<< BRUCIATE TUTTE LE CHIESE, CAZZO! >>
<< TUTTE LE ABBIAMO BRUCIATE >>


IMMIGRAZIONE: DA AGENZIE VIAGGI NUOVE ROTTE, ARRESTI /ANSA
(ANSA) - BARI, 15 MAG - Finita l'epoca dei gommoni con i quali si
organizzavano i viaggi della speranza sulla rotta Albania-Puglia, dal
2003 sarebbero state tre agenzie di viaggi kosovare a organizzare
l'ingresso e la permanenza in Italia a centinaia di immigrati
clandestini del Kosovo, facendoli entrare a bordo di bus turistici e
fornendo loro documenti e visti falsi, fino a regolarizzarli. Sono
questi risultati che hanno permesso alla magistratura barese di
emettere 12 provvedimenti cautelari (otto in carcere, tre ai
domiciliari e un obbligo di dimora) nei confronti di undici cittadini
di etnia kosovara-albanese e di un ispettore di polizia dell'ufficio
stranieri della questura di Treviso, Bruno Rensi, ai domiciliari
perche' ritenuto complice dell'organizzazione che aveva base
operativa nella citta' veneta. Nell'inchiesta sono indagate a piede
libero altre 13 persone: 12 kosovari e un sovrintendente capo di
polizia in servizio a Mestre, accusato di favoreggiamento personale.
Le tre agenzie viaggi - secondo l'accusa - offrivano ai clandestini
pacchetti turistici 'all inclusive' (viaggio, assistenza, documenti e
visti falsi), e se gli immigrati non arrivavano a destinazione
avevano diritto al rimborso del prezzo del biglietto. A capo
dell'organizzazione - secondo le indagini della squadra mobile di
Bari - ci sarebbe stato il kosovaro Jahir Bytyci, di 35 anni,
residente a Treviso, che pensava proprio a tutto, grazie a una fitta
rete di complici: cosi', una volta in Italia, i kosovari venivano
regolarizzati temporaneamente con documenti e visti falsi, e, in modo
definitivo, con matrimoni fittizi venduti a 8.000 euro. Secondo
l'accusa, erano tre le nuove rotte dell'immigrazione. La prima si
sviluppava tra Pristina-Durazzo-Bari-Treviso, una sorta di Corridoio
8 dell'immigrazione clandestina, e veniva venduta in cambio di 3.300
euro a persona; l'altra, alternativa alla prima, prevedeva l'arrivo o
nel porto di Bari o in quello di Brindisi in cambio di 3.000-3.500
euro; la terza, che era la piu' economica, si muoveva lungo la rotta
piu' lunga e disagevole Kosovo-Grecia-Macedonia-Ancona, ed era
venduta a 2.500 euro. Una quarta rotta, non approfondita dalle
indagini, si articolava tra Kosovo, Ungheria, Slovenia, Austria e
Germania, senza toccare il territorio italiano. Le agenzie coinvolte
nel traffico di uomini sono la Jaha-Tours con sedi a Treviso e a
Prizren e la Saba-Tours di Suvareka - che, secondo l'accusa,
gestivano la prima e la terza rotta - e la Polluzha Tours, che
avrebbe gestito il secondo itinerario. Alla Jaha Tours stamani sono
stati sequestrati tre pullman utilizzati per i viaggi.
