MILIONI DI EURO PER LA PULIZIA ETNICA

La Regione Friuli - Venezia Giulia versa "milioni di euro [a] una nota casa editrice di Udine in prima fila nella crociata negazionista della pulizia etnica titina". Lo scrive Alessandra Danieli su Il Secolo d'Italia:

La notizia è ovviamente falsa e fuorviante.

Innanzitutto, la questione riguarda soli 20mila euro di contributo alla casa editrice KappaVu "per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana", compito che la KappaVu svolge egregiamente:

In secondo luogo, nessuno degli autori della KappaVu, tantomeno l'editrice, hanno mai intrapreso alcuna "crociata negazionista" – epiteto che anni fa, quando l'Italia ripudiava il nazifascismo (oggi non più), era specifico per i negazionisti dello sterminio nazista.

In terzo luogo, le ricerche storiche degli autori della KappaVu dimostrano – semmai ce ne fosse stato bisogno – che non è mai esistita alcuna "pulizia etnica titina", tant'è vero che la Jugoslavia nata da quella guerra eroica contro il nazifascismo era un paese multinazionale nel quale anche i cittadini italiani che optarono per viverci godettero di tutte le prerogative politico-culturali a loro spettanti. Le "pulizie etniche" sono state sempre e solo una specialità dei nazionalismi e dei fascismi, non certo dei partigiani comunisti, internazionalisti per fondamento ideologico e pratica di lotta.
Il lavoro della KappaVu si colloca dunque, questo si, nel solco di un impegno anti-revisionista di difesa della memoria e dei valori della Resistenza comune dei partigiani jugoslavi e italiani, contro la diffamazione bipartisan in corso oramai da anni:

Ed è esattamente questo che dà fastidio.

(a cura di Italo Slavo. Altre info: