Il seguente resoconto del viaggio di solidarietà di Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus a Kragujevac si può scaricare nella versione completa (formato Word, corredata di fotografie) al link: 
Anche le precedenti relazioni di Zastava Trieste / Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus si possono scaricare alla URL: 
https://www.cnj.it/solidarieta.htm#nonbombe

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Inizio messaggio inoltrato:

Da: Non Bombe Ma Solo Caramelle Onlus <gilberto.vlaic @ elettra.trieste.it>
Data: 20 maggio 2012 15.59.24 GMT+02.00
Oggetto: Da NBMSC ONLUS: i nostri progetti

Trieste, 20 maggio 2012

Care amiche, cari amici solidali,
vi mandiamo la prima parte della relazione del viaggio che abbiamo compiuto a Kragujevac per la consegna degli affidi a distanza alla fine di marzo.
Vi preghiamo di scusarci per questo estremo ritardo non dovuto a cattiva volonta’ ma come associazione abbiamo avuto molte scadenze urgenti da risolvere, che ci hanno portato via molto tempo.

A brevissimo manderemo anche la seconda parte, quella che contiene l’analisi della situazione economica della Serbia ed in particolare di Kragujevac; per quanto riguarda la situazione della Fiat Auto Serbia  avevamo gia’ inviato una relazione completa il 15 aprile scorso [vedi: https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/NBMSC2012_FAS_KG.pdf ] ...


ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle

DI RITORNO DA KRAGUJEVAC
Viaggio del 29 marzo – 1 aprile 2012


Introduzione

Vi inviamo la relazione del viaggio svolto un mese e mezzo fa a Kragujevac per la consegna delle adozioni a distanza che fanno capo alla ONLUS Non Bombe ma solo Caramelle e al Coordinamento Nazionale RSU CGIL.
Come sempre questi viaggi servono anche a verificare lo stato dei numerosi progetti che sono stati portati a termine e per la messa in cantiere di nuovi progetti.

Come sempre in questa relazione saranno presenti alcune fotografie per illustrare questi progetti; ne metteremo molte altre in piu’ per ogni singolo progetto sul nostro sito
che ha recentemente registrato un notevolissimo incremento di visitatori, in corrispondenza della lunga relazione che abbiamo messo in linea sulla situazione della Fiat Auto Serbia il 15 aprile scorso; ci auguriamo che alcuni dei lettori della nostra pagina facebook si uniranno prima o poi alla vasta rete solidale che si e’ creata in tutti questi anni di attivita’.

Tutte le nostre informazioni vengono pubblicate regolarmente sui due siti che seguono; altri siti di tanto in tanto riportano le relazioni dei nostri viaggi oppure le schede informative che periodicamente inviamo.

Sul sito del coordinamento RSU trovate tutte le notizie sulle nostre iniziative a partire dal 1999

I nostri resoconti sono presenti anche sul sito del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, sul fondo della pagina all'indirizzo:

2. Cronaca del viaggio; i progetti in corso


Giovedi’ 29 marzo 2012; il viaggio, l’arrivo al Sindacato e il primo incontro per un possibile progetto.


Come sempre partenza da Trieste verso le 8 e 30 del mattino.

Battiamo tutti i nostri record per quanto riguarda la partecipazione al viaggio. Si tratta della delegazione piu’ numerosa degli ultimi anni, infatti siamo in 12: Gianandrea e Lorena da Pordenone, Alessandra, Beatrice e Giandomenico da Conegliano, Claudia, Gilberto, Olga e Vladan da Trieste, Stefano da Fiumicello, Denis e Stefania da Udine. Partiamo usando il solito pulmino che ci presta ormai da tempi immemorabili la Associazione di Solidarieta’ Internazionale Triestina, l’auto di uno di noi mentre Denis e Stefania hanno deciso di affrontare questo lungo viaggio in moto.


Viaggiamo in assoluta tranquillita’ con tempo bello e con passaggi veloci alle varie frontiere; il traffico e’ pressoche’ assente in autostrada (se si eccettuano i dintorni di Lubiana e l’attraversamento di Belgrado) ed e’ ben piu’ scarso del solito; a sud di Zagabria i camion sono quasi inesistenti, a dimostrazione che in queste regioni nel cuore dell’Europa la crisi economica colpisce duramente.


