(english / italiano)

Novorossia contro il nuovo fascismo
2: COMUNISTI

1) Il regime euro-fascista di Kiev mette al bando il Partito Comunista di Ucraina
2) I comunisti dell'ex URSS: “La nostra forza è l'unità! Il fascismo non passerà!”
3) Intervista a Petro Simonenko: "Vogliono mettere al bando il Partito Comunista di Ucraina, perché dice la verità al popolo” (14 Luglio 2014)


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Vedi anche: INTERVISTA A IGOR STRELKOV E PAVEL GUBAREV


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Il regime euro-fascista di Kiev mette al bando il Partito Comunista di Ucraina

Регламентированный антикоммунизм
Через две недели украинские коммунисты окажутся вне закона
Текст: Петр Лихоманов - 24.07.2014

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Fonte: Pagina Facebook "Con l'Ucraina antifascista"
23 luglio 2014

Simonenko, leader del Partito Comunista d'Ucraina, malmenato e spintonato fuori dall'aula dai fascisti di Svoboda, mentre lo speaker del parlamento Turchinov si limita ad invocare la calma dei "gruppi parlamentari" e a riprendere la deputata comunista che protesta contro di lui. Ricordiamo che Petro Simonenko ha 62 anni, e il partito che dirige è stato votato alle ultime elezioni parlamentari da 2 milioni e settecentomila persone.
Questo è l'ennesimo atto di violenza compiuto dai fascisti di Svoboda contro un parlamentare dell'opposizione.
Si tratta degli stessi personaggi che costrinsero alle dimissioni il direttore del primo canale nazionale e che ieri hanno spintonato fuori il deputato di Donetsk Levchenko.
E sono gli stessi figuri vezzeggiati per mesi dai parlamentari europei, tra cui il PD Gianni Pittella.

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=GN-h-if_yoU

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Il gruppo della Sinistra Unitaria Europea / Sinistra Verde Nordica condanna la giunta di Kiev per il tentativo antidemocratico di mettere al bando il Partito Comunista d'Ucraina

GUE/NGL condemns Ukrainian government’s undemocratic attempt to suppress Communist Party
23/07/2014


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http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/24348-i-comunisti-dellex-urss-la-nostra-forza-e-lunita-il-fascismo-non-passera.html

I comunisti dell'ex URSS: “La nostra forza è l'unità! Il fascismo non passerà!”

20 Luglio 2014
da skpkpss.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il 10 luglio, nei pressi di Mosca si è svolto il Plenum del Consiglio dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, l'organizzazione che riunisce i partiti comunisti delle repubbliche dell'ex Unione Sovietica. Al termine del dibattito, aperto dalle relazioni dei leader del Partito Comunista di Ucraina, del Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova e del Partito Comunista della Federazione Russa, è stata approvata la risoluzione (che contiene un appello alla solidarietà e alla mobilitazione delle forze democratiche e progressiste dei paesi appartenenti alla NATO) di cui proponiamo la nostra traduzione.

“L'aggravamento della situazione politica e i compiti dell'UPC-PCUS nella fase attuale della lotta per l'unità dei popoli fratelli”

Il Consiglio dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS rileva che l'attuale fase dello sviluppo sociale è caratterizzata dall'aumento della crisi economica e sociale globale, da un'ulteriore crescita della minaccia di una nuova guerra mondiale. Esattamente cento anni dopo la prima guerra imperialista le parole di Vladimir Ilich Lenin secindo cui “politicamente l'imperialismo in generale rappresenta la tendenza alla violenza e alla reazione” ancora una volta ricevono una evidente conferma.

Il cosiddetto “nuovo ordine mondiale”, stabilito dagli USA e dai suoi complici dell'aggressivo blocco della NATO all'inizio degli anni 90 del secolo scorso, oggi si presenta come la dittatura terroristica aperta dei circoli reazionari del capitale oligarchico: il neofascismo. A causa dell'avidità e l'avventurismo dei magnati americani ed europei occidentali l'umanità sta pagando un prezzo terribile: centinaia di migliaia di morti e mutilati, il sangue e innumerevoli sofferenze della gente in Jugoslavia e Afghanistan, Iraq e Libia, Siria e Ucraina.

Il fascismo liberale copre tutti i suoi efferati crimini contro la pace con la demagogia a buon mercato sulla democrazia e i diritti individuali, la tolleranza e la priorità dei “valori umani”. Un particolare, animalesco odio la reazione neofascista manifesta nei confronti dei divisi popoli sovietici, che hanno dimostrato nel XX secolo di rappresentare l'esempio della costruzione di una nuova società, basati sui principi della giustizia sociale, della solidarietà e dell'umanesimo.

Lo scopo dei nuovi “padroni del mondo” è spezzare la volontà e distruggere quegli stati, che sono ancora in grado di resistere alle loro imposizioni. Per la separazione definitiva e l'asservimento delle repubbliche della distrutta Unione Sovietica, per l'isolamento e il definitivo smembramento territoriale della Federazione Russa, i servizi speciali degli USA nel febbraio 2014 hanno provocato un colpo di Stato armato in Ucraina. Con l'aiuto dei loro scagnozzi nazisti hanno diviso il paese, lo hanno sprofondato in un'atmosfera di terrore ed esaltazione sciovinista, hanno organizzato la tragedia della “Khatin di Odessa”, hanno scatenato una guerra fratricida su vasta scala nelle regioni sud-orientali della repubblica.

Il, Consiglio dell'UPC -PCUS invita il Presidente della Federazione Russa a presentare richieste rigorose al Presidente dell'Ucraina Poroshenko riguardanti la cessazione immediata della cosiddetta “operazione antiterrorismo” contro la popolazione civile del Donbass e di Lugansk.

L'oggetto principale della persecuzione e della violenza è il Partito Comunista. L'incendio della sede del Comitato Centrale e dei Comitati delle sue diramazioni regionali, la barbara demolizione dei monumenti a Lenin, la rabbiosa psicosi russofobica, il linciaggio da parte di una folla impazzita del leader dei comunisti di Lvov Rostislav Vasilko, la presentazione alla Rada di un progetto di legge per la proibizione del KPU e dei simboli sovietici, i tentativi di diffamare e dividere il partito dall'interno – tutto ciò è testimonianza del fatto che il neofascismo assume le sue forme estreme, più cannibalesche. Assistiamo al ritorno diretto alla pratica dei carnefici nazisti.

Noi, rappresentanti di 17 partiti comunisti fratelli dell'ex Unione Sovietica, ci rivolgiamo ai dirigenti dei partiti di sinistra dei paesi che fanno parte della NATO, e chiediamo loro di fermare le rappresaglie legislative contro coloro che si battono contro il fascismo risorgente. Ci rivolgiamo alla Federazione Mondiale Democratica delle Donne, alla Federazione Sindacale Mondiale, alla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, a tutte le forze antifasciste, di liberazione nazionale, di sinistra, socialiste, democratiche e progressiste con un appello a fermare la nuova offensiva della piaga bruna, foriera della catastrofe militare mondiale. In un fronte unito noi dobbiamo combattere l'ulteriore rafforzamento della NATO, impedire la più sfacciata interferenza dell'Occidente negli affari interni dell'Ucraina e degli altri paesi, mettere fine alla riabilitazione strisciante dei criminali nazisti e dei loro complici, sventare i tentativi anticostituzionali di proibire l'attività del Partito Comunista di Ucraina. Noi stiamo dando inizio alla campagna internazionale di solidarietà “No alla guerra e al fascismo in Ucraina!”.

Tutte le malefatte del neofascismo contro il popolo dell'Ucraina e gli altri popoli del mondo sono solo la prova dell'impotenza della reazione imperialista davanti alle leggi della storia. Gli USA hanno già soffocato l'umanità con la loro aggressione globale. Calpestando tutti i principi e le norme del diritto internazionale, scatenando costantemente il caos in tutti gli angoli del pianeta, si stanno avviando in un vicolo cieco militare-politico ed economico, da cui non saranno in condizione di uscire. Ecco perché riteniamo il modello imperialista di gestione del mondo impresentabile e condannato alla inevitabile rovina.

Il significato dell'iniziativa dei partiti fratelli dell'UPC-PCUS risiede nel fare tutto il possibile per accelerare la realizzazione di questo compito storico. Raggiungere l'obiettivo è possibile solo attraverso la combinazione delle concezioni scientifiche marxiste-leniniste con la pratica rivoluzionaria delle masse nei propri paesi. Il Consiglio dell'UPC-PCUS ribadisce la propria fedeltà alla parola d'ordine “La Nuova Unione è l'unico modo per salvare i popoli fratelli!”, La fuoruscita dei nostri stati dal pantano mortale, la garanzia della loro sovranità e della reale indipendenza nel contesto internazionale per noi si trova solo nel rafforzamento dell'integrazione. Già oggi nel quadro dell'Unione Doganale e nello Spazio Economico Comune di Russia, Bielorussia e Kazakistan sono presenti i requisiti per l'utilizzo di nuovi e inediti meccanismi politici ed economici.

