Jugoinfo

UN TEDESCO PENSAVA CHE ADOLF HITLER FOSSE UN SERBO


Tra le ultime grida levatesi contro la dirigenza jugoslava - colpevole
di far passare in Parlamento, anziche' in TV e a colpi di referendum
come in Italia, le proprie riforme populiste - ci giungono quelle del
premier tedesco Schroeder: "Milosevic e' il nuovo Hitler - lasciatecelo
dire a noi, che ce ne intendiamo!"
Infatti Schroeder, che e' tra i responsabili dei bombardamenti della
NATO contro la RF di Jugoslavia e delle relative violazioni del diritto
tedesco ed internazionale, da circa due anni guida il suo paese alla
riconquista coloniale dei Balcani e dell'Europa orientale in continuita'
con Bismarck ed Hitler. In particolare, soldati tedeschi dopo 50 anni
nuovamente occupano il territorio kosovaro ed assistono alle operazioni
di pulizia etnica compiute dai loro alleati nazionalisti pan-albanesi.


> Milosevic copies Hitler's power grab - Schroeder
>
> By Gernot Heller
>
>
> OKINAWA, Japan, July 23 (Reuters) - Chancellor Gerhard Schroeder accused
> Yugoslav President Slobodan Milosevic on Sunday of grabbing power in Belgrade
> in the same way Adolf Hitler established the Nazi dictatorship in Germany in
> 1933.
>
> In the toughest foreign criticism to date, Schroeder said constitutional
> amendments Milosevic pushed through the Serb-dominated Yugoslav parliament
> this month were like the Enabling Act that gave Hitler sweeping powers.
>
> Schroeder's criticism came a day after he and Italian Prime Minister Giuliano
> Amato told the Group of Eight summit on this southerly Japanese island that
> the international community must not recognise any Yugoslav elections based
> on the new laws.
>
> A G8 statement on the Balkans voiced concern about the amendments, which
> opened the door for Milosevic to serve another eight years as president, and
> expressed support for the Western-leaning government in Montenegro.
>
> ``I don't want to beat around the bush,'' Schroeder told journalists at the
> summit. ``The constitutional amendments Milosevic has pushed through amount
> to an Enabling Act.
>
> ``We've already experienced that once before,'' he said in an ominous
> reference to the 1933-1945 Nazi period in Germany.
>
> Democratically elected in January 1933, Hitler soon pushed his Enabling Act
> through the Reichstag to establish his Nazi dictatorship. He promptly shut
> down the parliament, banned political parties and trade unions and sent about
> 200 deputies to concentration camps where 88 died.
>
> WEST FEARS MORE BALKAN CONFLICT
>
> Milosevic, an international pariah indicted for war crimes by a U.N.
> tribunal, had the constitution amended to let him win reelection when his
> present term expires in mid-2001.
>
> The amendments also introduced direct voting for the upper house of the
> federal parliament, thereby bypassing the assembly in the much smaller
> republic of Montenegro.
>
> The West worries that Milosevic is pushing Montenegro to hold a referendum on
> independence, a move that could spark off another Balkan conflict like the
> struggle for Kosovo last year and prompt Kosovo Albanians to seek their own
> state as well.
>
> Montenegran President Milo Djukanovic has said his republic, with only
> 650,000 inhabitants, would boycott federal elections held under the new rules
> because they denied it equality with 10-million-strong Serbia in the rump
> Yugoslav federation.
>
> Briefing journalists on Saturday, Schroeder's diplomatic adviser Michael
> Steiner said: ``The chancellor and Italian Prime Minister Amato stressed
> there could be no international recognition of any electoral results achieved
> on the basis of the recent constitutional changes that Milosevic has
> staged.''
>
> Steiner said both Schroeder and French President Jacques Chirac stressed that
> ``the reestablishment of democracy in Yugoslavia was in the interests of both
> the G8 and Europe.''
>
> The G8 includes the United States, Japan, Germany, France, Italy, Canada and
> Russia. At Chirac's request, the European Union plans to hold a conference in
> Croatia in November on security issues in the western Balkans.
>
> During a lively discussion on the Balkans, Steiner added, Russian President
> Vladimir Putin made clear he would join G8 efforts to pressure Milosevic
> towards more democracy but not try to press for sympathy for Belgrade as
> Moscow did during the Kosovo crisis.
>
> In that crisis, Moscow openly played the ``Slavic card'' by stressing the
> common heritage of Slavic languages and Orthodox Christian faith that Russia
> and Serbia shared.
>
> ``Putin wanted to say he is in the G8 boat and...is not ready to play a part
> on the other side,'' Steiner said. ``There will not be the G7 and a
> 'G-Eighth' who tries to win
>
> 01:32 07-23-00



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ENZO BETIZZZZA E PAOLO RUMIZZZZ


> Continuano a pervenirci interessanti commenti sulla nostra
> Ciliegina 172
> ( http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/328?&start=301 e
> http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/332?&start=313 ). Li
> riproduciamo di seguito insieme ad alcune nostre precisazioni
> (in fondo al testo):

---

Pienamente d'accordo per quanto riguarda Bettiza, dissento sull'opinione
su Rumiz
(la zeta credo sia friulana non croata). Rumiz ha parlato male di alcuni
dirigenti
serbi, croati ecc. ma non ha mai parlato male dei rispettivi popoli, che
ha
dimostrato di amare più della media degli italiani.
Grazie a lui ho avuto uno spazio eccezionale per denunciare su IL
PICCOLO il
comportamento della NATO in Kosovo, proprio durante i bombardamenti ed
il generale
silenzio stampa.

M. Andolina

---

... infatti sig.Betica - Bettiza, non ha negato mai le sue
origini slave, ma si è sempre comportato e dimostrato per quello che è:
il nazionalista nazifascio - ustasca croato "cattolico"!

Noi sappiamo che lui è un dalmata, poi il Spalato/Split
era e lo è una delle roccaforte degli nazifascio - ustascia,
specialmente i paesini intorno il Spalato ...