Prima delle 19 finalmente arriviamo a Kragujevac e incontriamo i nostri amici del sindacato nella loro sede. L’atmostera e’ come sempre festosa, ma si sente la tensione dovuta alla liquidazione della Zastava Automobili, avvenuta il 5 gennaio 2011, con la conseguente perdita del posto di lavoro per quasi 1600 lavoratori, tra cui tre delle persone (su cinque) che lavorano per il Sindacato e che si occupano dell’ufficio adozioni.

E’ chiaro che senza di loro la nostra campagna di solidarieta’ in piedi da quasi 13 anni, sarebbe destinata a finire molto presto, tra l’altro in una fase come questa, in cui il modesto ma concreto aiuto che periodicamente portiamo diventa ancor piu’ indispensabile.

Vi ricordo che a questo proposito tutte le associazioni italiane che intervengono a Kragujevac (una decina) hanno deciso di creare un apposito fondo, SENZA toccare il denaro destinato agli affidi, che integra almeno in parte il sussidio di disoccupazione per queste tre persone (Rajka, Dragan e Delko) permettendo quindi di continuare l’attivita’ dell’ufficio.

Prepariamo tutte le buste con gli affidi che saranno consegnati durante l’assemblea pubblica di sabato 19 marzo, organizziamo gli appuntamenti che avremo nei due giorni successivi ed infine consegnamo le tre buste con i contributi per l’ufficio adozioni, per le quali ci viene rilasciata una regolare ricevuta.


A cena abbiamo il primo degli incontri previsti; si tratta del Dr. Ranko Golijanin, Direttore della Clinica Odontoiatrica dell’Ospedale di Kragujevac. E’ un grosso centro sanitario, che serve tutta la regione della Sumadija; ha 170 dipendenti, di cui 60 medici. Svolgono circa 5000 – 6000 interventi al mese.

Abbiamo gia’ sostenuto questo centro alla fine del 2010, fornendo 4 letti ospedalieri (gia’ usati ma in ottimo stato) per la realizzazione di un reparto di Hospital Day per i casi interventi piu’ complessi. I letti ci erano stati regalati dalla Casa di Riposo di San Giorgio di Nogaro.

La formazione professionale di questi medici e’ senz’altro di buon livello, ma la strumentazione su cui possono contare e’ assolutamente obsoleta. Il Dr. Goljanin ci chiede di fare da tramite tra il suo Centro e la ONLUS Cooperazione Odontoiatrica Internazionale, con la quale negli ultimi anni abbiamo realizzato a Kragujevac progetti importanti in campo sanitario sociale, impiantando sei studi dentistici: quattro al Centro Medico della Zastava, uno alla Scuola Politecnica e uno alla Scuola Infermiere; quelli presenti nelle due Scuole funzionano proprio grazie a personale proveniente dal Centro del Dr. Goljanin. Gli obbiettivi della futura collaborazione potrebbero riguardare processi di formazione di giovani medici serbi in Italia e soprattutto la fornitura di attrezzature dentistiche dismesse da ambulatori italiani.


Venerdi’ 30 marzo 2012; verifica dei progetti


Inizia una lunghissima giornata; non abbiamo mai avuto un tale numero di incontri da fare; siamo anche costretti ad annullare una visita al centro 21 ottobre per ragazzi Down, che e’ stato il primo impegantivo progetto che abbiamo realizzato a Kragujevac nel 2005.


La fabbrica DES

Il primo incontro e’ in una officina metalmeccanica, con 85 dipendenti, 50 dei quali sono invalidi psichici o fisici.

E’ una impresa di proprieta’ pubblica, si chiama DES, ed e’ sottoposta alla legislazione sul lavoro nelle officine protette; le mansioni che svolgono i singoli lavoratori dovrebbero essere strettamente relazionate al loro stato di salute.

I locali della fabbrica sono di proprieta’ pubblica (come risulta dalla visura catastale di cui ci e’ stata consegnata copia).

Non hanno una produzione qualificante sulla quale appoggiarsi, hanno una gamma di prodotti piuttosto semplici: tavoli, sedie, scaffalature metalliche, giochi per parchi e asili, prodotti per agricoltura. Lo Stato dovrebbe pagare meta’ degli stipendi (ma non e’ quasi mai regolare), e il resto deve essere trovato attraverso il loro lavoro. Devono stare, come si dice oggi, stare sul mercato.

I loro clienti sono soprattutto aziende pubbliche.

