Jugoinfo

La lettera seguente e' stata inviata via fax alle redazioni indicate.
La traduzione in italiano in fondo.

===*===

Pisma
Urednistvu "Glasa Istre" - "Novog Lista"
Pula - Rijeka

Gospodine Miroslave Bertosa,

Boraveci nekoliko dana u rodnom gradu imao sam priliku procitati
u "Glasu Istre" od ponedjeljka, 1. Listopada, vase "Dijaloge i
solokolokvije" sa prizorima poratne Pule (2), koji obiluju
izmisljotinama i neistinama, pa se (ne) pitam kome se to dodvoravate i
dokazujete.
Vi mozete imati simpatije manje-vise, za koga i sto zelite, ali nemate
nikakvo pravo da sijete mrznju i pisete neistine ! Vasi dijalozi upravo
obiluju izlijevima netolerantnosti i bljuvotinama. Citirajuci
individualne primjere ponasanja blatite ONAJ, nas, socijalisticki
primjer cijelome svijetu suzivota, tolerancije, mira.
Izdvajam samo dva "bisera" vasih naziranja "bliskog susreta sa
balkanizmom" ; (No molim vas, na kojem se to prostoru proteze,
uglavnom, Hrvatska ? Ah da, nema vise patriotskih pjesama
kao : "...znas gdje je Balkan, Jugoslavija..."). Upravo vasim pisanjem
potvrdjujete da ste ustvari "balkanac". Sto se tice "brisanja nosa", to
je manje vise skriveni obicaj svakog "seljaka", samca, a i nahladjene
osobe. Ali "kod oficira i podoficira"... eh profesore, talijani bi
rekli "qui casca l'asino", blaze naski : "u tom grmu lezi zec"...
Znam da se kao vojnik nije moglo izaci iz kasarne ako nismo imali
maramicu, cesalj, iglu i konac sa sobom.
Kulminacija vasih izljeva strasti i lazi dostize u opisivanju
zivota u djecjem domu. Uspomene i mastanja dostojna jednog razmazenog
djeteta, a sada jednog malogradjanskog intelektualca. U tome ste
pretekli i Matvejevica. To vam mogu slobodno reci profesore, kao gost
ili "siroce iz Korduna", djecjeg doma "Ruze Petrovic" u Puli, sk.god.
l948/49 i 1949/50. Dom se tada nalazio pored Valkana gdje se sada
nalaze skole. U mom razredu su bili Delcarro Marcello, iz Rovinjskog
Sela, pa Tomasic Dinko, Tomislav, Milan iz Osijeka, Milos, Marija,
Mara...koje bih rado sreo, pa ih pozivam da se odazovu ovom pozivu. Sa
predskolskom djecom radila je gospodja Dinka iz Busulera, Pula, koja
sada zivi u Opatiji. Upraviteljica je bila Baticic Libera (prilazem
kopiju posvete "Petnaestogodisnjeg kapetana", knjigu koju mi je
poklonila prilikom odlaska iz doma).
"Drugi svijet" kako vi nazivate "djecji dom smrada" je bilo pranje
zuba ujutro i na vecer, petnaestak minuta jutarnje gimnastike pod
borovima, kada su vremenske prilike dozvoljavale, dorucak, pa skola
koja se nalazila gdje se sada nalazi dom. Vodili su nas cak na operu.
(Bio sam zaspao na "Aidi", kao sto smatram da znate, dugoj operi).
Ako bi koji put pogrijesili, izgovorili koji prostu rijec, ukazali
bi nam gdje smo pogrijesili na nacin koji nam je bio bolja pouka od
batina ili moljenja ocenasa2. Preko ljeta vodili su nas u
unutrasnjost ; Tenje kod Osijeka, Petrinju, dakle "zarista" 1991., kod
porodica koje su nas drzale kao sinove.
Koliko se tice citirane pjesme u vasim solokolokvijima, prvi put
cujem za te stihove. Tada su se mogle cuti parole kao "Zona A, zona B,
bit ce nase obadve", "Zivot damo, Trst ne damo" ! A mi smo, odlazeci u
red u skolu, znali zapjevati nestasne pjesmice : "Drugarica Katica,
mudra stroga glavica...i u red poziva sve nas". Nastavnice,
odgojiteljice ucile su nas voliti svoje i postovati tudje, a vi
profesore, osim sto prekajate povijest, sijete i netrpeljivost. Ne bi
me iznenadilo da ste i vi jedan od "bivsih" kao moja nekadasnja
profesorica Savka Dabcevic - Kucar.