Ma noi comunisti dobbiamo andare ancora oltre. Noi ci pronunciamo per un ampio movimento unificante di tutti, senza eccezione, i popoli dell'ex URSS. L'Unione dei Partiti Comunisti si opporrà nel modo più risoluto a tutte le azioni volte a minare la solidarietà internazionale, ad attizzare la discordia tra le nostre file, a promuovere il settarismo e il nazionalismo più esasperato. Non abbandoneremo i nostri compagni che sono incatenati nelle prigioni e perseguitati per le loro convinzioni politiche.

La nostra forza è l'unità! Il fascismo non passerà!


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Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 13/7/2014
https://www.facebook.com/ucrainaantifascista/

Perché vogliono vietare il Partito Comunista d'Ucraina?

Nei giorni scorsi, le autorità golpiste hanno portato in tribunale i risultati dell'inchiesta ordinata ufficialmente al Ministero della Giustizia dall'allora presidente ad interim Turchinov. Ufficialmente è dunque iniziato il processo per la messa al bando del Partito.
Già quest'anno vi erano state varie proposte di legge per vietare le attività del PCU e per scioglierne il gruppo parlamentare. L'intervento diretto di Turchinov è stato necessario alla giunta dopo che Simonenko (leader del PCU) ha ritirato la propria candidatura alle presidenziali, in diretta TV, denunciando i crimini della giunta nel Donbass come nel resto del paese (all'uscita dalla rete televisiva, scampò miracolosamente ad un attentato).
Simonenko ha denunciato la strage di Mariupol e le altre atrocità commesse dai nazifascisti ucraini alla riunione dei capigruppo e ad una seduta del Parlamento - eventi trasmessi in diretta. Proprio durante quest'ultimo intervento, Turchinov ha interrotto il leader comunista annunciando la sua iniziativa di voler chiedere personalmente l'avvio dell'inchiesta.
Inviamo la nostra solidarietà ai compagni ucraini, ci auguriamo che il PCU non sia messo al bando e che, ad essere messa al bando, sia invece la criminale giunta che governa l'Ucraina.

Nel sito Marx21.it potete trovare molto materiale del PCU e sulle attività di questo partito.

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П.Симоненко: Европейские адвокаты будут защищать КПУ от произвола - 19.06.2014
VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=eo_75XrE3lk

http://www.marx21.it/comunisti-oggi/in-europa/24332-qvogliono-mettere-al-bando-il-partito-comunista-di-ucraina-perche-dice-la-verita-al-popolo.html#

"Vogliono mettere al bando il Partito Comunista di Ucraina, perché dice la verità al popolo”

14 Luglio 2014

Intervista a Petro Simonenko | da www.kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

In conseguenza del cambio di potere nel paese, così come delle operazioni militari nel Donbass, gli ucraini sono sempre più preoccupati per la quantità di gravi problemi economico-sociali che devono affrontare. Così nel paese è cresciuto il divario tra i salari, le pensioni, gli stipendi e i prezzi dei prodotti alimentari e le tariffe per i servizi. Gli ucraini si sentono sempre più insicuri e incerti sul proprio futuro. Allo stesso tempo, il Parlamento non sembra avere alcuna fretta di di esaminare e adottare il pacchetto di misure anti-crisi, composto di 150 proposte di legge di carattere sociale, proposto dal Partito Comunista di Ucraina (KPU). Inoltre, alla vigilia delle elezioni per la Rada Suprema, annunciate dal presidente Petro Poroshenko per il prossimo autunno, le autorità stanno cercando di vietare l'attività delle forze politiche, che difendono gli interessi dei cittadini. Su come uscire dalla crisi sociale e sul perché il potere combatte il KPU, GolosUa (link: http://ru.golos.ua/politika/14_07_10_psimonenko_pyitayas_zapretit_kpu_vlast_cherez_podkontrolnuyu_sudebnuyu_vetv) ha intervistato il leader del Partito Comunista di Ucraina, Petro Simonenko.

- Piotr Nikolaevich, perché mentre sul territorio dell'Ucraina si svolgono azioni militari, il potere intraprende iniziative per proibire il Partito Comunista?

