L'articolo che sotto riportiamo in lingua italiana e' tratto dalla
rivista "Hrvatska ljevica" ("La sinistra croata"), numero 5/6 2002.

INDICE di alcuni degli articoli contenuti nella rivista:
- Patologija hrvatske duse (La patologia dell'anima croata)
- Kako su Tomac i Racan trazili crnu nit (Come Tomac e Racan hanno
cercato il filo nero)
- Poslusni serviseri stranog kapitala (Ubbidienti e servizievoli
al capitale straniero)
- Moze li NATO Hrvatskoj donijeti ista dobrog? (Può la NATO
portare del bene alla Croazia?)
- Bleiburg, Spanovica
- Hrvatska, zemlja beznadja (Croazia, stato di disperazione)

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Falsificazione della storia

COSA E' SUCCESSO A BLEIBURG, ED A PROPOSITO DI BLEIBURG?

di Josip Potocnjak
(da Hrvatska Ljevica, n.5-6/2002)

Come pure negli anni precedenti, anche in questo 2002 la
televisione croata, il 12 maggio, per due ore intere ha
trasmesso la messa e le nenie celebrative dal campo di Bleiburg.
Per andare alla commemorazione in ricordo del 57 anniversario
"della tragedia piu' grande del popolo croato" e' stato
organizzato un trasporto gratuito con autobus da tutte le
citta' della Croazia, cosa annunciata per giorni e giorni da
tutti i media e con ogni strumento pubblico di informazione
perche' potessero parteciparvi quanti piu' croati e croate
possibile. Per due ore intere, i croati "veri" hanno potuto
assistere con le lacrime agli occhi alla messa ed ascoltare
il blabla ustascioide nella forma della menzognera predica
del prete. Mentre la TV croata riprendeva accuratamente i
partecipanti alla commemorazione, la telecamera si soffermava
in particolare sulle faccie dei vecchi ustascia vestiti nelle
"uniformi" ustascia delle unita' militari di Boban e Luburic,
decorate con i simboli e le onorificenze conservate. Invece di
vergognarsi dei crimini ustascia, essi si pavoneggiavano in
quelle uniformi in prima fila, nei posti d'onore, subito davanti
all'altare. Particolarmente impressionante ed anche un po' penoso
e' stato guardare questi ustascia, come prendono devotamente
la comunione della quale non sono degni, perche' per i massacri
non c'e' perdono, ma la Chiesa dei Croati perdona anche questo.

Come è noto, sulla commemorazione a Jasenovac il 21 aprile 2002
la TV croata, come suo solito, si era soffermata solo per 4 minuti.
Scarni reportage, tanto per dovere di cronaca, erano stati trasmessi
anche dagli altri media croati, con stringate presentazioni degli
eventi accanto al solenne "Fiore di sasso" (Il monumento alle vittime,
N.d.t.), con la deposizione silenziosa di una corona (perché si veda
chi ha il coraggio di andare lì!), e soltanto con un breve ricordo
dello sfondamento da parte dei detenuti, nel 1945; ma nessuna parola
su tutto quanto succedeva nella più grande fabbrica della morte,
rimasta in funzione per 4 anni nel cosiddetto NDH (Stato indipendente
croato, N.d.t.): il massacro più bestiale effettuato dagli ustascia,
le teste mozzate con l'ascia, l'uccisione delle vittime con la
decapitazione, l'uccisione con la mazza. Quando si parla di Jasenovac,
i media di solito affermano che si tratta del passato con il quale
non bisogna più angosciarsi, perche' bisogna guardare verso il futuro,
e cosi via... ma quando si nomina Bleiburg, allora i messaggi sono
ben altri: bisogna processare i "criminali partigiani", ed annoverare
lo stesso Tito tra i criminali!

La radiotelevisione croata HTV da Bleiburg ha trasmesso le dichiarazioni
degli ustascia, su come si salvarono travestendosi da civili oppure su
come si vestirono delle uniformi dei domobrani (soldati della milizia
territoriale, N.d.t.) dopo avergliele tolte con la forza, lasciando
a loro le uniformi ustascia, cosicche' questi domobrani privi dei loro
documenti di domobrani furono scambiati per ustascia ed uccisi.