I lavoratori percepiscono i contributi per la pensione e il salario minimo stabilito per legge, che a marzo scorso era di 17900 dinari, mese, piu’ indennita’ mensa e trasporti, per circa 22000 dinari al mese (poco piu’ di 200 euro); inoltre sono in arretrato di cinque mensilita’ dal 2010, per le quali non esiste alcuna soluzione economica prevedibile.

La fabbrica ha tre reparti, in capannoni distinti:

uno di meccanica; benche’ con attrezzature vecchissime, non e’ molto diverso da qualsiasi officina;

uno di trattamenti chimici e uno di verniciatura.

Questi due ultimi reparti sono in condizioni veramente pesanti e molto pericolosi per la salute dei lavoratori.Ne abbiamo parlato con il sindacato Samostalni; il problema e’ ben presente anche alla Medicina del Lavoro della citta’, ma l’unica alternativa adesso potrebbe essere la chiusura della fabbrica.

Chiederemo alle delegazioni sindacali italiane che nel prossimo futuro andranno a Kragujevac di visitare questa fabbrica, per vedere se si riescono a suggerire soluzioni praticabili per un intervento di protezione della salute dei lavoratori.


Per quanto riguarda i pasti i lavoratori si portano qualcosa da casa, ma non hanno una mensa e mangiano direttamente sul posto di lavoro.

Hanno un locale dismesso di circa 50 metri quadrati che vorrebbero attrezzare a sala mensa, con trenta posti a sedere, e ci chiedono di aiutarli acquistando i materiali necessari; il lavoro per la realizzazione sarebbe volontario, ad esclusione dell’intervento di un elettricista per poter avere poi il certificato di conformita’.

Anche i tavoli e le sedie sarebbero realizzati con lavoro volontario in officina.

Il preventivo totale e’ di circa 460.000 dinari, pari a circa 4200 euro. La cifra non e’ ancora perfettamente definita perche’ ci sono due opzioni ancora in discussione.

Alcune delle associazioni italiane che intervengono a Kragujevac hanno gia’ accettato di prendere parte a questo nuovo progetto.


[FOTO: Due viste del locale della futura mensa / L’officina / Il capannone con i bagni galvanici]


L’appuntamento successivo e’ alla Scuola Primaria Dragisa Mihajlovic, nel quartiere di Male Pcelice (Le Piccole Api); ci ricevono il direttore e tutte le insegnanti

Pressoche’ tutte le scuole in Serbia soffrono di gravi carenze strutturali (pavimenti, bagni, pareti, infissi, impianti elettrici e di riscaldamento) per la totale mancanza di opere di manutenzione significative da decenni. Gli arredi scolastici sono in brutte condizioni quasi dappertutto.

La scuola Dragisa Mihajlovic ha circa 150 alunni su quattro classi con doppi turni mattino-pomeriggio ed una classe di preparatoria (dai 5 ai 6 anni) con 25 bambini.

Ha una superficie di circa 600 metri quadrati. Le aule a disposizione sono sei, di cui quattro per la scuola primaria, una per la classe preparatoria ed una aula informatica attrezzata assai bene, dono di Telekom Serbia.

All’inizio di novembre 2011 la direzione e gli insegnanti della scuola ci avevano fatto pervenire tramite l’ufficio adozioni del Sindacato Samostalni una richiesta di collaborazione per lavori urgenti, che consistevano in:

  1. sostituzione di 4 lavagne; quelle presenti sono fortemente usurate

  2. rifacimento dei pavimenti di tre aule

  3. rifacimento dei bagni

  4. realizzazione dell’impianto di riscaldamento per sostituire le stufe a carbone che esistono nelle varie aule, che sono certamente pericolose non solo per gli scarichi ma anche perche’ sono sistemate molto vicino ai banchi.

L’associazione Mir Sada di Lecco (con la quale collaboriamo da alcuni anni) aveva vistato la scuola a meta’ di novembre e inviato una prima relazione sommaria sulle proprie impressioni.

Impossibile ricostruire l’impianto di riscaldamento, per due motivi: manca un progetto termoidraulico completo e la spesa sarebbe superiore ai 20-25 mila euro, al di la’ delle possibilita’ delle nostre associazioni.

Per quanto riguardava il resto invece l’impressione era che gli interventi sono necessari, benche’ piuttosto onerosi.

