TENTACOLI GIULIANO-DALMATI

Eremo di Ronzano, tremila firme
contro lo sfratto dei frati


Oggi si riunisce il consiglio provinciale dei Servi di Maria. L'appello dei laici: "Non vogliamo perdere il luogo della chiesta conciliare a Bologna, fermatevi"


Tremila firme contro lo sfratto dei frati da Ronzano. Cresce la rivolta di laici e religiosi a difesa dell’eremo e della sua storia. L’ordine dei Servi di Maria, a livello provinciale, ha deciso di far scendere i religiosi, rimasti in quattro, dalla collina, per assegnare la gestione del complesso conventuale ad esponenti dell’associazione reduci giuliano-dalmati. Una decisione che ha colto tutti di sorpresa e che trova contrari gli stessi frati e i laici.

In rete è partita già da alcune settimane la protesta, che ora è arrivata a 2.244 sostenitori (quelli che hanno firmato l’appello on line) più le settecento firme raccolte dall’Associazione Amici di Ronzano in banchetti e incontri nelle ultime settimane. Tante anche le lettere private, qualcuno ha scritto al sindaco Virginio Merola. Indignazione e rabbia. L’appello, rivolto al priore provinciale fra Gino Leonardi, chiede di rivedere la decisione, di aprire “un confronto che consenta una soluzione che salvaguardi questa importante realtà ecclesiale, civile e culturale”. Perché con la “cacciata” dei religiosi quel luogo di testimonianza della chiesa conciliare che Ronzano ha rappresentato per decenni a Bologna rischia di disperdersi.

Oggi è previsto un incontro del Consiglio provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria. Sul tavolo arriverà la protesta, rilanciata nei giorni scorsi anche dall’agenzia Adista, che è la più importante agenzia di informazione religiosa. All’incontro parteciperà anche frate Pietro, che ha rassegnato le dimissioni da priore conventuale perché contrario al “programma di ristrutturazione” della Provincia dell’ordine religioso.

Sono centinaia di testimonianze on line per quel luogo dell’anima condiviso da decenni da cattolici e non solo. “Importantissimo preservare un luogo di incontro tra laici e credenti in un ambiente splendido”, scrive Paola Calzolari. “Sono sempre più rari i luoghi dove si possa sperimentare la bellezza di Dio. Ronzano è uno di questi luoghi intrisi di Spirito Santo. Non abbandonatelo al mondo”, è la richiesta di Dino Dazzani. Per Giampaolo, Ronzano “è un luogo di crescita e confronto, una perla che il mondo cattolico non può perdere”

Nell’appello si legge: “I sottoscritti chiedono al Priore Provinciale e al Consiglio dei Servi di Maria di rivedere la scelta su Ronzano.
 Che cosa rappresenta l’Eremo per quanti lo frequentano? Un luogo di spiritualità conciliare, ispirato al Vaticano II, un luogo di cultura e ricerca, uno spazio di fraternità, un eremo accogliente e un ambiente ecologico. Pur nel rispetto delle difficoltà dell’Ordine, che sono all’origine dei provvedimenti, si chiede di aprire un confronto che consenta una soluzione che salvaguardi questa importante realtà ecclesiale, civile, culturale”.

(14 ottobre 2013)


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