Contemporaneamente agli arresti, nelle citta' kosovare di Prizner e
Suvareka, la magistratura Unmik (Onu) ha ordinato perquisizioni nelle
abitazioni e nei luoghi di lavoro di alcuni indagati. Questi sono
accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata
all'immigrazione clandestina, alla falsificazione e alla
contraffazione di documenti (travel document, passaporti, visti,
carte d'identita' e patenti). Dalle intercettazioni telefoniche
emerge che alcune delle persone coinvolte nell'indagine hanno
partecipato ai tragici scontri etnici fra serbi e albanesi avvenuti
nel marzo 2004 nella provincia di Kosovska Mitrovica, nel Kosovo
settentrionale. Gli scontri provocarono 19 morti, oltre mille feriti
e l'incendio di centinaia di abitazioni serbe e luoghi di culto
ortodossi. Dai colloqui telefonici emerge che il piano di distruzione
era preordinato: lo si evince da una telefonata dell'8 giugno del
2004 tra due indagati nella quale uno ordina all'altro: ''Bruciate
tutte le chiese, cazzo!''. E l'altro lo rassicura: ''Tutte le abbiamo
bruciate''.(ANSA). BU
15/05/2006 18:49

IMMIGRAZIONE: ARRESTI; TRA INDAGATI AUTORI SCONTRI MITROVICA
(ANSA) - BARI, 15 MAG - Alcuni degli indagati nell'inchiesta della
Procura di Bari sul traffico di immigrati clandestini tra Kosovo e
Italia avrebbero presero parte ai tragici scontri etnici fra serbi e
albanesi avvenuti nel marzo 2004 nella provincia di Kosovska
Mitrovica, nel Kosovo settentrionale. Gli scontri provocarono 19
morti, oltre mille feriti e l'incendio di centinaia di abitazioni
serbe e luoghi di culto ortodossi. La partecipazione di alcuni
indagati agli scontri etnici emerge - secondo fonti inquirenti baresi
- dalle intercettazioni telefoniche compiute all'epoca dei fatti in
Kosovo, in base ad una delle tre richieste di rogatoria inviate dal
pm inquirente barese Giuseppe Scelsi, ed eseguita dal procuratore
Unmik (United Nations Mission in Kosovo) di Pristina Annunziata
Ciaravolo. Gli scontri avvennero a seguito della morte di tre bambini
albanesi (Florent, Avni ed Egzon, rispettivamente di 8, 11 e 12
anni), annegati la sera del 16 marzo 2004 nel fiume Iber, che divide
la citta' di Kosovska Mitrovica, dove vivono serbi ed albanesi, nel
quale i piccoli si erano tuffati per sfuggire ad alcuni ragazzini
serbi che li avevano inseguiti con un cane al guinzaglio. A quanto si
e' saputo, le intercettazioni confermerebbero che l'annegamento dei
bambini fu solo un pretesto per far riesplodere nella zona l'odio
etnico tra serbi ed albanesi, e che alla base degli scontri c'era un
piano studiato nel dettaglio per ordire una rivolta anche contro il
personale civile dell'Onu, a cui era affidata l'autorita' civile in
quell'area dopo la fine del conflitto del 1999.(ANSA). BU
15/05/2006 10:14

IMMIGRAZIONE: ARRESTI; TRE NUOVE ROTTE VIAGGI SPERANZA /ANSA
(ANSA) - BARI, 15 MAG - Offrivano pacchetti turistici 'all
inclusive' (viaggio, assistenza, documenti e visti falsi) i titolari
delle tre agenzie di viaggio kosovare accusati dalla magistratura
barese di aver gestito nuove rotte per l'immigrazione clandestina di
cittadini di etnia kosovara verso l'Italia e l'Europa comunitaria. A
capo dell'organizzazione - secondo la polizia barese - ci sarebbe
stato il kosovaro di Semetisthe, Jahir Bytyci, di 35 anni, residente
a Treviso. Una volta in Italia - secondo le indagini - molti kosovari
venivano regolarizzati temporaneamente con visti tedeschi falsi
(validi per tre mesi nei Paesi dell'area Schengen), e, talvolta, in
modo definitivo, con matrimoni fittizi venduti in cambio di 8.000
euro. Il pm inquirente Giuseppe Scelsi, che ha coordinato le indagini
della squadra mobile, ritiene di aver individuato tre nuove rotte
dell'immigrazione clandestina che si sviluppavano a bordo di pullman
turistici che raggiungevano l'Italia con traghetti di linea. I
kosovari - emerge dalle intercettazioni telefoniche - ottenevano
indietro i soldi versati all'organizzazione se il viaggio (che