Dopo l’arrivo alla fine di novembre di preventivi assai dettagliati (e di decine e decine di foto) e’ risultato che i lavori relativi ai punti 2 e 3 non erano poi cosi’ costosi come si pensava; in totale si tratta di 9920 euro, per la ricostruzione di 180 metri quadrati di pavimenti e dei bagni. Questo e’ dovuto al fatto che il Sindacato acquistera’ direttamente i materiali necessari da grossisti e fara’ eseguire i lavori ad alcuni artigiani (senza passare attraverso una impresa edile) mentre i genitori degli alunni forniranno lavoro volontario per la posa in opera dei pavimenti.

Durante questa nostra visita consegnamo quindi al Sindacato la somma di 7550 euro che provengono dalle varie associazioni che partecipano insieme a noi ai progetti a Kragujevac

ABC Roma 700 euro

ALJ Bologna 500 euro

Ass. Zastava Brescia 2000 euro

Non bombe ma solo Caramelle 4000 euro

Un ponte per... Roma 350 euro

a cui va aggiunta la Associazione Mir Sada di Lecco che si prende in carico l’acquisto delle lavagne per 350 euro.

Come vedete mancano ancora 2370 euro che saranno consegnati a breve, alla fine di maggio.

I lavori sono cominciati due settimane dopo la nostra visita (verso meta’ aprile) e al momento in cui scriviamo questa relazione sono pressoche’ finiti.


[FOTO: Il riscaldamento / Lo stato dei bagni / Dettagli dei pavimenti attuali]


E poi, sempre a Male Pcelice, ci aspettano all’Ospedale psichiatrico di Kragujevac.

Abbiamo gia’ scritto con molto dettaglio su questo ospedale nella relazione di viaggio di luglio 2011, quando lo avevamo visitato per la prima volta.
E’ il piu’ grande della Serbia, con circa utenti, dai 18 ai 90 anni
Dipende dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; e’ stato aperto nel 1972.
Si occupa di adulti con disturbi nello sviluppo mentale e di malati mentali di livello alto e medio-alto.
Il personale complessivo e’ di 308 unita’, tra cui 7 medici e 47 infermieri.
L’ospedale e’ costituito da vari padiglioni, all’interno di un parco tenuto piuttosto bene.
Possiede un campo sportivo, una biblioteca molto curata, una grande palestra per fisioterapia, e numerosi laboratori per terapie basate su attivita’ manuali.
A luglio 2011 avevamo inviato a questo ospedale 35 letti ospedalieri e altrettanti comodini, tutti in ottime condizioni, che ci erano stati regalati la casa di riposo Giovanni Chiaba' di San Giorgio di Nogaro, che li doveva dismettere per modifiche delle normative sugli arredi ospedalieri. Con questi letti l’ospedale di Kragujevac aveva arredato un reparto appena ristrutturato.
Mancavano i materassi che l’ospedale non poteva acquistare per carenza di fondi; avevamo deciso di acquistarli con fondi della nostra ONLUS quando a febbraio scorso ci era arrivata dall’International Centre for Theoretical Physics di Trieste l’offerta di 60 materassi in ottime condizioni, provenienti dai dormitori dei studenti, e che dovevano essere cambiati, anche in questo caso perche’ non piu’ rispondenti alle normative di legge.
35 di questi materassi sono arrivati a Male Pcelice alla fine di febbraio, gli altri sono stati mandati in un orfanotrofio in Romania.
Visitiamo insieme alla Direttrice Suzana Perovic il reparto dove sono stati installati questi letti: le stanze sono affollatissime, ma molto pulite, cosi come tutti i locali che visitiamo.
Nel corridoio della direzione e’ esposta la bandiera della Pace che avevamo lasciato durante la nostra precedente visita.

[FOTO: Una delle stanze]


La mattina termina con un’altra visita importante, al Centro medico della Zastava.