Io dico sempre nazifascio-ustascia perché si tarata di seguaci
della politica sanguigna del Ante Pavelic, il quale
ha vissuto un po' di anni, primo della seconda guerra mondiale
in Italia durante il regime fascista di Mussolini. I Servizi
segreti di allora lo avevano pure aiutato ... c'era un poligono
di addestramento sul territorio italiano che appoggiava gli
estremisti, appunto priprio nazifascio-ustascia croati per
destabilizzare
la Jugoslavia monarchica di allora perché corrispondeva alle
esigenze della politica estera imperialista del regime fascio di
Mussolini !

Quando finì la 2° Guerra mondiale, Ante Pavelic fu aiutato
dal Vaticano - gli avevano procurato il passaporto per fuggire in
America
Latina.

Lo sapevate questo???

La Storia è una materia che bisogna studiare, così si possono prevenire
ripetizione degli orrori e errori commessi nel passato !

Effettivamente, ci vuole un bel'coraggio a leggere le cose che
scrive sig.Betica - Bettiza e i suoi simili !

A prescindere dagli orientamenti e ideologie politiche, personalmente
credo che in Italia di oggi, ci sono delle persone di buon senso
che non accettano e non potranno mai accettare certi atti barbari e
malvagi e le persone che gli approvano !

Danica Razlag

---

> Non e' raro che anche l'affermazione fanatica della propria
> "croaticita'" risponda allo stesso spirito antijugoslavo,
> di solito anzi sostanzialmente slavofobo, al quale ci riferivamo:
> la Croazia come "antemurale Christianitatis", come baluardo
> dell'Occidente contro un mondo balcanico-bizantino-slavo del quale
> si ha paura.
>
> Dunque probabilmente, per ignoranza, sbagliavamo ad attribuire
> a Bettiza "italianissime" velleita', dovremmo piuttosto definirlo
> un fanatico antijugoslavo italo-croato.
>
> Su Rumiz, invece, ci si consenta di insistere: fosse anche di origini
> friulane, a maggior ragione sarebbe da considerare un "sangue
> misto", visto che il Friuli e' terra di confine, e ci abitano
> centinaia di migliaia di sloveni, italianizzati o meno. Le
> desinenze dei cognomi dimostrano proprio la ricchezza delle componenti
> e delle provenienze...
>
> Ma indipendentemente da questo, Rumiz dimostra nelle cose che scrive
> sui giornali come nelle affermazioni pubbliche la stessa sindrome
> slavofoba; la sua comprensione per le sofferenze di quei popoli
> ci sembra retorica e di circostanza (non e' il solo ad usare
> la peggiore retorica ed ipocrisia sui nostri media...). Lo ricordiamo
> ad esempio autore di descrizioni ridicole e lombrosiane delle
> classi dirigenti dei paesi slavi, nonche' di un articolo, scritto
> alla fine dei bombardamenti della NATO, nel quale dava ad intendere
> che le truppe della KFOR avrebbero camminato sulle "montagne di
> cadaveri" lasciati sul terreno (della sua fantasia) dalle milizie
> serbe.
> Suggeriamo anzi la lettura del suo libro "Maschere per un massacro"
> (Editori Riuniti), che anziche' svelare e stigmatizzare la
> disinformazione strategica usata in questi anni per frantumare la
> RFS di Jugoslavia, dividerne le genti ed occuparla militarmente,
> aggiunge disinformazione a disinformazione criminalizzando oltre ogni
> ragionevole misura i serbi della Bosnia. Si tratta probabilmente
> del peggiore libro sulla crisi jugoslava uscito in Italia in questi
> anni.
>
> Italo Slavo


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* Mercenari dagli USA per compiere atti terroristici in Jugoslavia
* Clinton vuole "s-balcanizzare i Balcani" !!!
* American Barbarism and the Big Lie Technique
* "School of the Americas": centro di addestramento per terroristi


---

Politika Expres, Beograd, 15/7/2000:

E' gia' arrivata la gran parte delle unita' terroristiche americane
"CANI DA GUERRA" IN KOSMET
Pristina - agli inizi di luglio 120 specialisti americani di terrorismo
(...) sono arrivati nella base di Camp Bondsteel, presso Urosevac, nel
Kosmet. Questi specialisti sono stati addestrati nella base militare di
Fort Bragg, nel North Carolina (USA), armati fino ai denti ed istruiti a
parlare bene il serbo e l'albanese, per poter compiere azioni
terroristiche (...)
Sono arrivati nella regione serba attraverso il valico di Bozaj, sulla
frontiera jugoslavo-albanese. Questi "cani da guerra" (cioe' mercenari)
sono terroristi spietati. L'amministrazione americana gia' nella scorsa
primavera aveva creato l'unita' speciale denominata "cacciatori di
teste", formata da circa 120 terroristi con licenza di catturare, ma
anche di liquidare, i serbi che sarebbero inclusi in varie liste -
pubbliche o segrete - come indiziati di vari crimini. Dunque non bastano
la KFOR, l'UNMIK con a capo Kouchner, che assistono benevolmente alla
repressione ed alla uccisione dei serbi (...)

Stigla glavnina americke teroristicke jedinice
"PSI RATA" NA KOSMETU
Pristina - Glavnina americke teroristicke jedinice od oko specijalaca,
koji su tokom visemesecnih priprema u vojnoj bazi Fort Bragu, Severna
Karolina (USA), obucavali za teroristicke akcije, ukljucujuci i
najbrutalnije likvidacije, naoruzavani i cak nauceni da tecno govore
srpski i albanski jezik, stigla je pocetkom Jula u bazu Baunstel,
nadomak Urosevca, na Kosovu i Metohiji...

American terrorist units are preparing
attacks on Ministry of Internal Affairs
of Serbia

July 15, 2000

Pristina, July 14 (Tanjug) - Main part of the
American terrorist unit, composed of 120
specialists who were trained for terrorist
actions, including the most brutal liquidations,
armed and even taught to speak Serbian and
Albanian language fluently, during the several
months' preparations in the military base in
Fort Brag in north Carolina (USA), came to
the base Bondsteel near Urosevac in Kosovo
and Metohija, at the beginning of July.