S nepostovanjem,

dipl. oec. Ivan Pavicevac
Roma, 20. Listopada 2001.

P.S.
Nepostovani profesore, iz vaseg teksta "Prizori poratne Pule" (2),
mozemo "nazrijeti" vas visokocivilizirani venetsko-hrvatski ili
hrvatsko-venetski odgoj. Stoga se pitam sto tekst istog sadrzaja niste
objavili do 1990. godine. Vjerojatno bi takav tekst imao vise odjeka
za "poboljsanje" uvjeta zivota u sirotistu, kako vi nazivate djecji dom
u Puli.

Kratak osvrt mog prijatelja, gradjanina Hrvatske.


===*===

Lettera aperta

alla redazione di "Glas Istre" (Pula/Pola) e "Novi List" (Rijeka/Fiume)

Signor Miroslav Bertosa,

trascorrendo un paio di giorni nella mia citta' natale ho avuto
l'occasione di leggere su "Glas Istre - Novi List" di giovedi
1/10/2001 i suoi "Dialoghi e soliloqui con immagini di Pola
postbellica" (parte 2), che sono ricchi di invenzioni e falsita' - e
percio' (non) mi domando chi vorrebbe adulare e convincere con questi...
Lei puo' nutrire o meno simpatie per chi e per cosa vuole, ma non ha il
diritto di seminare odio e scrivere falsita'! I suoi "Dialoghi"
traboccano di intolleranza e disgusto. Citando esempi di comportamento
individuale lei infanga QUEL nostro esempio, per tutto il mondo, di
convivenza, tolleranza e pace nel socialismo.
Riporto soltanto due "perle" tra le sue visioni "d'un incontro
ravvicinato con il balcanismo". (Mi dica lei, su che territorio si
estende prevalentemente la Croazia? Eh gia', non ci sono piu' le poesie
patriottiche come "...Sai dove sono i Balcani, la Jugoslavia...").
Proprio con il suo scrivere lei dimostra di essere "balcanico" in senso
deteriore. Per quanto riguarda "il modo di pulirsi il naso", questo e'
piu' o meno l'uso di ogni "burino", ma anche delle persone
raffreddate... Ma "presso gli ufficiali e sottufficiali"... eh
professore, qui casca l'asino, o, come si dice dalle nostre parti: "ecco
il cespuglio dove si nasconde la lepre". Io so che da militari non si
poteva uscire dalla caserma se non si aveva il fazzoletto, il pettine,
l'ago ed il filo con se'.
Il culmine delle sue esternazioni di passione e falsita' e' raggiunto
nella descrizione della vita nei collegi (gratuiti), le "Case del
Bambino". Ricordi e fantasticherie degne di un bimbo viziato e
insolente, ed ora di un intellettuale borghese. In questo lei ha
superato anche Matvejevic. Glielo posso dire anche apertamente,
professore, come ospite o "orfano del Kordun" (1) nel collegio "Ruza
Petrovic" a Pola, anni scolastici 1948-49-50.
Il collegio si trovava presso Valcane, dove si trovano ora le scuole.
Nella mia classe c'erano un Marcello Delcarro di Rovinjsko Selo, un
Dinko Tomasic, un Tomislav, un Milan di Osijek, Milos, Marija, Mara...
che vorrei tanto rivedere - e li invito a rispondermi se leggono queste
righe. Con i bambini dell'asilo nido, sempre nello stesso collegio,
lavorava la signora Dinka di Bosoler, un borgo presso Pola, che vive ora
ad Opatija/Abbazia. La direttrice si chiamava Libera Baticic (allego
copia della dedica del libro "Il capitano quindicenne" di J. Verne, che
mi ha regalato prima di lasciare il collegio).
"L'altro mondo", come lei chiama il "collegio immondizia", in verita'
consisteva nel lavarsi i denti ogni mattino ed ogni sera, quindici
minuti di ginnastica mattutina nella pineta adiacente - quando il tempo
lo permetteva -, la colazione e poi la scuola, che si trovava dove ora
si trova l'edificio del collegio. Ci portavano anche a vedere l'Opera.
(Mi addormentai ascoltando l'"Aida", che, come credo lei ben sa, e'
un'opera molto lunga...).
Se qualche volta avessimo sbagliato, o detto qualche parolaccia, ci
avrebbero fatto capire in cosa consisteva l'errore in un modo che era
una lezione migliore delle bastonate, o delle preghiere per penitenza.
Durante l'estate ci portavano all'interno del paese: a Tenje presso
Osijek, a Petrinja, dunque i "focolai" del 1991, presso famiglie che ci
tenevano come loro figli.
Per quanto riguarda la poesia citata nei suoi "soliloqui", sento questi
versi per la prima volta in vita mia. Allora si potevano sentire slogan
come "Zona A, zona B, bit'ce nase obadve", "Zivot damo, Trst ne damo!"
(2), mentre noi andando in fila verso la scuola sapevamo cantare
canzoncine tipo: "Drugarica Katica, mudra stroga glavica... i u red
poziva sve nas" (3).
Le insegnanti, le educatrici, ci insegnavano ad amare il proprio ed a
rispettare l'altrui, ma lei professore, oltre a riscrivere la storia,
semina anche l'intolleranza. Non mi sorprenderebbe se anche lei fosse
uno degli "ex" come la mia professoressa di un tempo, Savka
Dabcevic - Kucar (4).

