Daesh tramite la Saudi Arabian Cargo e la Etihad Cargo, sia presso Tabuk lungo la frontiera saudita-giordana, sia presso la base comune degli Emirati, della Francia e degli USA che si trova a Dhafra.
Nel giugno 2014, la CIA aggiunge un ulteriore strato a tutto ciò. Si tratta stavolta di proibire alla Bulgaria di lasciar passare sul suo territorio il gasdotto russo South Stream che avrebbe potuto rifornire l’Europa occidentale [7]. Questa decisione, che ha privato la Bulgaria di ricavi importantissimi, permette da un lato di rallentare la crescita dell’Unione europea, conformemente al piano Wolfowitz [8]; dall’altro lato, consente di applicare sanzioni europee a danno della Russia, comminate con il pretesto della crisi in Ucraina; poi di sviluppare il gas di scisto in Europa orientale [9], e, infine, di mantenere l’interesse a rovesciare la Repubblica araba siriana, possibile grande esportatore di gas. [10]
Secondo le ultime voci, la Bulgaria — Stato membro della NATO e dell’Unione europea — persiste nel fornire illegalmente droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh, nonostante la recente risoluzione 2253 adottata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Traduzione 
Matzu Yagi

Fonte 
Megachip-Globalist (Italia)


[1] “Bulgaria’s most popular politician: great hopes, murky ties”, John Beyrle, May 9, 2006.

[2] “Bush’s Bulgarian Partner in the Terror War Has Mob History, Investigators Say”, Jeff Stein, U.S. Congressional Quarterly, May 2007.

[3Die neuen Dämonen, Jürgen Roth, 2008.

[4The Assassins: A Radical Sect in Islam, Bernard Lewis, Weidenfeld & Nicolson, 1967.

[5] “La Bulgaria non ritiene Hezbollah responsabile dell’attentato di Burgas”, Rete Voltaire, 7 giugno 2013.

[6] « Mise à jour d’une nouvelle filière de trafic d’armes pour les jihadistes », par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau Voltaire, 24 décembre 2015.

[7] “Chi ha sabotato il gasdotto South Stream”, di Manlio Dinucci, Tommaso di Francesco, Il Manifesto (Italia), Rete Voltaire, 10 giugno 2014.

[8] « US Strategy Plan Calls For Insuring No Rivals Develop » and « Excerpts from Pentagon’s Plan : "Prevent the Re-Emergence of a New Rival » », Patrick E. Tyler, New York Times, March 8, 1992. « Keeping the US First, Pentagon Would preclude a Rival Superpower », Barton Gellman, The Washington Post, March 11, 1992.

[9] “Blocco del South Stream, lo «schiaffo» degli Usa all’Europa”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia), Rete Voltaire, 5 dicembre 2014.

[10] “La Siria al centro della guerra del gas nel Medio Oriente”, di Imad Fawzi Shueibi, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Rete Voltaire, 10 maggio 2012.

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Intellettuale francese, presidente-fondatore del Rete Voltaire e della conferenza Axis for Peace. Pubblica analisi di politica internazionale nella stampa araba, latino-americana e russa. Ultimo libro pubblicato: L’Effroyable imposture : Tome 2, Manipulations et désinformations (éd. JP Bertand, 2007). Recente libro tradotto in italiano: Il Pentagate. Altri documenti sull’11 settembre (Fandango, 2003).



(slovenščina / italiano)


=== TRIESTE

Trieste, sabato 16 gennaio 2016
dalle ore 16 alle 18 in Piazza della Borsa

Manifestazione in concomitanza con le manifestazioni nazionali contro le guerre di Roma e Milano

prime adesioni:
ANPI - VZPI di Trieste
CGIL di Trieste
Coordinamento nazionale per la Jugoslavia ONLUS
Partito comunista d'Italia
Rifondazione comunista 
USB


CONFERENZA STAMPA di presentazione dell'iniziativa
GIOVEDI' 14 GENNAIO ALLE ORE 11 PRESSO IL KNULP (via Madonna del Mare 7

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L'Armata Rossa a Trieste. Le opinioni dei triestini (Красная армия в Триесте. Мнение триестинцев) (La Tana dell'Orso, 8 ott 2015)
Il 26 e 27 settembre la citta' di Trieste ha ospitato i concerti del Coro dell'Armata Rossa. Abbiamo approfittato dell'occasione per realizzare un piccolo esperimento, che consisteva nel fare le stesse domande sia agli spettatori dello spettacolo, sia ai cittadini di Trieste che incrociavamo per strada. Nella scelta degli intervistati abbiamo cercato di rispettare l'eterogeneita' della popolazione. Non abbiamo tagliato alcuna risposta scomoda. Ecco il risultato. Buona visione!
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=r7YYSCtYzMw


=== GORIZIA

Doberdob / Doberdò del lago, giovedì 14 gennaio 2016 
alle ore 18.00 presso il Circolo Culturale "Jezero" / V četrtek 14. januarja 2016 ob 18.00 uri
Sedež kulturnega društva “Jezero”

presentazione del volume “La battaglia partigiana di Gorizia”

La resistenza dei militari e la “Brigata Proletaria” (8-30 settembre 1943)

di Luciano Patat

Prisoten bo avtor Luciano Patat in tajnik Centra Gasparini Dario Mattiussi
Interverranno l’autore Luciano Patat e il segretario del Centro Gasparini Dario Mattiussi
Glasbena spremljava/Commento musicale: NO-BEL

