LA FISSAZIONE DI STELIO SPADARO


Da:  Claudia Cernigoi <nuovaalabarda @ gmail.com>

Oggetto:  lettera alle Segnalazioni

Data:  29 aprile 2013 15.09.30 GMT+02.00

A:  piccolo @ ilpiccolo.it, segreteria.redazione @ ilpiccolo.it

Nel consueto (nel senso che si ripete di anno in anno) intervento di Stelio Spadaro (quest’anno assieme a Lorenzo Nuovo) relativamente all’importanza dell’insurrezione del CLN triestino il 30/4/45, leggiamo anche che “i CLN triestini (sic) erano ignorati od ostacolati dal CLN Alta Italia che dava per scontato che la Resistenza dovesse essere affidata all’esercito di Liberazione sloveno e croato” e che “del quarto CLN giuliano non facevano parte gli uomini del Partito Comunista” perché “il PCI era nella sostanza schierato dall’altra parte” (anche se il testo può dare adito al dubbio che il PCI sostenesse i nazifascisti, per “altra parte” i due autori intendono gli Alleati jugoslavi).

Vanno quindi chiarite alcune cose. La prima è che il CLNAI, in quanto organo di governo dell’Italia antifascista riconosciuto dagli Alleati, aveva (giustamente) invitato il CLN triestino a collaborare con il Fronte di liberazione facente riferimento alla Jugoslavia di Tito, governo riconosciuto dalle nazioni alleate. Ed il CLN di Trieste, se voleva avere un riconoscimento internazionale dalla compagine antinazifascista, doveva giocoforza collaborare con l’Esercito di liberazione jugoslavo e (a Trieste) con il Fronte di Liberazione – Osvobodilna Fronta sloveno.

Però questa direttiva politica non era stata raccolta dal CLN giuliano (come si può facilmente vedere negli scritti di Giovanni Paladin, don Marzari, Giuliano Gaeta ed altri), che nell’estate del 1944 fece di tutto per creare delle fratture con l’OF, il che provocò anche l’allontanamento dal CLN del Partito comunista.

E quando, un paio di mesi dopo, il delegato comunista Giuseppe (Pino) Gustincich, cercò un contatto con il CLN giuliano, ecco come lo accolse don Edoardo Marzari, presidente e tesoriere del CLN giuliano, rappresentante della Democrazia cristiana.

“… in settembre (1944, ndr) mi si presentò a Trieste un certo Pino Gustincich, dicendo di essere stato designato a rappresentare i comunisti però non solo italiani ma anche sloveni. Gli risposi che il CLN era italiano e che non era ammissibile una rappresentanza slava in seno ad esso, esistendo già per gli slavi un loro proprio organo. Egli replicò che le direttive erano state cambiate e che solo a quella condizione il PC poteva far parte del CLN. Risposi che allora il posto del PC sarebbe stato vacante e così di fatto avvenne in seguito e ogni cosa si svolse fino alla liberazione e oltre senza la partecipazione del PCI” (“I cattolici triestini nella Resistenza”, Del Bianco, Udine 1960, p. 30).

Quindi, stando alle affermazioni di don Marzari, non è stato il Partito comunista triestino a non voler entrare nel CLN giuliano, ma il CLN giuliano a rifiutare, dopo avere disatteso le direttive del CLNAI, l’adesione del Partito comunista.

Un tanto per correttezza nei confronti dei combattenti per la Liberazione di Trieste.


Claudia Cernigoi

Trieste




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