Si tratta di una grossa struttura sanitaria, con 290 dipendenti in totale, a cui fanno riferimento tutti i lavoratori, e le loro famiglie, del gruppo Zastava e della Fiat Auto Serbia, per un totale di circa 40.000 persone.
Vi avevamo informati attraverso la nostra pagina Facebook (con vari documenti messi in rete a inizio marzo) che a circa 2000 lavoratori del gruppo Zastava (con i familiari si arriva a piu’ di 6000 persone) a marzo non erano stati pagati i contributi sanitari, per cui queste persone non avevano piu' la (gia' scarsa) assistenza sanitaria pubblica e erano quindi costretti a pagarsi integralmente medici e medicine.
Successivamente dopo uno sciopero molto duro, il pagamento dei contributi era stato ripristinato, almeno per tre mesi; dunque a giugno prossimo saremo da capo...
Per sostenere in modo concreto questi lavoratori e su specifica richiesta del loro Sindacato Samostalni avevamo deciso di portare in questo viaggio molti piu’ medicinali del solito.
Ci siamo messi in contatto con una ONLUS di Grottaferrata, Le Medicine, che nel giro di tre giorni ci ha spedito circa 100 chili di medicinali, mirati alle patologie piu’ frequenti.
Vi consigliamo di visitare la loro pagina http://www.lemedicine.org
E cosi’ siamo ora qui, a incontrare i delegati sindacali del Centro medico e il dottor Vukosavljevic, che gestisce da sempre i medicinali che portiamo, e che li distribuisce (ovviamente in modo gratuito) ai lavoratori che ne hanno bisogno.
E’ la prima volta che lo incontro, e fa veramente impressione vedere come lavora; riporta a mano su dei registri il nome di CIASCUNA scatola di farmaci che portiamo (sono centinaia per ogni viaggio) e poi a fianco nome e indirizzo della persona a cui viene consegnata, e fa firmare questo registro.
Ecco le foto che accompagnano questa straordinaria consegna.

[FOTO: Le medicine a Trieste, appena arrivate da Grottaferrata / Le medicine sul nostro furgone a Kragujevac / E finalmente nell’ufficio del dottor Vukosavljevic! / I registri del dottor Vukosavljevic]


Incontriamo poi la Direttrice del centro medico, che conosciamo da molti anni, perche’ qui abbiamo sviluppato parecchi progetti, in collaborazione con la ONG Cooperazione Odontoiatrica Internazionale (quattro poltrone dentistiche portate qui dall’Italia) e con la Misericordia della Bassa Friulana di San Giorgio di Nogaro, che nel 2006 dono’ a questo Centro una ambulanza che doveva essere dismessa, e che e’ ancora in funzione.
La Direttrice delle difficolta’ di reperire i finanziamenti per mantenere attivo il centro, della incertezza per il futuro, della strumentazione obsoleta. Insieme ai delegati sindacali del centro visitiamo poi il reparto di fisioterapia, dove ci vengono illustrate le necessita’ piu’ urgenti per renderlo piu’ efficiente.
Da parte nostra non possiamo promettere niente, ma e’ certo che al nostro ritorno in Italia faremo il possibile per trovare qualche soluzione a questi problemi.

L’appuntamento successivo e’ al Centro per anziani della citta’.

In questo casa di riposo e’ stato stato portato a termine un bellissimo progetto da parte del Sindacato Pensionati SPI-CGIL di Brescia e della ONLUS Zastava Brescia per la Solidarieta’ Internazionale che hanno voluto costruire un centro di accoglienza diurno, particolarmente dedicato alle persone senza fissa dimora e con estreme necessita’ personali; e’ stata costruita anche una sala per fisioterapia.
La nostra ONLUS non ha partecipato al progetto, ma il direttore del centro ci ha invitato lo stesso a visitare la struttura, che e’ veramente grande e ben tenuta.
Questo progetto ha avuto un percorso travagliato, perche’ oltre al finanziamento delle associazioni bresciane erano stati messi a bilancio fondi comunali e anche un contributo ministeriale, che non arrivavano mai. E finalmente, a pochi mesi dalle elezioni (chissa’ perche’...) i fondi si sono sbloccati e i lavori hanno ripreso, celerissimi in modo tale da poter essere inaugurati in pompa magna da ministri e assessori il 16 aprile scorso, con le elezioni municipali e politiche del 6 maggio alle porte...
Durante la nostra visita diciamo molto chiaramente al DIrettore (il quale, poveretto, non ne ha colpa) che non e’ intenzione di nessuna delle associazioni italiane fare la campagna elettorale per questi personaggi; comunque questa e’ una contraddizione reale, di cui siamo coscienti e che ci irrita moltissimo: il personaggio politico di turno cerchera’ sempre di utilizzare per i propri scopi personali ed elettorali cio’ che facciamo.
Visitiamo comunque con grande piacere questa nuova struttura, che si inserisce perfettamente nella logica degli interventi realizzati a Kragujevac, tesi a dare dignita’ e a sostenere i bisogni delle categorie piu’ deboli e svantaggiate della citta’.

[FOTO: Due viste del centro di accoglienza diurno]


Ulteriore tappa presso la sede della Associazione Malati di Distrofia Muscolare.