- E' evidente che, di giorno in giorno, la situazione in Ucraina si inasprisce e assume una dimensione catastrofica. Continua una guerra terribile, che provoca un massiccio spargimento di sangue, distrugge villaggi e città, annienta le imprese industriali. Già oggi registriamo più di 500.000 rifugiati, la maggioranza dei quali è costituita da giovani che lavorano. In Ucraina la produzione è in drastico calo, così come le entrate di bilancio.

Grazie ai nuovi protocolli firmati con il FMI, crescono gli obblighi del paese nei confronti dell'Europa. Questo porta a un enorme aumento dei prezzi e delle tariffe.

Cercano di vietare il KPU, perché noi diciamo la verità al popolo. Il partito ha dichiarato con chiarezza che il Majdan non ha raggiunto i suoi scopi, ma che è stato manipolato da coloro che, al posto di una squadra di oligarchi ne hanno portato al potere un'altra. E il fatto che ai vertici siano arrivati dei miliardari è un'altra prova di come stanno le cose. Il Majdan non ha risolto i problemi della corruzione, dell'arbitrio e dell'illegalità, che continuano a prosperare e a rafforzarsi nella nostra esistenza. A dirigere ora ci sono padrini e miliardari.

Così, sul Majdan dicevano: “via la Banda!”. Gli oligarchi della banda di Yanukovich si sarebbero dovuti rimuovere per essere sostituiti da rappresentanti del popolo. Ma al potere si trovano di nuovo gli oligarchi, che hanno preso con loro come complici gli appartenenti alla stessa banda che si voleva espellere sul Majdan.

Così, 70 uomini del gruppo parlamentare del Partito delle Regioni ora sono al servizio degli interessi del nuovo potere. Ciò dà ragione di credere che l'attuale regime, formato da oligarchi, che si porta appresso come complici nazionalisti filo-fascisti, si sia insediato alla fine come regime nazional -fascista. Stanno conducendo una lotta contro il dissenso, cercando di vietare al Partito Comunista di esprimere il proprio punto di vista. E' imposto il terrore fisico e morale allo scopo di intimidire i comunisti. La libertà di parola è solo declamata, mentre a molti giornali è imposta la più rigida censura ed i giornalisti subiscono pressioni. A passi accelerati l'Ucraina si sta avviando verso la dittatura.

E nel momento in cui l'Ucraina è investita da una grave tragedia, il KPU ha assunto una ferma posizione di principio in merito a tutte quante le minacce alla sicurezza del paese.

- Quali misure propone il Partito Comunista per uscire dalla situazione di crisi che si è manifestata in Ucraina?

- Primo: il Partito Comunista difende l'integrità territoriale del paese, comprendendo che la guerra, in cui l'ucraino uccide un altro ucraino, rappresenta una tragedia per l'intero popolo del nostro paese. Per questo insistiamo sulla cessazione delle attività militari.

Secondo: allo scopo di preservare l'integrità territoriale ed escludere fenomeni centrifughi, insistiamo sulla ripresa dei negoziati.

In terzo luogo, insistiamo sul fatto che siano prese misure per la difesa degli interessi degli ucraini. Stiamo parlando del pacchetto di 150 progetti di legge, presentati dal KPU in parlamento. In particolare, si tratta del ritorno alla proprietà statale dei settori di base dell'industria e delle imprese più grandi. Chiediamo anche di cancellare l'imposta sul valore aggiunto e di sostituirla con un'imposta sulle vendite. Inoltre, il Partito Comunista insiste sulla necessità di assumere decisioni riguardanti il sistema bancario, attraverso la concessione di crediti al 3-5% a chi realmente produce in Ucraina.

Il Partito intende tutelare lo spazio economico per i produttori ucraini, perché oggi il 70-80% del mercato ucraino è rappresentato da prodotti di fabbricazione straniera. Ciò significa che il produttore ucraino non è in grado di vendere da nessuna parte la propria produzione, che non riesce a fare ingresso in altri mercati che tengano conto degli standard e delle esigenze occidentali in fatto di produzione. Il Partito Comunista esige la tutela dei diritti sociali dei cittadini e un adeguamento di salari, pensioni e stipendi al livello dei prezzi.

Siamo indignati per l'ultima legge che consente la privatizzazione da parte dell'Europa e dell'America delle vie ucraine di trasporto del gas e che, di fatto, esclude il loro utilizzo per gli interessi nazionali. Così, abbiamo suggerito le misure necessarie al superamento della crisi e la risoluzione di molti problemi sociali.