Cruelled and armed to the teeth "dogs of war", who
have experience in
wars around the world and in war territory of
Chechnya, came in the
southern Serbian province through boundary
crossing
of Bozaj, at
Yugoslav-Albanian boundary.

Their aim is clear: with frequent attacks on
members
of Serbian Ministry
of Internal Affairs in the region of Presevo,
Bujanovac and Medvedje and
synchronic terrorist actions in the small ghettoes
in
Kosovo and Metohija,
in which Serbs and other citizens of non-Albanian
nationality survive, in
spite of their exile, physical maltreating and
constant threat of physical
liquidations, and during that they are completely
deprived of KFOR and
UNMIK protection, American specialists have to
continue with agony of
survival of those citizens, speed up their exodus
and
provoke reaction of
Serbian security forces.

In that way, according to the large number of
analysts, the USA would
have the alibi in front of the international
public
in order to interfere in one
of the, probably, last chapter of Kosovo's drama.

Immediately after their arrival and under
supervision
of American military
commanders, hundreds of the hardest militant
ethnic
Albanian
extremists-members of, officially dissolved,
so-called KLA and one unit
from American KFOR contingent joined mentioned
terrorist group.

All of that was done as a part of perfidious,
long-term strategy of
Washington in order to destabilize political
situation in Serbia and to exert
pressure on authorities in Belgrade, thus,
secretly
and besides knowing of
European alliances in military mission of the UN
Security Council in
Kosovo and Metohija.

Small part of that terrorist unit stayed stationed
at
airport Petrovac near
Skoplje, where are several pilotless planes.

The government of the USA is continuing with
sowing
seeds of violence
and terror wherever it can, although it is
declaratively against terrorism
and is fighting against that demon of modern world
with all means on its
territory.

In that way, this summer, American administration
has
formed special unit
of "hunters on blackmailed heads", consisting of
almost 120 terrorists and
gave it "authority" to arrest and even liquidates
Serbs who are suspected
of war crimes in some public and secret lists of
the
Hague Tribunal,
including those who only looks like suspects (case
of
brothers twins Milan
and Miroslav Vuckovic).

That will be, doubtless, written in one of the
darkest charters of
international terrorism. In the same charter, in
which had already been
written that the USA, last year, began and leaded,
against international
law and without any reason and cause, brutal
aggression on one sovereign
European state and its people.

Although the group for the International public
informing (IPI) - supreme
censor of all media in the USA, which formed
American
administration in
order to stop publishing compromising facts-is
trying
to stop break of
truth about responsibility and Washington's
participation in all events, vital
for the survive of recent federation, and with
dramatic events in the
territory of FR of Yugoslavia, facts about that
are
inexorable breaking
through.

Recently published book "Censured 2000", by
respectable professor
from the California University "Sonoma", Peter
Philips, about brutal
informative restriction of all American newspapers
during the aggression
on FR of Yugoslavia, agitated world public, just
like
publishing of facts in
British media about participation of specialists
from
the England in
massive, brutal execution of Muslim civilians in
the
vicinity of Srebrenica,
during the civil war in FR of Yugoslavia - of what
Serbs were accused.

Hand of justice is maybe slow but inevitable.

---

Sad Day: Clinton postures about 'de-Balkanizing the Balkans'
by Raymond Kent (6-4-00)

Question from Emperors-clothes: Is it by reversing whatever Clinton says
that
one arrives at the truth about U.S. foreign policy?

www.tenc.net [emperors-clothes]

President Clinton's current statements about being "for Peace in
Europe,"
"de-Balkanizing the Balkans," and "including Yugoslavia into Europe,"
reveal
once more that contradictions and historical ignorance hardly bother
this
Baby-Boomer.

The accepted dictionary version of "Balkanize" is to "divide (a region
or
territory) into small, often hostile, units." The term derives "from
the
division of Balkan Countries by the Great Powers early in the 20th
Century."
The Clinton Administration, along with Germany, has had a major role in
"Balkanizing" Yugoslavia, a process still on hand at Kosovo, with
Montenegro
on the brink and Vojvodina still "on the menu." Since its inception
after
World War I, Yugoslavia has been in Europe by virtue of geography as
well as
by way of an educational and economic system.

Despite its industrial underdevelopment in comparison with Western
Europe it
was a modern European state before being dismantled by the Third Reich.
It
did not orbit out of Europe under 40 years of Communist rule. It has not
done
so in its truncated state. Its modern infrastructure was just destroyed
by
the 78 days of US/NATO "humanitarian" bombs. It has not been allowed to
be a
part of the rest of Europe by the economic sanctions demanded and
imposed by
Mr. Clinton himself. His sanctions are still in place as he calls for
"de-Balkanization of the Balkans" and economic integration of Yugoslavia
into
the European Union, a mission impossible.

As for "Peace in Europe," it should be recalled that three times within
the
last decade peace in ex-Yugoslav space was more than possible if it had
not
been actively opposed and torpedoed by the Clinton foreign-policy team.
It
had a chance in Lisbon in 1992. It had a chance with the Vance-Owen
Plan
subsequently. It even had a chance at Kosovo via Rambouillet. All
three
chances were deliberately killed by the Clinton Administration.

It is now known that the British shipped arms and related equipment to
Slovenia before it orbited out of Yugoslavia, that Germany and Hungary
were
secretly arming Croatia, that we allowed Iran to arm the Bosnian
Muslims,
that we trained both the Croat and Bosnian Muslim armies to fight
against the
Serbs, that NATO already bombed the Bosnian Serbs, and that we have
actively
supported Albanian terrorists at Kosovo and still do. "Peace" in Europe,
Mr.
Clinton?