Senza stima
Dott. Ivan Pavicevac

Roma 20 ottobre 2001

PS.
Non-esimio professore, dal suo testo succitato possiamo "evincere" la
vostra somma civilizzazione di educazione croato-veneta o veneto-croata.
Percio' mi chiedo come mai un simile testo non lo abbiate scritto
prima del 1990. Probabilmente un testo simile avrebbe avuto molta piu'
effetto per il "miglioramento" delle condizioni di vita
"nell'orfanotrofio", come lei definisce la Casa del Bambino di Pola.
(Piccola nota di un mio amico, cittadino della Croazia)


(1) Nell'articolo in questione Bertosa cerca di fare dell'umorismo sugli
orfani, figli degli eroici partigiani del Kordun sterminati dai nazisti.
(2) "Zona A, zona B, saranno entrambe nostre"; "La vita daremo, Trieste
non lasceremo".
(3) "La compagna Katica, maestra saggia e severa, ci mette tutti in
riga" (filastrocca per bambini).
(4) Riferimento ad ex appartenenti al Partito Comunista, poi
convertitisi opportunisticamente al nazionalismo etno-separatista.

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EMPEROR'S CLOTHES ARTICLES ON 9-11 * A GUIDE
To be updated with new material
[24 December 2001]
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This page includes the web addresses of Emperor's
Clothes articles on the
9-11 atrocity and related material. It is divided in
four sections, each
with the most important articles at the top.

The four sections are:

(1) Articles directly addressing the air terror
attacks on 9-11

(2) Articles on Osama Bin Laden

(3) Exclusive Interviews related to 9-11

(4) Articles on other relevant issues.

=======================================
(1) ARTICLES DIRECTLY ADDRESSING THE AIR TERROR
ATTACKS ON 9-11
=======================================

Our Main Series: 'Guilty for 9-11: Bush, Rumsfeld,
Myers': Dedicated to the firefighters of New York.

Section 1: 'Why Were None of the Hijacked Planes
Intercepted?'
[Posted 14 November 2001]
http://emperors-clothes.com/indict/indict-1.htm

Update to Section 1:
[Posted 18 November 2001]
http://emperors-clothes.com/indict/indictupdate.htm

Section 2: 'Mr. Cheney's Cover Story'
[Posted 20 November 2001]
http://emperors-clothes.com/indict/indict-2.htm

'Scrambled Messages' - 'New York Press' article based
on the 'Guilty for 9-11' Series.
by George Szamuely
[Posted 14 December 2001]
http://emperors-clothes.com/articles/szamuely/scrambled.htm

'Map & Timetable for American Airlines Flight 77'
[Posted 8 December 2001]
http://emperors-clothes.com/images/maptime.htm

'Criminal Negligence or Treason?' by Jared Israel
Commentary on a 'NY Times' article
[Posted 15 September 2001]
http://emperors-clothes.com/articles/jared/treason.htm

'Reader Says Emperor's Clothes Wrong on bin Laden,
9-11' A very interesting debate.
[Posted 28 September 2001]
http://emperors-clothes.com/letters/wrong.htm

'Russian Air Force Chief Says Official 9-11 Story
Impossible'
[Posted 13 September 2001]
http://emperors-clothes.com/news/airf.htm

"'Explosives Planted In Towers,' New Mexico Tech
Expert Says"
[Posted 14 September 2001]
http://emperors-clothes.com/news/albu.htm

=======================================
(2) ARTICLES ON OSAMA BIN LADEN
=======================================

"Gaping Holes in the 'CIA vs. bin Laden' Story"
by Jared Israel. Using solid documentation, this
article tears apart the
claims that Osama bin Laden broke with his
family and the CIA. Also includes
the BBC program exposing Bush's efforts to
suppress FBI investigation of bin Laden family.
[Posted 8 November 2001]
http://emperors-clothes.com/news/probestop-i.htm