offriva i tutti i comfort di un vero viaggio turistico) non andava a
buon fine. La prima rotta - secondo l'accusa - riguardava
l'itinerario Pristina-Durazzo-Bari-Treviso, una sorta di Corridoio 8
dell'immigrazione clandestina, e veniva venduta ai kosovari in cambio
di 3.300 euro a persona; l'altra, alternativa alla prima e creata
successivamente, prevedeva l'arrivo o nel porto di Bari o in quello
di Brindisi in cambio di 3.000-3.500 euro; la terza, che era la piu'
economica, si muoveva lungo la rotta piu' lunga (durava quattro
giorni, dal giovedi' alla domenica) e disagevole Kosovo-Grecia-
Macedonia-Ancona, ed era venduta a 2.500 euro perche' gli immigrati
dovevano attraversare a piedi il confine tra Grecia e Macedonia per
evitare i controlli dei militari Nato della Kfor. Nel corso delle
indagini e' emersa l'esistenza di una quarta rotta tra Kosovo-
Ungheria-Slovenia-Austria-Germania, che tuttavia non avuto uno
sviluppo investigativo perche' non toccava il territorio italiano. Le
agenzie coinvolte nell'indagine sono la Jaha-Tours con sedi a Treviso
e a Prizren e la Saba-Tours di Suvareka - che, secondo l'accusa,
gestivano la prima e la terza rotta - e la Polluzha Tours, che
avrebbe gestito il secondo itinerario.(ANSA). BU
15/05/2006 11:13

IMMIGRAZIONE: ARRESTI; NOMI E RUOLI PERSONE COINVOLTE
(ANSA) - BARI, 15 MAG - Questi i nomi e i ruoli delle persone nei
confronti delle quali la magistratura barese ha emesso i
provvedimenti cautelari. Sono finiti in carcere: Jahir Bytyci,
kosovaro di 35 anni, ritenuto il capo dell'associazione per
delinquere che gestiva la tratta Kosovo (Prizren o Suhareka)-
Macedonia-Grecia-Bari o Ancona e la rotta Kosovo (Prizren o Suhareka)-
Durazzo-Bari o Brindisi; Laz Golemi, di 43 anni, di Durazzo, ritenuto
punto di riferimento dell'organizzazione, incaricato di sbrigare le
procedure di controllo doganali a mezzi e passeggeri grazie al suo
lavoro nell'agenzia viaggi 'Sant'Elia' dell'area portuale di Bari;
Selajdin Bytyqi, kosovaro di 40, addetto dell'agenzia Jahatours;
Asllan Hoti, di 39, di Polluzhe¿Rahovec (Kosovo), titolare
dell'agenzia di viaggio 'Polluzha Tours' di Prizren (Kosovo); Milaim
Hoti, di 31, di Polluzhe¿Rahovec, autista dell'agenzia 'Polluzha
Tours', collaboratore del fratello Asllan; Hamdia Trolli, kosovaro di
31, stretto collaboratore di Jahir Bytyci; Shaip Trolli, kosovaro di
38, che gestiva la tratta Kosovo-Macedonia-Grecia-Italia; e Azer
Rakay, kosovaro di 42, stretto collaboratore di Jahir Bytyci. Agli
arresti domiciliari sono stati posti Edmond Mehmeti, albanese di 24,
che provvedeva alla riscossione diretta dei compensi dovuti dai
cittadini extracomunitari per i servizi richiesti; Bruno Rensi, di
56, originario di Novaledo (Trento), ispettore di polizia in servizio
all'ufficio stranieri della questura di Treviso, accusato di concorso
esterno nell'associazione per delinquere, abuso d'ufficio e omissione
di atti d'ufficio per aver consentito la permanenza irregolare in
Italia dei clandestini kosovari; e Xhuljeta Dollani, albanese di 40
anni, ritenuto il contatto italiano dell'organizzazione che
provvedeva ad avere rapporti d'affari con Rensi ed altri indagati
italiani. Obbligo di dimora nel Comune di residenza per Dzevat Zemaj,
kosovaro di 35, residente a Maserada sul Piave (Treviso), accusato di
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. (ANSA). BU
15/05/2006 13:26

IMMIGRAZIONE: ARRESTI; AL TELEFONO, BRUCIATE TUTTE LE CHIESE
(ANSA) - BARI, 15 MAG - E' l'8 giugno del 2004 due dei 25 indagati
indagati parlano al telefono. Ovviamente non sanno di essere
intercettati dalla polizia che indaga sulle nuove rotte
dell'immigrazione clandestina tra Kosovo e Italia. I due
interlocutori si soffermano a lungo sugli scontri etnici in atto
nella parte settentrionale del Kosovo tra serbi ed albanesi, sugli
attacchi alle abitazioni civili, alle chiese e contro il personale
civile dell'Unmik (Onu), che esercita l'autorita' civile in Kosovo.
