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------- Forwarded message follows -------
From: "Fausto"
To: gio-co@...
Subject: [Gio-Co] Festta per i compagni sotto processo
Date sent: Mon, 7 May 2001 22:06:03 +0200
a proposito dei compagni sotto processo di cui parlava glr per la
manifestazione contro la guerra tenutasi a firenze, il collettivo di
scienze
politiche organizza una festa di raccolta fondi e solidariet�.
il collettivo politico di sc. politiche prese parte alla terribile
manifestazione subendo dei feriti.
fu una giornata terribile, la terza manifestazione fiorentina nel giro
di un
paio di settimane, in cui per la repressione fisica e per il vero e
proprio
terrorismo psicologico (una campagna vergognosa condotta da tutti i
giornali
repubblica in primis) avemmo veramente forte la percezione di andare
contro
l'apparato di uno stato in guerra.
per ricordare tutto ci� che accadde e per solidarizzare con i compagni
sotto
processo il collettivo di scienze politiche organizza per
mercoled� 9 maggio, a partire dalle 20.30
una festa di solidariet�
compagni fiorentini accorrete numerosi!!!
Hasta siempre
Fausto
------- End of forwarded message -------
----- Original Message -----
From: Com. Antagonista
To: ecn-news@e... ; movimento@e... ; cslist@e...
Sent: Friday, May 04, 2001 10:31 AM
Subject: [movimento] 10 Maggio processo per lo sciopero contro la
guerra NATO nei balcani
15 LAVORATORI PROCESSATI PER AVER MANIFESTATO CONTRO LA GUERRA
IL 10 maggio � fissata l'udienza preliminare, nell'aula bunker del
Tribunale di Firenze, contro 15 partecipanti allo sciopero generale
indetto il 13 maggio 1999 dal sindacalismo di base contro la guerra.
FERMIAMO LA GUERRA, su questa parola d'ordine venne organizzato lo
sciopero generale dalle organizzazioni sindacali di base con
manifestazioni in oltre 40 centri cittadini. Questo accadeva dopo 50
giorni di bombardamenti, che avevano trasformato l'Italia in avamposto
dell'offensiva NATO contro la Repubblica Yugoslava - per
responsabilit� del governo D'Alema che autorizz� l'uso delle basi
militari.
Il Governo italiano, centrosinistra e centrodestra insieme, ag� nella
pi� grande illegalit�, violando la Carta delle Nazioni Unite, la
Costituzione, gli accordi internazionali e le stesse Convenzioni che
dovrebbero tutelare le popolazioni civili in caso di conflitto.
CGIL-CISL-UIL definirono la guerra una "contingente necessit�",
sostenendo tutte le frottole raccontate sulla "guerra umanitaria" (che
bombardava fabbriche, scuole, ospedali, dighe, ferrovie e centrali
elettriche, tutte le infrastrutture della vita civile).
La "missione Arcobaleno" raccoglieva i soldi per convincere della
natura pacifica dell'intervento italiano; puntualmente gli aiuti sono
finiti nelle mani delle grosse organizzazioni criminali. A due anni di
distanza i fatti ci hanno dato pienamente ragione: nei Balcani
continuano a divampare conflitti, con l'aggravante del disastro
ambientale generato dalle armi di distruzione (vedi uranio
impoverito).
A Firenze scesero in piazza 3000 persone, con la partecipazione allo
sciopero di lavoratrici e lavoratori, e di RSU, anche aderenti a
CGIL-CISL-UIL, che ritennero importante manifestare contro la guerra.
A corteo concluso, davanti al Consolato Americano, la polizia caric�
SENZA RAGIONE i manifestanti, ferendone gravemente 5. Dopo le
bastonate si scaten� una veemente campagna stampa e l'iniziativa della
Magistratura: oltre 40 inquisiti, la cui scrematura ha portato agli
attuali 15 processati. Contestualmente sono state archiviate tutte le
denunce presentate contro le violenze delle forze di polizia.
Il vero obbiettivo di questo processo � quello di allontanare
lavoratori, lavoratrici, disoccupate/i dalle esperienze di base, dalla
partecipazione diretta alle mobilitazioni - ieri contro la guerra,
oggi contro la globalizzazione capitalistica ed i suoi devastanti
effetti politici, sociali ed ambientali. La migliore risposta a tutto
questo, in continuit� con le lotte che conduciamo quotidianamente
contro i processi di privatizzazione e liberalizzazione economica,
saranno le grandi manifestazioni di luglio contro il G8 a Genova.
