Gentile Redazione di Limes,

leggiamo sul vostro sito internet
(http://www.limesonline.com/doc/navigation/LettereDirettore/#)
che Lucio Caracciolo risponde ogni settimana ai lettori. Alleghiamo
pertanto il testo, un po' abbreviato, di una lettera gia' recapitata
nei giorni scorsi alla vostra sede:

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Al Dott. Lucio Caracciolo
Direttore di "LIMES", Roma

In seguito alle ultime dichiarazioni di Ibrahim Rugova dopo le
elezioni "libere" nel Kosovo e Metohija, commentate anche
dall’ambasciatore Miodrag Lekic alla Radio Tre, nelle quali Rugova
ribadisce di lavorare per la secessione della regione, ho pensato di
scrivere a Lei che e’ stato tante volte presente a dibattiti con
Rugova. L’ambasciatore Lekic ha dato una risposta diplomatica, io
invece dico senza mezzi termini che Rugova e’ uno dei responsabili
dello sfascio della Jugoslavia unitaria, un secessionista, separatista-
etnico, quindi razzista, che ha usato, strumentalizzato la nonviolenza
per mettere i popoli della regione gli uni contro gli altri. E’ stata
soltanto una grande furbizia da parte di Rugova, vezzeggiato
dall’Occidente, e del suo partito, di mostrarsi meno estremista degli
altri... E questo estremismo non inizia oggi, ma con il fascismo.
Vuole rispolverare un po’ la storia italiana neanche tanto remota,
Dott. Caracciolo, e la politica di guerra verso l’Albania ed il Kosovo
dal 1941-1945?
Numerosi sono stati i crimini compiuti dal terrorismo schipetaro,
soprattutto a partire dal 1980, anno della morte di Tito: si
andava dalla minaccia di dover vendere le case, agli incendi ed alle
rapine del raccolto. Le ricordo soltanto due crimini compiuti contro
persone: lo stupro di un insegnante serbo del Kosmet, rimasto invalido
e morto due anni fa a Belgrado, effettuato con una bottiglia di birra
rotta; e la strage alla caserma di Paracin, nel 1987, compiuta da Aziz
Keljmendi che sparo’ ed uccise nel sonno quattro reclute, ferendone
altre cinque. I crimini venivano compiuti contro i serbi, come ha
ammesso lo stesso Rugova all’ambasciatore Zimmermann.

Gli atti di terrorismo sono aumentati con l’arrivo della KFOR e
dell’UNMIK. I dati rivelano: dal 1991 al 1999 circa 1200-1300 crimini,
mentre sotto l’ombrello delle forze internazionali i crimini sono stati
circa 5300.
Il pallino di Rugova e' stata sempre la secessione e la Grande Albania,
come dimostrano i suoi interventi su questo argomento, pubblicati sui
riviste croate, tedesche, e cosi’ via, da noi tradotti e pubblicati su
"Nuova Unita’" nel 1997. Le dichiarazioni sono diventate sempre piu’
frequenti, ed in esse si agognava la presenza internazionale e
l’intervento della NATO - fino alle parole rilasciate in occasione di
queste ultime elezioni-farsa.
In tutti gli anni passati Rugova e’ stato appoggiato all’estero, ed ha
naturalmente avuto la benedizione del papa. Non e’ un mistero chi pago’
la "Ruder & Finn Public Global Affairs" di Washington per la propaganda
a favore della parte albanese-kosovara, e neanche il fatto che Rugova
prendeva soldi dall’estero.
Le allego anche copia del volantino della "Lega Democratica del Kosovo"
di Rugova, diffuso durante l’ultima conferenza FAO a Roma pochi anni
fa, nel quale la regione indicata "Repubblica Kossova" (sic!) e’
rappresentata come parte integrante della Grande Albania.
Anche le mura sanno che la pulizia etnica nel Kosmet non c’e’ stata,
prima dei bombardamenti della NATO. E questo accanimento contro
Milosevic dimostra soltanto che si vogliono coprire le barbarie
commesse contro uno stato sovrano e contro tutta la sua popolazione...
Ma le mura non parlano, ed io credo che anche Lei, da intellettuale,
dica solo "mezze verita’".

Con osservanza

Ivan Pavicevac
Roma 29 novembre 2001
(anniversario della mia Repubblica)