The recent killings in Belgrade more than suggest a CIA involvement in
destabilizing Serbia and the sub-rosa pressure for Montenegro to secede
is in
force. Only Mr. Clinton can promote peace while actively promoting war
which
becomes a "virtual war" never a "real war" and aimed at a single leader
not
at all a people. Now you see it and now you do not. Might makes Right.
Only
the bombs of the mighty can be humanitarian. The Ends justify the Means.

Oh, yes, the only "peace" at Kosovo, with 40,000 NATO troops, happens to
show
some signs of life in the parts ethnically cleansed of all the Serbs and
other minorities. We have already spent 20 billion dollars for Bosnia
and
Kosovo without solving anything in a lasting way. If absence of
shooting,
without removing the underlying causes, problems and foreign
interferences,
becomes "peace" by edict it has already cost the American people too
much and
there is no end in sight for other billions on the way. With that kind
of
money we could revamp Medicare to help our own needy instead of spending
it
on egregious foreign policy stupidities masked as "victories" for "Human
Rights" by people who are horrifed about the killing of an Albanian by a
Serb
but hardly blink when our planes and bombs kill a couple of thousand
Serbs,
en passant, while our NATO generals throw tantrums for not being allowed
to
kill a couple of million Serbs.

How can our Military-Industrial Complex make the big bucks without
hoisting
NATO on an increasingly uneasy Europe? We need more wars, not peace.
Without
them half of the present foreign policy elites would not be able to make
a
living even as dog catchers for a county. Was it not George Orwell, the
great
prophet of our moment in time, who concluded that Peace is War and War
is
Peace? He was only wrong about the place at which this would become
true. It
was not Moscow. It is Washington, D.C. It is not a Stalinist who does it
but
our own Democratic Baby-Boomer who blows up a country in order to make
us
forget the cigar.

Raymond K. Kent is Professor Emeritus, History Department University of
California, Berkeley

***

If you find emperors-clothes useful, we can use your help...

(The Soros Foundation doesn't fund us.)

We rely on volunteer labor and on donations to cover necessary expenses.
These include: Internet fees, Lexis, our main Internet research tool,
phone
bills (we use the phone to do interviews and discuss editorial changes )
and
producing a new movie which will deal with lies Kosovo.

To use our secure server , please go to
http://www.emperors-clothes.com/howyour.htm . Or mail a check to
Emperor's
Clothes, P.O. Box 610-321, Newton, MA 02461-0321. (USA)

Thanks for reading and for helping!

www.tenc.net [emperors-clothes]

-

http://www.roa.org/nsr/1299nsr1.html

NATIONAL SECURITY REPORT:

De-Balkanizing the Balkans:
Security and Stability in Southeastern Europe

By Andrew J. Pierre
DECEMBER 1999

---

American Barbarism and the Big Lie Technique
Author: Barry Lituchy
Organisation: History Department, Kingsborough Community College,
CUNY (US), June 28, 1999

http://www.users.bigpond.com/wattyler/19990718lituchy.htm
http://www.zoran.net/afp/text/submitted/american_barbarism.htm

---

eGroups : floridaleft Messages :Message 4006 of 4010
http://www.egroups.com/message/floridaleft/4006?&start=3981

From: reporter2 <reporter2@m...> Date:
Sat May 20, 2000 5:21pm

Subject: [Take Action] Shut Down the Army School of the Americas!

1) House Votes To Keep Army's School of Americas Open But With A Name
Change
2) NATIONAL DAY OF RESISTANCE TO CLOSE THE SOA! MAY 24, 2000
To learn more, visit The School of the Americas Watch,
http://www.soaw.org
The US Army School of Americas, based in Fort Benning, Georgia, trains
Latin American soldiers in combat, counter-insurgency, and
counter-narcotics. Graduates of the SOA have been responsible for some
of
the worst human rights abuses in Latin America. Among the SOA's nearly
60,000 graduates are notorious dictators Manuel Noriega and Omar
Torrijos
of Panama, Leopoldo Galtieri and Roberto Viola of Argentina, Juan
Velasco
Alvarado of Peru, Guillermo Rodriguez from Ecuador, and Hugo Banzer
Suarez
of Bolivia. Lower-level SOA graduates have participated in human rights
abuses that include the assassination of Archbishop Oscar Romero and the
El
Mozote Massacre of 900 civilians.
SOA Watch is an independent organization that seeks to close the US Army
School of the Americas through vigils and fasts, demonstrations and
nonviolent protest, as well as media and legislative work.
******

Published on Saturday, May 20, 2000 in the New York Times
House Votes To Keep Army's School of Americas Open But With A Name
Change