La scelta dell'aula bunker � una vera provocazione. L'udienza
preliminare �, per sua propria natura, chiusa al pubblico. E' quindi
evidente che l'utilizzo della aula bunker non ha nessuna motivazione
oggettiva (di spazio), ma solo la volont�, anche simbolica, di
criminalizzazione.
Invitiamo i lavoratori, i delegati/e, le forze politiche, sociali e
sindacali che si opposero alla guerra Nato ad esprimere solidariet�
con i denunciati ed a partecipare al presidio di protesta
SI PROCESSI LA NATO E NON CHI HA SCIOPERATO - 10 MAGGIO ORE 10
PRESIDIO DI SOLIDARIETA' IN PIAZZA SAN MARCO
Confederazione Cobas - C.U.B. - R.D.B. - SLAI/COBAS
Firenze 28/04/2001
---
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From: "Fausto"
To: gio-co@...
Subject: [Gio-Co] Festta per i compagni sotto processo
Date sent: Mon, 7 May 2001 22:06:03 +0200
a proposito dei compagni sotto processo di cui parlava glr per la
manifestazione contro la guerra tenutasi a firenze, il collettivo di
scienze
politiche organizza una festa di raccolta fondi e solidariet�.
il collettivo politico di sc. politiche prese parte alla terribile
manifestazione subendo dei feriti.
fu una giornata terribile, la terza manifestazione fiorentina nel giro
di un
paio di settimane, in cui per la repressione fisica e per il vero e
proprio
terrorismo psicologico (una campagna vergognosa condotta da tutti i
giornali
repubblica in primis) avemmo veramente forte la percezione di andare
contro
l'apparato di uno stato in guerra.
per ricordare tutto ci� che accadde e per solidarizzare con i compagni
sotto
processo il collettivo di scienze politiche organizza per
mercoled� 9 maggio, a partire dalle 20.30
una festa di solidariet�
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Hasta siempre
Fausto
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From: Com. Antagonista
To: ecn-news@e... ; movimento@e... ; cslist@e...
Sent: Friday, May 04, 2001 10:31 AM
Subject: [movimento] 10 Maggio processo per lo sciopero contro la
guerra NATO nei balcani
15 LAVORATORI PROCESSATI PER AVER MANIFESTATO CONTRO LA GUERRA
IL 10 maggio � fissata l'udienza preliminare, nell'aula bunker del
Tribunale di Firenze, contro 15 partecipanti allo sciopero generale
indetto il 13 maggio 1999 dal sindacalismo di base contro la guerra.
FERMIAMO LA GUERRA, su questa parola d'ordine venne organizzato lo
sciopero generale dalle organizzazioni sindacali di base con
manifestazioni in oltre 40 centri cittadini. Questo accadeva dopo 50
giorni di bombardamenti, che avevano trasformato l'Italia in avamposto
dell'offensiva NATO contro la Repubblica Yugoslava - per
responsabilit� del governo D'Alema che autorizz� l'uso delle basi
militari.
Il Governo italiano, centrosinistra e centrodestra insieme, ag� nella
pi� grande illegalit�, violando la Carta delle Nazioni Unite, la
Costituzione, gli accordi internazionali e le stesse Convenzioni che
dovrebbero tutelare le popolazioni civili in caso di conflitto.
CGIL-CISL-UIL definirono la guerra una "contingente necessit�",
sostenendo tutte le frottole raccontate sulla "guerra umanitaria" (che
bombardava fabbriche, scuole, ospedali, dighe, ferrovie e centrali
elettriche, tutte le infrastrutture della vita civile).
La "missione Arcobaleno" raccoglieva i soldi per convincere della
natura pacifica dell'intervento italiano; puntualmente gli aiuti sono
finiti nelle mani delle grosse organizzazioni criminali. A due anni di
distanza i fatti ci hanno dato pienamente ragione: nei Balcani
continuano a divampare conflitti, con l'aggravante del disastro
ambientale generato dalle armi di distruzione (vedi uranio
impoverito).
A Firenze scesero in piazza 3000 persone, con la partecipazione allo
sciopero di lavoratrici e lavoratori, e di RSU, anche aderenti a
CGIL-CISL-UIL, che ritennero importante manifestare contro la guerra.
A corteo concluso, davanti al Consolato Americano, la polizia caric�
SENZA RAGIONE i manifestanti, ferendone gravemente 5. Dopo le
bastonate si scaten� una veemente campagna stampa e l'iniziativa della
Magistratura: oltre 40 inquisiti, la cui scrematura ha portato agli
attuali 15 processati. Contestualmente sono state archiviate tutte le
denunce presentate contro le violenze delle forze di polizia.