- Le azioni del governo tese a vietare determinate forze politiche in Ucraina non sono forse legate alle imminenti elezioni parlamentari?

- In tali circostanze il governo sta cercando attraverso la rete giudiziaria sotto il suo controllo di privare i cittadini dell'Ucraina dei loro difensori politici in parlamento, per fare in modo che nessuno difenda più gli interessi dei semplici lavoratori e che nel potere sia rappresentato unicamente il grande capitale, che sostiene l'attuale regime.

- Petr Nikolaevich, già nel 1991 ci fu il tentativo di proibire l'attività del KPU. Per quale motivo?

- Allora cercarono di incolpare il Partito Comunista di Ucraina di una sua partecipazione al GKCP, il Comitato Statale per lo Stato di Emergenza (che assunse il potere nell'agosto 1991 con un colpo di mano che ebbe l'effetto di spianare la strada al trionfo del movimento controrivoluzionario guidato da Boris Eltsin, con la conseguente immediata messa fuori legge del Partito Comunista, ndt). In tal modo, una ristretta cerchia di persone – i 20 del Presidium della Rada Suprema – in flagrante violazione della legge, senza l'approvazione della sessione plenaria, prese la decisione di proibire l'attività del Partito Comunista. Dopo 10 anni la Corte Costituzionale dell'Ucraina ha stabilito che si è trattato di una decisione arbitraria. Perché il KPU non aveva nessun rapporto con il GKCP.

Ma la gente arrivata al potere oggi vuole usare il clima di psicosi collettiva, creato da mezzi di informazioni posti sotto controllo, e scaricare tutta la responsabilità dello sviluppo degli avvenimenti in Ucraina sulle spalle del Partito Comunista. Però, il popolo dell'Ucraina prima o poi dovrà ricevere risposte a tutte le sue domande: chi ha dato l'ordine di iniziare la guerra, di massacrare persone a Odessa... Condizionati dal terrore molti cittadini dell'Ucraina non comprendono cosa sta succedendo.

- Quali misure sta prendendo il KPU in difesa dei propri diritti? Vi siete rivolti alle organizzazioni europee per i diritti umani?

- Su questo sta già lavorando un gruppo di avvocati. In generale, siamo pienamente in grado di affrontare il processo in corso. Ma comprendiamo benissimo con quale sede di giudizio abbiamo a che fare e come potrebbe sentenziare. Gli interessi del partito saranno difesi anche da rappresentanti degli stati europei. Naturalmente, ci appelleremo alla Corte Europea per i diritti dell'uomo, poiché in caso di proibizione del KPU verrebbe gravemente violato il diritto dell'uomo all'attività politica.

- Il partito può contare sul sostegno delle sinistre europee, che hanno condannato l'iniziativa delle autorità ucraine in merito alla proibizione del KPU?

- Speriamo in un sostegno delle sinistre europee nel Parlamento del Consiglio d'Europa. Il KPU conta sull'appoggio della parte progressista dell'Europa, che è anche preoccupata dell'arrivo al potere di organizzazioni filo-fasciste. I deputati del Parlamento Europeo esprimono queste posizioni anche nei parlamenti nazionali.

Ricordate l'intervento di uno dei deputati del Bundestag che ha indirizzato obiezioni e critiche alla signora Merkel. Il deputato ha dichiarato che la Germania non deve ripetere gli errori compiuti negli anni 40, quando venne scatenata la Seconda Guerra Mondiale e dilagò il fascismo, portando tanto dolore. E il 27 febbraio il Consiglio d'Europa è intervenuto ufficialmente contro il tentativo di vietare il KPU e di proibire la sua attività. Questa posizione è stata fissata in una risoluzione del Consiglio d 'Europa.

- In che modo il KPU collabora con le sinistre europee?

- Vi è un continuo scambio di opinioni, un dialogo, indirizzato a risolvere i problemi. L'ambito di cooperazione è ampio, ad iniziare dalla partecipazione ad iniziative tematiche. Così, abbiamo preso parte ad una di queste iniziative a Bruxelles il 6-7 giugno, in cui è intervenuto il deputato del KPU Serghey Gordenko. Inoltre, Olga Vladimirovna Levchenko il 28-29 giugno ha partecipato ad iniziative a Dortmund e a Bruxelles.

Gli avvocati europei difenderanno il Partito Comunista di Ucraina dalle minacce di scioglimento