by Steven Lee Myers
Dogged by years of controversy over its mission and its graduates, the
Army's School of the Americas is on the verge of getting a new charter,
a
new curriculum and a new name. It appears likely, however, to face the
same old protests.
The Army's plans to reorganize the school, which has trained generations
of
soldiers from Central America and South America, cleared a major hurdle
this week when the House narrowly rejected an amendment that would have
closed it down.
If the Senate goes along, as expected, the school that critics have
linked
to human rights violations by former students will officially "close"
and
"reopen" later this year as the Defense Institute for Hemispheric
Security
Cooperation.
The Army proposed the changes last month, prompted by rising opposition
to
the school from religious
groups and, more importantly, from some members of Congress, who nearly
succeeded in cutting off the school's financing last year.
Opened in Panama in 1946 and moved to its current location at Fort
Benning,
Ga., in 1984, the school has been the primary training ground for more
than
60,000 Latin American military and police.
Some were later implicated in the region's most notorious abuses, like
the
murder of six Jesuit priests in El Salvador in 1989.
The secretary of the Army, Louis Caldera, said in an interview that
critics
have unfairly tarnished the
school's reputation because of the actions of very few. Nonetheless, he
said, the changes would give the school a focus that was more academic
and
less strictly military.
"I thought it would be a mistake to close the school down," Mr. Caldera
said, "because that would be turning our backs on the countries of Latin
America."
Because Congress chartered the school, the Army had to seek approval for
its changes.
In addition to having a new name, the school would have an advisory
board
to review its curriculum and
report to Congress. Authority over the school would be transferred from
the
Army to the Department of Defense, and students would be required to
have
at least eight hours of instruction in human rights in each course.
Mr. Caldera said the Army would try to increase the number of civilian
students, and emphasize training political and military leaders in the
proper role of the military under the region's emerging democratic
governments.
The school would remain at Fort Benning and still offer courses
involving
purely military tactics and strategies, prompting opponents to denounce
the
changes as cosmetic.
When the Army's proposal came before the House on Thursday as part of
the
defense authorization bill, four members sponsored an amendment to shut
the
school and create a committee to review military training for Latin
Americans.
"Even with a new coat of paint, the School of the Americas has trained
far
too many killers of innocent people to remain a part of our foreign
policy," said one of the sponsors, Representative John J. Moakley,
Democrat
of Massachusetts.
But the amendment lost on a roll-call vote of 214 to 204 after lobbying
by
Army, Pentagon and Clinton administration officials. A day before the
vote,
Secretary of Defense William S. Cohen and Secretary of State Madeleine
K.
Albright sent members a joint letter saying the Army's proposal would
"allow us to move past what had become a contentious annual debate on
the
school's legacy and focus on the question of how best to engage
militarily
our friends and allies in the hemisphere."
The Army's proposal won approval when the House overwhelmingly approved
the
larger authorization
bill late Thursday.
The Rev. Roy L. Bourgeois, a priest who has organized protests against
the
school for a decade from
his apartment at Fort Benning's main gate, said the changes would not
diminish the movement against the school. The protests have grown from a
handful of opponents to a crowd in November that was estimated at more
than
8,000.
"After thinking this thing out, we realized what they're really talking
about is a name change," he said in a telephone interview today. "For
us,
this is the same old school doing what it's always been doing."
Copyright 2000 The New York Times Company
***
[from http://www.soaw.org]
We are calling on
affinity-groups from all over the country to organize and act on
Wednesday,
May 24, the
NATIONAL
DAY OF RESISTANCE TO CLOSE THE SOA!
WEDNESDAY
MAY 24th
"Nothing but organized
nonviolence can check the organized violence" of the United States
Government!--
Gandhi
On Thursday, May 18, the U.S. Congress dismissed the Moakley Amendment,
accepted the Pentagon proposal to close the SOA and open an SOA Clone
the
very next day. The House opted to change the SOA's name rather than
close
its doors. The name is basically all that is changed. The Pentagon's
deceptive proposal is not a move towards responsible policy for Latin
America. It is merely an attempt to silence those working for human
rights
and justice. It is an attempt to silence the bloody truth about the
School
of Assassins, but THE TRUTH CANNOT BE SILENCED!
Support in the House was strong and the amendment lost by only ten
votes!
All week long people fighting to close the SOA lobbied on Capitol Hill,
but
human rights activists weren't the only ones lobbying. Secretary of the
Army Caldera, Col. Weidner and Colin Powell were there lobbying to keep
the SOA open at any cost. This shows we are the threat of a good
example,
we are winning and now is the time to rise up!
Register your outrage at the congressional vote to accept the Pentagon's
SOA Clone. Let the White House, the Pentagon and Congress know that we
are
not falling for the Pentagon deception and we REJECT THE SOA CLONE!
Come to Washington to participate in civil disobedience and
demonstrations
at the White House, Pentagon and other locales, hook into organizing in
your own community or organize yourself! Bring your spirit of hope and
resistance, bring your outrage, bring your passion, bring your
creativity
and bring
your puppets and banners and help send the message that the SCHOOL OF
THE AMERICAS MUST BE CLOSED! (...)

http://www.soaw.org



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Atene 10 - 13 maggio

Assemblea del Consiglio Mondiale per la Pace

Dal 10 al 13 maggio scorso nella capitale greca si è tenuta - ospitata
dall'Associazione greca per la Distensione internazionale e la Pace
(EEDYE) - la Conferenza internazionale e l'Assemblea del Consiglio
Mondiale per la Pace (CMP), con la partecipazioni di delegazioni dei
movimenti per la pace di tutto il mondo, dai cinesi della Associazione
per la Pace e il Disarmo ai cubani del Movimento per la Pace, dai
vietnamiti, ai coreani, dagli statunitensi dell'International Action
Center alle numerose delegazioni europee. Per l'Italia era presente la
Fondazione Pasti, che è entrata ufficialmente a far parte del direttivo.
Nella situazione caratterizzata dall'estrema aggressività
dell'imperialismo, l'Assemblea ha rappresentato anche un momento di
necessaria verifica politica dell'attività passata dell'organizzazione,
e ha visto la messa sotto accusa dell'associazione francese facente capo
al PCF per la responsabilità del governo francese a partecipazione
comunista nella guerra contro la Jugoslavia e l'immobilismo in cui è
stato tenuto il CMP. Riportiamo l'intervento di Thanassis Pafilis ,
segretario generale dell'EEDYE e già coordinatore dei movimenti per la
pace europei, sulla nuova dottrina NATO e il rapporto tra NATO e UE. Il
movimento greco, molto attivo nell'opposizione alla guerra, è stato
incaricato del coordinamento internazionale