Il vero obbiettivo di questo processo � quello di allontanare
lavoratori, lavoratrici, disoccupate/i dalle esperienze di base, dalla
partecipazione diretta alle mobilitazioni - ieri contro la guerra,
oggi contro la globalizzazione capitalistica ed i suoi devastanti
effetti politici, sociali ed ambientali. La migliore risposta a tutto
questo, in continuit� con le lotte che conduciamo quotidianamente
contro i processi di privatizzazione e liberalizzazione economica,
saranno le grandi manifestazioni di luglio contro il G8 a Genova.
La scelta dell'aula bunker � una vera provocazione. L'udienza
preliminare �, per sua propria natura, chiusa al pubblico. E' quindi
evidente che l'utilizzo della aula bunker non ha nessuna motivazione
oggettiva (di spazio), ma solo la volont�, anche simbolica, di
criminalizzazione.
Invitiamo i lavoratori, i delegati/e, le forze politiche, sociali e
sindacali che si opposero alla guerra Nato ad esprimere solidariet�
con i denunciati ed a partecipare al presidio di protesta
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Ieri 8 maggio 2001 ricorreva il secondo anniversario dell'attacco aereo
statunitense contro la rappresentanza diplomatica cinese a Belgrado.
People's Daily (China)
May 8, 2001
>From Yugoslavia to Geneva - In Memory of the May 8th Martyrs
"This is a crystal clear mirror/�There are nutriment
and air needed for meditation". Those are the lines
written by the poet Byron when he toured Leman lake
(Geneva Lake) in Geneva. In March and April 2001, I
was participating in reporting on the UN Human Rights
Commission session. In the same period of the year
before last, I experienced and reported a war in the
Federal Republic of Yugoslavia.
Today of the year before last, US-led NATO aircraft
conducted savage bombings of a small country; in the
same period of this year, the United States took the
field itself without any disguise; at the human rights
session, it attacked the developing countries, picking
faults right and left.
On May 8 two years ago, US missiles attacked the
Chinese Embassy in Yugoslavia, resulting in the deaths
of three Chinese journalists, and the injuries of more
than 20 embassy staff. o this date, the wounds of the
Chinese people have not as yet been healed; at the
human rights session the United States again waved its
human rights big stick at China.
As an ordinary journalist, I have not as yet made a
deep analysis of the view--"human rights stand above
sovereignty." My intuition tells me: This obviously is
"might means right". Yugoslavia-Geneva: This is a war
in the same strain, whether with or without the smoke
of gunpowder. The United States wanted to achieve one
aim: Clearing obstacles to establishing a world of the
United States.
Things that took place on the soil of Yugoslavia are
not far away from us. I remember that one night when
NATO bombed Yugoslavia, a Yugoslav driver drove a car
to take us back to our station. When NATO aircraft
rumbled past, the driver leaned out of the window,
waved his fist toward the sky and cried, "You, a horde
of cowards, come down to the ground and have a fight
with us if you have the guts. We can floor you three
with one punishment." US-led NATO, however, finally
subdued the Federal Republic of Yugoslavia only by
relying on continuous air attacks, not through ground
battle. The aggressors, like playing video games,
selected their targets on the computer screen, pressed
the buttons, and destroyed Yugoslav factories,
bridges, railways and highways one by one in a calm
and unhurried manner. When the brave yet desperate
Yugoslav people went out of the air-raid shelters,
walked onto the bridges and defended the bridges,
factories and television stations with their own
bodies against NATO bombings, as a foreign reporter, I
saw at that time the heroic and stirring scene, I
wanted to cry but had no tears. I remember the words
said by Javier Solana, then secretary-general of NATO:
If Yugoslavia does not submit to our will, we will
peal its skin as we do to a rabbit until it is dead.
The elated victor really got a swelled head. On May 8,
1999, they extended their evil hands to the Chinese
Embassy in Yugoslavia. Although China is far away from
Yugoslavia and is separated from the United States by
half of the globe; and although there are various
international laws and international rules, they still
put their hands to it. Is it that in their ideology,
China is no more than an enlarged Yugoslavia? The
Kosovo flames of war left us too many things to ponder
over.
Two years have elapsed, the United States has
forgotton that it owed the Chinese people a debt of
blood, and that it ravaged the innocent people of
Yugoslavia. On the UN human right rostrum this year,
it again taught the Chinese people and the people of
other developing countries a lesson, at the UN human
rights rostrum, in the posture of a human rights
guardian. Moreover, the United States applied strong
political and economic pressure on members of the
Human Rights Commission, demanding that they submit to
the US will and pass the anti-China motion it tabled.