'Bin Laden in the Balkans'
Mainstream news accounts of bin Laden's involvement
in CIA-linked terrorist organizations attacking
Yugoslavia and Macedonia years after he supposedly
broke with the CIA.
[Posted 3 October 2001]
http://emperors-clothes.com/news/binl.htm

'Newspaper Articles Documenting U.S. Creation of
Taliban and bin Laden's Terrorist Network'
[14 September 2001]

'Osama bin Laden: Made in USA'
by Jared Israel
[13 September 2001]

"'Bin Laden, Terrorist Monster.' Take Two!"
by Jared Israel. This article examines the
too-convenient change in bin
Laden's public stance before and after the onset of
U.S. bombing of Afghanistan.
[Posted 9 October 2001]
http://emperors-clothes.com/articles/jared/taketwo.htm

'Bushladen'
by Jared Israel.
Bush Sr. and the bin Ladens are partners in 'defense'
business.
[Posted 8 October 2001]
http://emperors-clothes.com/news/bushladen.htm

'The CIA Allegedly Met Bin Laden in July'
>From 'Le Figaro' [1 November 2001]
http://emperors-clothes.com/misc/lefigaro.htm

'Transcript of BBC Report: "Has Someone Been Sitting
On the FBI?"
[Posted 12 November 2001]
http://emperors-clothes.com/news/probetrans.htm

'Bush-Bin Laden connection Slammed by Judicial Watch'
[Posted 8 October 2001]
http://emperors-clothes.com/news/jw.htm

'Baltimore Chronicle' information on Bushladen story:
George Soros & James Baker are members of the Family, too.
[posted 8 October 2001]
http://emperors-clothes.com/news/bushladen2-i.htm

'Reader Says Emperor's Clothes Wrong on bin Laden,
9-11' A very interesting debate.
[Posted 28 September 2001]
http://emperors-clothes.com/letters/wrong.htm

'The Creation Called Osama'
By Shamsul Islam
Reprinted from 'The Hindu' (India)
[posted 27 September 2001]
http://emperors-clothes.com/analysis/creat.htm

=======================================
(3) Exclusive Interviews related to 9-11
=======================================

'Interview With Manager at Huffman Aviation Casts
Doubt on Official Story'
Interview by Jared Israel
[Conducted and posted 13 September 2001]
http://emperors-clothes.com/interviews/dekkers.htm

'Red Cross Spokesmen Refute Pentagon Lies'
Interview by Jared Israel
[1 November 2001]
http://emperors-clothes.com/interviews/redcross.htm

=======================================
(4) OTHER RELEVANT ARTICLES
=======================================

'Why Washington Wants Afghanistan'
by Jared Israel, Rick Rozoff & Nico Varkevisser
[Posted 18 September 2001]
http://emperors-clothes.com/analysis/afghan.htm

'Bush's Press Conference: Into the Abyss'
by Rick Rozoff
[Posted 12 September 2001]
http://emperors-clothes.com/articles/rozoff/abyss.htm

'Operation Northwoods: Plan for Terror to Justify War'
The plan developed by the Joint Chiefs of Staff to
stage terrorist attacks against the US and blame
them on Cuba. With by comments from Jared Israel.
Quotations are hyperlinked to the Northwoods document
and the Northwoods document itself has been edited to
make navigation easier
[Posted 10 December 2001]
http://emperors-clothes.com/images/north-int.htm

'Congressman: U.S. Set Up Anti-Taliban to be
Slaughtered'
* Excerpts from a most revealing hearing with comments
by Jared Israel
[Posted 16 October 2001]
http://emperors-clothes.com/misc/rohr.htm
For full text of hearings go to:
http://emperors-clothes.com/misc/rohrfull.htm

'US Army Gets Secret Advice from Hollywood'
[Posted 8 October 2001]
http://emperors-clothes.com/news/hollywood-i.htm

'Washington Plots, Moscow Crawls, Kabul Burns'
by Jared Israel
[Posted 19 October 2001]
http://emperors-clothes.com/misc/burns.htm

Ex- National Security Chief Brzezinski admits:
'Afghan War & Islamism Were Made in Washington'
Interview with Zbigniew Brzezinski, President Jimmy
Carter's National Security Adviser
[Posted 6 October 2001]
http://emperors-clothes.com/interviews/brz.htm