Questa associazione ha 148 membri di cui circa la meta’ bambini, sono persone invalide, quasi tutte disoccupate, molte di loro ormai legate alla carrozzina e che necessitano di aiuto di altre persone anche per le necessita’ piu’ semplici. Spesso sono persone molto povere e ai margini della societa’.

Recentemente hanno subito un furto nella loro sede, gli sono stati rubati un televisore (letteralmente strappato dal muro dove era avvitato) ed il computer che avevano in ufficio. Si sono rivolti al Sindacato per vedere se era possibile ricevere un aiuto economico per poter ricomprare le cose rubate.

C’e’ un momento di imbarazzo al nostro ingresso, non ci conosciamo ancora, ma si stempera subito quando Rajko, il segretario del Sindacato Samostalni, spiega bene chi siamo e come e perche’ interveniamo a Kragujevac.

Scoppia un fragoroso applauso e scorrono molte lacrime quando illustriamo una grande sorpresa, che avevamo tenuta accuratamente nascosta: nel nostro viaggio di ottobre porteremo con noi un pullmino dotato di rampa per il trasporto di due carrozzine, dono della Misericordia della Bassa Friulana di San Giorgio di Nogaro; non e’ un furgone nuovo, e’ stato immatricolato nel 2004, ma e’ in ottime condizioni e i volontari della Misericordia verranno con noi per questa consegna.

E’ il terzo mezzo speciale che questa associazione porta a Kragujevac: dapprima nell’estate del 2006 un’ambulanza per il Centro medico della Zastava, poi un altro pullmino per trasposto invalidi, che era stato regalato all’associazione malati di sclerosi multipla di Kragujevac, nel luglio del 2008.

E oltre questi mezzi la Misericordia ha molto sostenuto i ‘’nostri’’ lavoratori e le loro famiglie con numerosi interventi, dagli affidi a distanza, al vestiario, ai computer, a grandi quantita’ di pannoloni.


[FOTO: Due foto dell’incontro / Il pullmino]


Concludiamo questo giorno infinito con una rapida visita al centro collettivo per profughi a Trmbas, che avevamo visto per la prima volta esattamente un anno fa.
Tutti i lavori che abbiamo svolto sono finiti ed e’ stata apposta una grande targa che ricorda tutte le associazioni che hanno partecipato a questo progetto veramente impegnativo.
Abbiamo gia’ scritto moltissimo su questo campo nelle nostre precedenti relazioni, e pubblicato molte foto, specie nella nostra pagina facebook; ricordiamo in breve in che cosa e’ consistito il nostro intervento.
Si tratta di un ex villaggio turistico, di proprieta’ pubblica, utilizzato fino al 1990 come colonia per gli studenti di Kragujevac; e’ situato in un bosco a circa 5 chilometri dalla citta’ nel piccolo villaggio di Trmbas.
E’ costituito da 10 edifici in legno a due piani, e tre edifici in muratura che contengono i servizi igienici comuni, un deposito viveri e un locale cucina-refettorio.
Dal 1991 fino ad ora e’ stato usato come campo per profughi, dapprima per quelli provenienti dalla Croazia e poi dal 1999 per quelli del Kosovo; attualmente e’ occupato da circa 60 famiglie (poco meno di 300 persone).
Il campo soffre di un grande degrado umano che dipende in gran parte dalla assoluta mancanza di prospettive per il futuro della gente che vi abita; il nostro ruolo e’ stato quello di recuperare le baracche in cui questa gente vive (erano in totale abbandono da molti anni) e di impegnare il Comune ad una pulizia radicale del campo, all’epoca soffocato dai rifiuti.
E poi successivamente ci eravamo anche impegnatii nel recupero edilizio deella scuola primaria adiacente al campo, che e’ frequentata dai figli di questi profughi, dando una nuova dignita’ anche a questi piccoli.
Dopo che avevamo iniziato ad occuparci del campo, avevamo presentato alla Chiesa Valdese una domanda di contributo (a valere sui loro fondi dell’8 per mille), e a settembre del 2011 avevamo ricevuto la comunicazione che il nostro progetto era stato integralmente approvato e che la Tavola rimborsava tutte le spese sostenute; con questo denaro potremo portare avanti nuovi progetti...

[FOTO: La targa apposta all’ingresso del campo]


Sabato 31 marzo 2012

E’ la giornata della consegna degli affidi a distanza e degli ultimi incontri.