It dared to do so because it thought it could do so. I
remember that Assistant Secretary of State of the
United States Harold Koh once openly said: In the
world today, there is nothing that the United States
cannot accomplish if it wants to. But what about this
fact? The American anti-China motion was defeated for
the 10th time. China does not fear any threat, since
if the opposite side chooses confrontation, then we
would take it on to the very end. Don't slight the
trial of strength at the human rights session. The
swollen U.S. arrogance after the Kosovo war had been
continually frustrated in Geneva; the two battles
fought at the human rights sessions last year and this
year have boosted the morale of the Chinese people and
those of other developing countries. When
representatives of various countries vied to come over
to the seat of the Chinese delegation, shook hands and
embraced the Chinese representative, and when the
utterly lonely US representative walked away with his
briefcase, I felt the strength of justice.
This year's human rights session has concluded. As we
were about to leave Geneva there came the news saying
that the United States failed to be elected in the
re-election of the UN Human Rights Commission. The
Uncle Sam who had ordered people about in the Human
Right Commission for dozens of years had to hold an
indifferent position for the first time.
I once again had a walk along the banks of the
aforesaid lake. On one side were the blue water and
azure sky; the swans and wild ducks were playing in
the water, the distant mountains were undulating and
the snow gleamed white; on the other side the grass
looked like a carpet, lovely flowers were everywhere,
famous works of architecture, former residences of
celebrities. The well-known dance music from Swan Lake
composed by Tchaikovsky played here, the beautiful
melodies seemed to be drifting between mountains and
rivers. This reminded me of the eternal photo: Two
youngsters laughing heartily in the bright and
beautiful sunshine, and bouquets of flowers and piles
of brocades; in their hands were blue birds ready to
fly. It was in this season, at this place and amidst
this beautiful melody that Xu Xinghu and Zhu Ying left
Geneva for the Federal Republic of Yugoslavia. Is this
a coincidence? Geneva-Yugoslavia? I wish that the
story of Prince and Princess Odette would not be
rewritten by vicious persons.
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>From Yugoslavia to Geneva - In Memory of the May 8th Martyrs
"This is a crystal clear mirror/�There are nutriment
and air needed for meditation". Those are the lines
written by the poet Byron when he toured Leman lake
(Geneva Lake) in Geneva. In March and April 2001, I
was participating in reporting on the UN Human Rights
Commission session. In the same period of the year
before last, I experienced and reported a war in the
Federal Republic of Yugoslavia.
Today of the year before last, US-led NATO aircraft
conducted savage bombings of a small country; in the
same period of this year, the United States took the
field itself without any disguise; at the human rights
session, it attacked the developing countries, picking
faults right and left.
On May 8 two years ago, US missiles attacked the
Chinese Embassy in Yugoslavia, resulting in the deaths
of three Chinese journalists, and the injuries of more
than 20 embassy staff. o this date, the wounds of the
Chinese people have not as yet been healed; at the
human rights session the United States again waved its
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As an ordinary journalist, I have not as yet made a
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sovereignty." My intuition tells me: This obviously is
"might means right". Yugoslavia-Geneva: This is a war
in the same strain, whether with or without the smoke
of gunpowder. The United States wanted to achieve one
aim: Clearing obstacles to establishing a world of the
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Things that took place on the soil of Yugoslavia are
not far away from us. I remember that one night when
NATO bombed Yugoslavia, a Yugoslav driver drove a car
to take us back to our station. When NATO aircraft
rumbled past, the driver leaned out of the window,
waved his fist toward the sky and cried, "You, a horde
of cowards, come down to the ground and have a fight
with us if you have the guts. We can floor you three
with one punishment." US-led NATO, however, finally
subdued the Federal Republic of Yugoslavia only by
relying on continuous air attacks, not through ground
battle. The aggressors, like playing video games,
selected their targets on the computer screen, pressed
the buttons, and destroyed Yugoslav factories,
bridges, railways and highways one by one in a calm
and unhurried manner. When the brave yet desperate
Yugoslav people went out of the air-raid shelters,
walked onto the bridges and defended the bridges,
factories and television stations with their own
bodies against NATO bombings, as a foreign reporter, I
saw at that time the heroic and stirring scene, I
wanted to cry but had no tears. I remember the words
said by Javier Solana, then secretary-general of NATO:
If Yugoslavia does not submit to our will, we will
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Yugoslavia and is separated from the United States by
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Yugoslavia. On the UN human right rostrum this year,
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melodies seemed to be drifting between mountains and
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