'Death on a Very Small Planet'
Photo montage of tragedy in Belgrade and New York
City. Dedicated to the innocent.
[Expanded 2 October 2001]
http://www.emperors-clothes.com/1/rem.htm

'U.S. Military Schemes: Ominously Like 9-11'
[Posted 8 October 2001]
http://emperors-clothes.com/misc/bamford.htm

'NATO Buildup in the Balkans: Part of a Deadly Game'
[Posted 26 September 2001]
http://emperors-clothes.com/news/farish.htm

'Washington's Pakistani Allies: Drug Dealers, Killers'
By Rahul Bedi in New Delhi
Reprinted from Sydney Morning Herald
[Posted 27 September 2001]
http://emperors-clothes.com/analysis/allies.htm

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Data: 26/12/2001 11:56
Da: Fulvio Grimaldi
A: jugocoord@...
Cc: pck-pace@...
Oggetto: anno nuovo e tute nuove

Ieri mi sono temporaneamente, per impedire l'ingorgo, sottratto alle mie
liste di posta elettronica. I moderatori mi consentiranno di inoltrare
quest'ultimo pensiero per il 2002.
Invito solo tutti coloro che in qualche modo credono nelle potenzialità
del Movimento e individuano nella centralità della guerra imperialista
e della complementare fascistizzazione del mondo contro popoli e classi
il cuore epocale della nostra stagione a esaminare sempre con
attenzione e severità le imprese, parole d'ordine, apparizioni dei
negristi casariniani detti disobbedienti. Non è il caso di dimenticare,
nè di concedere attenuanti. La consapevolezza dell'estraneità dei
contenuti e metodi di quelli che erano - e in buona misura sono ancora -
solo i Centri sociali del Nord-Est, rispetto alla lotta
anticapitalista ed antimperialista, per la pace e la democrazia,
è progredita di molto dai tempi di Genova. Allora eravamo in pochi a
denunciare - rischiando l'ingiusta accusa di "nemici del movimento",
"partitisti sclerotizzati" - il carattere ambiguo, la valenza fortemente
mediale, gli aspetti provocatori, l'esilità politica, la conduzione
interna rigorosamente antidemocratica e verticistica, oltre i limiti
della violenza fisica, gli equivoci rapporti internazionali (uno per
tutti: Otpor, la potente formazione CIA della Jugoslavia) di tute
bianche e Ya Basta. Oggi i metodi e proclami di quel settore, insieme
alle superatissime e smentitissime (dagli avvenimenti dall'11 sett. in
poi) teorie negriane sulla compattezza e omogeneità dell'"impero
capitalistico mondiale", invece dilianiato da contrasti sotterranei
violentissimi e strategici, seppure a egemonia militaristica e
fascistica USA, sono stati percepiti da molti.
Interi settori, riformistici o sedicenti radicali, da Lilliput al
movimento degli studenti, hanno deciso di allontanarsi dal connubio con
Casarini, Caruso, Lutrario, Leoncavallo, percependone i fortissimi
pericoli, pur sapendo che distanziarsi da questi amici dei grandi media
significa pagarne lo scotto in termine di diffusione e peso politico.
Nel frattempo si sono succeduti gli episodi di violenze fisiche e
verbali dei disobbedienti a danni di non allineati.
Credo che per chi abbia il cuore il rafforzamento e soprattutto
l'evoluzione politica del movimento, della lotta di classe tutta, in
Italia e nel mondo, sia sempre utile ricordare alcuni fatti.
Le Tute bianche (TB) obbediscono a una ideologia della resa e della
fuga, di una disobbedienza e diserzione già formulati e falliti
nell'800. Sostengono un capitalismo ammortizzato dall'ingresso di un
più equo Settore (non) Profit. Definendolo "statalismo" vogliono la
demolizione del Pubblico, cioè della responsabilit collettiva nei
confronti di tutti i partecipanti al patto sociale nazionale,
sostituito da una remunerativa "sussidiarietà" che esime le istituzioni
e ne elimina il controllo. E questo è berlusconismo.
Disarmano con ciò la resistenza dei popoli e delle classi, nel nome di
una salvezza individuale da perseguire tra conventicole di uguali (ma
con leaderissimo), in ciò ripetendo l'esperienza delle Sun Cities
statunitensi.
La TB sono il punto centrale di un asse che collega lo zapatismo alla
componente ultradestra e CIA dei Balcani, dall'UCK a Otpor. Dello
zapatismo va detto che si tratta di un movimento a singhiozzo che,