La NATO principale nemico della pace

Intervento di Thanassis Pafilis, segretario generale dell'EEDYE
(Associazione greca per la Distensione internazionale e la Pace)
pronunciato all'Assemblea del Consiglio Mondiale per la Pace, Atene
10-13 maggio.
La NATO, la sua espansione e la sua nuova dottrina strategica sono stati
giustamente al centro dell'attenzione mondiale perchè tutti gli sviluppi
degli ultimi anni dimostrano che la nuova NATO del XXI secolo sarà una
macchina repressiva su vasta scala. E' una potente organizzazione
militare e politica che cercherà di imporre il nuovo ordine
internazionale imperialista con il terrorismo, la minaccia di guerra e
la guerra, schiacciando ogni resistenza.
Dal 1990, e in particolare dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia, è
iniziata l'attività volta ad attribuire alla NATO la possibilità di
intervenire al di là della sua area di azione. La prima questione sorta
fu: chi è il nemico e che cosa costituisce una minaccia per l'Alleanza?
Nel testo fondamentale sul nuovo punto di vista strategico della NATO
formulato nell'incontro di vertice del 7-8 novembre 1991 a Roma, il
punto 13 afferma che la sicurezza dell'Alleanza deve essere considerata
in un contesto globale. Vi si dice anche che gli interessi di sicurezza
dell'Alleanza possono essere messi in questione da una serie di minacce
di varia natura, compresa la proliferazione delle armi di distruzione di
massa, l'interruzione del flusso di risorse vitali e atti di "terrorismo
e sabotaggio".
Si è aperta così la strada all'emendamento dell'articolo 4 dello statuto
della NATO, che limitava il suo raggio d'azione al territorio dei paesi
dell'Alleanza, ratificato a Washington (punto 4). In questo modo cinico
e provocatorio vengono "legittimate" operazioni come l'intervento nel
Kosovo perchè si pretende che la sicurezza dell'Europa sarebbe
minacciata. Se poi si considera per esempio il punto sull'interruzione
del flusso di risorse vitali, si vede bene che si ritengono
"legittimati" a intervenire dovunque, con il pretesto del petrolio o di
altre fonti energetiche.
Il primo intervento della NATO in Jugoslavia col pretesto di imporre la
pace ha costituito in realtà l'estensione di fatto della sua area di
azione. Si è trattato di un intervento condotto con l'approvazione
dell'ONU, benchè violasse il diritto internazionale.
Ma la guerra NATO contro la Jugoslavia nel marzo 1999 ha rappresentato
l'applicazione piena della nuova dottrina proprio in forza del fatto che
è stata condotta senza l'approvazione dell'ONU.
La questione fondamentale dell'ONU e della responsabilità di questo
organismo nel mantenimento della pace e della sicurezza viene trattata
nella dichiarazione della NATO firmata a Washington il 23 aprile 1999 al
punto 38, in cui si afferma che i paesi della NATO auspicano lo sviluppo
di ulteriori contatti e lo scambio di informazioni con l'ONU finalizzate
alla prevenzione dei conflitti, al governo delle crisi e agli interventi
(!) in risposta alle crisi. Si conclude poi dicendo che l'Alleanza
stabilirà le possibilità di cooperazione futura in questo senso caso per
caso. Quest'ultima frase, attribuendosi la possibilità di decidere di
fare la guerra, abolisce di fatto il Consiglio di Sicurezza e l'ONU.
Parallelamente a queste decisioni, la NATO ha iniziato a espandersi ad
altri paesi con le seguenti modalità: - Con trattative dirette e la
decisione di accettare nuovi membri (Repubblica Ceca, Polonia,
Ungheria).
- Con la creazione della "Partnership for Peace" (gennaio 1994) tra la
NATO e i paesi ex socialisti.
- Con la creazione del Consiglio di Cooperazione Nordatlantico che
comprende i paesi della NATO più 28 altri paesi dell'Europa centrale e
orientale e dell'ex Unione Sovietica e altri paesi neutrali.
- Iniziando trattative e collaborazioni con paesi del Medio Oriente e
dell'Africa settentrionale (Egitto, Israele, Giordania, Tunisia,
Marocco, Mauritania).
La NATO si sta così allargando ad est verso l'Asia e a sud, in Africa,
diventando così una forza globale. Nel 1999 anche l'Argentina è stata
designata interlocutore privilegiato dell'Alleanza, ponendo così le
premesse per un'espansione in Sudamerica. La NATO sta già pensando a una
formula che le consenta di partecipare all'intervento in Colombia.
Il nuovo ruolo della NATO va di pari passo con la sua rustrutturazione,
i cui tratti essenziali sono stati tracciati nell'incontro dei ministri
della difesa del 2 dicembre 1997 a Bruxelles. Il concetto fondamentale
della nuova struttura militare è la realizzazione delle forze di
intervento, le Combined Joint Task Forces (CJTF). Si tratta di forze
militari puramente offensive, con partecipazione multinazionale, che
combinano in modo flessibile diverse specialità. La ristrutturazione
procede contemporaneamente a promuovere la Identità Europea di Sicurezza
e di Difesa [European Security and Defense Identity (ESDI)] nel quadro
della NATO che comporta il coordinamento con le forze della Unione
dell'Europa Occidentale (UEO).
Oltre a queste strutture militari, ne vengono create altre che
consistono di forze NATO e unità di paesi appartenenti alla Partnership
for Peace (ex paesi socialisti). Un esempio è la creazione della Brigata
Balcanica.
Un altro aspetto importante è il rapporto tra la NATO e l'Unione
Europea.
Se constatiamo, come è necessario, che la guerra contro la Jugoslavia ha
dissolto qualsiasi illusione circa il ruolo della NATO, dobbiamo anche
aggiungere che ha fatto cadere la maschera dall'Unione Europea. L'Unione
Europea non è stata trascinata in una guerra lanciata dagli Stati Uniti.
No! I governi degli USA e dell'UE hanno deciso insieme di fare questa
guerra e perciò l'UE è una delle cause della guerra.