Un accanito ustascia, al Telegiornale della HTV, il 15 maggio scorso
ha dichiarato che a Bleiburg sono stati uccisi 190.000 croati!
Naturalmente questa dichiarazione è rimasta senza nessun commento,
il che implica che questa affermazione si offre ad un uditorio di un
milione di persone come se fosse una verità. Perché "la plebe" croata
non fosse a corto di informazioni "documentate" su Bleiburg, la HTV
il 15 maggio scorso, nell'anniversario della infamante resa delle
milizie croate a Bleiburg, ha messo in programmazione il documentario
"Bleiburg e la via crucis", raffazzonato gia' nel 1995, nel periodo
del regime nazionalista di Tudjman. Accanto ad alcune verità, basate
sulla memoria degli eventi di 52 anni fa, i testimoni diretti della
resa - lord Aldington, l'ex generale Patrick Scott, l'ex colonnello
della 51-esima divisione della Vojvodina Milan Basta, poi Danijel
Crljen, ex colonnello ustascia (il grado più alto nell'esercito
ustascia era da colonnello, generali non c'erano) - hanno parlato
dell'andamento delle trattative nel castello di Bleiburg e
dell'ultimatum di resa ai partigiani per tutti i militari croati.
L'altra parte del "documentario" mostrava le dichiarazioni sconnesse
di un certo conte Tolstoj, che parlava male la lingua croata, ed
ancora di due, sicuramente domobrani, che raccontavano gli avvenimenti
della piana bleiburghese secondo il loro punto di vista. Si sono visti
parlare anche due partecipanti della cosiddetta Via crucis, dei quali
uno affermava che i serbo-cetnizi hanno mitragliato dieci domobrani
mentre bevevano acqua. Vinko Nikolic, propagandista ustascioide, pupillo
di Tudjman che l'ha nominato anche rappresentante nel Parlamento croato,
appariva in questo documentario alcune volte con dichiarazioni sul
massacro dei croati a Bleiburg, ma "dimenticando" di aver scritto nel
suo libro "Alle soglie della patria" (l967): "...dopo l'abbandono
della piana di Bleiburg sono stati trovati 40 corpi, sepolti in più
tombe. Sei per ciascuna". Questi sarebbero morti dopo il mitragliamento
della piana bleiburghese durante l'attacco degli aerei inglesi
"Spitfire" ed il fuoco aperto dai partigiani sloveni del 3.o
Battaglione della brigata di Tomsic, per costringerli ad arrendersi,
ed è attestato ufficialmente che in quella occasione furono uccise 16
persone. Allora da dove viene la storia di 200.000 croati uccisi?

A dire il vero, quando si nomina Bleiburg, si pensa regolarmente anche
al
calvario della gente sulla cosiddetta via crucis. Ma non e' possibile
che siano perite più persone di quelle che scappavano verso Bleiburg,
trovandosi lì nel momento della resa.
Nella documentazione ufficiale del Ministero militare dell'NDH e'
scritto che le forze militari dell'NDH nel maggio 1945 contavano
174.402 soldati, di cui 34.701 ustascia, il che significherebbe che
è morto fino all'ultimo soldato croato, benche' la maggior parte (i
domobrani) non si erano nemmeno messi in cammino verso l'Austria!...
Milan Basta nel suo libro "La guerra è finita 7 giorni dopo" sostiene
che sono stati liquidati 10.000 soldati collaborazionisti. Forse
corrisponderebbe più alla verità l'affermazione di Franjo Tudjman,
espressa nel suo libro "Deriva della verità storica", che sarebbero
periti da 33.000 a 35.000 croati, perché negli scontri finali per
la liberazione della Jugoslavia sono morti c.ca 5.000 ustascia,
mentre tra 500 e 1000 ustascia sono riusciti a scappare, e gli
ustascia imprigionati sono stati fucilati nel campo di concentramento
di Tezno vicino a Maribor e Macelj, il che corrisponderebbe al numero
complessivo di 34.701 ustascia. (Ma quanti poi siano sopravvissuti
e si siano sono "infiltrati" tra i liberatori, chi lo sa... N.d.t.).
Sulla cosiddetta via crucis sarebbe morto un numero minore di
domobrani e civili. Nella dichiarazione ufficiale della III armata
della JA (Esercito jugoslavo) del 24 maggio 1945 indirizzata al Quartier
generale dell'EJ a Belgrado è riportato che nel settore Slovenj-Gradec -
Bleiburg - Dravograd sono stati imprigionati 105.000 tra tedeschi,
ustascia, domobrani e cetnizi. C'erano 30.000 tedeschi, 60.000 ustascia
e domobrani, e circa 5.000 cetnizi montenegrini.

Con le continue menzogne su Bleiburg come un simbolo della "più grande
tragedia del popolo croato" si vuole mostrare ai croati e alle croate,
in particolare ai giovani, un'immagine falsa del massacro a Bleiburg,
che non ci fu in quanto tale, e questa immagine artefatta si rafforza
ora con certe testimonianze soggettive di ustascia sopravvissuti e
si trasforma nella memoria del "popolo" come una "verità" storica.