nelle fasi cruciali della fenomenologia imperialista, scompare nella
Selva Lacandona a evitare imbarazzi. Un movimento che ha spento, dal
1994, la rivolta endemica, incontrollabile, di mille focolai di lotta
nel Chiapas, ha privato gli indios della capacità e volontà di
autodifesa, estrema risorsa biologica dell'uomo, ha provocato il
ritorno in forze dei militari e paramilitari in tutto il Chiapas, ha
rifiutato ogni collegamento con le infinite, anche più significative
lotte contadine, operaie e indigene in Messico (Nafta) e in
America Latina (ALCA), non ha mai speso una parola sul lo squartamento
della Jugoslavia, sul genocidio in Palestina, sullo sterminio degli
afghani, pur presentandosi come punta-leader del movimento antiglobal,
addirittura a carattere intergalattico. L'uomo in maschera, il neo-
Zorro, ha ritenuto, investite le tute bianche del ruolo di pretoriani,
di tributare riconoscimento e credibilità al peggiore e più amerikano
dei presidenti che il Messico abbia avuto, ricavandone uno sberleffo di
legge per gli indios.
Lo zapatismo, preso a modello dalla selva arcaica per società
industriali e postindustriali del 21.secolo, non pone la questione del
potere, cioè del cambiamento dell'esistente, ma solo quella della
preservazione, per grazia del principe, della nicchia e e dei suoi
corollari, anche folkloristici.
Marcos avrebbe dovuto sostituire nell'immaginario della liberazione il
volto e il ruolo di Che Guevara. Per fortuna ha fallito. Da questa, non
esauriente descrizione, si ricava come sia possibile un asse Marcos-
Tute bianche-Otpor.
Le TB, in linea con il particolarismo identitario dello zapatismo
(Zapata si rivolterebbe nella tomba), hanno sempre propugnato la
cosiddetta "democrazia municipale" o " di campanile". neanche più
il "socialismo in un solo paese", ma il governo del solo comune. Più
leghisti di così. Ecco perchè il grande abbaglio di Porto Alegre, dove
ai cittadini, nella mancata contestazione delle strategie reazionarie
complessive dello Stato brasiliano, si offre una partecipazione alle
discussioni e niente affatto al processo decisionale.
Ricordate "l'ingresso nel la scuola degli studenti e genitori"
nella "grande riforma democratica degli organi collegiali"? Chiedetene
conto agli studenti in piazza oggi.
A proposito di questo, risuona ancora nelle orecchie di molti il
disdegno con cui le TB accolsero, ai suoi inizi, la difesa della scuola
pubblica fatta da RC e altre sinistre di fronte alle prime manomissioni
lombarde e emiliane. Scrissero le TB (Il Manifesto): la difesa della
scuola pubblica è una battaglia arretrata, di retroguardia. Noi
dobbiamo puntare verso la scuola territoriale... Benetton non avrebbe
potuto dirla meglio. Quel Benetton, sciagurato tra i più sciagurati
sfruttatori di manodopera e turlupinatore di consumatori, che, passando
per il criptoleghista Cacciari, nume tutelare delle TB da sempre, ha
fatto alle TB il grazioso dono del centro sociale più grande d'Italia:
Il "Rivolta" di Mestre. Corollario dei remunerativi rapporti
istituzionali curati da Casarini con la ministra degli affari asociali
Livia Turco, nonchè con la ministra degli interni Jervolino,
per le famose sceneggiate degli scontri con la polizia.
Oggi Casarini e Caruso marciano in testa al corteo degli studenti, che
pure ne avevano energicamente respinto l'infiltrazione e il
condizionamento.
Oggi Casarini e Caruso, sostenuti solo da un pezzo di RC e circondati
dai dubbi o dall'avversione matura del resto del movimento, propongono
(al Congresso dei Verdi, tra i quali pure sono strumentalmente
transitati anni fa) il "nuovo soggetto politico", il nuovo partito. E
parti di RC sono disposti a farsi a pezzi pur di salire su questa
sbrindellatissima zattera, inventata per spuntare la risposta di
sinistra e pacifista all'imperialismo USA e alla fascistizzazione.
Le TB hanno ostinatamente espunto le guerre continue di sterminio, di
distruzione ambientale, di suddivisione imperialistica, dalle loro
tematiche. In Jugoslavia, protagonisti del partito del nè-nè, sono