Mentre i due parlano al telefono uno ordina all'altro di bruciare
''tutte le chiese''. Sui verbali di trascrizione delle
intercettazioni (tradotti in italiano dall'albanese) i loro nomi sono
indicati come Hazer (H) e Muharrem (M). Squilla il telefono,
inizialmente risponde una donna (Hysnia) alla quale, dopo averla
salutata, Hazer chiede di passargli Muharrem. M: Pronto H: Ehi Rrema
(diminutivo), come va? M: ecco, cosi'... H: come sta mamma? M: La
mamma?...Eh bene, bene... H: Ma che, stavi dormendo? M:
Si'...dormivo... H: Ma perche' non ti va in mente a chiedere di tuo
fratello, dove sta tuo fratello...per niente... M: Perche' anche a
Mitrovica sei andato? H: No, a Mitrovica...ma tutte le chiese le
abbiamo bruciato a Prizren... M: Bruciatele tutte, c...! H: Tutte le
abbiamo bruciate... M: E... H: Accendete e sentite la televisione
come sono bruciate... M: ecco, adesso lo accendiamo... H: Ecco,
Prizren lo sta facendo vedere...tutte le chiese sono state bruciate,
nessuna e' rimasta...la Jugoslavia e tutto... anche quelle altre
due...in centro tutta fiamme sta Prizren... M: Ma non fa niente,
c...! H: Ma a te non ti va in mente di chiedere di tuo fratello...tuo
fratello (parla di se') chiede di te... M: ...inc... H: Eh? M: Voi
avete dormito allora...adesso state aprendo un poco gli occhi... H:
Eh? M: Voi allora, al tempo, avete dormito e adesso aprite un poco
gli occhi... H: Si' perche' tu...inc...(ridono)... M: Voi come state?
H: Ehi Rrema...Dai che ci sentiamo, a te pero' non ti e' andato in
mente di chiamare... M: Ehi, voi come state? H: Tutti bene, in piena
salute...Volevo chiedere...A Suhareka non c'e' stato niente... M:
Cosa? H: Dico, a Suhareka non c'e' stato niente, no!...Qui invece
tutta la citta' sta fuori, moglie e bambini... M: E va bene, vi e'
stato offerto una chanche per bruciare quelle cose... H: E' bloccato
tutta la strada... M: Eh...inc... H: Ciao, ciao. Lo stesso giorno
Hazer (H) parla al telefono con un altro uomo (U). I due si
soffermano nuovamente sugli scontri etnici. H: ...inc... U: Ehi dove
sei? H: Come vanno i problemi tuoi (modo di dire: come si va)? U:
Cosi'... H: dove sei? U: Qua...da Bujar... H: Da Bujar...Ah, li
abbiamo bruciato...c....!!, tutta Jugoslavia in fiamme... U: Sono
stato, fino ad ora la'... H: Sei stato? Anche questa chiesa di qua...
U: Ah, anche la chiesa e' stata bruciata? H: La chiesa di qua...io
dicevo di fare un accordo con loro...sai!, entrare...la Kfor si e'
allontanato... pero'..inc...di qua...Adesso, un poco piu' tardi uno
mi ha detto che abbiamo messo fuoco... U: Non parlare cosi' c..., che
ci rovini, vai via... H: (ride)... U: Ma dai H: Ma perche' ha paura
fratello...? U: Lascia perdere ehi...che sentono i telefoni, vai via,
non parlare al telefono... H: Ma vai, non ti preoccupare... U: Vai,
ciao amico, ciao. H: Ciao. (ANSA). BU/CIO
15/05/2006 14:00