Il primo e’ con Jelena Trifunovic, l’instancabile direttrice del Centro per ragazzi Down 21 Ottobre, che e’ stato il nostro primo progetto importante a Kragujevac, e che funziona ormai da sette anni in maniera eccellente, per la dedizione e la caparbieta’ di Jelena, delle operatrici che lavorano con lei e dei genitori di questi sfortunati ragazzi.
Le consegnamo un regalo di 300 euro, che proviene da un gruppo di lavoratori del gruppo bancario ICCREA di Roma, che gestisce anche dall’inizio della campagna di solidarieta’ dieci affidi a distanza.

C’e’ poi un lungo incontro con Zoran Markovic, segretario del Sindacato Samostanli per la Fiat Auto Serbia, che ci illustra la situazione attuale della fabbrica auto e le prospettive future.
Abbiamo gia’ pubblicato la trascrizione di questo incontro nella nostra pagina Facebook il 16 aprile, e lo abbiamo anche spedito a tutti gli indirizzi della nostra lista di posta elettronica.
Comunque possiamo riassumere cosi’ questo incontro: i piani della Fiat sono bellissimi, dal cielo non cascano piu’ i missili della NATO che hanno distrutto la Zastava ma scende lieve la manna, il futuro dei lavoratori e’ radioso, peccato che venga sempre tutto spostato sempre all’anno successivo...
Quasi 30% degli abitanti di Kragujevac sono senza lavoro e resteranno per sempre ai margini della sopravvivenza e nessuna vaghissima (e sempre rimandata) promessa di ingresso nella comunità europea riuscirà a tramutare in condizioni di vita dignitose le loro speranze. E tutto questo in un paese europeo che poteva aspirare ad un futuro normale, prima di essere distrutto dai bombardamenti dei civilissimi Paesi aderenti alla NATO. tra cui, non dimentichiamolo mai, l’Italia.
Accompagnati dall’amarezza di queste realtà ci avviamo all’ incontro con le nostre famiglie: eccole qui, come sempre serie e composte, ci scrutano in silenzio, ci ringraziano, ci stringono la mano, ci abbracciano, ci manifestano la loro gratitudine e la loro stima.

C’e una grande novita’ rispetto alle assemblee degli ultimi tre-quatto anni.
Prima di descriverla sono d’obbligo due spiegazioni.
All’inizio dell’anno 2012 avevamo ricevuto dalla associazione Mato Grosso di Chiarano (in provincia di Treviso) una generosa sottoscrizione di 7000 euro da destinare agli affidi.
Abbiamo sempre sottoposto a verifica la situazione dei ragazzi in affido, in funzione dell’eta’, del fatto che vadano o meno a scuola, di chi lavora in famiglia, se sono o meno presenti malattie gravi, in modo da poter concentrare le disponibilita’ economiche sulle situazioni con bisogni maggiori.
Cosi’ abbiamo chiuso alcuni affidi e in accordo con le famiglie italiane adottanti ne abbiamo aperti altri.
In questa maniera possiamo aprire 24 nuovi affidi, tutti bambini piccoli al di sotto dei dieci anni che ci guardano un po’ meravigliati e un po’ sospettosi, e due studentesse universitarie.
Come sempre qualcuno di noi passa con dei grandi vassoi di caramelle, cosi’ da mettere subito a loro agio questi piccoli.

Mi ritorna sempre in mente, in queste occasioni, la frase che disse a me e a Riccardo dell’associazione di Brescia, durante il nostro primo viaggio a Kragujevac, un lavoratore in cassa integrazione della Zastava, quando andammo a trovarlo a casa, se cosi’ si poteva chiamare la baracca in cartongesso dove abitava con moglie e due figli, in mezzo ad un lago di fango: noi vi ringraziamo per gli aiuti che ci portate, ma quello che non riusciremo mai a dimenticare e’ che voi venite da tanto lontano per portarci solidarieta’ e amicizia.

Qui termina il nostro viaggio tra i nostri amici lavoratori serbi nel cuore dell’Europa civile...

Il giorno dopo rientriamo in Italia, e inizieremo a preparare il prossimo viaggio con la stessa determinazione, convinzione e testardaggine con cui abbiamo preparato tutti i precedenti.

Grazie a tutte/i voi per il sostegno che date a questa campagna solidale.

Trieste, 19 maggio 2012

[FOTO: Vi salutano i bambini del campo di Trmbas]


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