stati fiancheggiatori dell'aggressore forte a scapito del difensore
debole, per poi ignorare del tutto il tragico esito dell'attuale
saccheggio privatizzatore e mafioso della Serbia, nonchè gli ulteriori
dismembramenti di Macedonia e Montenegro. Sono state amiche sia della
vecchia "Alleanza Civica", guidata da Vesna Pesic (laureata in un
istituto CIA di Washington e da Sonia Licht (presidente della
Fondazione Soros), sia di Radio B-92, del circuito CIA di Radio Free
Europe, sia ovviamente di Otpor, che minaccia l'attuale governo se non
si affretta con l'arresto e la consegna all'Aja di altri "criminali di
guera", nonchè con la privatizzazione di tutto quanto in Jugoslavia si
produce, insegna o cura. Il massimo per gente che si definisce
parte del movimento antiglobalizzazione.
Le TB hanno espunto la questione palestinese, il più terribile
genocidio in atto nel mondo, dalla loro predicazione-azione. All'unica
manifestazione nazionale che questo paese ha saputo mettere in piedi,
nel novembre 2000, a favore della Palestina, Ya Basta ha fatto
pervenire un comunicato in cui rifiuta l'adesione perchè non si
riconosce nella parola d'ordine "due stati per due popoli" (parola
d'ordine palestinese), in quanto il concetto di Stato gli è estraneo. I
palestinesi ringraziano.
La guerra è diventato tema del Movimento, soltanto a fiamme divampanti
su tutto il mondo, dopo le Torri gemelle e dopo le bastonate di Genova,
volute dal Potere, ma facilitate dalle TB con le loro ridicole e
provocatorie sceneggiate in costume medievale. Si è imposta per forza
di cose, e per sforzo di compagni lungimiranti di RC e di altre
organizzazioni, comuniste e non. Ma se oggi siamo in terribile ritardo
nella mobilitazione sulla Palestina, lasciando spazio solo a sporadiche
e demogagiche iniziative umanitarie, lo dobbiamo sicuramente al
sabotaggio delle TB e alla dabbenaggine di settori di RC. Settori per
questo oggi in conmsiderevole difficoltà. L'opportunismo costante e
globale delle TB si esprime oggi nel viaggio in Palestina, in coda a
tutti gli altri, annunciato ora anche da Ya Basta. Sarà interessante
vedere come saranno accolti.
In buona sostanza, l'azione politica di questi civilisti che negano la
necessità del potere, sono violentemente nonviolenti, disintegrano lo
Stato (unica difesa contro la disgregazione cercata dal'imperialismo)
dal basso, puntano sul municipio, non hanno parlato per anni di guerra
e militarismo, hanno minato l'appoggio ai popoli aggrediti, hanno
rifiutato la solidarietà alla Palestina, incitano all'esodo nell'isola
felice, sono del tutto estranei alle situazioni conflittuali sul
territorio se si eccettuano i migranti, propongono la finzione di un
Impero che invece è suddiviso in vari poli profondamente conflittuali,
è complementare all'azione di ricolonizzazione del mondo perseguito, a
partire dalla sconfitta del colonialismo ottocentesco, sulla precisa
falsariga della rivoluzione globalista e delle conquiste di territori,
risorse, stupefacenti e sovranità, perseguita dell'impero britannico.
Non ci sono "rivoluzioni capitaliste". C'è un capitalismo imperialista
anglosassone-sionista la cui catastrofe finanziaria ha tramutato un
tentativo di globalizzazione tipo regina Vittoria o Carlo V in feroce
competizione interimperialistica in fieri e in assoggettamento
militare, istituzionale e psicologico del mondo, con correlato
sfoltimento dell'umanità e distruzione del pianeta perseguiti
con l'uranio, la chimica, il petrolio, la guerra biologica, la fame e la
sete.
Al centro di questo marasma la Palestina, i popoli poveri, i lavoratori
di ogni classificazione nelle metropoli.
Ai più anziani chiedo di ricordare il '68 e chi ne pretese di dirigerne
gli esiti. C'erano i furbi, gli infiltrati, comunisti ufficiali che in
parte arricciavano il naso e ignoravano, come oggi ci sono comunisti
che si sdraiano ottusi e ciechi a zerbino Ai più giovani, di studiare
quella vicenda, di cui oggi abbiamo un replay, in termini di farsa ma
nondimeno pericolosissimo. Errare humanum, perseverare diabolicum.
Buon anno,
Fulvio Grimaldi

