ANCHE GREGORIO E' AGLI ARRESTI DOMICILIARI

Ci giunge notizia che finalmente anche Gregorio Piccin, l'ultimo dei
cinque compagni arrestati lo scorso 7 dicembre ad essere ancora
trattenuto in carcere, e' stato trasferito nella sua abitazione, dove e'
sottoposto agli arresti domiciliari.

Ovviamente questo non ci consente di abbassare la guardia: la campagna
di solidarieta' deve andare avanti per ottenere quantomeno
* la fine immediata della manovra diffamatoria avviata sui mezzi di
dis-informazione, per la quale sono gia' state sporte alcune denuncie;
* il decadimento delle accuse piu' insensate (art. 270 e 270bis);
* la liberta' di movimento dei compagni.

A questo proposito diffondiamo il comunicato giuntoci dal Comitato per
la liberta' di Sergio Spina, alle cui proposte noi ADERIAMO come
iniziativa di controinformazione sulle questioni internazionali e della
guerra imperialista. CRJ


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> Vi inviamo il documento elaborato dal Comitato per la libertà di
> Sergio Spina (v. arresti 7 Dicembre 1999), pregandovi di diffonderlo.
> Vi invitiamo, inoltre, ad aderire alle future iniziative che verranno
> via via proposte dal comitato stesso.
> Per informazioni e adesioni: comitato.libero@...
>
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> COMITATO PER LA LIBERTA? DI SERGIO SPINA
>
>
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> Questo documento si propone di riavviare, in seguito all?arresto di
> Sergio Spina e dei suoi compagni, una discussione politica che abbia
> il compito di porre, all?attenzione di tutti, i temi che tale vicenda
> ha riproposto con forza.
>
> Siamo dell?idea che i punti evidenziati debbano trovare un ampio
> consenso da parte di uno schieramento, il più vasto possibile, che
> abbia a cuore la difesa dei diritti della persona e le garanzie delle
> regole democratiche per tutti i cittadini.
>
> Riteniamo che, pur nella condanna netta di ogni forma di terrorismo
> come strumento di contrapposizione antagonista, tuttavia non
> ripeteremo l?errore commesso in passato, per cui la condanna netta del
> terrorismo ha impedito un?analisi seria su un movimento che in modo
> legittimo rivendicava la possibilità di costruire una società diversa.
>
> Pensiamo sia giunto il tempo di stabilire che l?antagonismo sociale
> sia l?espressione che raccoglie il disagio di tanti, e che governo,
> magistratura e forze dell?ordine debbano smetterla di riproporre il
> teorema secondo il quale l?antagonismo sociale diventa unicamente
> veicolo di reclutamento per organizzazioni terroristiche.
>
> A nostro avviso, sono quattro i punti prioritari per avviare una seria
> discussione che permetta di fare chiarezza sulle garanzie di libertà
> del cittadino in una democrazia come quella italiana.
>
> 1) NEGAZIONE DEI DIRITTI DELLA PERSONA
>
> L?arresto di Sergio Spina e dei suoi compagni evidenzia a nostro
> giudizio due questioni principali: la prima riguarda l?uso della
> carcerazione da parte dei magistrati inquirenti, non come forma di
> prevenzione di presunti atti terroristici, bensì come strumento di
> pressione - là dove non si hanno idee chiare - che porti gli arrestati
> a collaborare facendo i nomi di tutti coloro che hanno conosciuto nel
> loro percorso politico, nella speranza di arrivare per tentativi a una
> qualche "verità".
>
> La seconda questione, certo non meno grave, riguarda la diffamatoria
> campagna di stampa che ha visto, via via, Sergio Spina indicato prima
> come "cattivo maestro", poi "mente" del gruppo, in quanto più anziano;
> in seguito, punto di raccordo con organizzazioni terroristiche
> collegate all?omicidio D?Antona; infine, il grande salto che ipotizza
> collegamenti con il terrorismo internazionale, sia islamico che
> europeo.
>
> Tutto questo ha prodotto, e continua a produrre, un evidente disparità