In questi ultimi anni, ai bambini nei libri scolastici su Bleiburg e la
cosiddetta via crucis hanno detto la loro sciovinisti tipo Ivo Peric,
Damir Agicic e Ivan Vujcic, con affermazioni su mostruosi delitti che
sarebbero stati commessi dalle unità serbocetniche partigiane, che
ammazzavano i soldati croati, gli ustascia, i domobrani ed i civili
soltanto perché erano croati! Adesso in questa faccenda si inserisce
anche la HTV, per poter lanciare, con "competenza" e "documentazione",
storie menzoniere ustascioidi come fossero "verità" storica.
Sulla vergognosa resa dell'"esercito croato" vicino a Bleiburg e
Dravograd sono stati scritti dei libri con foto e documenti. Sono
stati filmati anche documentari. Ma tutto ciò non e' una sufficiente
dimostrazione, per i nazionalisti croati, sciovinisti e xenofobi,
che per sempre rimpiangeranno gli ustascia i quali sono purtuttavia
stati condannati come criminali di guerra, che con le loro molteplici
mostruose atrocità dal 1941 al 1945 hanno disonorato il popolo croato.

Perciò, di nuovo, bisogna ripetere che la più grande tragedia del
popolo croato non è Bleiburg, bensì il movimento ustascia!

A Bleiburg quest'anno c'e' andato Zdravko Tomac, da rappresentante
ufficiale del Sabor croato. Ma appena si e' avvicinato al microfono
subito si sono sentiti i fischi da un gruppo organizzato di chiassoni.
Tomac è riuscito a dire appena: "Mi volevo rivolgere a voi da croato
ai croati, ma voi non me lo permettete". Alla trasmissione radio del
primo canale croato, "Poligraf", il 17 maggio scorso Tomac ha detto di
non capire perché lo hanno fischiato, se nel 1945 aveva appena 10 anni.
Sicuramente lo hanno fischiato perché membro del partito SDP (Social
democratico). A questa trasmissione su Bleiburg ha partecipato
telefonicamente anche Ivan Fumic, presidente del SAB (Unione
combattenti.
Un'altro personaggio ambiguo, N.d.t.), per commentare la commemorazione
di Bleiburg, ed è intervenuto anche, sempre telefonicamente, il prof.
Ivo Banac il quale ha criticato Ivan Fumic per aver parlato di Bleiburg,
ed ha detto di non condividere le sue dichiarazioni. Dopo di ché il
conduttore della trasmissione Zaknic ha osservato che con questa
dichiarazione Banac si è letteralmente schierato con la destra!
Durante la discussione nessuno si è scusato per quello che è successo
a Bleiburg, ma nemmeno per quello che e' stato Jasenovac. Su questo
Miroslav Jozic, leader del HSS (Partito del diritto croato, di
ultradestra, ndT.) ha ribadito: "L'HSP non ha nessuna ragione di
scusarsi per gli avvenimenti di Jasenovac, ma energicamente chiediamo
che i responsabili si scusino per quello che è successo a Bleiburg!"

A che prò una tale dichiarazione? Ne' l'HSP, e nemmeno i suoi
leader di addesso, esistevano nel periodo della carneficina di
Jasenovac, dal 1941 al 1945, e neanche nel periodo della vile resa
delle "forze dell'esercito croato" ustascia e domobrani a Bleiburg.
Perciò è da stupidi dichiarare che l'HSP non si scuserà per
Jasenovac, perché a nessuno con un barlume di ragione viene in mente
di chiedere una tale scusa da un partito che è nato una cinquantina
di anni più tardi. Secondo questa logica ancora più stupido
è che ora l'HSP chieda una qualche scusa per gli avvenimenti di
Bleiburg, visto che le persone che hanno avuto l'idea di rifondare
l'HSP sono nate 40-50 anni più tardi!

Perché l'ultradestra ora vuole delle scuse per la condanna a morte
degli ustascia di Bleiburg dopo averli imprigionati, mentre nessuno
di loro ha ritenuto di dover chiedere scusa in alcun modo al popolo
croato, e di condannare la carneficina fatta durante il cosiddetto
NDH? Dopo il 1945 i serbi sopravvissuti, gli ebrei, i rom, mai hanno
preteso le scuse dal popolo croato per le sofferenze, il male e
la morte dei loro cari, e nemmeno il risarcimento danni, perché
sono consapevoli che il popolo croato non massacrava, erano gli
ustascia a farlo, questi degenerati del popolo croato, che hanno
gettato vergogna sul popolo croato di fronte all'opinione mondiale,
e dei quali il popolo croato ha preso le distanze piu' di mezzo
secolo fa. In teoria soltanto l'estrema destra puo' richiedere scuse
che nessuno gli puo' dare ne' e' obbligato a dare, perche' i
criminali ustascia, la maggiorparte del popolo croato li ha condannati
ben prima della loro squallida capitolazione!