Associazione "S.O.S. Yugoslavia"
V. S. Anselmo 13 - 10155 Torino
338/1755563 - 328/7366501

Disponibile il "QUADERNO YUGOSLAVIA N. 1"

Informiamo che a cura dell’Associazione "S.O.S. Yugoslavia" è stato
prodotto un fascicolo contenente la raccolta di documenti
sull’aggressione alla Repubblica Federale Jugoslava (1999-2001).
Si tratta di una raccolta di materiali utilizzati ed in parte diffusi
nell’ambito delle attività dell’Associazione durante il conflitto del
Kosovo.

L’Associazione torinese, costituita nella primavera del 99’ sulla
spinta solidaristica di un gruppo di persone sensibili alle vicende
patite dai popoli jugoslavi, con una parte della comunità slava di
Torino, ha sviluppato un progetto d’aiuto concreto che si è
concretizzato nell’invio di materiali umanitari là dove il soccorso
internazionale era quasi assente, Voivodina, area di Kragujevac e
Belgrado. Il lavoro solidaristico si è sviluppato efficacemente ed è
tuttora in corso, validamente impegnato nella campagna di adozioni a
distanza.
La natura particolare del recente conflitto balcanico, la
cosiddetta "guerra umanitaria", mobilitava le coscienze e costringeva a
scelte di carattere morale, tali scelte, però, avvenivano nel frastuono
di un martellamento mediatico finalizzato a giustificare i
bombardamenti che sistematicamente colpivano le infrastrutture civili
dell’intera Repubblica Federale Jugoslava: fabbriche, centrali
energetiche, ponti, ferrovie (treni e passeggeri inclusi), abitazioni
civili, ambasciate, il palazzo della televisione (operatori inclusi),
autobus, profughi. Questo strano umanitarismo costellato di "errori"
ed "effetti collaterali" era sostenuto da un sistema informativo troppo
contraddittorio e fazioso per celare la sua vera natura di autentica
propaganda di guerra. La tragica situazione imponeva lo sforzo di
oltrepassare la versione superficiale dei fatti per andare al di là
dell’immagine del nemico mostruoso e crudele, sicché per tutto il corso
del conflitto e anche dopo, parallelamente all’opera solidaristica
umanitaria l’associazione raccoglieva una ricca documentazione sugli
aspetti più gravi delle vicende in cui erano coinvolti i civili
jugoslavi; la campagna di demonizzazione del popolo serbo già avviata
durante il conflitto in Bosnia, la strumentalizzazione della questione
profughi, il ruolo dell’UCK e la pericolosità delle armi all’uranio
impoverito.
Questi argomenti sono stati trattati avendo cura di citare le fonti e
di fornire un quadro preciso sulla base di documenti oggettivi, perché
lo scopo era quello di superare i pregiudizi e capire quanto accadeva
senza lasciarci trasportare da facili odi verso il nemico di turno, in
una parola, per promuovere finalmente una solidarietà cosciente,
indispensabile oggi più che mai dato il contesto internazionale,
attraverso un lavoro di informazione, puntuale, corretta e documentata.

L’isolamento in cui si è condotta l’attività dell’associazione, così
come l’ostilità da parte di certe aree del movimento pacifista durante
la guerra, sono oggi controbilanciate dalla verità venuta infine a
galla; i tormentoni che per mesi hanno alimentato il mito della "guerra
giusta" sono scomparsi, inghiottiti da nuove campagne mediatiche che
contraddicevano o sorvolavano disinvoltamente le precedenti (i soldati
italiani intossicati dall’uranio impoverito e subito dopo la "mucca
pazza"), travolti dalla disinformazione (le fosse comuni non esistevano
o le poche ritrovate contenevano tanto serbi che albanesi), cancellati
dall’indifferenza dei media verso la "pulizia etnica" condotta
dall’UCK, e dimenticati, semplicemente caduti nell’oblio generale.
Quanto al dopo, conclusosi il conflitto calava il sipario, eppure le
conseguenze del profondo cambiamento portato nella società di quei
popoli è causa di sofferenze la cui portata si coglie soltanto si
conosce direttamente. Ora che il "bene" ha vinto sul "male" la nostra
solidarietà continua, concreta e cosciente come prima, consentendoci di
affermare senza dubbi che quella guerra nulla ha avuto di giusto, molto
di neocoloniale, moltissimo di falso e propagandistico, proprio come la
pubblicità.

Riteniamo utile mettere il materiale di documentazione raccolto in
questi anni a disposizione di quanti fossero interessarti, a questo
scopo stiamo curando la pubblicazione di alcuni dossier tematici che
abbiamo chiamato "Quaderni Jugoslavia". Il numero uno è disponibile
prendendo contatto con l’associazione, altri ne seguiranno fino ad
esaurimento dell’archivio.

Per contatti: i numeri sopra indicati, oppure per email:
posta@...