> tra chi diffama e chi è diffamato: Sergio Spina, infatti, nella sua
> condizione di totale isolamento, sia pure agli arresti domiciliari,
> non è messo nelle condizioni di difendersi.
>
> 2) NO ALLA GUERRA
>
> Riteniamo essenziale esprimere il più profondo e convinto NO alla
> guerra.
>
> L?aggressione della Nato all?ex -Jugoslavia non solo non ha conseguito
> il risultato di portare la democrazia e la pacifica convivenza tra
> Serbi e Kossovari, ma, al contrario, ha seminato morte, distruzione ed
> accrescimento dell?odio.
>
> Tutto ciò ha prodotto giustamente una reazione del movimento pacifista
> internazionale, che ha visto - soprattutto in Italia - lo svolgersi di
> innumerevoli manifestazioni democratiche e di massa contro la guerra.
>
> È utile far notare che, mentre nessun processo è stato istituito per
> giudicare crimini di guerra - dei quali si è macchiato anche il nostro
> paese, in palese violazione della Costituzione Italiana - assistiamo
> per contro alla volontà del governo di strumentalizzare piccoli
> episodi (come il danneggiamento avvenuto nel settembre scorso ai danni
> di una ditta che lavora al progetto Aviano 2000) per sfuggire a quelle
> che sono le proprie responsabilità.
>
> In questo contesto si inserisce l?ambiguità della magistratura, che da
> un lato dichiara marginali gli episodi in questione, escludendo nello
> stesso tempo collegamenti con gruppi terroristici, e dall?altro
> continua ad applicare un regime fortemente restrittivo, assolutamente
> sproporzionato alle accuse.
>
> 3) LEGGI SPECIALI
>
> Riteniamo anacronistico, a distanza di oltre vent?anni dall?entrata in
> vigore delle leggi speciali, nate dalla presunta necessità di
> contrastare il terrorismo dilagante in quegli anni, il fatto che esse
> non solo non vengano rimosse, in quanto l?emergenza terrorismo è
> finita da un pezzo, ma vengano utilizzate in modo spropositato per
> colpire, oggi, cinque persone - ci chiediamo quante domani -
> lasciandole marcire in carcere per anni, là dove - in una condizione
> di democrazia "normale" - sarebbero state condannate al massimo per
> pochi mesi.
>
> Tutto ciò ci impone una riflessione comune sulla necessità di una
> grande mobilitazione che costringa il parlamento italiano a cancellare
> quelle norme, restituendo ai cittadini il diritto-dovere di essere
> giudicati in proporzione ai reati commessi secondo la normativa
> ordinaria.
>
> 4) A CHI GIOVA?
>
> Non possiamo davvero pensare che la strategia tesa a criminalizzare
> tutti i movimenti antagonisti, sia alla guerra che alle tante forme di
> ingiustizia con cui ci si scontra quotidianamente, sia da attribuire
> al caso.
>
> Tutto ciò è frutto, a nostro giudizio, della volontà precisa di
> tacitare ogni forma di antagonismo, per andare in modo spedito verso
> quell?odioso progetto, denominato "pensiero unico".
>
> A conferma che quanto diciamo non sia frutto di un teorema, ci
> soccorrono commentatori di importanti quotidiani nazionali, i quali,
> pur precisando che è legittimo opporsi, fanno comunque notare che la
> partecipazione a qualunque forma di antagonismo fa sì che le
> organizzazioni terroristiche traggano risorse umane per scardinare
> l?ordine democratico.
>
> Insomma, un invito non tanto velato a rimanere tutti a casa.
>
> Noi non solo non rimarremo a casa, ma invitiamo tutti ad uscire dalla
> condizione di isolamento nella quale ciascuno di noi si trova, per
> costruire ovunque comitati, gruppi di iniziativa e quant?altro possa
> concorrere al ristabilimento della civiltà del diritto e della libertà
> di manifestare il dissenso.
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> Bologna, 9 Febbraio 2000
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> IL COMITATO PER LA LIBERTA?DI SERGIO SPINA
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> Per informazioni ed adesioni: comitato.libero@...