Organizzano: 
ANPI/VZPI Sezione/Sekcija »J. Srebrnič« Doberdò/ Doberdob
Comune di Doberdò del Lago / Občina Doberdob 
KD/CC “Jezero”
Centro “Leopoldo Gasparini”

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10/01/16

A Gorizia per l'ennesima volta avviene celebrazione della XaMas e battaglia di Tarnova

Gorizia non riesce proprio a voltare radicalmente pagina. Una città attualmente decadente, dalle infinite potenzialità, ma che erra. Erra perseverando in un cammino che non giova al suo futuro. Siamo nel 2016 e per l'ennesima volta Gorizia accoglierà con ufficialità l'associazione Decima Flottiglia Mas. Nota come XaMas. Che alcuni potrebbero scambiare per la sigla natalizia Xmas, ma sono due cose diverse. Non è una semplificazione natalizia. Realtà che ha la sua sede principale a Trieste ed una secondaria a Redipuglia. Dal 2014 ha maturato anche un importate accordo con una società per lo sfruttamento commerciale degli stemmi ed emblemi della X^ Flottiglia MAS nel campo dell’abbigliamento e per l’oggettistica. Non è questa che segue una polemica. Ma una riflessione con la quale voglio evidenziare che o si dice basta a queste ignobili situazioni, oppure Gorizia continuerà a dondolare sul proprio fallimento. Come si può ricevere con ufficialità, pur essendo consapevole che la cosa non debba essere sopravvalutata, l'organizzazione di Junio Valerio Scipione Ghezzo Marcantonio Maria dei principi Borghese? 
Già rimosso il golpe dell'immacolata? Certo, a dover ricordare la lunghezza di quel nome, la cosa può essere anche comprensibile. Così come poter associare un golpe al giorno dell'Immacolata? Eppure... Come si può ricevere con ufficialità chi ha collaborato con i nazisti e fascisti? Si risponderà, hanno combattuto per l'italianità di Gorizia. E quindi tutto il resto deve passare in ultimissimo piano. Erano 214 quelli del battaglione Fulmine, ha combattuto per un paio di giorni contro l'esercito di liberazione Jugoslavo. E ne hanno prese anche tante. Non a caso quella battaglia, fulminea, ha evidenziato tutte le debolezze della Xa.
Quando fai una passeggiata in Istria, od a Zara, od in quella che è stata buona parte dell'ex provincia di Gorizia, molti italiani ti diranno, questa è stata terra nostra. E' vero. Lo sono state per un periodo inferiore agli anni di Cristo, ma le pietre sicuramente non parlavano e se parlavano non parlavano solo italiano, anzi. Terre occupate e conquistate nella grande carneficina che è stata la prima guerra mondiale. Discorso diverso per Fiume ( http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=15535 ), occupata con la nota marcia reazionaria, razzista, eversiva e militarista di D'Annunzio ed annessa all'Italia nel 1924 da e per Mussolini, per il tramite del burattino Re d'Italia. Ma l'Italia fin dal suo avvento ha non tanto sbagliato strategia, ma mostrato il suo lato peggiore, disumano, bestiale. Paese giovane, nato da e per diverse guerre, nato sotto il segno del sangue, quel sangue che verrà fatto sputare al popolo slavo. Sarà sotto il nazionalismo italiano che avverrà il simbolo delle persecuzioni contro gli sloveni, l'assalto del Narodni Dom, emulato poi a Pola. Ed il tutto ancora prima della marcia su Roma, anche se anticipata nella sostanza da quella su Fiume del 1919. E sarà in pieno fascismo che avverrà la stessa cosa a Gorizia, nel giorno della vittoria ( http://xcolpevolex.blogspot.it/2015/10/la-faziosita-storica-del-comune-di.html ), nel 1926, colpendo il Trgovski Dom. Nazionalismo e fascismo, una continuità unica, che è stata la causa del male dell'Italia, il cancro di questo Paese. Il nazionalfascismo è stata la causa principale della "perdita" di quelle terre occupate e conquistate nella prima guerra mondiale, che di grande ha avuto solo il prezzo delle vite umane massacrate per qualche fazzoletto di terra di cui i soldati non conoscevano neanche l'esistenza. Ma nella storiografia del sistema, nelle canzoni, negli spettacoli, ed anche nei film che sono in arrivo, che trattano tale questione, non emerge alcun mea culpa. No. Un solo filo conduttore continua ad animare il tutto, che la colpa è stata degli altri non dell'Italia e del suo nazionalfascismo. Nazionalismo? Non pervenuto. Fascismo? Non pervenuto. La colpa è solo dei nazisti, la colpa è solo dei cattivi "schiavi slavo comunisti", o dei francesi, e degli americani, o degli inglesi, o dei neozelandesi, o dell'ex Unione Sovietica, o dei comunisti italiani filo-jugoslavi reputati traditori della patria e della Costituzione, ancor prima della nascita della nostra Costituzione.  Eppure nel Paese che vive nell'apparenza della dottrina dei vangeli, pur essendo utopicamente Laico, ha continuato a gettare la prima pietra, come se fosse senza peccato, pur avendo da sempre peccato un peccato che non ha mai confessato e mai confesserà, perché per confessarlo è necessario un bagno di umiltà. Ricevere con ufficialità la XaMas, come previsto nella mattinata di sabato 16 gennaio, al quale seguirà anche una messa nella Chiesa dei Cappuccini in piazza S. Francesco(!) significa semplicemente voler continuare ad errare per mantenere un desolante status quo. Significa preservare nel peccato. Un peccato che pagherà, come sempre, Gorizia.

Marco Barone