La responsabilità criminale di entrambi i soggetti è dimostrata anche
dal fatto che i ministri degli esteri dell'UE si sono subito affrettati
ad approvare a adottare le decisioni della NATO e hanno preso anche
misure unilaterali come l'embargo, il congelamento dei conti, ecc. La
posizione unitaria dei dirigenti dell'UE - dal conservatore Aznar al
laburista Blair, dal socialdemocratico Schroeder al "socialista"
Simitis, fino al cosddetto centro-sinistra di D'Alema - dimostra che
alla base della UE c'è la costruzione di un'Europa aggressiva e
imperialista delle multinazionali, un'Europa di guerra, di povertà e di
ingiustizia sociale.
Il rapporto tra la NATO e l'UE è chiaramente delineato al punto 9 della
dichiarazione di Washington, in cui si dice che i firmatari salutano la
nuova spinta verso il rafforzamento della politica comune europea di
sicurezza e di difesa venuta dal Trattato di Amsterdam e le riflessioni
fatte in seguito in sede UEO e poi con la Dichiarazione di Saint Malo
nell'UE, comprese le conclusioni del Consiglio Europeo di Vienna. Si
tratta di un processo che ha ripercussioni per tutti gli alleati. Essi
affermano che un più forte ruolo dell'Europa contribuirà alla vitalità
dell'Alleanza, base della difesa collettiva dei suoi membri, nel XXI
secolo.
A questo proposito il testo:
a. Riconosce la ferma decisione dell'UE di mettersi in grado di agire
autonomamente, per poter prendere decisioni e approvare azioni militari
nelle situazioni in cui non ci sia l'impegno di tutta l'Alleanza.
b. Afferma che, con l'avanzare di questo processo, la NATO e l'UE devono
assicurare un efficace sistema di consultazione reciproca, cooperazione
e trasparenza da costruire a partire dai meccanismi già esistenti tra
NATO e UEO.
c. Applaude alla ferma decisione dei membri della UE e di altri alleati
europei di prendere le misure necessarie al rafforzamento delle loro
capacità di difesa, particolarmente in vista di nuove missioni, evitando
inutili duplicazioni.
d. Attribuisce la massima importanza a che venga assicurato, nelle
operazioni condotte dalla UE in risposta a una crisi, il più ampio
coinvolgimento possibile degli alleati europei non appartenenti alla UE
sulla base dei regolamenti e dei progetti discussi in sede UEO.
Per dare un'immagine chiara dell'Europa e dell'Unione Europea che si sta
costruendo vorrei illustrare la nuova struttura della NATO in Europa:
- Comando strategico per l'Europa (sede a Mons, Belgio).
- Due comandi centrali per il Nord e per il Sud.
- La regione Sud (con sede centrale a Napoli, Italia, a cui è
subordinata la Grecia) è suddivisa in due comandi generali: Air Force e
Navy South (anch'essi a Napoli) e quattro comandi subregionali:
Sud-ovest (sede a Madrid, Spagna), Sud (sede a Verona, Italia),
Centro-Sud (sede a Larissa, Grecia) e Sud-est (sede a Izmir, Turchia).
I cambiamenti nela struttura NATO hanno reso necessari anche cambiamenti
nella struttura degli eserciti dei paesi membri e l'avvio di nuovi
programmi di armamento. La grecia per esempio si è impegnata per un
programma di armamenti del valore di 20 miliardi di dollari. Somme
simili e anche molto maggiori saranno spese da altri paesi. Vorrei
richiamare la vostra attenzione sulla azione della NATO in Jugoslavia, e
in particolare in Bosnia, perchè è considerata, come dissero il ministro
della difesa tedesco Volker Rühe e anche esponenti americani, un modello
"pilota" di intervento in situazioni di crisi.
In che cosa è consistito l'intervento della NATO?
1. Attacchi aerei, bombardamenti, intervento militare.
2. Imposizione dell'accordo di Dayton con metodi terroristici.
3. Invasione, presa e occupazione del territorio con un esercito di
60.000 uomini.
4. Imposizione di un sistema politico e scelta delle forze autorizzate a
partecipare alle elezioni.
5. Elezioni sotto tutela armata della NATO.
6. Repressione delle manifestazioni di massa che protestavano contro la
presenza delle truppe straniere.
Il culmine della "democrazia" di marca NATO è stato poi raggiunto con la
rimozione del presidente eletto della Repubblica Serba di Bosnia da
parte del comandante NATO.
La nuova guerra della NATO contro la Jugoslavia e l'occupazione del
Kosovo sono una ripetizione del primo intervento e dimostrano la piena
applicazione della nuova dottrina strategica.
Cari amici, tra il 1991 e il 1998 la NATO ha posto le basi per il nuovo
ruolo che si prepara a svolgere nel XXI secolo. Il 23 e 24 aprile 1999
al vertice di Washington il nuovo concetto strategico e la nuova
dottrina sono stati adottati formalmente.
La nuova strategia, che comporta ufficialmente il rovesciamento di
disposizioni fondamentali del diritto internazionale, è stata approvata
all'unanimità. I principi del non intervento negli affari interni di uno
stato e dell'astensione dalla minaccia o dall'uso della violenza sono
stati abrogati. Al loro posto è stato collocato il nuovo principio per
cui la politica e la diplomazia sono efficaci se sorrette dalla minaccia
della guerra e dalla guerra.
Si ritorna così a una situazione in cui nelle relazioni internazionali
domina il principio per cui tutto è consentito al potente.
Noi pensiamo che la NATO sia oggi il principale nemico per un futuro di
pace dell'umanità, un nemico che tutti i movimenti per la pace e tutti i
popoli si trovano di fronte.
La NATO è sempre più strettamente correlata con la militarizzazione
crescente delle relazioni internazionali e con il rovesciamento del
diritto internazionale. Prima o poi i popoli, nel tentativo di costruire
una società giusta, si troveranno a combattere contro questa
organizzazione imperialista.
Ecco perchè la lotta per l'abolizione della NATO e di tutte le alleanze
militari è più decisiva e necessaria che mai.
Thanassis Pafilis

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ATENE, 23-25 GIUGNO 2000

INCONTRO INTERNAZIONALE DEI PARTITI COMUNISTI ED OPERAI

Dal 23 fino al 25 Giugno 2000 il Partito Comunista di Grecia (KKE),
ospiterà per il terzo anno consecutivo l'incontro internazionale dei
partiti comunisti ed operai.
L'incontro avrà come tema centrale di discussione: "Le esperienze di
lotta, le alleanze e le collaborazioni dei comunisti oggi."
L'iniziativa costituisce un impegno comune, mirante all'obiettivo di
contribuire al rafforzamento dell'identità comunista, della solidarietà
e dell' azione comune dei partiti comunisti ed operai.
Al centro del dibattito, si porranno le grandi mobilitazioni e le lotte
a Seattle e a Washington, le lotte contro la NATO e la guerra in
Yugoslavia, le grandi lotte operaie in Sud Africa, America Latina,
India, Corea del Sud, Portogallo, la situazione nei Balcani e negli
ex-paesi socialisti, la sempre maggiore contestazione di massa
dell'imperialismo in Palestina, Colombia, Venezuela, Equador e in altri
paesi, ed i passi necessari da intraprendere per affrontare tale
situazione.
Le questioni riguardanti le zone del Mediterraneo Orientale e del Medio
Oriente occuperanno una sessione specifica.
Fino ad oggi hanno dichiarato la loro partecipazione 64 partiti
comunisti ed operai, provenienti da 53 paesi di tutto il mondo.
Si tratta dei seguenti partiti:

ALBANIA: P.C d'Albania
ALGERIA: Partito Algerino per la Democrazia ed il Socialismo(PADS)
ARMENIA: P.C d'Armenia
AUSTRALIA: P.C d'Australia
AUSTRIA: P.C d'Austria
BAHREIN: Fronte di Liberazione Nazionale del Bahrein
BELGIO: -Partito dal Lavoro di Belgio(PTB)
-P.C del Belgio
BIELORUSSIA:P.C della Bielorussia
BRETAGNA:-Nuovo P.C di Bretagna(NCPB)
-P.C di Bretagna(CPB)

BULGARIA: -P.C Bulgaro-"Georghi Dimitrov"
-P.C di Bulgaria
-Piattaforma Marxista del Partito Socialista
Bulgaro
CANADA: P.C del Canada
CATALOGNA: Partito dei Comunisti della Catalogna
CIPRO: Partito Progressista del Popolo Lavoratore(AKEL)
COLOMBIA: P.C di Colombia
COREA-RPD: Partito Coreano del Lavoro
CUBA: P.C di Cuba
DANIMARCA:P.C in Danimarca
EGITTO: P.C d'Egitto
FILIPPINE: P.C delle Filippine
FINLANDIA: P.C di Finlandia
GERMANIA: P.C Tedesco(DKP)
GIORDANIA: P.C Giordano
GRECIA: P.C di Grecia(KKE)
INDIA: P.C Indiano
IRAK: -P.C Irakeno
-P.C Curdo/Irak
IRAN: Tudeh
IRLANDA: Partito Irlandese del Lavoro
ISRAELE: P.C d'Israele
ITALIA: -Partito della Rifondazione Comunista
-Partito dei Comunisti Italiani
LETTONIA: Partito Socialista di Lettonia
LIBANO: P.C Libanese
MOLDAVIA: Partito dei Comunisti della Repubblica Moldava
NEPAL: P.C del Nepal
NORVEGIA: P.C di Norvegia
OLANDA: Nuovo P.C d'Olanda
PALESTINA: P.C di Palestina
PORTOGALLO: P.C Portoghese
REP.CECA: P.C di Boemia-Moravia
ROMANIA: P.C Romeno
RUSSIA: -Unione dei P.C-PCUS
-P.C della Federazione Russa
-P.C Operaio della Russia
SIRIA: -P.C Siriano
-P.C di Siria
SLOVACHIA: P.C della Slovachia
SPAGNA: -P.C dei Popoli di Spagna(PCPE)
-Sinistra Unita(IU)
SRI-LANKA: P.C Sri-Lanka
SUD AFRICA: P.C Sudafricano
SUDAN: P.C del Sudan
SVEZIA: P.C di Svezia
TURCHIA: Partito del Lavoro(EMEP)
UCRAINA: -P.C d'Ucraina
-Unione dei Comunisti d'Ucraina
USA: P.C Usa
UNGHERIA: Partito dei Lavoratori (MUNKASPART)
VIETNAM: P.C Vietnamita
YUGOSLAVIA: Nuovo Partito Comunista di Yugoslavia

Dal quotidiano "RIZOSPASTIS"-organo del C.C del Partito Comunista di
Grecia (KKE)

Traduzione:Giorgio Apostolou
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23.6.2000
Fonte:
Macedonia Press Agency
www.mpa.gr

ATENE, 23-25 GIUGNO 2000
INCONTRO INTERNAZIONALE DEI PARTITI COMUNISTI ED OPERAI

Con la relazione introduttiva della segretaria generale del C.C del
Partito Comunista di Grecia(KKE), Aleka Papariga, sono stati aperti i
lavori dell'incontro internazionale al quale partecipano 64 partiti
provenienti da 53 paesi di tutto il mondo.
Alcuni stralci dalla relazione introduttiva:
" Sì alla politica delle alleanze ma la questione di fondo è: con chi,
in quale direzione e per quale obiettivo? "
"Ogni giorno ci convinciamo sempre più, dalle nostre esperienze e da
quelle internazionali, che la base minima d'unità deve esprimere la
decisione e la volontà di controbattere le scelte del capitale
monopolistico e delle unioni imperialiste e la contrapposizione ,fino al
livello del conflitto, al regime dei monopoli."
" La Grecia non fa parte semplicemente di un processo di adattamento
alle organizzazioni imperialiste, Unione Europea e NATO; è già
incorporata e partecipa attivamente ai piani imperialisti riguardanti la
zona Balcanica."
In seguito, la segretaria generale del KKE ha fatto riferimento a
"l'internazionalizzazione della lotta contro l'imperialismo, la quale
non può raggiungere dei risultati positivi, se non esiste a livello
nazionale, un forte movimento popolare, un movimento operaio con
orientamento di classe, un forte Partito Comunista con un'adeguata
politica delle alleanze che conduce alla soluzione della questione del
potere ed allo strappo del paese dal sistema imperialista
internazionale."

Traduzione di Giorgio Apostolou


--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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